domenica 28 febbraio 2016

Congresso dei Giovani Democratici, Davide Skenderi nuovo Segretario Metropolitano

Nel gennaio 2014 Io e Federico Bianco siamo entrati in contatto con alcuni giovani della zona Martesana aderenti al circolo dei Giovani Democratici di Carugate che avevano organizzato una scuola per giovani amministratori. Dai contatti con alcuni ragazzi di Cernusco avuti durante quell’esperienza è nata l’idea di formare un circolo intercomunale dei Giovani Democratici che è nato nel gennaio 2015 alla presenza del Segretario Provinciale dei GD Eleonora Cardogna, del Segretario Regionale GD Roberto Gazzonis e che ha dato il via ad una serie di iniziative che hanno visto protagonisti i giovani dei due paesi nel difficile tentativo di avvicinare altri ragazzi e ragazze alla politica. Il 14 febbraio 2016 si è svolto nella sezione del PD di Cassina il secondo congresso di circolo che ha visto riconfermato il Segretario uscente Giorgia Testa.
 
Nell’anno passato Giorgia ha partecipato ai tavoli e alle riunioni della segreteria dei GD metropolitani per costruire uno Statuto della federazione milanese mentre a livello di circolo Cassina – Cernusco abbiamo organizzato alcune iniziative sul territorio come l’intervista a quattro giovani Sindaci durante la Festa dell’Unità di Cassina, i tavoli tematici della Factory a Cernusco, la partecipazione al Pride milanese e come ultima iniziativa la visita al memoriale della Shoah di Milano il 7 febbraio 2016 che ha portato 60 cittadini tra Cassina, Cernusco e Carugate a scoprire i luoghi della deportazione milanese. Recentemente un nostro iscritto di Cerusco, Pietro Melzi di 28 anni, è stato nominato Assessore nella Giunta Comincini. Come obiettivo per il 2016 c’è quello di trovare nuovi iscritti che portino avanti le idee del PD attraverso l’autonomia di un gruppo giovanile del Partito e anche ad un maggiore scambio e collaborazione tra i circoli GD della città metropolitana in particolare Carugate e dei circoli milanesi.
Domenica 21 febbraio è stato eletto il nuovo Segretario metropolitano Davide Skenderi che ha presenziato al nostro congresso di circolo e che si è detto molto favorevole ad una maggiore cooperazione e conoscenza tra i circoli metropolitani proprio nell’ottica di seguire la scia della Città metropolitana. A nome del circolo, ringrazio il Segretario uscente Eleonora Cardogna per il sostegno che non ci ha mai fatto mancare in questo primo anno di vita e per aver sempre partecipato alle nostre iniziative.

Luca Brandi

Senatori Pd: Le Unioni Civili in pillole

Il disegno di legge cosiddetto Cirinnà contiene le disposizioni per la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e norme per la disciplina delle convivenze.
La prima parte, quindi, riguarda in modo esclusivo le coppie omosessuali che avranno così un nuovo istituto di diritto pubblico (diverso dal matrimonio) che assegna diritti e doveri. La seconda parte, invece, regola i rapporti delle coppie conviventi more uxorio, sia eterosessuali che omosessuali, riconoscendo loro solo alcuni diritti.
UNIONI CIVILI
Il nuovo istituto riguarda le unioni tra persone dello stesso sesso e viene definito quale “specifica formazione sociale”, facendo così riferimento all’articolo 2 della Costituzione (diversamente dal matrimonio che è inquadrato nell’art. 29 C.)
Chi può fare l’unione civile – Due persone maggiorenni dello stesso sesso mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni.
Chi non può farla – Sono cause impeditive e di nullità
  • la sussistenza di un vincolo matrimoniale o di un’unione civile tra persone dello stesso sesso;
  • l’interdizione per infermità di mente
  • la sussistenza di rapporti di affinità o parentela
  • la condanna definitiva di un contraente per omicidio consumato o tentato nei confronti di chi sia coniugato o unito civilmente con l’altra parte (se è stato disposto soltanto il rinvio a giudizio, se c’è una sentenza di condanna di primo o secondo grado o vi è una misura cautelare la procedura, la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso è sospesa sino a quando non è pronunziata sentenza di proscioglimento)
  • Diritti e doveri – Le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione.
  • Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Viene previsto che l’indirizzo della vita familiare e la residenza della famiglia siano concordati tra le parti.
  • Sono estese alle unioni civili l’applicazione delle disposizioni in materia di regime patrimoniale della famiglia e in materia di alimenti (ad eccezione delle norme relative alle adozioni) che riguardano il matrimonio, nonché le disposizioni in materia di nullità del matrimonio e i diritti successori.
  • Come si scioglie l’unione civile Si applicano le norme relative al divorzio breve o al divorzio diretto. C’è lo scioglimento dell’unione civile anche nel caso di sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso.
  • Da quando entrano in vigore le unioni civili L’efficacia delle norme decorre dalla data di entrata in vigore della legge, demandando, entro 30 giorni, ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la determinazione delle disposizioni transitorie necessarie per la tenuta dei registri anagrafici nell’archivio dello stato civile.
  • DISCIPLINA DELLE CONVIVENZE

