Il blog dei democratici di Cassina de' Pecchi. Notizie e opinioni dal piccolo e dal grande mondo.
martedì 30 luglio 2013
Comiche di fine luglio
'Repubblcia' pag 3 di oggi: 'La rassegnazione del Cavaliere: vogliono eliminare me e il premier ma io non farò cadere il governo'; pag. 4: 'E tra i Democratici scatta l'allarme: se Silvio viene condannato noi non reggiamo questa alleanza'. Fatemi capire, il primo dice che non ci saranno conseguenze sul governo se anche fosse condannato in via definitiva dalla Cassazione, il secondo dice che l'alleanza di governo diventerà 'insostenibile'. Dunque, o siamo allo scambio giornaliere delle parti - la politica di questi personaggi non ci stupirà mai abbastanza- o siamo al delirio. Il sig. Epifani potrebbe fare una telefonata alla tessera n. 1 del PD, che è dell'editore di Repubblica, e chiarire le sue stupefacenti dichiarazioni ( a proposito, che ne è della proposta di analizzare il sangue dei parlamentari per vedere se contengono sostanze non ammesse?).
domenica 28 luglio 2013
Le correnti del Pd e la lotta per le regole
Vedo molta insofferenza verso i contorcimenti del Pd. Si lamenta il fatto che siano spaccati in correnti, che discutano, che si accapiglino. Spesso ci si dimentica che la storia è stata molto più sottile e confusa. Solo per restare nell'ambito della politica (escludendo la storia del cristianesimo dove ci si accapigliava letteralmente per una virgola o per una congiunzione - il "filioque") rammento che scoppiò pure una rivoluzione (quella francese) all'atto in cui si dovette decidere se votare per ordini o pro capite, e che nella successiva Convenzione c'erano tante correnti quanti erano i delegati: i girondini, i brissotiani, gli arrabbiati, i montagnardi, i giacobini, i foglianti, i lafayettiani, i seguaci di Mirabeau, la Palude ecc ecc Quelli che si lamentano vorrebbero un unanimismo imposto dall'alto, uno che decida per tutti. Così fanno attualmente tutti i partiti politici, anche quelli, tutti gli altri, che non si chiamano partito, ma movimento, lega, unione, ecc ecc. La notizia dovrebbe essere pertanto quella: in molte componenti politiche italiane non si discute, perché c'è chi comanda (lo chiamano "carisma"). E' nella natura dell'italiano abbracciare le scorciatoie, e delegare a chi comanda il proprio destino. E' già successo, succederà. (All'interno nostro, di noi "convertiti", giova ricordare che c'è chi si si dimentica quali erano le regole precedenti, che sono state cambiate per lui, il quale ora pretende tornare alle regole precedenti perché a lui fanno comodo ora e non allora...)
sabato 27 luglio 2013
Lettera a Curzio Maltese per il suo articolo di oggi su "Repubblica"
Curzio Maltese |
Premetto la mia totale stima nei confronti di Curzio Maltese. Scrivo proprio per questo: sono rimasto male.
Sono un iscritto al PD e tale rimarrò anche dopo aver letto il suo articolo dove si "dimentica" una cosa. La norma che prevedeva la sovrapposizione fra segretario e leader è stata sorpassata per richiesta di Renzi. Diceva "lui" un conto è il segretario del Partito, un conto il candidato premier.
Alla scelta del primo possono contribuire iscritti e persone che si dicono "vicine al PD" alla scelta del secondo la platea è più vasta perchè si tratta di scegliere chi governerà l'Italia ( se vinciamo).
Tra l'altro sarebbe irriverente per i futuri alleati decidere ( il PD da solo) chi debba essere il candidato leader. Mi immagino gli articoli contro la nostra prepotenza.....
Comunque per farla breve:
per favore Curzio ( di cui continuerò a leggere gli scritti con immutata stima) mi può indicare un solo posto al mondo dove il segretario, presidente, ecc.ecc di un partito, di una associazione non sono scelti dagli iscritti, ma da chiunque si presenti a votare senza nemmeno chiedere " ma chi sei, chi ti ha mandato, ma sei certa che vuoi me? " ( Dik Dik," mamma mia").
