Riforma Sì, Riforma no; D'Alema e Renzi; lo scontro con l'Anpi; i ribelli del PD; l'immigrazione; il dramma del terremoto; il Governo e le questioni interne al Partito: sono tutti i temi del momento che non hanno staccato la spina nemmeno nel lungo mese d'Agosto che sta per chiudersi. Amici, non c'è da stupirsi: siamo il Pd, ci siamo abituati. Se c'era qualcuno che pensava a una serena estate di relax, sul fronte politico nazionale e locale, si sbagliava. E i fatti lo hanno dimostrato. Del resto fare le Riforme, portare avanti il cambiamento del Paese, governare un Partito plurale e che ha nella dialettica quotidiana uno dei suoi tratti caratteristici, non sarebbe cosa semplice nemmeno per Mandake. Ci proviamo, ci abbiamo provato e continueremo a farlo. E lo facciamo in un momento politico e sociale assai diverso da quello di qualche anno fa. In Europa, in Italia, nel mondo tira una brutta aria. Dilagano i populismi, crescono le forze di estrema destra, vince tra l'opinione pubblica (e vince ahimè in cabina elettorale) la paura e la chiusura al mondo e alle sue trasformazioni. La risposta delle politiche progressiste e di quelle conservatrici che negli ultimi settant'anni si sono alternate in Europa sono state poco efficaci ai grandi cambiamenti e ai fenomeni di questo momento (la Brexit sembra essere un evidente esempio).
Ma noi ci proviamo, dicevamo. Ci proviamo, nonostante tutto. Proviamo a portare avanti il cambiamento in un momento in cui il Governo e il Pd sono ridimensionati, numericamente e nei consensi, dopo il voto Amministrativo, che ha visto la sconfitta del Partito in tante città. Lo facciamo entrando nel vivo della Campagna Referendaria, da adesso si fa sul serio, a testa bassa, con una Campagna "porta per porta, casa per casa" andando a prenderli uno a uno i Si a una Italia più semplice e più moderna. Aprendo anche a un confronto sano e franco con chi dal di dentro si schiera contro la Riforma (ecco magari evitando di finire in prima serata sui Tg e sulle prime pagine dei giornali ogni giorno). Lo facciamo consapevoli che la sfida è ardua e allo stesso tempo cruciale, perchè ci giochiamo buona parte della nostra credibilità e di quel messaggio di innovazione di cui si è caratterizzato il Partito Democratico di governo.
Alcuni sono preoccupati, altri temono la personalizzazione, altri ancora sono certi che per Renzi e il Pd sarà sconfitta. Io dico che dobbiamo giocarcela fino in fondo e che abbiamo tutte le carte in regola per fare bene. Non ve lo dico per instillare ottimismo, lo dico perchè l'ho visto in tutti i 105 cassinesi che con entusiasmo si sono avvicinati ai nostri banchetti per firmare per il Si, a Giugno e a Luglio. Del resto i buoni motivi per dire Si alla Riforma Costituzionale sono sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che a fatica la contestano la Riforma, con argomenti in alcuni casi validi ma che non c'entrano o c'entrano poco con il tema su cui saremo chiamati ad esprimerci. Volete mandare a casa Renzi e il Pd? fatelo, alle prossime elezioni politiche del 2018. Volete l'abolizione del Senato, in toto? facciamolo, intanto questo è un primo passo (e che passo, direi). Volete diminuire le indennità dei Parlamentari (ancor di più di quanto verrà fatto con questa Riforma)? benissimo, facciamolo, in Parlamento, intanto mettiamo un tetto agli stipendi dei Consiglieri Regionali e togliamoci di mezzo 315 indennità. Perchè la Riforma Costituzionale significa proprio questo: tagliare i Senatori e le loro indennità; snellire gli iter parlamentari; abolire gli Enti inutili...il tema del quesito sarà "vuoi semplificare l'Italia?" (sintetizzo) non sarà "vuoi mandare a casa Renzi?": se la domanda a questo Referendum fosse stata "vuoi tenere Renzi ancora in sella?" be, sarei stato disposto a capire i No. Ma non è il nostro caso, percui non sono pronto a giustificare nemmeno un No a questo Referendum.
