mercoledì 8 gennaio 2014

Un PD che piace alle Lega?

La notizia, da la Repubblica Milano.it ( v. anche Il sole 24 ore e varia stampa locale):

Lombardia, consigliere pd con la Lega:
"Semplifichiamo la vendita delle armi"
La mozione del Carroccio in consiglio regionale chiede di ridurre gli obblighi burocratici. Tra le firme quella di Corrado Tomasi, democratico eletto in provincia di Brescia dove si trovano cento aziende del settore..."Meno burocrazia, rendiamo più facile la vendita degli armamenti", è la mozione della Lega Nord in Consiglio Regionale. Firmano tutti i gruppi del centrodestra (da Ncd alla Lista Maroni) e firma pure un consigliere del Pd, Corrado Tomasi.
Commentate voi, che a me scappa da ridere...e anche un po' da piangere.

11 commenti:

  1. ...quasi come il tiramolla dello scatto di anzianità agli insegnanti, tagliato da Tremonti, ridato dal governo a settembre u.s. e ritolto dopo Natale, ora, dopo lo scherzo, rimesso!

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  2. Stavo leggendo proprio ora che, tra le proposte di Renzi, all'interno dell'obiettivo del miliardo di euro da risparmiare sui costi della politica, ci sarebbe anche "l'abbassamento di numeri e compensi dei consiglieri regionali"....forse questo nostro Consigliere si sta preparando a salvarsi la pelle e lo stipendio.

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  3. Ma qui c'è anche una questione di metodo: chi decide, il gruppo o il singolo consigliere? C'è o non c'è confronto e discussione prima di proporre e di votare? E il capogruppo che ci sta a fare? Insomma, che si diano una regolata, altrimenti tutti si muovono in ordine sparso e addio coerenza ma anche credibilità. C'è poco da ridere o da piangere, qui si tratta di decidere una modalità di comportamento e farla applicare.

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    1. Premesso che non so le dinamiche di votazione, anch'io mi chiedo se questo consigliere ha deciso autonomamente a favore o se prima si è consultato con il capogruppo. Vi chiedo, come in parlamento, si ha libertà di voto? In questo caso la scelta sbagliata va ristretta all'individuo.
      Lo dico in quanto giustamente noi di sinistra siamo ipercritici con i nostri rappresentanti, io per prima, perchè li vorremmo quasi perfetti per non dare alcun appiglio agli avversari.
      Ma non c'è questo rischio dato che sia noi che i giornalisti ne fanno subito una notizia da prima pagina.
      Critichiamo pure, come giusto che sia, ma mi sembra di notare che, dopo le primarie e sua vittoria, nel nostro blog si parli quasi esclusivamente di Renzi e sua politica. Non vedo più alcun commento o pensiero sugli altri avversari e vi assicuro che ne stanno combinando anche loro.
      Non fraintendetemi siamo tutti liberi dii scrivere quello che vogliamo. Anch'io ora espresso mio pensiero.
      Antonietta





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    2. Premesso che non so le dinamiche di votazione, anch'io mi chiedo se questo consigliere ha deciso autonomamente a favore o se prima si è consultato con il capogruppo. Vi chiedo, come in parlamento, si ha libertà di voto? In questo caso la scelta sbagliata va ristretta all'individuo.
      Lo dico in quanto giustamente noi di sinistra siamo ipercritici con i nostri rappresentanti, io per prima, perchè li vorremmo quasi perfetti per non dare alcun appiglio agli avversari.
      Ma non c'è questo rischio dato che sia noi che i giornalisti ne fanno subito una notizia da prima pagina.
      Critichiamo pure, come giusto che sia, ma mi sembra di notare che, dopo le primarie e sua vittoria, nel nostro blog si parli quasi esclusivamente di Renzi e sua politica. Non vedo più alcun commento o pensiero sugli altri avversari e vi assicuro che ne stanno combinando anche loro.
      Non fraintendetemi siamo tutti liberi dii scrivere quello che vogliamo. Anch'io ora espresso mio pensiero.
      Antonietta





