Supponiamo
che nel sottosuolo della Martesana esistano degli idrocarburi (penso
principalmente al gas metano), supponiamo che sia la collocazione sia la
quantità siano tali da renderne economicamente conveniente l’estrazione,
supponiamo di sottoporre la valutazione degli effetti ambientali di un’eventuale
attività di estrazione ad un gruppo di esperti indipendenti, supponiamo che
detti esperti valutino i rischi di inquinamento ambientale o di subsidenza
(abbassamento dei suoli) decisamente ridotti, supponiamo che le amministrazioni
locali possano ricavarne dei vantaggi sotto forma di royaltis; ebbene se questa
concatenazione di situazioni dovesse funzionare perché opporvisi? Io penso che
i no senza se senza ma non facciano bene a nessuno, penso d’altra parte che
decisioni di questo tipo non vadano lasciate ai tecnici –che devono fare il
loro lavoro in autonomia e correttezza- né ai funzionari di qualche
dipartimento del ministero o della regione, ma alle amministrazioni locali, che
rappresentano le popolazioni coinvolte, e che potrebbero decidere per il ‘no’
anche in presenza di vantaggi economici evidenti, l’importante è che tutto
avvenga alla luce del sole, senza sotterfugi e senza demagogia.
Invece scopriamo
solo ora che la Mc Oil si sta muovendo dal 2008 tra autorizzazioni ministeriali
e regionali, che tutto è stato tenuto nei cassetti segreti fino a che un
giornalista curioso ci ha messo il naso, che i passaggi non sono chiari né sono
chiari i termini delle autorizzazioni, degli eventuali contratti e delle
garanzie (contenuti, persone ed enti coinvolti, tempistiche, corrispettivi,
oneri, condizioni, penali, ecc.). Fino a che non ci sarà chiarezza e
condivisione, le Amministrazioni locali dovrebbero impedire (penso allo
strumento delle ordinanze) le attività di trivellazione. Poi, in quadro di
trasparenza e di conoscenza, potrebbero prendere decisioni motivate.
Forse mi porterò degli strali non positivi ....... ma sono in linea con Marino. ovviamente nella prima e sopruttutto secoda parte
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