lunedì 28 ottobre 2013

Paolo Cova- News n° 29


   
  
 

News dal Parlamento

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n°29
Ottobre 2013
 
 
 
 

 
 

Pubblica amministrazione: si cambia
Alla Camera abbiamo approvato, nella tarda serata di giovedì, il decreto legge in materia di pubblica amministrazione. Il testo ora torna al Senato. I voti a favore sono stati 208, 11 i contrari, 76 gli astenuti. Il provvedimento contiene norme per la riduzione delle spese, la mobilità e l’efficienza amministrativa e punta a razionalizzare i meccanismi delle assunzioni, favorire la mobilità e garantire gli standard e i livelli di funzionalità. L’obiettivo è la revisione della spesa pubblica potenziando l’efficacia e la trasparenza.
Ecco alcune novità: sono confermate fino al 2016 le graduatorie attualmente in vigore e destinate allo sfoltimento nei prossimi anni, per effetto delle nuove agevolazioni al rientro in organico di coloro che abbiano svolto almeno 3 anni di servizio negli ultimi 5. Per favorire il rientro in pianta stabile dei vecchi dipendenti atipici verranno riservati il 50% dei posti nei futuri concorsi pubblici e si vedrà finalmente riconosciuto il diritto di accedere alla professione a questa categoria spesso sottoposta a proroghe continue negli ultimi anni. Inoltre, i concorsi esclusivi per i dirigenti verranno organizzati solo a livello centrale e non più dalle amministrazioni periferiche.

Latte in fiera
Si è svolto mercoledì 23 ottobre il Tavolo del latte convocato dal Ministro delle Politiche agricole e forestali con i produttori e le aziende di trasformazione e subito dopo, questo fine settimana, Cremona ha ospitato un altro evento importante per il settore lattiero-caseario:La Fiera internazionale italiana del bovino da latte e dell'agricoltura.
Per la prima vicenda mi permetto di indicare come aspetto positivo il fatto che si è aperto un tavolo che non vuole guardare solo alla situazione attuale, ma è interessato a dare prospettive a lungo termine. La fine delle quote latte e i nuovi scenari del mercato internazionale del latte e dei prodotti lattiero-caseari impongono al Governo una riflessione su come costruire il futuro delle nostre aziende produttrici.
L’aspetto negativo sta nel tempo a disposizione per fare le cose. L’agricoltura è un settore strategico per l’economia italiana e ha bisogno di stabilità, di contro, negli ultimi 5 anni il Ministro delle Politiche agricole è cambiato quasi una volta all'anno. Se questo Tavolo sul latte riuscirà ad avere il tempo di svolgere il proprio lavoro possiamo essere soddisfatti.
Una breve nota sulla Fiera di Cremona: molte le persone presenti e ancora tanta la preoccupazione per il futuro, ma altrettanti alla finestra per capire cosa succederà nei prossimi anni per orientare gli investimenti. Mi sento di dare un suggerimento: la nuova Pac, la Politica Agricola Europea, è una opportunità da cogliere!


Agricoltura più digitale
Banda larga, agenda digitale, digital divide: è ora di risolvere il gap tecnologico che ci separa dal resto dei Paesi europei. E’ per questo che ho sostenuto e firmato la Risoluzione che impegna il Governo a completare entro le scadenze previste, coerentemente con gli impegni già assunti e gli investimenti già stanziati in sede comunitaria e nazionale, a partire dal Piano nazionale Banda larga e l’Agenda digitale, l’infrastruttura digitale su tutto il territorio nazionale. Lo scopo? Consentire anche alle zone marginali, rurali e agricole uno sviluppo sociale, economico e occupazionale compatibile con le peculiarità, le vocazioni e le risorse territoriali. E’ necessario, dice il documento, avviare con urgenza gli interventi necessari per superare il digital divide (praticamente il “vuoto” di conoscenze e strumenti della comunicazione digitale) nelle aree svantaggiate del Paese. Per questo, il Governo dovrà concertare, assieme alla Conferenza delle Regioni, gli indirizzi per utilizzare al meglio le opportunità previste nei Piani di sviluppo rurale per il superamento di questo vuoto.

Bussolati sfida Cavicchioli
Pietro Bussolati è il candidato in testa. Arianna Cavicchioli lo segue. E saranno loro a giocarsi, con il ballottaggio, il 4 novembre prossimo, la sfida per la guida della segreteria provinciale del Pd milanese. Il voto ha prodotto questi risultati: Bussolati 33,52%; Cavicchioli 30,12%; David Gentili 19,69%; Arianna Censi 16,66%.
Riporto volentieri il commento a caldo di Bussolati: “Questo dato dimostra che anche gli iscritti e non solo gli elettori del Pd vogliono cambiamento e innovazione”.