Mi indichi una bocciofila, una associazione di volontariato una cosa leggera ed io sarò li a votare.
Grazie
Roberto Bertolotti
"l'Unità". Fassina spiega il senso del suo intervento
Alle polemiche politiche, Stefano Fassina risponde con il rigore dello studioso: «Se davvero vogliamo sconfiggere l’evasione fiscale, dobbiamo conoscerla e analizzarla in tutte le sue forme, senza nasconderci la verità. E la verità è che l’evasione fiscale ha una pluralità di cause». Il viceministro dell’Economia ribadisce quanto detto ieri nel suo intervento a un convegno di Confcommercio, nonostante le sue parole abbiano scatenato reazioni immediate da parte del Pd e della Cgil.
Dunque conferma? Esiste anche un’evasione di sopravvivenza?«Certo che esiste. C’è una connessione stretta tra pressione fiscale, spesa ed evasione, ed affermarlo non vuol dire strizzare l’occhio a nessuno né ammettere ambiguità nel volerla contrastare. Semmai il contrario. Per contrastare gli evasori, dobbiamo renderci conto che non sono tutti milionari con grandi patrimoni in Svizzera o altri paradisi fiscali».
Secondo il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, lei ha comunque commesso un errore politico. Se corretta da un punto di vista scientifico, ritiene che la sua affermazione fosse anche opportuna?
«Avere responsabilità di governo non significa indossare paraocchi che non permettano di vedere la realtà: l’evasione fiscale non nasce solo dall’egoismo delle classi sociali più agiate o dal ribellismo nei confronti di costi della politica ritenuti ingiustificabili e di opere pubbliche considerate solo sprechi. Nasce anche da un apparato produttivo frammentato, con un numero abnorme di microimprese rispetto ai paesi più avanzati - quasi 4 milioni, il doppio che in Francia e in Germania - primitive in termini di struttura gestionale e finanziaria, per una parte delle quali l’evasione è stata sussidio, pur inefficiente e regressivo, alla produzione e all’occupazione».
Evasione patologica ed evasione di necessità, dunque.«Non si tratta di novità. Ho spiegato più volte la mia analisi, prima in un articolo uscito nell’agosto del 2008 proprio sull’Unità, e poi nel libro pubblicato nel 2012, Il lavoro prima di tutto».
Che cosa risponde al capogruppo del Pdl Renato Brunetta, che sul tema l’ha paragonata a Silvio Berlusconi?
«Sono solo strumentalizzazioni senza senso. Berlusconi, Brunetta e Tremonti facevano i condoni per i grandi evasori e gli scudi per gli ingenti capitali portati all’estero. Noi del Pd vogliamo combattere l’evasione fiscale, ma per farlo dobbiamo studiare una serie di strumenti diversi, perchè solo la repressione ci farebbe andare fuori strada».
Quali possono essere gli strumenti adeguati a combattere la cosiddetta evasione di necessità?«Sono le riforme. Servono politiche industriali per far crescere la dimensione delle imprese e politiche energetiche per far scendere il costo dell’energia, che in Italia è superiore del 30% rispetto agli altri Paesi europei. Bisogna riallineare il costo dei servizi bancari e assicurativi alla media Ue, semplificare le procedure fiscali e riformare la pubblica amministrazione».
In questo senso, allora, possono essere strumenti utili anche le iniziative del governo che sono attualmente in discussione su Iva e Imu.
«Certamente docciamo evitare di aggravare ulteriormente il carico fiscale sulle famiglie in difficoltà e sulle imprese più fragili. Per questo credo sia necessario cancellare del tutto l’aumento dell’Iva, al momento solo rinviato al primo ottobre. Diverso, invece, il discorso sull’Imu, che andrebbe considerato insieme ad altre priorità, quali il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, la condizione dei lavoratori esodati, e le risorse alla scuola pubblica. In questo contesto, non possiamo permetterci di rinunciare ai due miliardi di euro che finirebbero nelle casse dello Stato con l’Imu sulle abitazioni di maggior valore, pari al 15% del totale».
Crede che possa essere questo il punto di caduta del dibattito in corso?
