martedì 29 maggio 2012

Quel dosso a Sant'Agata

C'è un dosso nella strada di  Sant'Agata, tra la trattoria e la chiesa, che anche un automobilista prudente come me attraversa non senza qualche timore e tremore. In effetti è piuttosto rialzato e a superarlo, anche ad  un'andatura di rispetto e cautela, procura non pochi sobbalzi. Non oso pensare a cosa accadrebbe in caso di velocità sostenuta.
La diffusione massiccia dei dossi nei nostri comuni è relativamente recente. È  sicuramente un mezzo "brutale" per scoraggiare l'eccessiva velocità degli automobilisti. Che sono davvero indisciplinati. A estremi mali estremi rimedi, si suole dire. E così è.
Questo dosso mi rammenta la recente lotta "brutale" agli evasori fiscali per la quale forse questo governo sarà ricordato,  e il cui bilancio complessivo, va detto di sfuggita, è piuttosto magro: una riforma pensionistica brutale e qualche scontrino fiscale in più. E i tassisti? (nome collettivo per indicare tutte le corporazioni che salassano questo Paese)... I tassisti, a differenza dei pensionati/pensionandi, si sono dimostrati più forti, più brutali del governo...
Comunque sia, questo dosso mi sembra essere la metafora perfetta del momento che stiamo vivendo come Paese nella sua dialettica tra i governanti e i governati rispetto a qualsiasi decisione drastica assunta. I governati si lamentano dell'asprezza del provvedimento e i governanti rispondono che non c'è alternativa di fronte all'anarchia e alla indisciplina.
La soluzione, difficilissima, che tutti inseguiamo in questo snodo della vita nazionale sarebbe: i cittadini si conformino alle leggi con comportamenti virtuosi, le autorità abbassino i dossi... Chi fa la prima mossa?
Alfio


1 commento:

  1. Da sempre penso che i dossi siano una delle dimostrazione di quanto la nostra societa' continui ad essere incivile: se gli automobilisti andassero piano ci guadagnerebbero le casse comunali e gli ammortizzatori.

    Mi piace pero' pensare che i dossi "larghi", ossia gli "innalzamenti della sede stradale", non siano solo un potente deterrente contro l'alta velocita', ma sono anche e soprattutto un cambio di prospettiva: non sono piu' i pedoni che si avventurano nel pericoloso mondo degli automobilisti, ma tocca agli automobilisti entrare in punta dei piedi nel delicato mondo di chi va a piedi.

    Mi sembra che la metafora dell'evasione fiscale calzi a pennello.

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