mercoledì 15 febbraio 2017

Vi prego, smettetela! Torniamo a parlare di Futuro e Speranza.


Congresso Sì, Congresso no. Congresso anticipato o Congresso a scadenza naturale. Renzi dimettiti, anzi no Dalema vattene. Forse è meglio che se ne vadano anche Emiliano e Speranza. È perché no Bersani ed Epifani...che ci stanno a fare nel Pd? Forse dovrebbe andarsene anche Cuperlo, l'oppositore mite. In fondo l'opposizione interna fa solo male al Pd.

La lista è lunga come lunga è la lista degli errori fatti da Renzi e prima di lui da Bersani, da Veltroni, Occhetto, Natta, Berlinguer. In effetti la Sinistra, il centrosinistra, l'Ulivo, i Ds e il PCI nella loro storia recente e passata di errori ne hanno fatti, molti. Siamo (sono, erano) uomini. Napolitano nel 1956 disse che l'Urss fece bene a invadere con la forza l'Ungheria, l'Unità sempre in quell'anno definì i rivoltosi di Budapest che chiedevano più Libertà e più Democrazia dei "teppisti" e che dire di Berlinguer che appoggiò il Referendum del 1985 sulla Scala Mobile perdendolo? Gli errori del passato remoto, non sono niente rispetto a quelli del presente. Prodi fu fregato da Bertinotti e come dimenticare il dualismo perenne tra Veltroni e Dalema? Il buono e il cattivo...tutti sbagliano, chi più chi meno, è nella natura umana sbagliare. Ma vi assicuro che un periodo così triste e carico di tensione non l'ho mai visto. Si possono avere idee diverse, e ci mancherebbe altro. Siamo un grande Partito fatto da donne e uomini diversi per natura. Con storie e personalità diverse. Ma la diversità deve essere un valore aggiunto, non una condanna alla guerra totale. Il Pd nasce per unire storie diverse. Nasce per mettere insieme tradizioni diverse e per buona parte del Secolo scorso, contrastanti, alternative. Ci siamo riusciti, non senza mal di pancia e rotture, ma mai perdendo la stima e il rispetto reciproco. Tra Compagni (questa parola mi piace sempre di più) ce le possiamo pure dare, ma sempre Compagni rimaniamo. In mezzo a questa situazione paradossale e confusa rischia di venir meno il collante che ci tiene insieme. Tutti si sparano addosso (a reti unificate, sia ben chiaro) ma a nessuno viene il dubbio che forse la misura è colma
È  sempre facile dividersi, è semplice rompere. Più difficile è costruire, mettere insieme, guardare avanti. È più difficile, si, ma è la sola opzione possibile se non si vuole vivere di rendita. È la sola opzione che abbiamo se vogliamo cambiarlo davvero questo benedetto Paese. E allora, meno comunicati stampa al veleno e più Italia. Fine delle dichiarazioni da innamorati traditi e più dibattito sereno, aperto, laico e sincero sul presente e soprattutto sul Futuro prossimo, quello ad esempio che riguarda il lavoro che manca o le nostre menti migliori che scappano all'estero. Io vorrei tornare a confrontarmi nel mio Partito di Scuola, Ambiente, Immigrazione, Giovani, Cultura, Stato Sociale...e di tutto il resto, di tutto ciò che ci riguarda da vicino. Vorrei sapere dal mio Partito come vuole affrontare il tema degli sforamenti perenni del PM10 in Lombardia, ad esempio, o cosa ha in mente di fare per le strutture scolastiche che cadono a pezzi, quali ricette ha per garantire la Sicurezza ai cittadini, cosa pensa della povertà in costante aumento, altro che PIL al +1%. 

Sono un Amministratore Pubblico, sono stato eletto dai miei concittadini e al mio Partito, al mio Segretario chiedo come fare a trovare i soldi per sistemare un Parco, una buca sulla strada, l'illuminazione pubblica che non illumina e come sistemare le decine di persone senza lavoro e senza casa che ogni giorno si presentano in Comune. Perché poi i cittadini chiedono a noi, bussano alla porta del primo baluardo di Istituzione che esiste, il Comune, non lo chiedono certo alla Serracchiani. Chiedo al Partito e al Segretario cosa devo dire alle mamme che ogni giorno lasciano i figli in una Scuola Pubblica a Cassina in cui ogni tanto piove dal tetto o all'anziano che chiede un mezzo di trasporto (inesistente) per raggiungere il Supermercato o all'Associazione che chiede uno spazio. Di questo vorrei parlare con il mio Partito. Di tutte queste cose vorrei sentire discutere Bersani, Renzi, Emiliano e Giachetti. Tutto il resto, a cominciare dai comunicati stampa di questa o quella corrente, per passare poi dal Segretario che posta (o molto più probabilmente fa postare da qualcuno) gli insulti di turno alla minoranza, quella stessa minoranza che sembra non essere mai soddisfatta, be...ne facciamo volentieri a meno. 
Vi prego, ve lo chiede uno che non ha mai pregato in vita sua: smettetela. Tornate a parlare di Futuro e Speranza. Torniamo nelle Piazze, nei luoghi di lavoro, ai mercati, tra la gente a spiegare quali sono le buone ragioni del Pd, quelle che ormai tutti, in questo turbine di delirio trasversale, hanno dimenticato. 
A, perdonatemi. Prima di tornare a fare il laico 365 giorni all'anno, un ultima preghiera: tornate e torniamo tra la gente e sopratutto facciamolo in modo unitario. 

1 commento:

  1. Si Andrea. Ma occorre rispettare l'abc dello stare insieme in un partito, e non avversare strumentalmente delle proposte politiche condivise (vedi Referendum) al solo scopo di indebolire cie questo partito lo guida, legittimamante; e brindare poi.

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