sabato 29 giugno 2013

Ora ho capito cosa vuole Renzi…

...regole su misura per lui



Ma non era lui quello che aveva chiesto a Bersani di fare le primarie perché era errata la norma dello Statuto del PD che prevedeva che il Segretario fosse anche Candidato Premier?
Le norme le hanno cambiate
Ora bisogna – secondo Renzi – cambiarle nuovamente e prevedere che il Segretario sia il Candidato Premier.
Allora non era la norma che non andava bene!
Una buona ragione per cui non lo voterò.
Roberto Bertolotti

domenica 23 giugno 2013

Festa Democratica di Melzo, noi ci siamo e tu?

Qualche giorno fa è cominciata la Festa Democratica di Melzo, che si concluderà il 15 Luglio prossimo. Un lungo mese all’insegna della musica, della buona cucina e dei tanti e assortiti appuntamenti culturali e politici offerti dai militanti del Partito Democratico di tutta la zona. E’ strano per me scrivere di una festa che frequento, per la prima volta quest’anno, come volontario. E’ strano perché è una festa, quella di Melzo, che non conosco e non conosco i volontari, che come noi del Pd di Cassina, tutte le sere, con costanza e impegno, si cimentano chi nel cucinare, chi nel servire ai tavoli, chi nel gestire. Non li conosco, singolarmente, i compagni e gli amici di Melzo, di Vignate, di Pessano, ecc. Ma lo spirito, che spinge le centinaia di volontari nelle Feste Democratiche di tutt’Italia, quello si, lo conosco molto bene. Per me che sono cresciuto in un altro comune, la Festa Democratica, una volta la Festa dell’Unità, è stata da sempre un appuntamento fisso dell’estate, irrinunciabile. Un appuntamento che valeva l’intero anno di lavoro politico nel partito. La festa è sempre stata il momento nel quale il partito dimostrava la sua forza organizzativa, la sua generosità verso la città, era l’occasione per condividere insieme agli altri momenti di gioia, di allegria, ma anche di fatica. Si, fatica. E’ la cosa che ricordo di più delle Feste Democratiche. La fatica di lavorare fino a tarda ora, dopo una giornata di studio o di lavoro. La fatica di essere sempre sorridenti, anche nei confronti di chi si arrabbiava perché aspettava da “troppo” tempo il tavolo. La fatica di spiegare, con pazienza, che nessuno ti pagava per stare li a lavorare. E soprattutto, la fatica, ma anche il rammarico di sapere che spesso tutto l’impegno gravoso del gestire e portare avanti un appuntamento come la festa, non si traduceva, nell’immediato, in consenso politico, anzi, tutt’altro. Quante volte l’ho sentita dai vecchi compagni la frase “se tutti quelli che vengono a mangiare o a ballare alla festa ci votassero, allora forse si, saremmo maggioranza!”. Proprio così, perché la Festa Democratica piace a tutti ed è frequentata da tutti. Anche da quelli che non ci votano e che forse non lo faranno mai. Ma va bene così, perché la Festa Democratica è soprattutto, per noi, un momento speciale per dire che “ci siamo”, che siamo sul territorio, pronti a confrontarci e a discutere di problemi, di soluzioni, di visioni future, anche e soprattutto con quelli che la pensano diversamente da noi. La Festa Democratica è anche un modo sano e limpido di finanziamento al partito. Quei pochi soldi (e vi assicuro che sono davvero pochi se confrontati con la fatica e la maestosità delle strutture) che si raccolgono con le feste dimostrano che ancora esiste ed è ben presente, almeno da “questa parte” della barricata, un modo onesto di raccogliere i fondi necessari alle attività politiche che si svolgono poi durante l’anno. Un segno tangibile che la politica può essere ancora fatta con il sudore e la passione di chi si riconosce in un’idea e che al servizio di quell’idea si mette, sacrificando a volte, anzi spesso gli affetti più cari, quelli personali. E non è poca cosa, se pensiamo che il momento storico è quello in cui la politica è vista sempre più spesso come una cosa “sporca” e non sempre a torto.
Veniamo ora alla presentazione del ricco programma. Per sintesi riporto solo gli appuntamenti principali (tutto il programma è comunque reperibile al sito www.festademocraticamelzo.it). Come dicevo all’inizio, la Festa Democratica di Melzo, al fianco della buona cucina, offrirà anche serate a tema con appuntamenti imperdibili. Innanzitutto la musica. Tutte le sere si balla con il liscio, i Giovedi sera invece spazio ai giovani e i Martedi al Tango Argentino. Da non perdere la serata dedicata alle cover di Vasco Rossi, Mercoledì 3 Luglio. Il Venerdì è “letterario” con la presentazione di libri. I prossimi appuntamenti: Venerdì 28 Giungo verrà presentato il libro di Gianni BIONDILLO “Cronaca di un suicidio” e Venerdì 5 Luglio il libro di Andrea MOLESINI “La primavera del lupo”. Il programma prevede anche serate speciali, con incontri e dibatti. Il 26 Giungo HAPPY HOUR alle ore 19:30 con prodotti di Libera Terra. Il 29 Giungo “L’Europa nella morsa della crisi” con la presentazione del libro di Enrico FARINONE e Walter JOFFRAIN. Sabato 6 Luglio “Quale futuro per i nostri comuni? Gestione associata e unione dei comuni. Un Obbligo o un’opportunità?”. Lunedì 15 Luglio proiezione dei cortometraggi vincitori della rassegna International Melzo Film Festival 2013.  Infine gli incontri con i leader nazionali. Si incomincia il 30 Giungo con il Segretario Cgil Susanna Camusso, il 10 Luglio ci sara Walter Veltroni, Laura Puppato il 13 Luglio e infine Pier Luigi Bersani il 14 Luglio.