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    3. Giusto Antonietta! Parliamo anche degli altri, per esempio, parliamo della De Girolamo (una storia legata all'assegnazione di un bar, con annesse intercettazioni telefoniche squallidissime). Oppure parliamo della Cancellieri (anche Lei con telefonate e azioni miserevoli). Se poi vogliamo parlare di Alfano con la vicenda Shalabayeva si può solo piangere. Da ministro dell'interno ha detto che il fù senatore B. può "candidarsi alle elezioni europee", dopo che i suoi sottoposti gli hanno ritirato il passaporto. Ecco, tre ministri di questo governo di cui c'è molto da parlare, ma che stanno tutti zitti e muti, compresi il nuovo e la gggioventù che avanza (Renzi). Siamo senza monito anche dal Quirinale, mentre per molto meno la ministra Josefa Idem ha dovuto fare le valige in fretta e furia. Si ragiona con tre pesi massimi (3 ministri ancora in carica) e una misura minima (dimissionata con la velocità di una saetta). Solo in Italia...

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  4. La libertà di opinione va garantita a chiunque, consigliere regionale o parlamentare che sia. Qui si tratta semplicemente che quando si va in aula a discutere di un provvedimento, e decidere poi come votare, il minimo che si chiede ad un gruppo politico è di presentarsi in modo coerente, il che presuppone che tutta la discussione -anche aspra- sia avvenuta prima. Diversamente c'è che ci si presenta in ordine sparso, e si fanno le figuracce note. Qualche piccola lezioncina di metodo ai nostri rappresentanti a questo punto è doverosa.

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    1. Grazie Marino. Avevo bisogno di questo chiarimento e sono perfettamente d'accordo con te che un gruppo politico dovrebbe discutere prima come votare.
      Spero si sia capito che la mia non voleva essere una difesa di questo politico.Tra l'altro sono contrarissima alle armi e sua vendita. Basti pensare a Stati dove si muore di fame ma armati.
      Forse ho allargato il mio pensiero su critiche che si fanno al PD ma su un esempio sbagliato .

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  5. " Art. 67
    Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato."

    Abbiamo tutti presente il soprariportato articolo della Costituzuione?
    Sono d'accordo su come viene giudicato l'operato di Tomasi, ma teniamo oresente che la Costtuzione riconosce a ciascun parlamentare aurtonomia di giudizio e di voto.

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  6. Al di là dei diritti del parlamentare (ma qui parlava di consigliere regionale) che non sono semplici mandanti dei voleri del partito o gruppo di appartenenza, ci sono i doveri: verso i propri elettori e verso in gruppo di appartenenza. E tra i doveri c'è che prima di andare in aula a discutere dei provvedimenti e a votare si discuta all'interno e si trovi una linea (che può essere da tutti condivisa o semplicemente approvata a maggioranza). Diversamente siamo nell'assemblearismo confuso e inefficace, che non porta da nessuna parte. Se poi c'è un'obiezione di principio, è comprensibile una posizione individuale diversa, ma a quel punto occorre che si ponga qualche interrogativo sull'adesione a quel partito dal quale si diverge in modo così profondo, e si traggano le dovute conclusioni (dimissioni dal partito o dalla carica).

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    1. Sono d'accordo circa il fatto che gli eletti non siano i mandatari dei voleri del partito o del gruppo di appartenenza e che gli eletti abbiano doveri verso i loro elettori. Ma mi sembra che in questo caso il Tomasi proprio questo abbia fatto: ha interpretato il mandato, gli interessi, di coloro i quali, magari fabbricanti di armi, molto numerosi in Val Trompia, gli hanno conferito votandolo come rappresentante degli elettori della Val Trompia. Forse non era il caso di accoglierlo nelle liste del PD, portatore di altri valori.

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