Mentre i suoi sponsor (D’Alema
e Bersani) come comari inacidite se le danno di santa ragione (ma sui libri e
mai in un confronto pubblico, e a
mesi di distanza rispetto ai fatti di
cui trattano), il candidato segretario Gianni Cuperlo all’insegna del ‘bello
(?) e democratico’ e armato della sicumera di chi pensa di aver fatto per bene
i compitini, ci propina una serie di pillole di saggezza alle quali francamente
non eravamo abituati. Ormai resi cinici e bari alla vista, e per qualcuno alla
frequentazione, di un parterre politico poco raccomandabile, non ci eravamo
avveduti che ‘l’economia non ha solo l'obiettivo del profitto,
ma i diritti, la libertà e la vita delle persone’, pensavamo che l’economia avesse come scopo la
produzione di beni e di servizi e che fosse compito della politica –e dei
sistemi istituzionali- assicurare diritti, libertà e vita delle persone; aggiungi
che ‘la dignità è il motore della storia’
mentre noi si pensava agli interessi, alle ideologie, alla cupidigia come alla
generosità dell’animo umano; c’è anche che ‘le riforme dall’alto senza un popolo dietro non funzionano’, come a dire
che se il popolo non si muove tiriamo a campare. Per finire, un esempio di
logica stringente che l’ex ghostwriter di D’Alema (così lo chiama Lavinia
Rivara su la Repubblica di sabato) ci impone quando afferma, a proposito di
Renzi che intende mantenere la carica di Sindaco e di segretario di partito, ‘Non credo che i due incarichi siano
compatibili’; ora, che cosa vuol dire ‘non credo’? dove sta scritto? è un
articolo di legge, di statuto, o di fede? E poi aggiunge perentorio ‘il partito non può essere trampolino di lancio
per fare altro, magari qualcosa di più importante’, e mi chiedo ‘perché
no?’ perché lo dice Gianni? Ma stia tranquillo, son solo domande retoriche
quelle or ora esposte, a fronte di una farcitura di sentenze e citazioni dotte
(Gramsci, Adam Smith, Manzoni, Collodi, papa Francesco, ecc.) non possiamo
pretendere ‘spiegazioni’. Ci ritraiamo scuotendo il capo e col sorriso beffardo
nel vedere il nostro Gianni godere della
compagnia dei ‘giovani (sic!) turchi’ e di quel simpatico di Fassina, che dopo
la finta delle dimissioni si affretta a dire ‘non sono un Pierino come Renzi’.
Certo che al buon Matteo gli stanno tirando la volata.
se anziché sentenziare ( tu si un po' inacidito), avessi ascoltato le interviste e gli interventi di Cuperlo avresti capito perché viene votato da qualcuno.
RispondiEliminaMa non c'è problema, quando Renzi vincerà, tutti i problemi saranno affrontati e risolti immantinente ( al fin della licenza, io tocco!).
Roberto
Bussolati, che si candida a segretario del PD metropolitano e che si dice vicino a Renzi, ha messo il ditino nella piaga delle fondazioni. Quando il bubbone scoppierà ne vedremo delle belle, soprattutto per la vecchia guardia Ds che ora sostiene il compìto Cuperlo. P.S. Ho preso spunto da un'intervista a Repubblica, nella quale dovrebbe essere condensato il pensiero di Cuperlo, e non altro (e dovrebbe bastare, a meno che il nostro si dica mal compreso). A quanto leggo e sento quotidianamente l'argomento forte dovrebbe essere quello che dice 'sindaco e segretario sono incompatibili', una cosa che convince ed entusiasma, ovviamente. In quanto poi al Renzi che risolve tutto, beh è una battuta vecchio stile di chi non ha più argomenti e non si rassegna a capire che un mondo intero è tramontato. Ma non è obbligatorio avvedersene.
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