«Il governo Letta è un governo di compromesso tra destra e sinistra. Se la destra sostiene gli interessi delle fasce di popolazione che stanno meglio, noi sosteniamo quelli della maggioranza della classe media e di chi ha redditi da lavoro dipendente. Troveremo un compromesso».
Evasione patologica ed evasione di necessità, dunque.
Che cosa risponde al capogruppo del Pdl Renato Brunetta, che sul tema l’ha paragonata a Silvio Berlusconi?
«Sono solo strumentalizzazioni senza senso. Berlusconi, Brunetta e Tremonti facevano i condoni per i grandi evasori e gli scudi per gli ingenti capitali portati all’estero. Noi del Pd vogliamo combattere l’evasione fiscale, ma per farlo dobbiamo studiare una serie di strumenti diversi, perchè solo la repressione ci farebbe andare fuori strada».
Quali possono essere gli strumenti adeguati a combattere la cosiddetta evasione di necessità?
In questo senso, allora, possono essere strumenti utili anche le iniziative del governo che sono attualmente in discussione su Iva e Imu.
venerdì 26 luglio 2013
Il compagno Fassina e l''evasione di sopravvivenza'
Ieri il viceministro all'Economia, l'eternamente imbronciato Fassina, ne ha sparata una delle sue: mentre Letta alzava grida di condanna verso l'evasione fiscale (poi vedremo i fatti), il nostro lanciava uno strale a favore degli 'evasori di sopravvivenza', cioè di quelli -artigiani, piccoli imprenditori e professionisti- per i quali pagare le tasse equivale a mettere in pericolo la propria attività. Immediate le reazioni di stima e di giubilo da parte della destra. Ma non è questo che ci interessa. Tito Boeri, che è economista universalmente stimato, fa notare oggi su la Repubblica come l'azienda che evade il fisco fa aumentare il livello di tassazione sulle aziende che invece pagano regolarmente, e inducono una distorsione del mercato nel quale si avvantaggiano gli evasori a spese dei contribuenti fedeli. Evasione contributiva e fiscale sono alla base di appalti pubblici a prezzi ridicoli, tanto nessuno poi va a fondo, e le aziende serie, queste sì sono costrette a chiudere i battenti perché non riescono ad essere concorrenziali avendo costi ovviamente superiori. A meno che non si affidino a qualche padrino politico e in cambio dei favori che sappiamo acquisiscano lavori per affidamento diretto o gare pilotate. Ma queste cose il compagno Fassina le sa? E se non le sa perché non se le fa spiegare da chi ne sa più di lui. E non ci vuole molto, a quanto pare.
lunedì 22 luglio 2013
In morte di Laura Prati
Esprimo profondo cordoglio per la morte di Laura Prati. La
sua vicenda, nella sua tragicità, ci ridà il senso della politica vera, vissuta
come servizio e responsabilità, lontano dalle luci dei media ma vicina ai
problemi dei cittadini.
Come ben sanno i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali di ognuno degli oltre ottomila comuni italiani, il ruolo di amministratori locali ha a che fare con le attese e le esigenze dei cittadini e quindi anche con le loro proteste, con la loro rabbia e, talvolta, con l' assurda follia.
Le parole purtroppo non possono riempire il vuoto che Laura lascia.
Ma il suo esempio ci sia di motivazione per proseguire con coraggio il nostro lavoro.
Condivido in un abbraccio il dolore della famiglia.
Umberto Ambrosoli
... c'è chi dice che la politica costa. Sì è vero: costa la vita talvolta...
domenica 21 luglio 2013
Una disgrazia annunciata
La scorsa settimana una tragedia toccava il nostro territorio, l'investimento a Gorgonzola di una ragazza che tornava a casa in tarda serata e moriva investita da un automobilista che dopo essersi dato alla fuga si è costituito dopo una settimana. Poco importa che sia straniero e musulmano .... Inutile dire che è già agli arresti domiciliari! Il padre della vittima dichiara: è come se l'avessero uccisa un'altra volt. Come dargli torto !
