domenica 27 aprile 2014

Un bell'esempio di discussione onesta e senza reticenze né ipocrisie

Una gran bella discussione quella che si è sviluppata sulle pagine di Facebook a seguito di un intervento di Andrea Parma che lamentava la scarsa partecipazione alla manifestazione di Cassina per il 25 Aprile additando chi non c’era di ‘essere andato a spasso’. Hanno detto la loro, sempre in modo civile seppur vivace, oltre al sottoscritto, Daniela Cervetti, Giuseppe Moretti, Egidio Vimercati, Massimo Rizzardini e Lucia Lazzeretti. Mi permetto di fare una sintesi delle repliche (se sbaglio poi ‘mi corigerete’): ci sono modi diversi dalla piazza per ricordare i valori del 25 aprile; la ‘parata’ dei candidati della lista ‘Cassina Domani’ con alcune bandiere di appartenenza è stata percepita come inopportuna e fonte di strumentalizzazione; ognuno nella sua esperienza di vita dà testimonianza dei valori di libertà che il 25 aprile ricorda anche senza esternazioni e cortei, e merita rispetto e non esecrazioni perché era altrove. Ad ogni buon conto, ho molto apprezzato il tono e il contenuto di tutti gli interventi, sia per la profondità dei concetti espressi – che richiederebbero ulteriori sviluppi – sia perché dimostrano una capacità di confronto e di dialogo di cui spesso difettano tanti cultori dell’ortodossia e della verità a senso unico che albergano a sinistra.   

sabato 26 aprile 2014

Festa della liberazione: in piazza o a spasso?

Mi ha colpito vedere oggi a Cassina de' Pecchi uno scarsissimo numero di partecipanti al corteo del 25 Aprile, a differenza ad esempio, degli anni scorsi. Pochi cittadini, pochi partiti, molte assenze. 
Bella giornata, tempo sereno, l'ideale per una gita fuori porta. Anche se si celebra, si festeggia e si ricorda il perchè della nostra libertà: non una cosa da poco. Qualcuno mi ha detto, via sms, che il corteo sembrava più che altro un ritrovo della lista Cassina Domani. I sostenitori, i candidati al Consiglio Comunale, il Candidato Sindaco Massimo Mandelli tutti presenti e al gran completo. Ebbene si, eravamo in tanti. 
E questo dovrebbe far riflettere, sopratutto dovrebbe far riflettere quei partiti e quelle liste che si stracciano le vesti parlando di diritti e democrazia, che la democrazia appunto e altri valori come la dignità, la libertà, la solidarietà si difendono anche e SOPRATUTTO il 25 Aprile, facendo una cosa semplice, venendo in Piazza, non il contrario. Noi eravamo li, certo, e sempre ci saremo. Gli altri? a spasso?

mercoledì 23 aprile 2014

Un libro per …

“La storia della parola scritta è la storia dell’umanità. Il potere dei libri per avanzare nella realizzazione individuale e nel creare il cambiamento sociale è ineguagliabile. Intimi e tuttavia profondamente sociali, i  libri forniscono forme di vasta portata di dialogo tra individui, all’interno delle comunità e nel tempo” (Dal messaggio di Irina Bokova, direttrice generale dell'Unesco)

Oggi, 23 aprile 2014, è la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore. Sappiamo che le statistiche posizionano gli italiani tra i più scarsi lettori e il pessimismo al seguito tratta il libro come un oggetto obsoleto di fronte all’avanzata delle tecnologie digitali.

Aggiungiamo al quadro le scelte di marketing di molte e case editrici che privilegiano una marea di libri usa- e- getta e di “scrittori” che fanno tutt’altro nella vita e non sono neppure mai stati lettori. Consideriamo  magari anche i dati impressionanti sul cosiddetto “analfabetismo di ritorno” di chi, scarsamente scolarizzato, non è poi in grado di comprendere neanche un breve testo scritto… Eppure se hai occasione di spostarti in metropolitana o in treno  puoi osservare che sono molte le persone assorte nella lettura di un libro, oltre a quelle che scorrono tablet e smartphone… eppure se vai in libreria, fai la coda alla cassa…e le iniziative e i progetti di promozione del libro riscuotono successo e interesse.

Possiamo allora avere più che un sospetto che una visione pessimistica e catastrofista sul decadimento del libro e della lettura abbia funzionato e funzioni tuttora per giustificare l’assenza di politiche culturali o i tagli sulla cultura per la serie “con la cultura non si mangia”.