Vincere e vincere bene il Referendum d'Autunno è la prima importante sfida. Poi viene tutto il resto: l'Italicum, la gestione del Partito, il rilancio dei territori, la politica economica, le misure del Governo. E sono questi alcuni dei tanti temi che affronteremo nel futuro prossimo, a partire dal Congresso, dove ognuno in serena libertà potrà dire ciò che pensa sul Partito, sulla sua visione e la sue prospettive. Ben consapevoli che un altra occasione, come quella attuale, in cui governiamo il Paese e tante realtà locali, è unica e irripetibile.
Provate a pensare alla destra di Salvini e Brunetta se oggi fossero al comando loro come governerebbero il fenomeno migratorio, ad esempio; provate a pensare a uno come Di Maio se fosse lui il Premier, alle castronerie a cui saremmo condannati tutti i giorni. O a un Di Battista che mente spudoratamente sul suo "stipendio" da Parlamentare in diretta a reti unificate tutte le sere. Ecco, quando ci arrovelliamo al nostro interno, spesso in lotte fratricide incomprensibili, dobbiamo anche pensare a cosa sarebbe se...
Dobbiamo avere la forza di dirle le cose che vanno bene, urlarle a squarciagola, comunicarle, difenderle. Ma dobbiamo avere anche il coraggio di dire quando le cose non vanno bene. Ad esempio, vogliamo raccontarlo in giro che finalmente Il Governo ha deliberato un Piano serio e organico contro la povertà? E che, faccio un altro esempio, anche in Italia è stata fatta una Legge contro lo spreco alimentare? Facciamolo, dobbiamo avere la forza per farlo. Ma alla pari, dicevo, le cose che non vanno bene vanno affrontate, non nascoste sotto il tappeto. A me ad esempio non piace e per niente la polemica con l'Anpi, non sono piaciute le nomine in Rai, non mi piace la banalizzazione che viene fatta sulle questioni che vengono poste, non mi è piaciuto il non aver affrontato seriamente il dopo voto Amministrativo di Giugno, se non appunto sui giornali e sui blog (a mo di tafazi). E non mi piace nemmeno, lo dico francamente, la barzelletta con cui spesso giornali e commentatori vari dipingono il Pd come "Partito morto". Be, ragazzi, se cè un Partito che è vivo e vegeto è proprio il Pd, con le sue sezioni (a qualcuno questo termine non piace, io ci sono affezionato), con le sue Feste, a centinaia in questo periodo, con i suoi tanti bravi amministratori in giro per l'Italia e con il suo popolo sempre pronto a mettersi a disposizione.
I luoghi di confronto e di incontro ci sono, aperti a tutti, anche a chi la pensa diversamente: vi aspettiamo a braccia aperte. A proposito, a Settembre a Cassina il Circolo "Fiorella Ghilardotti" riprende le sue attività. Intanto, segnatevi tre date.
Da questa sera, Venerdì 26 Settembre, comincia la Festa dell'Unità di Milano. Domenica 4 Settembre, riprendiamo con la Domenica al Circolo, a partire dalle ore 10 e Giovedi 12 Settembre andremo in "mission" al Comune di Milano per protocollare le 1600 firme per una Metropolitana accessibile a tutti, raccolte da noi, gente normale, cittadini come voi, che amano il Paese in cui vivono e si impegnano per renderlo migliore.
Il contrario della parola riforme è schiforme, troppo comodo chiamare riforme provvedimenti che mirano al ribasso la libertà e i diritti dei Cittadini. E' un falso in termini. C'è poco da fare: se si tolgono i diritti sono colpi di mano e non si possono chiamare riforme ma, schiforme. Vedo che anche lei, sig. Parma s'è unificato alla nuova linea da, "se perdo il referendum vado a casa e mi ritiro dalla politica" a "se vince il NO si voterà comunque nel 2018. In sintesi: "contr'ordine "amici", 'visto che il No potrebbe vincere si governerà fino al 2018'. Si continua a parlare di cambiamento quando si toglie ai Cittadini il diritto di voto, il Senato non viene abolito, i costi che si risparmieranno sono irrisori, ci sarà ancora il rimpallo delle leggi fra Camera e Senato rendendo ancora più complicato la loro approvazione. Cambiamento sì ma, peggiorativo. Per non parlare dell'Italicum, figlio legittimo del Porcellum dichiarato dalla Consulta INCOSTITUZIONALE.