Questo è quanto scrive il Neo Sindaco di Gorgonzola Angelo Stucchi su Facebook :
"Scoperto il volto del l'investitore retorica e semplificazioni ci impediscono di guardare a quanto avvenuto con la necessaria autocritica. Non basta dire mussulmano, islamico, straniero per proiettare su di lui le nostre insicurezze, il nostro non aver fatto. Entrambi, noi è lui, abbiamo perso il senso dei valori assoluti, chi ha preferito di fronte al sangue di una persona di cui era responsabile fuggire e chi ha preferito assecondare logiche mercantile anziché la sicurezza dei cittadini. Chi è responsabile di questo sangue ? Non sono io, io non c'entro, saranno altri non certo io... Oggi nessuno si sente responsabile, abbiamo perso il senso della responsabilità, chi ha ucciso, chi non è in grado di assicurare una giusta pena, chi non ha fatto quello che doveva fare. Beatrice ancora una volta di chiedo perdono per non essere di nuovo capace di assumere pienamente le mie responsabilità di uomo, di cittadino e di primo responsabile di questa città .
E questo è quanto gli ho risposto :
Facendo una considerazione sulla vicenda penso fondamentalmente che si tratti di una disgrazia annunciata. Sono passato anche questa notte dal punto dell'incidente e ammetto di aver rallentato anche se non c'era nessuno. Alcune considerazioni:
1° in ogni caso ci si ferma e si presta soccorso (colpa o non colpa - velocità - ecc.). Personalmente ho soccorso anche un gatto investito da altri anche se inutilmente .... Non c'è storia su questo e non c'è religione. C'è solo umanità. Forse farei meglio a dire "bestialità" : gli animali soccorrono e vegliano i compagni feriti.
2° Responsabilità morali ed amministrative. Tu Stucchi non eri forse neppure in amministrazione quando è stata data la concessione per la costruzione dove viveva la povera ragazza. Ebbene, negli oneri di urbanizzazione era lecito pensare di gestire un attraversamento sicuro. In ogni caso grazie per l'assunzione di responsabilità che vorrei vedere in un impegno per migliorare (prima dell'incidente) la sicurezza.
Mi chiedo però: ma perchèal l'investitore, pur reo confesso, tanta indulgenza?
Questo è quanto scrive il Neo Sindaco di Gorgonzola Angelo Stucchi su Facebook :
"Scoperto il volto del l'investitore retorica e semplificazioni ci impediscono di guardare a quanto avvenuto con la necessaria autocritica. Non basta dire mussulmano, islamico, straniero per proiettare su di lui le nostre insicurezze, il nostro non aver fatto. Entrambi, noi è lui, abbiamo perso il senso dei valori assoluti, chi ha preferito di fronte al sangue di una persona di cui era responsabile fuggire e chi ha preferito assecondare logiche mercantile anziché la sicurezza dei cittadini. Chi è responsabile di questo sangue ? Non sono io, io non c'entro, saranno altri non certo io... Oggi nessuno si sente responsabile, abbiamo perso il senso della responsabilità, chi ha ucciso, chi non è in grado di assicurare una giusta pena, chi non ha fatto quello che doveva fare. Beatrice ancora una volta di chiedo perdono per non essere di nuovo capace di assumere pienamente le mie responsabilità di uomo, di cittadino e di primo responsabile di questa città .
E questo è quanto gli ho risposto :
Facendo una considerazione sulla vicenda penso fondamentalmente che si tratti di una disgrazia annunciata. Sono passato anche questa notte dal punto dell'incidente e ammetto di aver rallentato anche se non c'era nessuno. Alcune considerazioni:
1° in ogni caso ci si ferma e si presta soccorso (colpa o non colpa - velocità - ecc.). Personalmente ho soccorso anche un gatto investito da altri anche se inutilmente .... Non c'è storia su questo e non c'è religione. C'è solo umanità. Forse farei meglio a dire "bestialità" : gli animali soccorrono e vegliano i compagni feriti.
2° Responsabilità morali ed amministrative. Tu Stucchi non eri forse neppure in amministrazione quando è stata data la concessione per la costruzione dove viveva la povera ragazza. Ebbene, negli oneri di urbanizzazione era lecito pensare di gestire un attraversamento sicuro. In ogni caso grazie per l'assunzione di responsabilità che vorrei vedere in un impegno per migliorare (prima dell'incidente) la sicurezza.