Sicuramente dalla cultura non sgorga l’indottrinamento che alimenta tutti i populismi.
                                                                        
                                                           



Un libro per sognare

Un libro per pensare, ridere, piangere…
Un libro per stare soli con sé stessi
Per parlarne con gli amici…
Per riposare..
                                   Un libro per stare svegli.      

                                        Un libro non solo per leggere
                                Ma per toccare, fiutare, guardare le parole
                                      Un libro per mille ragioni
                                     Quante sono le mille ragioni per vivere.

venerdì 18 aprile 2014

A poco più di un mese dal voto amministrativo

E’ partita ufficialmente la campagna elettorale per l’elezione del prossimo Sindaco di Cassina de’ Pecchi. Le liste e i partiti in competizione, almeno quelli che si sono dichiarati fino ad ora, non hanno scoperto del tutto le loro carte, ma molto, nelle ultime settimane, è stato chiarito. Una cosa è certa. Fuori dalla coalizione di centrosinistra, riunita nella lista “Cassina Domani”, il panorama politico locale rimane frastagliato. Al fianco di una alleanza solida e plurale, quella di “Cassina Domani”, che mette insieme esperienze diverse unite dalla voglia di dare una svolta amministrativa al nostro paese, troviamo un centrodestra spappolato, diviso, litigioso. Chi ha governato Cassina negli ultimi quattro anni, nella quasi totalità dei casi, si è riciclato sotto nuovi vessilli e più moderni slogan. Cè chi ha marcato le sue differenze arrivando alla rottura con l’ex Giunta D’Amico/Maggio, cè chi ha avuto un ruolo di primissimo piano nella passata Amministrazione sostenendola fino all’ultimo: entrambe le fazioni sembrano volersi scrollare di dosso a tutti i costi la fama del fallimento politico che, oggettivamente, dopo la penosa caduta sul Pgt, li accomuna.
Alle liste e ai gruppetti sorti dalla diaspora dell’ex alleanza che sosteneva la Giunta D’Amico/Maggio, fuori dal centrosinistra, si aggiunge la Lista Civica Cassina Sant’Agata, che proprio settimana scorsa ha sciolto le riserve sul candidato Sindaco.
Nonostante si sprechino simboli e nomi nuovi, anche originali in alcuni casi, sembra di assistere alla fiera della riedizione del vecchio, in uno scenario, quello che caratterizza il centrodestra, di totale confusione e di poca trasparenza, maturato dalla rottura disastrosa di una alleanza, quella tra Pdl e Lega, che sembrava mirare a orizzonti lontani, soprattutto dopo la vittoria del 2009.
Il centrosinistra, dopo la faticosa campagna per le Primarie, è pronto per la sfida, per nulla scontata. Abbiamo scelto il candidato Sindaco grazie ai 1108 elettori cassinesi che per buona parte della giornata di Sabato 22 e Domenica 23 Marzo si sono fatti la coda al seggio per dire la propria. Non nascondiamo che il risultato delle primarie si è portato dietro un dibattito serrato tra le fila del Progetto Cassina e del Partito Democratico. Dibattito che si è chiuso con una posizione chiara e semplice: appoggio senza se e senza ma alla candidatura di Massimo Mandelli e alla lista “Cassina Domani”.
La lista, il simbolo, i candidati sono pronti per presentarsi alla città. Manca solo il dettaglio del programma amministrativo, che porteremo alla luce nei prossimi giorni. Nelle file di “Cassina Domani” sono candidati cinque esponenti del Progetto Cassina, che rappresenteranno i valori, le idee e la storia del gruppo all’interno della coalizione.
Stiamo parlando di Marcello Novelli, che non necessita di presentazione, tutti conosciamo la sua storia, il suo impegno, la sua dedizione in questi ultimi nove anni di vita politico-amministrativa per Cassina de’ Pecchi. Doriana Marangoni, tecnico dei servizi sociali, Coordinatrice del Progetto Cassina, subentrata a Marcello dopo che quest’ultimo aveva dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di Candidato Sindaco alle Primarie. Andrea Parma, Perito in Telecomunicazioni e tecnico impiantistico, portavoce del Partito Democratico dall’Ottobre scorso, cassinese da tre anni, con un trascorso politico alle spalle, seppur senza mai aver ricoperto ruoli istituzionali. Grazia Maria Mastrandrea, tra i fondatori del “Progetto Cassina Sant’Agata” e della Sezioni Anpi di Cassina, da sempre impegnata nell’associazionismo, membro attivo della Cooperativa “La Speranza”. Luca Brandi, il più giovane dei cinque, già candidato alle elezioni amministrative del 2009, cresciuto politicamente nel Progetto Cassina.

