martedì 11 settembre 2012

Follie di massa


"Il pulcino pio" e "50 sfumature di grigio":  non si può dire che sia stata un'estate esaltante dal punto di vista estetico. Ma non bisogna rammaricarsene: queste ondate di stupidera (per dirla in milanese) sono cicliche e in qualche modo destinate a intensificarsi man mano che si amplia e si rafforza la società di massa. Ondate cui corrisponde per reazione uguale e contraria una elitizzazione dei gusti, vedi solo nel campo culinario il fenomeno di slow food. Alberoni (checché se ne dica:  il più grande studioso di movimenti collettivi) ha studiato già negli anni 60-70 questi fenomeni, i cosiddetti "crazies" (follie), cui secondo me devono più propriamente essere ricondotti  sia la canzone che il libro citati. Insomma ondate di follia collettiva (come una volta l'hula-hoop o le "palline" rompi-polsi  o il freesbee) più che pervertimenti propriamente estetici di massa. Noto solo a parziale correzione  di questa mia interpretazione che negli anni '60 convivevano sia "Abbronzatissima" di Edoardo Vianello che "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli, dove sia la proposta popolare che quella  di elezione avevano, ciascuno nel proprio campo, una propria autonoma bellezza.

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