Mi chiedo però: ma perchèal l'investitore, pur reo confesso, tanta indulgenza?
mercoledì 17 luglio 2013
Oggi Matteo Renzi così si è espresso
"Da qualche ora le
redazioni dei giornali sono invase da agenzie di stampa di parlamentari del PDL
e di qualche statista del PD che continuano a spiegare come la mozione di
sfiducia contro Angelino Alfano, presentata da CinqueStelle e Sel in Senato sia
una mossa del perfido Renzi per "pugnalare il Governo Letta", secondo
la linea autorevolmente indicata stamattina dal quotidiano
Il Giornale.
Sono dichiarazioni
fotocopia che potrebbero far ridere se non fossero legate a una vicenda triste.
I fatti sono questi:
la Repubblica italiana ha consentito che la moglie di un dissidente del Kazakistan, insieme alla figlioletta di sei anni, fosse rimpatriata con un blitz compiuto da forze speciali nella massima segretezza.
La Repubblica italiana ha riconosciuto soltanto dopo qualche settimana di aver compiuto un clamoroso errore, tanto da rimangiarsi l'ordine di espulsione.
Se non ci fossero state indagini giornalistiche questa vicenda sarebbe finita nel dimenticatoio mentre è diritto di tutti i cittadini e dovere delle istituzioni sapere come sono andate le cose, chi è responsabile, chi deve pagare.
In Aula è andato il Ministro dell'Interno e ci andrà il Presidente del Consiglio. A loro spetta la responsabilità di illustrare i fatti. Già qualche settimana fa Letta ha chiesto a un ministro di farsi da parte. Sarà lui, che è il primo ministro, a decidere cosa sia più opportuno fare e se le spiegazioni offerte siano convincenti. Su questa partita aspettiamo di cosa dirà Enrico Letta nella sede suprema, che è quella del Parlamento. Personalmente penso che in questi casi dire la verità sia l'arma più potente per un politico. Raccontare come sono andate le cose, assumersi le responsabilità, parlare con il linguaggio della chiarezza è un investimento di credibilità per l'oggi e per il domani. Sono certo che il nostro Presidente del Consiglio non mancherà di parlare chiaramente, qualunque strada decida di percorrere.
Posso solo sperare che alla fine di questa vicenda non paghino solo le forze dell'ordine. Le forze dell'ordine in questo Paese sono composte da persone perbene. Eppure quando ci sono queste vicende pagano spesso solo i pesci piccoli. Spero che non accada stavolta ciò che è accaduto a Genova, al G8. Guidavo il giornale scout "Camminiamo Insieme" e ricordo le testimonianze allucinanti di ciò che accadde in quelle ore. A distanza di anni devo prendere atto che funzionari che semplicemente firmarono verbali sono stati condannati alla interdizione dai pubblici uffici e si sono dovuto trovare altri lavori, mentre i loro capi no. I ministri e i parlamentari che impartivano disposizioni dalle caserme invece hanno continuato a far politica e per anni ci hanno spiegato in tv come andava il mondo. Io sto con le forze dell'ordine. Perché scaricare su servitori dello stato tutte le responsabilità senza che venga mai fuori un responsabile politico è indegno per la politica. E per l'Italia.
Aggiungo che penso a quella bambina e mi vengono i brividi. Ho una ipersensibilità sulla vicenda dei dissidenti. Nella mia città abbiamo preso una vecchia prigione, le Murate, e ne abbiamo fatto una casa in cui vivono per alcuni mesi blogger e attivisti che vengono espulsi o controllati nei rispettivi Paesi, grazie alla collaborazione con la Robert Kennedy Foundation. è un progetto unico in Italia, di cui sono orgoglioso come sindaco e come cittadino. Mi perdonerete, dunque, se su questi temi sono particolarmente suscettibile. Il diritto alla libertà è il presupposto di ogni battaglia politica. Non c'è destra, non c'è sinistra: c'è la libertà. Che è il valore più grande. Quando questo diritto viene messo in discussione in un Paese civile io avverto il bisogno etico di farmi qualche domanda e di darmi qualche risposta. E invece assisto a una indecorosa strumentalizzazione, anche contro di me.