Un gruppo snello, dinamico che in pieno rappresenta il rinnovamento che “Cassina Domani” vuole portare nella vita politico-istituzionale del paese. Auguri e in bocca al lupo ai nostri candidati.

giovedì 17 aprile 2014

Problemi d’identità e di moralità

Compresi i nostrani eurocritici, euroscettici e antieuropeisti, nel corso degli ultimi settant’anni  a più riprese siamo diventati tutti , in modo più o meno consapevole, cittadini europei. Questo non ci ha impedito di essere, spesso  in modo ancora meno consapevole, cittadini italiani, lombardi piuttosto che veneti o calabresi e di considerarci cittadini milanesi. baresi o romani.
Lo siamo per nascita, così come per nascita siamo “persone” con relativi diritti fondamentali. Rimarremmo tali  anche se, crescendo negli anni in stanchezza e sfiducia,  ci venisse in mente di stracciare le varie Carte dei Diritti internazionali e nazionali che  hanno formulato, riconosciuto e tutelato la dignità che spetta a ogni essere umano.
Non possiamo decidere se essere una persona, se essere europei o italiani o lombardi, a meno che non cambiamo cittadinanza, nazionalità e residenza: resta comunque l’appartenenza al genere umano e l’appartenenza a una comunità nazionale e sovranazionale. Ogni nuova forma di cittadinanza, con tutti i difetti della realtà, ci garantisce diritti e libertà: nessuna esclude l’altra.

Essere cittadini significa poter scegliere chi ci rappresenta, vuol dire avere la possibilità di far sentire la propria voce, di essere informati e partecipare alle decisioni.
I latini concedevano la cittadinanza come un premio agli alleati fedeli e tutte le popolazioni latine consideravano la cittadinanza come una conquista e un privilegio.
Anche oggi molte popolazioni - come quella ucraina - che vivono situazioni di assenza di libertà, negazione dei diritti e minaccia alla pace, aspirano alla cittadinanza europea come a un privilegio.

Ci sono per contro quelli che sfruttano a scopo elettorale il desiderio di sentirsi cittadini esclusivamente del proprio “campanile”, andando contro la storia che non conoscono o preferiscono ignorare. Quelli che antepongono l’interesse particolare, come se fosse contrapposto all’interesse generale  oscurato e trascurato.
Sarebbe come se di fronte al complicato e gigantesco cantiere di una grande opera non più rinunciabile ( penso ad esempio alla costruzione delle ferrovie nell’800) si fosse deciso,  per via dei problemi e delle difficoltà, di prendere cappello, di chiudere i cantieri e piantarvi foreste per far tornare il territorio quello che era nel medio evo.

Il gigantesco cantiere europeo è stato aperto dopo che gli stati dispotici del XX secolo e due guerre dette mondiali, ma che hanno avuto come teatro l’Europa, avevano prodotto “il grande cimitero del genere umano”. Su queste macerie si è avviata un’opera di costruzione sovranazionale che oggi legifera per 28 paesi e 500 milioni di persone: una conquista insignita nel dicembre 2012 del Nobel per la Pace.  Con tutte le carenze e i difetti, l’Unione Europea è stata infattiun gigantesco laboratorio di pace fondato sulla Memoria di ciò a cui avevano portato i nazionalismi, le guerre e i dispotismi, sulla Memoria di ciò che era culminato nell’olocausto.

Le testimonianze della shoah sono diventate quindi qualcosa di sacro per il genere umano e non è tollerabile che qualche bestemmiatore in malafede strumentalizzi, neghi o offenda questa sacralità.
Il rispetto per ciò che è sacro, lo sapevano anche agli albori della civiltà, è silenzio e devozione. Purtroppo non c’è limite alla sguaiataggine e alla rozzezza morale.