Buona festa a tutti!

lunedì 17 giugno 2013

NO, la scissione no

Si sentono rumori di sciabole nell'ardito e scomposto esercito del Pd. Davanti all'avanzata, che al momento sembra inarrestabile di Renzi e al grido di "non moriremo democristiani",  molti ex Pci, Pds, Ds tenterebbero di ritornare indietro, di riabbracciare vecchi vessilli, i labari di un passato glorioso. Andare dove? Da Vendola? Con Vendola? Per fare cosa? Varare una scissione? La nostalgia in politica non reca buoni frutti. Anch'io dopo un momento lunghissimo di abbattimento personale ho meditato che questo governicchio non può reggere più di tanto. Sarei tentato fortissimamente da un "governo del cambiamento" con pezzi di grillismo pur di chiudere definitivamente la stagione berlusconiana. E attualmente non mi scandalizza questa prospettiva, ma a una condizione: che essa sia di decantazione e che bisogna pensare al dopo, al destino complessivo del Paese nel medio e lungo periodo, cui non si può giungere con governicchi rabberciati alla bell'e meglio. Si porrà dunque, prima o poi, la necessità di una verifica elettorale e a questa scadenza il Pd dovrà giungervi unito, con la leadership che vincerà sul campo.
Renzi? Che Renzi sia.  Peppino Caldarola dice che Renzi è  "uno yoghurt fresco che andrà mangiato prima della scadenza. Quando la sua visione sarà ben delineata, i contrari potranno contrastarlo con altri argomenti preparandosi a succedergli in caso di fallimento o di esaurimento della sua spinta propulsiva. Ma la scissione no. Se c’è una cosa che il popolo del centro-sinistra non capirebbe è la scissione. State calmi,se potete".
A questa prospettiva di lungo periodo sta peraltro lavorando D'Alema. Ebbene io  concordo con questa visione e con questa azione politica..

sabato 15 giugno 2013

Ancora D'Alema?

Massimo D'Alema a sostegno del Sindaco di Pioltello Antonello Concas in un comizio elettorale del  2 maggio 2011
Non ho mai condiviso l'astio nei confronti di D'Alema. Tutt'altro. Ha avuto invero qualche torto il Nostro: essere intelligente, freddo e consequenziale ed essere stato il primo uomo politico di sinistra di provenienza non socialista a governare. Ha assommato in sé due tipi di odi; quello della destra che in fondo lo teme e quello della sinistra immaginaria che preferisce sempre le sconfitte per rilanciare la propria identità. Il fatto che continui a fare politica è visto sempre con insofferenza da queste platee. Ci si rassegni: D'Alema è totus politicus. E in quanto politico ha un solo legittimo scopo: pervenire al potere perché per un politico il potere è l'unico strumento per mettere in atto i propri progetti, come per un cuoco è cucinare, per un prete dire la messa e annunciare il vangelo, per un pompiere salire sulle scale e salvare le vecchiette.

 Finché avrà vita lui farà questo: politica. E questa va giudicata, non le sue presunte intenzioni; occorre insomma caso per caso valutare se le sue proposte sono campate in aria o hanno un portato di razionalità. In quest'ultima sua iniziativa  - quella di mediare tra renziani e bersaniani - qualcuno mi deve dire se non è necessaria un'azione politica di questo tipo che salvi il principio di una leadership visibile (a me non piace Renzi, ma questo c'è) e quella di un partito solido. D'Alema ha affrontato questa fase anche dopo un periodo di insulti ed emarginazione personale, andando lui a Palazzo Vecchio, e tessendo la sua tela... Avercene di politici così!