Da cittadino sono umiliato rispetto all'atteggiamento che larga parte della classe dirigente del PDL e del PD ha avuto, cercando di usare questa vicenda per attaccare me. Dicono che tutta questa vicenda nasca dalla mia ansia di far cadere il Governo. Ma la realtà dei fatti è che io non ho alcun interesse a far saltare il Governo Letta. E il bello è che lo sanno tutti! C'è una ragione ideale, per me: faccio il tifo per il mio Paese, non spero nel disastro. Sempre. Ma se non credete agli ideali, credete alla convenienza, perché c'è una ragione persino utilitaristica, per cui non ho alcun interesse a far cadere il Governo, specie adesso. Lasciate stare quello che vi dicono nell'ipocrisia dei comunicati stampa: nei palazzi romani non c'è proprio nessuno che voglia tornare alle elezioni, nemmeno tra i parlamentari delle minoranze. Insomma se cade Letta, non si vota. E se anche si formasse un nuovo Governo non sarei io candidabile avendo più volte detto che se andrò a Palazzo Chigi un giorno, ci andrò forte del consenso popolare non di manovre di Palazzo. Dunque, di che cosa stiamo parlando?
Nulla. Devono continuare a giocare sulle armi di distrazione di massa. Anziché entrare nel merito della questione, tutta la partita è incentrata sul complottismo: è colpa di Renzi! Neanche fossi il maggiordomo di un romanzo giallo. Lo dicono tutti, ma perché?
Lo dicono quelli del PDL, perché sanno che in caso di elezioni, una candidatura forte li manderebbe a casa, per cinque anni. E loro - miracolati dal capolavoro di Pierluigi Bersani - preferiscono stare al Governo delle larghe intese anziché all'opposizione. Diciamo la verità, quelli del PDL fanno il loro gioco. Nessuno può dire niente. Poi, certo, stupisce vedere Giovanardi che mi insulta con le stesse parole di alcuni miei compagni di partito. Ma è un problema loro, non mio.
Lo dicono alcuni dirigenti del PD, il cui obiettivo è giocare la sfida congressuale. E questo è un po' meno serio. Se molti dirigenti del PD non vogliono che mi candidi, va bene. Se vogliono tenersi il partito, va bene. Se preferiscono perdere le elezioni pur di mantenere una poltrona, va bene. Ma ci facciano la cortesia di non strumentalizzare una vicenda di cui come italiano mi vergogno. Una bambina di sei anni è stata prelevata da quaranta agenti, messa su un aereo e adesso vive con la mamma agli arresti domiciliari in un Paese non libero: questa non è l'Italia che vogliamo costruire.
Se scelgono questa vicenda per regolare i conti tra le correnti del PD, mi vergogno per il PD.
La mia ambizione non è cambiare la maggioranza, ma cambiare il Paese. Se Letta lo fa, bene. Se non riesce a farlo, mi dispiace, per lui, per me, per l'Italia. Ma non si cerchino alibi. L'Italia cambierà quando finalmente abitueremo le nuove generazioni ad assumersi le proprie responsabilità."
Non trovo commenti adeguati, ma se qualcuno vuol cimentarsi si accomodi.
domenica 14 luglio 2013
Grandi donne alla Festa Democratica di Melzo !
Una serata particolare ieri alla Festa Democratica di Melzo
che si sta avviando alla conclusione. Una serata in cui allo Spazio eventi come
ospite abbiamo avuto una donna – e che donna ! – che ha saputo rispondere in
maniera concreta pacata (ma determinata) e snocciolando i fatti alle domande
dei presenti: Laura Puppato eletta nelle file del PD al Senato, ma conosciuta
da tutti per aver sfidato alle primarie i pezzi forti del Pd quali Bersani e
Renzi . Insieme a lei sul palco un’altra Parlamentare eletta nella nostra zona,
Simona Malpezzi che ha già dimostrato nei lavori parlamentari assiduità,
partecipazione attiva, amore e capacità ….
Inutile dire che alle primarie non ho votato lei - e
scherzosamente salutandola gliel’ho anche detto - anche se mi sono reso
contro di aver fatto male. Concretezza dicevo prima, concretezza di una donna che
ha fatto per anni il Sindaco, viene dalla vita dei problemi di tutti i giorni e sa
parlare alla gente come parla la gente.