RispondiElimina"da adesso si fa sul serio, a testa bassa, con una Campagna "porta per porta, casa per casa" andando a prenderli uno a uno....." Santo cielo, sembra un ultimatum e pure minaccioso. Venite pure a bussare alla mia porta, vi farò entrare e sedere per scambiare 4 chiacchiere e sarete i benvenuti.
Salve Sabino, i suoi commenti sono sempre ben accetti, però vanno presi a pizzichi e bocconi. Le spiego il perchè. Quando dice "una riforma peggiorativa" sono disposto a confrontarmi con lei, perchè questo è un punto di vista su cui si può discutere. Quando invece usa termini quali "schiforma" oppure opinioni quali "minare dal basso la libertà e i diritti dei cittadini"..be qui siamo (mi permetta) al ridicolo. Quali sarebbero i diritti minati dei cittadini? non lo capisco.
RispondiEliminaBuongiorno Sig. Andrea,
RispondiEliminaLei legge i miei commenti a spizzichi e bocconi, invece io leggo i suoi (e anche altri) in senso critico. Vedo che la parola “schiforma” l'ha colpita negativamente mentre le parole “gufi”, “rosiconi” “barbagianni” e altro, pronunciate dal suo segretario nazionale indirizzate a quelli per il NO, non l'hanno neppure scalfita. Contemporaneamente la fanfaniana Boschi chiamava costituzionalisti di grande valore, “professoroni”, in senso spregiativo del termine. Non ha provato alcuna ribellione di coscienza. Non l'ho sentita indignarsi neppure quando, la medesima, distingueva i partigiani per il Sì ( quelli buoni) da quelli per il NO (i non buoni). Senza considerare che ANPI ha votato a favore del NO in 300 e nessuno a favore del Sì. S'è forse indignato della dittatura di Renzi in RAI? I sostenitori del Sì hanno avuto ore e ore mentre quelli del No 1' e 15''. Un minuto e quindici secondi concessi dalla giornalista Bianca Berlinguer per questo cacciata da RAI 3 come un' appestata. Quella volta ha provato riprovazione o ha trovato la cosa RIDICOLA? Siccome l'epurazione in RAI la esegue Renzi invece di Berlusconi diventa tutto regolare e normale? Non ha ancora capito dove e quando si attentano ai diritti dei cittadini? Legga il mio commento precedente e quelli prima senza soffermarsi all'effimero invece che alla sostanza. In ogni caso sono qui a spiegarle fino a dicembre e anche oltre ogni cosa. Se vorrà.
Sabino, ho scritto, e riconfermo, che le nomine in Rai, adesso, non mi sono piaciute (per non dire peggio); ho detto, pubblicamente, che quella frase sui partigiani buoni e cattivi, pronunciata dal ministro tempo fa, fu un errore; riconfermo che la non discussione sul post voto amministrativo è stata un errore e come pure la banalizzazione di alcune questioni (poste da chi oggi è minoranza nel Partito) non sono una gran genialata da parte di chi è oggi maggioranza. Renzi, oggi, è i mio Segretario. Non sto qui a massacrarlo un giorno si e uno no (anche se di errori, lui come noi tutti, ne fa e ne facciamo). Detto questo, il punto rimane: qual è la libertà violata ai cittadini, continuo a non capire.
RispondiEliminaSì, Andrea, alcune cose le ha scritte alcune altre no, non in questo sito, oppure mi sono sfuggite. Si rende conto che il suo segretario ne ha fatte di ogni dove? Fa prima a scrivere le cose fatte bene (esistono?) che quelle fatte male. Proprio oggi sono stati resi pubblici i dati economici che confermano l'andamento del secondo trimestre consecutivo, crescita ZERO, dati ISTAT. Dunque, dopo aver reso licenziabili i lavoratori senza giusta causa; dopo aver imposto il Jobs act; dopo aver regalato gli incentivi fiscali agli industriali; dopo aver abolito lo statuto dei lavoratori e tolti parecchi altri diritti; dopo aver reso operativa la famosa lettera di Confindustria, ecco, questi sono i risultati: crescita ZERO! A volte mi chiedo se Renzi è il segretario del PD oppure è un'appendice di Confindustria. La libertà violata ai Cittadini è il diritto di voto sancita dalla Costituzione. Non si ha più il diritto di votare i Senatori mentre per i Deputati la maggior parte sono nominati dai partiti. Con la nuova controriforma (suona meglio?) elettorale molte altre cose non vanno, ma sarà per un'altra volta discuterne.
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