martedì 11 giugno 2013

Per l'Italia giusta

Sembra quasi paradossale parlare oggi di iscrizione a un partito. Eppure sono qua, siamo qua, con lo scopo di scrivere un pezzo, interessante spero, per la campagna tesseramento 2013 al Partito Democratico. E allora ci provo, usando le parole e la determinazione di sempre. Nonostante tutto. Nonostante “le nostre cazzate”, per riprendere le parole di Roberto. Nonostante il tonfo della credibilità dei partiti. Nonostante la fine, azzarda qualcuno, dei partiti. Per me, per noi, ha ancora un senso riconoscersi in una idea e battersi per essa. Ha ancora un senso, per noi, ritrovarci nella saletta, quella di sempre, quei pochi metri quadrati, lassù al terzo piano della “Speranza”, a parlare, confrontarci, discutere, produrre. A muoverci è in fondo una certezza, che nessuno potrà mai toglierci: la politica e la partecipazione sono davvero il motore per mettere in pratica le cose in cui credi. Cè ancora bisogno dei partiti, è una affermazione, non una domanda. Cè ancora bisogno della loro organizzazione, del loro radicamento sul territorio, della loro capacità di esprimere idee e classe dirigente. Semplicemente, senza troppi giri di parole. Partecipare a una manifestazione, andare a un banchetto, organizzare una iniziativa, scrivere su un blog. Questa è in sintesi la nostra concezione di militanza, che non può prescindere, almeno fino a quando qualcuno non dimostrerà il contrario, dalla forma partito. I partiti certo, oggi sono in difficoltà, sono decotti, hanno bisogno di nuova linfa. Penso innanzitutto perché soffrono di burocrazia e di lentezza. Qualcuno direbbe che i partiti sono dei bisonti, ormai “vecchi” e inadeguati ai tempi, che inesorabilmente cambiano, cambiando anche il modo di esprimersi e di esprimere le proprie idee. E non a caso oggi si moltiplicano le forme aggregative alternative ai partiti, come le liste civiche o i movimenti, spesso in contrapposizione ad essi. Ma, correggetemi se sbaglio, l’aggregazione e la mobilitazione che i partiti riescono a mettere in campo ancora non ce l’ha nessuno. Questa grande forza propulsiva è nel dna  del partito Democratico, che è rimasto l’unico vero partito di massa e organizzato presente sulla scena politica italiana. Mentre scrivo è in corso il cantiere per il prossimo importante appuntamento congressuale che vedrà “scendere in campo” migliaia di iscritti pronti a disegnare il Pd del futuro (a proposito, avete mai visto un congresso dalle parti di Berlusconi&C?). Mentre scrivo, in tutt’Italia, si stanno organizzando centinaia di Feste Democratiche, che sono il vero, fondamentale appuntamento politico e culturale dell’estate. Mentre scrivo in Tv dicono che il Pd e il centrosinistra hanno stravinto le amministrative del 2013. Qui, adesso, in questo momento, ho rinnovato la mia iscrizione, ho scelto di aderire al Pd di Cassina de Pecchi. E lo faccio con coraggio, convinzione, speranza, chiedendo a tutti quelli che mi leggono di fare altrettanto. Un’idea, se è buona, ha bisogno di un sostegno, anche economico. Soprattutto adesso, in tempi di tagli ai finanziamenti ai partiti e ai rimborsi elettorali. Cè poco da dire e molto da fare. La politica, quella vera e libera, ha bisogno di un contributo. Dimostriamo che noi, il popolo del Pd e del centrosinistra, il popolo delle primarie, dei gazebo, dei circoli, dei militanti in grembiule a servire alle feste, ha ancora qualcosa da dire. Nonostante le tante cose che non vanno, che non condividiamo, nonostante le scelte che forse semplicemente non capiamo. Nonostante tutto, dicevo prima, ci credo, ci crediamo. Ancora una volta, perchè “l’Italia Giusta” non è rimasta solo un miraggio, ma un obiettivo possibile.

domenica 9 giugno 2013

Responsabilita'

L'Amministrazione Comunale si appresta ad approvare definitivamente un PGT da 400 mila metri cubi di nuove costruzioni, che prevede 75 milioni di Euro di opere pubbliche, la maggior parte delle quali sono la demolizione di edifici pubblici esistenti e la ricostruzione altrove.

Un PGT che, nonostante tutti si siano ormai convertiti al non consumo di suolo, nonostante una crisi dell'edilizia che non accenna ad attenuarsi, prevede di costruire ovunque. Un PGT che non ha senso, inconsistente, folle, pericoloso, assurdo. Un PGT che va fermato.

Il Sindaco D'Amico e i suoi, ormai lo abbiamo capito, non si fermeranno, nonostante le 99 osservazioni al PGT, non si fermeranno e, queste estate, durante il periodo delle vacanze, approveranno, a stretta maggioranza, il PGT.

Di chi e' la responsabilita' di tutto questo? E chi oggi deve assumersi la responsabilita' di contunuare l'opposizione e di costruire l'alternativa?