                                                                                                        16 aprile 2014, Franca Marchesi

lunedì 14 aprile 2014

Una strada tutta in salita

Ora che gli schieramenti si sono delineati, la competizione elettorale per la conquista della maggioranza nel Consiglio Comunale si avvia nel segno della massima incertezza. Il turno elettorale secco e senza rimedio non consente ripensamenti, ognuno gioca per sé, al più cercando di lusingare potenziali elettori dell’altra parte a spostarsi sulla propria ( e qui la personalità del candidato può essere importante). Per come sono andate le cose nel centrosinistra (o centro-sinistra?), il dato politico è una coalizione a formato ridotto rispetto a quanto c’era da aspettarsi solo qualche mese orsono. Il rischio è di andare poco oltre la sommatoria dei consensi alle forze politiche costituenti con l’apporto di un piccolo gruppo civico. Insomma l’operazione storica del ‘Progetto’ che riusciva a mettere insieme persone di varia provenienza (partiti, associazioni, movimenti, e singoli) sulla base di un programma condiviso e di candidati coerenti con esso, si è arenata di fronte a resistenze personali ed ideologiche messe in campo al solo scopo di escludere anziché di includere. Più che la confusione dei livelli di decisione (l’assemblea del Progetto, le riunioni ristrette Progetto-Pd, la delegazione che andava a trattare con la Federazione dS e con il Comitato, il Direttivo del Pd più o meno allargato, le riunioni a tre dei candidati alle primarie, le consultazioni online che accrescevano solo la confusione), l’elemento di fondo che ha indebolito non solo il Progetto/Pd a livello di candidature e di programma, ma che indebolirà ancor più la coalizione che ne è sorta, è stata questa specie di ‘convenzione ad escludendum’ verso tutto ciò che in qualche modo veniva percepito come ‘destra’ (la Lista Civica, il Torrione, tanto per fare nomi), e sorprende che anche i ‘vecchi’ del Progetto l’abbiamo fatta propria senza troppe discussioni (qualche brontolio c’è stato, è vero, ma a che serve se non si traduce in chiara proposta?). Maggio sarà un osso duro, a dispetto delle spallucce che vedo molti fare al solo pronunciare il suo nome. E la strada sarà tutta in salita.        

domenica 6 aprile 2014

Il povero Grillo

Affidereste a questa faccia il vostro destino? Alle Europee NON votate Grillo, votate Pd. Metteteci la vostra faccia non questa.


giovedì 3 aprile 2014

Perche' lo abbiamo fatto e perche' lo facciamo

Tante volte ci troviamo a decidere piccoli dettagli, ad organizzare la propaganda, a decidere chi si candida, a discutere se un certo provvedimento o un certo leader politico ci piace o meno.

Altre volte ci troviamo per capire cosa e' meglio fare, a prendere decisioni importanti, a sbrogliare nodi che intralciano la strada verso il bene che vogliamo.

Credo che pero' e' importante ogni tanto ritornare indietro e chiederci perche' lo facciamo, perche' stiamo nel Partito Democratico, perche' facciamo attivita' politica nel centrosinistra.

E credo che la risposta piu' bella stia in questo volantino: "perche' nessuno resti indietro". Ecco cosa voglio dalla politica, voglio che non lasci indietro nessuno. Chi ha la forza per andare avanti acceleri pure il passo, ma nessuno deve essere lasciato indietro.


mercoledì 2 aprile 2014

A proposito di Pansa, di revisionismo e di Concita

Davvero interessante la puntata di ‘Pane Quotidiano’ di lunedì scorso. Ospite Gianpaolo Pansa con il suo nuovo libro ‘Bella ciao. Controstoria della Resistenza’, e con il quale Concita De Gregorio ha saputo interloquire in modo intelligente e aperto, senza quelle idiosincrasie che il personaggio suscita in tanta parte della sinistra che al solo sentire nominare il suo nome perde il lume della ragione. E poi interventi davvero interessanti da parte di uno storico in video, degli studenti presenti in studio e di un insegnante. Insomma un modo di ragionare alla pari, nel quale gli interlocutori si misurano in forza dei reciproci  argomenti e convincimenti, senza paraocchi o pregiudizi ma con rispetto verso le altrui posizioni considerate degne di essere prese in considerazione. Insomma un bel confronto serrato e civile, lontano mille miglia dal clima di anatemi e scomuniche che periodicamente si scaricano sull’’eretico’ Pansa, per lo più senza averlo letto e meditato. Lo potete vedere sul sito di RAI3 in replay.