  • Chi sono i conviventi?
    – Due persone (dello stesso sesso o di sesso diverso), maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile che non intendono (o non possono) legarsi con un vincolo matrimoniale o di unione civile.
  • Come si diventa conviventiL’inizio della stabile convivenza scatta alla data di iscrizione della famiglia anagrafica.
  • Diritti – Sono gli stessi diritti spettanti al coniuge nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario.
  • Nel caso di malattia o di ricovero, i conviventi di fatto hanno diritto reciproco di visita, di assistenza nonché di accesso alle informazioni personali, secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere o di assistenza pubbliche, private o convenzionate, previste per i coniugi e i familiari.
  • Al convivente viene inoltre riconosciuta la facoltà di designare l’altro quale suo rappresentante con poteri pieni o limitati in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, per le decisioni in materia di salute; ovvero in caso di morte, per quanto riguarda la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie.
  • Nel caso di morte del proprietario della casa di comune residenza, al convivente di fatto superstite viene riconosciuto il diritto di abitazione per due anni o per un periodo pari alla durata della convivenza se superiore a due anni fino ad un massimo di cinque anni.
  • E’ prevesta inoltre la facoltà per il convivente di fatto di succedere nel contratto di locazione della casa di comune residenza nel caso di morte del conduttore o di suo recesso dal contratto.
  • I conviventi di fatto hanno diritto all’inserimento nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare.

  • Obblighi
    In caso di cessazione della convivenza di fatto, ove uno dei due versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento, il convivente ha diritto di ricevere dall’altro quanto necessario per il suo mantenimento per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza.
  • Il convivente di fatto che presti stabilmente la propria opera all’interno dell’impresa dell’altro convivente ha il diritto di partecipazione agli utili commisurata al lavoro prestato. Tale diritto non sussiste qualora tra i conviventi esista un rapporto di società o di lavoro subordinato.

  • Questioni patrimoniali
    I conviventi di fatto possono inoltre regolare ulteriori rapporti patrimoniali tra di loro attraverso un contratto di convivenza stipulato di fronte a un notaio o un avvocato.
  • Possono così disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita in comune come:
  • le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, in relazione alle sostanze di ciascuno e alla capacità di lavoro professionale o casalingo;
  • il regime patrimoniale della comunione dei beni (modificabile in qualunque momento nel corso della convivenza).
Quando la convivenza è nulla – In presenza di un vincolo matrimoniale, di un’unione civile o di un altro contratto di convivenza; nel caso sia tra soggetti legati tra loro da vincoli di parentela, affinità e adozione; quando coinvolga una persona minore di età, salvi i casi di autorizzazione del tribunale; se effettuata da persona interdetta giudizialmente o in caso di condanna per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra.

Come si “scioglie” una convivenza
– Ciò avviene:
  • in caso di morte di una delle parti;
  • in caso di matrimonio o di successiva unione civile di una delle parti;
  • in caso di accordo delle parti;
  • in caso di recesso unilaterale.


 
 
 



giovedì 25 febbraio 2016

L'Associazione Sportiva U.S.D. Pallavolo Cassina dè Pecchi si racconta


Anno 2015: Minivolley 
L’Associazione sportiva U.S.D. Pallavolo Cassina viene fondata nel 1969 senza fine di lucro, con l’obiettivo di dare impulso all'insegnamento, alla pratica e alla propaganda dell’attività sportiva della pallavolo tra i giovani, i lavoratori e le famiglie, e contribuire così alla loro formazione psicofisica, sociale e culturale dei medesimi. 

L'Associazione sportiva U.S.D.ha seguito per generazioni squadre femminili, fino alla serie D, e maschili, fino alla serie C,   nonché miste, in tornei UISP.

La squadra con Lucchetta
Nel corso degli anni ha patrocinato numerose manifestazioni di utilità sociale, come i "Day Volley” dell’Aprile 2005 e Marzo 2006, raccolte di fondi rispettivamente per il Sud Est Asiatico, in seguito al tragico maremoto del dicembre 2004, e per la Croce Bianca di Cassina dè Pecchi, per l’acquisto di una nuova ambulanza.