Non si è sottratta alle domande che sono state poste fin da
subito. Come mai con il Pdl al governo? Cosa ne pensi di un governo con i 5
stelle? Chi sono stati nel Pd i 101 che
non hanno votato Prodi quale Presidente della Repubblica? Cosa faremo se Berlusconi viene condannato?
Insomma domande che scaturiscono naturali da una base del Pd che non è contenta
della situazione che ci vede al Governo con chi abbiamo combattuto vent’anni.
Mi ha colpito una sua frase: “quando si sta con pregiudicato
bisogna stare attenti al portafoglio”.
Si riferiva a Berlusconi ovviamente. Sarebbe importante dire che è ineleggibile. Facile dirlo quando il Governo è attaccato al filo delle sue vicende. Meno facile (per molti) realizzarlo! Si parla anche di grazia in caso di condanna. Assurdo ....
Particolarmente importante il suo attaccamento al territorio ed all'ambiente Donna che ha anche una grande visione europea. Ha ricordato come i tempi ambientali importanti passeranno alla gestione europea senza che i delegati ( a volte calati dall'alto) abbiamo reale conocenza dei territori. Insomma, serata piacevole in cui mi sono reso conto ancor di più che se affidassimo il nostro futuro alle donne potremmo vivere meglio. Grazie Laura, grazie Simona, 2 grandi donne !!
sabato 13 luglio 2013
Lia Quartapelle. Cosa stiamo facendo in Parlamento
nonostante la confusione di questi giorni vorrei informarmi su alcune posizioni che come parlamentari milanesi stiamo tenendo relativamente ad emendamenti al decreto FARE. Due in particolare, sui molti emendamenti presentati, credo possano essere meritevoli di attenzione e interessarvi particolarmente:
- il primo emendamento riguarda la linea MM2, linea verde, e la TEM. In sede di Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna i comuni interessati da questa opera avevano sottoscritto un Accordo a fronte della realizzazioni di alcuni interventi di compensazione. In particolare l’abbattimento delle “Barriere Architettoniche” sulla tratta della metropolitana MM2 dalle stazioni di Gobba a Gessate. Questo per consentire di accedere alle stazioni della MM2 anche a persone con disabilità, anziani e con difficoltà motorie. L'emendamento presentato vincola la realizzazione dell'opera a quella della realizzazione delle opere della MM2
- il secondo riguarda la modifica della disciplina riguardante le spese per gli uffici giudiziari. Oggi infatti i Comuni sono obbligati a concorrere alle spese relative al servizio dei locali e dei mobili degli uffici giudiziari in virtù di un vecchissimo regio decreto. In concreto, accade di frequente che il contributo dello Stato a tali comuni sia pari solo a una parte della spesa effettivamente sostenuta, anche perché, a fronte di oneri crescenti, per il computo del contributo è presa a riferimento la spesa dell'anno precedente: talvolta sono erogati soltanto gli acconti e, con molto ritardo rispetto ai periodi di spesa, i saldi. Occorre inoltre considerare che tali spese, anche se rimborsate, in parte, dallo Stato sono comunque ricomprese nel computo dei saldi sottoposti ai vincoli del patto di stabilità interno per gli enti locali. Questo crea non pochi problemi alle amministrazioni comunali, in particolare per la parte di spese sostenute per gli uffici giudiziari attraverso mezzi propri, perché alle esigenze di reperimento delle necessarie risorse finanziarie si aggiunge la necessità di rispettare gli stringenti vincoli imposti dal patto di stabilità interno.
Ciò premesso, risulta necessario procedere all’abrogazione del citato Regio Decreto e trasferire gli obblighi di manutenzione degli uffici giudiziari, attualmente in capo ai comuni, ad un organo centrale che possa sostenerne il relativo onere. L'emendamento attribuisce tale competenza all’Agenzia del Demanio. Ciò permetterebbe di ricondurre a un unico centro decisionale ogni attività relativa agli interventi manutentivi su tutti gli immobili dello Stato o di proprietà di terzi destinati all’Amministrazione della giustizia e attualmente gestiti dai Comuni.