Se il razzismo è verso di noi
Una vicenda che ci ha raggelato il sangue e indotti a riflettere su come va il mondo, è il brutale assassinio del giovane di Nibionno, pestato a morte da un gruppo di coetanei inglesi, mentre si trovava nel Kent a lavorare e a studiare la lingua. Sul tragico caso la collega Veronica Tentori ha presentato un’interrogazione che ho sottoscritto anch’ io.
“Secondo le informazioni che sono giunte si tratterebbe di un’azione a sfondo razziale, in quanto la giovane vittima sarebbe stata insultata proprio perché italiana, con l’accusa di rubare il lavoro ai giovani del posto – recita il documento –. L’Italia, così come l'Inghilterra, fa parte dell'Unione europea, tutti i cittadini sono liberi di circolare e hanno il diritto di spostarsi in sicurezza nei diversi Paesi: simili linguaggi e derive, che sempre più spesso sfociano nel dramma, non devono e non possono essere tollerati”.
L’interrogazione chiede perciò “quali iniziative il Governo intenda assumere per fare immediatamente chiarezza sulla natura di questa tragica vicenda, con particolare riferimento al presunto omicidio di stampo razziale e quali siano le reali responsabilità rispetto al presunto ritardo, se confermato, nel dare immediata comunicazione dell'accaduto alle autorità competenti italiane”, perché così pare sia anche accaduto.

Milano-Venezia rimane a piedi
Molti di voi, pendolari disperati, mi verrebbe da dire, conoscono l’ultima, assurda novità in fatto di trasporti ferroviari: la decisione unilaterale di Regione Veneto di sopprimere, dal 15 dicembre prossimo, le quattro coppie di treni interregionali che collegano Venezia con Milano. Ovvero, gli unici treni che percorrono l’intera tratta con risparmi economici sul prezzo del biglietto, rispetto ai costosi Freccia Bianca, che vanno dal 50% al 70%.
Questo provvedimento si allinea ad uno precedente che aveva già soppresso tutti gli Intercity della tratta, sostituendoli con i più costosi Freccia Bianca.
Cancellando anche gli interregionali, i viaggiatori si troveranno senza alternative. E non saranno pochi: su questa linea ferroviaria, la seconda per importanza del territorio nazionale, viaggiano ogni giorno una media di 36mila pendolari.
Da parte del consiglio regionale lombardo c'è stata disponibilità a impegnarsi a mantenere gli interregionali, mentre i colleghi veneti restano fermi sulle loro posizioni. La denuncia arriva dal Comitato dei pendolari indignati che ha lanciato una petizione e raccolto più di 25mila firme, e dall'Unione degli Universitari, il più grande sindacato studentesco nazionale. I due gruppi hanno organizzato una staffetta che è partita venerdì 25 ottobre dalla sede del consiglio regionale della Lombardia per arrivare fino al consiglio regionale
del Veneto, portando come testimone la mozione approvata all'unanimità, a settembre, dai consiglieri lombardi, a favore del mantenimento degli interregionali.
Una vicenda che non mi lascia indifferente: in un periodo di crisi come questo, non possiamo permettere che il trasporto pubblico sia tagliato andando a penalizzare ancora una volta i cittadini. E, più in generale, la politica deve decidere da che parte sta: se tutti parlano di spostare sempre più il traffico dalla gomma alla rotaia, non devono far diventare, però, quest’ultima un’esclusiva per pochi.

Ustica: è l’ora della verità
Sono passati quasi 34 anni e ancora non è stata fatta la necessaria chiarezza sulla strage che si è compiuta sopra i cieli di Ustica il 27 gennaio del 1980. Ho, perciò, firmato la proposta di legge per l’istituzione della Commissione bicamerale d’inchiesta sulla Strage di Ustica i cui compiti saranno ricostruire, anche sulla base delle recente sentenza della terza sezione civile della Cassazione, il corretto svolgimento dei fatti che portarono all'esplosione del DC9 dell’Itavia e alla morte degli 81 passeggeri; valutare le eventuali responsabilità di Stati stranieri nei fatti del 1980; accertare le eventuali responsabilità nel depistaggio delle indagini come accertato dalla Corte di cassazione.
Ritengo sia necessario e opportuno giungere definitivamente alla verità. Anche quella che guarda oltre e a monte dei fatti. Chiunque ne sia coinvolto.


Paolo Cova

1 commento:

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