Nel pensiero numerologico di Pitagora il numero 1 (Uno) era chiamato dal filosofo il parimpari. L’Uno in Pitagora aveva riferimenti concettuali molto complessi – si contrapponeva al molteplice e lo generava – qui basti dire semplicemente che l’ Uno era in grado di rendere pari il dispari (3+1=4) e dispari il pari (4+1=5). Il parimpari appunto.
Quando Beppe Grillo s’è messo in testa di salvare l’Italia con la sua piattaforma “logica”, “numerologica” (Uno vale Uno), politica e informatica piuttosto fantasiosa quanto ingegnosa – perché pescava nella rabbia del molteplice (elettorato)-, intendeva riservare a se stesso la funzione di parimpari, evidentemente, e almeno in due sensi.
a) Nel senso politico. Innanzi tutto non schierandosi, ossia non scegliendo idealmente fra destra e sinistra: poiché è noto che nel mondo al silicio di Internet i valori e le idealità e talvolta anche le idee spariscono e vige un regno indistinto della democrazia diretta dove non si capisce chi decide, chi esegue, chi comanda e chi trasforma in azione politica la linea, perché non c’è linea: ma solo punti di programma che non sono né di destra né di sinistra, ovvero superano queste categorie elaborate in Occidente dal tempo dei Gracchi quantomeno. Ma, e qui interviene l’elemento furbesco: oltre che antiideologico il MoVimento si è presentato come a-ideologico e post-ideologico, pescando insomma a destra e a sinistra e pensando di farlo sempre e comunque considerandosi come quel personaggio “più oltre” interpretato da Stefano Satta-Flores nell’indimenticabile film di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati”. Il MoVimento non è né di destra né di sinistra, ma “più oltre”. Parimpari insomma. Sennonché il mondo della politica si muove ancora – prevalentemente e qui e ora, domani non sapremo-, ancora secondo le vecchie categorie di destra e di sinistra, perché ahimè le cose non sono parimpari, ma si ostinano a essere o pari o dispari o di destra o di sinistra.
b) Nel senso numerologico dell’ Uno che vale Uno. Grillo non l’hai mai detto, ma tutti lo sapevamo, che c’è l’Uno vero, quello che genera le cose e che… conta!, che decide e sposta i pesi, e fa diventare pari il dispari e dispari il pari. Ossia genera il tutto. Detto volgarmente: comanda. E chi è? Indovinala Grillo!