Sempre in quest'ottica, ha svolto un ruolo di protagonista nel promuovere l'iniziativa del "Pallone Etico”: insieme al Comitato Soci COOP di Vignate ha istituito per 10 edizioni un torneo contro lo sfruttamento del lavoro minorile, in particolar modo nell'ambito della confezione di forniture sportive.

Attualmente la U.S.D. Pallavolo collabora con la Caritas, sezione Cassina dè Pecchi, per raccogliere fondi per le famiglie in situazione di difficoltà lavorativa.

Nicole Grieco






sabato 13 febbraio 2016

Una curiosità diventata passione quasi per caso

La mia passione per la scultura nasce dall'esigenza di fare qualche cosa, oltre e dopo il lavoro quotidiano, che è sempre stato al primo posto.
Nel mese di Luglio del 2004 ero in vacanza in Trentino, era una giornata piovosa. Chiesi al ragazzo dell'albergo cosa poter fare con un tempo cosi  e lui mi consigliò di visitare la valle degli scultori e cioè la VAL GARDENA. 
Presi la macchina e ci andai con mia moglie. Entrati in un negozio, uno di quelli pieni di souvenir, notai un signore di una certa età che stava scolpendo con una semplicità sorprendente. Mi avvicinai e molto spontaneamente gli chiesi se fosse tutto cosi facile, come a me parve osservandolo ne suo lavoro. Lui mi rispose che si e che in un paese vicino in Chiesa stavano scolpendo molti altri, in quel momento. Siccome dovevamo tirar sera, e pioveva, andammo. Rimasi folgorato! stavano SCOLPENDO FIGURE UMANE AD ALTEZZA NATURALE. Finita la vacanza, tornai a casa.
Un giorno, davanti la fermata della metropolitana, trovai sul parabrezza della macchina un bigliettino che sponsorizzava dei corsi di scultura nel Comune vicino di Carugate. Mia figlia a mia insaputa mi iscrisse e partecipai. Da li parti la mia passione (o tarlo come dice mia moglie). Insieme ad altri amici fondammo L'ASSOCIAZIONE "OLMO D'ORO" di Carugate. Dal 2005 insegno scultura sia all'Olmo che "all'Università 2000" e da due o tre anni anche alla "Cooperativa Spazio Aperto" a Cologno Monzese con persone diversamente abili. Ho partecipato a vari simposii di scultura. A Rivoli, due volte a Trescore Balneario a Treviglio, a Pagazzano e Cassano d Adda.
Tutt'ora collaborato con una amica scultrice per la realizzazione della SCULTURA AVIS A CASSINA.
La rivista "ARTE" ha pubblicato un libro "NOUVA ARTE 2010" dedicandomi una pagina.
Ho portato il mio sapere nelle scuole elementari a Cassina de Pecchi nel 2008 grazie ad alcune maestre e vorrei poter ripetere questa esperienza con i nostri piccoli.

Pardo Malorni
 
 
 

venerdì 12 febbraio 2016

Domenica 7 Febbraio visita al Binario 21

L’iniziativa promossa dai circoli dei Giovani Democratici di Cernusco, Cassina de’ Pecchi e Carugate per la giornata della Memoria ha fatto tappa al Binario 21, il memoriale della Shoah di Milano domenica 7 febbraio.
60 persone hanno voluto essere presenti per visitare a casa nostra il luogo da dove dal 1943 sono partiti 15 convogli con destinazione i campi di concentramento e di sterminio, un luogo nascosto ma non troppo dove nell’indifferenza di troppi Italiani, tantissime Persone sono state private della prerogativa di essere Umani.
In tante testimonianze di sopravvissuti si fa cenno alla parola INDIFFERENZA, parola che ben rappresenta l’Italia delle leggi razziali dove da un giorno all’altro migliaia di bambini non hanno più potuto andare a scuola e si sono visti togliere il saluto dei loro compagni di classe, dalle loro maestre e quando le gli stessi bambini sono spariti dalle città, dai paesi è stata proprio l’indifferenza ad averli condannati.
Da Milano i convogli partivano dal binario 21 della Stazione Centrale ma non si formavano in stazione, i vagoni venivano caricati nei sotterranei e poi sollevati a livello dei binari. I vagoni fatti di legno e lamiera diventavano così una prigione temporanea per un viaggio di 6 giorni senza sosta; erano vagoni usati per il trasporto postale con solo 4 piccole aperture e decine di Padri, Madri, Nonni e bambini stipati senza cibo o acqua.
Due dei 15 convogli partiti da Milano hanno avuto come destinazione Aushwitz e sul primo di questi c’era Liliana Segre, adolescente milanese sopravvissuta ai campi di sterminio e promotrice della nascita del memoriale.
Il memoriale ospita quattro vagoni originali e 6 postazioni dove scorrono le testimonianze dei sopravvissuti, pochissimi. Lungo i 30 metri di muro che costeggia i vagoni sono proiettati i nomi dei deportati del solo convoglio di Liliana Segre con i sopravvissuti evidenziati in arancione e il colpo d’occhio sulla distesa di nomi bianchi su fondo scuro è un pugno nello stomaco.
Per tanti anni Milano si è colpevolmente dimenticata di quel luogo così come i milanesi durante la guerra si sono dimenticati nell’indifferenza di troppi di quei bambini scomparsi dalle scuole e dalle loro case.