giovedì 11 luglio 2013
Lettera agli iscritti di Zanda e Speranza e intervista a Epifani su L'Unita'
Care democratiche, cari democratici,
molte bugie e falsità si stanno diffondendo su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri. E' bene dunque chiarirlo. Dopo l'annuncio della Cassazione che ha fissato il giudizio sul processo Mediaset al 30 luglio, ieri Il Pdl ha chiesto tre giorni di sospensione dei lavori parlamentari. Il Pd si è opposto, perchè questa richiesta era inaccettabile. Cosi come si è opposto alle richieste di sospensioni di due giorni o un giorno dei lavori. A questo punto il Pdl ha richiesto di poter riunire i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, nel tardo pomeriggio, dopo il question time del presidente Enrico Letta alla Camera. Analoghe richieste, fatte anche dal Pd e dagli altri gruppi parlamentari, sono sempre state accolte. Se ne è discusso nelle presidenze dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera. E in entrambi i casi, considerati anche i precedenti e la consuetudine, si è acconsentito.
Far passare questa decisione come un piegarsi del Pd alla volontà del Pdl di protestare contro le decisioni della Cassazione è contro la verità. E' una speculazione politica e una provocazione che si lancia in un momento particolarmente difficile della vita del Paese. Lo dimostra anche il fatto incontrovertibile di un Parlamento regolarmente al lavoro.
molte bugie e falsità si stanno diffondendo su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri. E' bene dunque chiarirlo. Dopo l'annuncio della Cassazione che ha fissato il giudizio sul processo Mediaset al 30 luglio, ieri Il Pdl ha chiesto tre giorni di sospensione dei lavori parlamentari. Il Pd si è opposto, perchè questa richiesta era inaccettabile. Cosi come si è opposto alle richieste di sospensioni di due giorni o un giorno dei lavori. A questo punto il Pdl ha richiesto di poter riunire i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, nel tardo pomeriggio, dopo il question time del presidente Enrico Letta alla Camera. Analoghe richieste, fatte anche dal Pd e dagli altri gruppi parlamentari, sono sempre state accolte. Se ne è discusso nelle presidenze dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera. E in entrambi i casi, considerati anche i precedenti e la consuetudine, si è acconsentito.
Far passare questa decisione come un piegarsi del Pd alla volontà del Pdl di protestare contro le decisioni della Cassazione è contro la verità. E' una speculazione politica e una provocazione che si lancia in un momento particolarmente difficile della vita del Paese. Lo dimostra anche il fatto incontrovertibile di un Parlamento regolarmente al lavoro.
Il dramma italiano
Commedia
della parti o problemi enormi e angoscianti quelli del nostro Paese? Se sono davvero
drammatici come propendo a credere, prevale però il tono leggero da commedia e da melodramma trattati
come sono quei problemi nel "teatrino" di un giornalismo televisivo narciso e ben
pettinato, da sofisticati analisti politici, esasperati e sottili
retroscenisti, belle donne ariose e un po' sventate... L'eterno casino italiano
della chiassosa e confusa politica: siamo davanti alla svolta del rilancio o al
rilancio della svolta signora mia? Gettare acqua sul fuoco o aizzare gli animi?
Ma tutto, forse, non sarà così catastrofico dopotutto se ci si può,
nell'imminenza dell'apocalisse sempre annunciata con toni furiosi, ritagliare
un week end al mare oppure interrompere il dramma televisivo perché "devo
andare in pubblicità" mentre a casa ci si rinfresca con un gelato...
Il peggio del peggio ( non mi assomiglia “penniente”)
Renzi non dice mai cosa
vuole fare ( a parte banalità), ma cosa non dovrebbero fare gli altri.
Anche oggi ne ho avuto
una prova, dopo una scelta sbagliata del Pd,
e quindi una cosa in me è ormai sicura.
Non lo voterò come
segretario del Pd.
Forse voterò Cuperlo (
di gran lunga il migliore) ma purtroppo gli manca il quid
Più probabilmente
voterò Civati
A Cassina ho già fatto
un errore- dieci anni fa - votando un
Renzi (si fa per dire naturalmente, uno vale 0, Renzi è una potenza)
Errare è umano
perseverare è diabolico.
Finalmente (per la
gioia di molti) voterò un candidato perdente.
Così potrò dire anch’io
– dopo – cosa bisognava fare.
Roberto Bertolotti
Iscriviti a:
Post (Atom)