lunedì 20 gennaio 2014

La necessità delle riforme e la ripresa della politica

Dicono i superficiali: non si mangia con le discussioni sulla legge elettorale e sulle riforme, la gente pensa a ben altro. Ora, la legge elettorale e le riforme sono assolutamente necessarie alla politica per affrontare tutti gli altri problemi. E' pacifico che il nostro Paese è ingovernabile con questa legge elettorale e con l'assetto istituzionale attuale. Solo per fare un esempio: il ricatto dei piccoli partiti che ossessivamente ripetono che " i voti si pesano e non si contano" è insopportabile e rende vana ogni maggioranza. Per altro verso il bicameralismo perfetto è una follia tutta italiana che ostacola, come ampiamente visto nel recente passato, il percorso formativo delle leggi. In poche parole: la politica non è folle a pensare al proprio spazio di agibilità, perché senza la chiarezza sulla formazione del consenso che assicuri la governabilità e senza una riforma delle istituzioni che ne garantisca il funzionamento, saremo sempre in balia dei demagoghi. (Scrivo questa nota mentre intraodo la voce di un saltellante grillino da Fazio: si tratta del movimento politico che al povero Bersani in streaming ripeteva grullescamente: "Non siamo a Ballarò". Infatti siamo a "Che tempo che fa": chi disprezza compra. Aspettiamo i saltellanti grillini da Ballarò finalmente per compiere un altro giro dell'ovvio).

1 commento:

  1. Forse siamo sulla strada giusta, chissà che il dinamismo del giovane Renzi riesca dove politici più scafati e navigati di lui hanno fallito (e qui è inevitabile pensare alla Bicamerale su cui ho troppi elementi discordanti per decidere se fu un generoso tentativo di D'Alema oppure un bluff, e quindi sospendo il giudizio). Spero solo che ora non si apra il fuoco 'amico' dall'interno del Pd e che tutti si rendano conto che siamo ad un momento cruciale per dare all'Italia un sistema che assicuri stabilità e continuità di governi, almeno fra una legislatura ed un'altra. Insomma che non si scateni l'ennesima canea ideologica e propagandistica, e si punti invece al risultato (visti anche i numeri dell'ultimo sondaggio pubblicato oggi da Diamanti su Repubblica). In quanto ai 5Stelle, beh che dire? Che avevano in mano il biglietto vincente della Lotteria (25% dei voti a febbraio) e l'hanno buttato nel cesso. Che hanno un sacco di buone idee ma poi le sprecano con la loro insolenza e infantilismo. Che si fanno menare per il naso da due tardocappelloni con sconcertante docilità. Che la democrazie del web è una bufala perché poche migliaia di persone possono manipolarla a piacimento. Insomma un'occasione sprecata, ma è dipeso solo da loro.

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