Grazie a Liliana Segre l’Italia ha recuperato un ricordo di ciò che è successo e che ora è disponibile a tutti per essere visitato come testimonianza diretta di un passato che riguarda tutti noi.

Luca Brandi

Alcune idee urgenti per Cassina de Pecchi


Come i tanti di vuoi che seguono da vicino le vicende amministrative di Cassina de' Pecchi sanno, il 2016 sarà un anno estremamente importante. Non solo perché l'Amministrazione Mandelli è diventata maggiorenne e deve far vedere quello che sa fare, ma anche perché ci sono scadenze non più prorogabili.

1)      Investimenti: il superamento del Patto di Stabilità e l'introduzione del Pareggio di Bilancio dice ai comuni che possono spendere i soldi che hanno. Il 2016 è quindi l'anno degli investimenti. E' l'anno in cui si possono aggiustare strade e marciapiedi, recuperare immobili comunali dismessi, sistemare i parchi, ristrutturare edifici e impianti sportivi. Certo i soldi non sono infiniti e bisognerà fare delle scelte, ma sarebbe una colpa grave non fare niente.



2)      Unione dei Comuni: siamo al dunque, dobbiamo decidere che modello di pubblica amministrazione vogliamo. Dobbiamo decidere se vogliamo fare ancora tutto da soli sapendo che le risorse saranno sempre di meno o se, mettendoci insieme ad altri comuni, vogliamo provare a pensare in grande e anche da Cassina sostenere il cambiamento di cui l'Italia ha tanto bisogno. Inutile dire cosa penso io, il localismo naif ha fallito alla grande e non si può continuare su questa strada. Make it big, dicono gli americani, hai un idea giusta? Rendila grande.




3)      Facciamo le cose che abbiamo promesso: il giro di prova si è concluso, è arrivato il momento di fare le cose per cui ci siamo candidati. Proporremo di fare un "tagliando" all'Amministrazione partendo dal programma e analizzando cosa è stato realizzato, cosa resta da realizzare e a cosa vogliamo dare la priorità. Questo "tagliando" non spetta solo a chi siede in Consiglio Comunale, lo possiamo e lo dobbiamo fare tutti insieme, magari partendo dai capitoli 4 (programma elettorale) e 5 (programmazione dei prossimi 3 anni) dalla bozza di Documento Unico di Programmazione 2016-2018 che la Giunta ha presentato e che trovate allegato alla delibera di CC 2015/56 (http://delibere.cassinadepecchi.gov.it/pdf/DE151269_ALLE.zip).



