domenica 19 gennaio 2014

Il cambiamento vertiginoso delle cose

Gianrico Carofiglio mi scuserà se “storpio” il titolo del suo bellissimo libro per commentare le ultime mosse del Segretario del PD Matteo Renzi.
Ieri alcune persone ( poche ) mi hanno chiesto cosa pensassi dell’incontro Renzi – Berlusconi.
La domanda riguardava – evidentemente – l’oggetto dell’incontro, non il luogo, l’ora, l’opportunità di incontrare un condannato decaduto,  ecc.ecc.
Ho risposto: “tutto il bene possibile”. Condivido completamente che le leggi elettorali e le modifiche della Carta Costituzionale siano fatte, rispettando le regole, ma con il più ampio consenso possibile.
In questo momento politico coinvolgendo anche le attuali opposizioni (siano loro a sfilarsi se non vogliono).
L’esperienza di due modifiche costituzionali e di una legge elettorale fatte a maggioranza sono state deleterie. Penso che Renzi – come tutti noi – avrebbe fatto a meno di incontrare B o di “ inseguire” Grillo, ma naturalmente uno non può scegliersi gli interlocutori che vuole, non rispettando il voto di che Grillo e Berlusconi ha votato.
Condivido la scelta di Renzi perché io non ho cambiato idea: era giusta la scelta di Massimo D’Alema di modificare la Costituzione tramite la bicamerale in accordo con l’unico leader dell’opposizione allora esistente (molto più forte di oggi), è giusta l’attuale scelta di Matteo Renzi.
Naturalmente molti di quelli che gridavano allora “ all’inciucio” la penseranno ancora così, (Renzi no ha sicuramente cambiato idea) , infatti non sono i nomi dell’inciuciatore o dell’inciuciato a definire il nome da dare ad un accordo.
Mi fa piacere che molti di quelli che allora ed ancora ieri guardano a D’Alema come il “re dell’inciucio”, approvino ora quello che sta facendo “ il principino Renzi”.
Allora gli importanti risultati raggiunti in Commissione bicamerale furono stoppati dal voltagabbana Berlusconi, speriamo che oggi ( gli importanti??? Al momento non lo so) risultati ottenuti dal rottamatore non siano rottamati dal furbone di Arcore.
Fino a prova contraria diciamo che “ l’inciucio funziona”, e chi ha vertiginosamente cambiato posizione solo perché a farlo è stato Renzi e non D’Alema si renda conto che più che le persone andrebbero giudicate le cose.


Roberto Bertolotti

5 commenti:

  1. Naturalmente io ero d'accordo allora, nel difendere D'Alema nel necessario dialogo con tutti in tema di riforme istituzionali e sono d'accordo adesso con Renzi che il dialogo lo ha promosso portando Berlusconi in casa Pd, che attualmente sta dettando l'agenda politica. Quanto al termine "inciucio" proporrei di bandirlo dal glossario politico (occorrerebbe certo dirlo a Taravaglio a Padellaro e a tante anime belle) e rimandarlo al suo originale sito linguistico, ossia il caldo e avvolgente dialetto napoletano...

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    1. Alfio, per aborrire la parola "inciucio" bisognerebbe modificare-correggere tanti libri e tantissimi articoli di giornali, un lavoraccio. Una faticaccia da :"1984". Ironia per ironia, ti suggerirei un metodo più rapido e meno dispendioso: fare un partito unico con: PD, FI nuovo PDL assieme ad altri rimasugli vari. Proprio come si è fatto con i democristiani-margheriti con l'aggiunta di qualche ex socialista diventando, appunto, PD. In questo modo la parola inciucio verrà automaticamente cancellata.

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    2. Così parlò Zaharatustra!

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    3. Che acume.....

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  2. Il termine 'inciucio' ha assunto nell'ambito politico la valenza negativa di un accordo spregiudicato e sottobanco. Il naufragio della Bicamerale fu sì opera di Berlusconi che fece saltare il tavolo ma anche della disponibilità di D'Alema di venirgli incontro sul tema della 'Giustizia' che fece sobbalzare non pochi del suo partito e tra gli alleati. Ora siamo alle prese con una discussione alla luce del sole su di una proposta che verrà vagliata dagli organi di partito e poi portata in Parlamento. Il tema è quello di sempre: dare finalmente stabilità di governo al nostro paese, perché senza una guida coerente e duratura si perde credibilità ed efficacia, e la democrazia diventa un gingillo in mano a demagoghi e urlatori.

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