Marcello Novelli
Vicesindaco del Comune di Cassina de Pecchi

giovedì 11 febbraio 2016

6 e 7 febbraio 2016, Milano, prove di democrazia: le Primarie del Centrosinistra

 Il primo pezzo del percorso per portare un esponente del centrosinistra alla carica di Sindaco di Milano è compiuto. Tutto iniziò nel maggio scorso, quando Giuliano Pisapia annunciò ufficialmente la sua rinuncia a ricandidarsi nel 2016, nonostante gli inviti pressanti venuti da più parti della sua coalizione quando si ebbe sentore della sua scelta. Ma egli la riconfermò più e più volte, ritenendo di dover passare il testimone ad altri. Il timore che attraversava un po’ tutti, era che, data la situazione anche nazionale, fosse difficile trovare una persona che come Giuliano sapesse tenere insieme espressioni politiche e civiche diverse, nonché personalità importanti ma che avevano ultimamente dato qualche pensiero al sindaco uscente ( come Boeri e De Cesaris). Perdere Pisapia alla testa della coalizione avrebbe significato per molti mettere in discussione la possibilità che il centrosinistra meneghino avrebbe di nuovo conquistato la guida dell’amministrazione cittadina, e lasciato il posto quindi a quelle forze di centrodestra tutte tese a dissipare i risultati della buona amministrazione della Giunta Pisapia. I conti in ordine, l’attenzione per l’ambiente, gli interventi nel sociale, il coraggio nell’innovazione, il contrasto alla criminalità e alla speculazione, nonché una visione di lungo periodo e un respiro culturale ad ampio raggio, avevano caratterizzato quell’esperienza, per ultima la prova –riuscita- dell’Expo che portava Milano alla ribalta internazionale, non potevano rischiare di cadere in mani sbagliate.
Ci fu una fase di disorientamento a seguito di quell’annuncio, ma il centrosinistra tenne, e reagì senza cedere allo stupido gioco delle polemiche e contro polemiche interne, come in altri luoghi e in atri tempi. Fu dunque una prova di grande maturità, una volta metabolizzata la rinuncia di Pisapia, delle forze politiche e civiche, che attorno a lui si erano unite, quella di passare immediatamente a definire insieme un percorso condiviso che portasse senza scossoni alla designazione del candidato sindaco attraverso le primarie. Un percorso, visto con la prospettiva odierna, non privo di qualche difficoltà, perché vi convergevano sensibilità e posizioni diverse, ma tutto sommato lineare e trasparente, e coerente rispetto al compito assegnato.
Dichiararono la propria disponibilità a candidarsi dapprima Pierfranco Majorino, assessore alle Politiche Sociali, ed Emanuele Fiano, deputato Pd (che in seguito si ritirò dichiarando il proprio appoggio a Sala). Seguirono Giuseppe Sala, Commissario all’Expo, e Francesca Balzani, assessore al Bilancio e vice-sindaco. Tutti pezzi da 90, nel senso di persone altamente qualificate ed autorevoli, per esperienze e note personali, e dotate –ognuno all’interno di una propria spiccata personalità- della capacità di guidare una macchina complessa come quella del comune di Milano in continuità con i progetti della giunta Pisapia e alla luce di una visione culturale e sociale propria del centrosinistra (progresso e sviluppo sostenibile, diritti e solidarietà, cultura e lavoro). Si aggiunse infine Antonio Iannetta, dirigente dell’organizzazione di promozione sportiva Uisp, poco noto, a dire il vero, al di fuori di quella realtà.
Fu definita la Carta dei valori e il quadro delle Regole per la partecipazione alla Primarie, e a fine anno 2015 venne sottoscritto il patto che vincolava forze politiche e candidati ad accettare il risultato delle primarie quale fosse il candidato vincente e a sostenerlo successivamente nella competizione elettorale. Anche qui, un passo decisivo e qualificante, che fa onore ai promotori dell’accordo (Pd, Sel e Comitati ‘arancione’, mentre Rifondazione Comunista preferì defilarsi in nome di una presunta ‘purezza ideologica’).
Siamo così arrivati al 6 e al 7 febbraio, con quattro candidati in gara, che dopo una bella campagna elettorale all’insegna della correttezza e concretezza ( sia le iniziative singole sia i confronti a 4 sono stati molto partecipati e di grande livello per i modi, le tematiche e i contenuti), si sono affidati al voto dei cittadini. Più di 60.000 milanesi hanno preso parte a questa grande prova di democrazia, con serenità e compostezza, mostrando, d’altro canto, quanto fasulle siano le esibizioni di democrazia via web inventata dalla coppia Grillo&Casaleggio, e quanto patetiche le designazioni che escono dalla sala pranzo dell’ex Cavaliere nella sua ‘modesta’ residenza di Arcore. Sugli altri (Passera, ecc.) stendiamo un velo di pietoso silenzio.
Al netto dei decimali, Sala è risultato primo con il 42% dei voti, Balzani ha il 34%, Majorino il 23%, e Iannetta meno dell’1%. C’è una bella foto che ritrae i 4 candidati sul palco del teatro dell’Elfo stringersi attorno al sindaco uscente Pisapia, come a lanciare un messaggio chiaro che d’ora in poi si lavorerà tutti insieme per far vincere il Centrosinistra a Milano nelle elezioni amministrative di giugno 2016 e portare Giuseppe Sala a ben figurare tra i grandi sindaci riformisti di questa città.


ULTIMORA: malumori in casa Sel, c’è chi – non digerendo Sala – vorrebbe che il partito rompesse il patto e presentasse un proprio candidato alle Comunali. Osiamo sperare che prevalga la ragione, oltre che la lealtà, e ci siano risparmiate sciagure tipo Liguria.  



Marino Contardo