sabato 21 dicembre 2013

Godere di buona stampa

Personalmente – per quel che vale – sono assolutamente d’accordo con il Segretario – che non ho votato – del mio Partito. Le regole, che riguardano tutti, vanno discusse con tutti e non ci sono vincoli di maggioranza e minoranza.
Sarebbe proprio opportuno che il governo cercasse una posizione comune su – per esempio – la legge elettorale, ma che questa ricerca di condivisione  non diventasse l’alibi per non far niente.
Inoltre le regole vanno discusse con tutti in Parlamento,  augurandosi, ma non è facile, che anche gli altri “l’opposizione” usino la stessa logica.
Personalmente leggendo le risposte di “Forza Italia” mi sembra che più che ricercare una regola di buon senso prevalga l’idea di “isolare i loro ex amici alfaniani”, Grillo poi insiste nel dire che vuole andare a votare con il mattarellum facendo finta????? di non capire che la Consulta ha eliminato anche quel sistema di voto.
Per quello che ho letto in questi giorni mi sembra che la stampa – a parte i faziosi – stia apprezzando questo modo di procedere: la legge elettorale è troppo importante per approvarla a maggioranza innestando un metodo per cui chi eventualmente verrà dopo la modificherà con la stessa regola (maggioranza e non larga condivisione)
Forse è la volta buona che alcune regole che riguardano tutti siano approvate con il più largo consenso possibile. Forza facciamolo presto prima che la “buona stampa” si ricordi che in passato questo metodo, assolutamente condivisibile RIPETO, lo chiamava “INCIUCIO” e riprenda a definirlo così.


Roberto Bertolotti

3 commenti:

  1. Qui non c'entra un bel niente l''INCIUCIO', che è l'intrallazzo sotto banco e al riparo da sguardi indiscreti cui erano soliti esercitarsi quegli ometti arroganti della vecchia guardia ora in disgrazia. Come quando - e qui solo per rammentare l'ultima performance degna di nota - l'improbabile Bersani nottetempo e furtivamente si incontra con Berlusconi per accordarsi sull'esimio nome di Marini come candidato alla Presidenza della Repubblica. Le persone degne si confrontano pubblicamente e se è il caso trovano l'accordo alla luce del sole. Spero solo che quella storia sia finita una volta per tutte, e con essa i suoi epigoni.

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  2. Marino è la stessa cosa, non ciurlare nel manico. Ogni tentativo, dico ogni tentativo della vecchia guardia di guardarsi intorno veniva bollato dal popolo viola, a strisce, a pallini, come inciucio, come intesa col nemico. Ed era invece "politica", quel raggio di azione che viene concesso ora a Renzi senza fiatare. Per il resto, da uomo libero che ha votato Renzi, non faccio che biasimare il bassissimo profilo della segretaria Renzi. Madia al lavoro! a occuparsi del "Job Act" (perché "legislazione sul lavoro" non fa fico, e poi con l'anglopovero si inganna meglio il popolo come con il latinorum di una volta). Ma in quanto alla Madia e altre belle figliole: "Bella è bella, bisogna vedere se è anche brava" disse un commentatore acido davanti alla proposta di una ragazza a Sindaco della nostra cittadina... Quindi vedremo all'opera anche questa bellezza... Ah le memorie alternate, ah i ricordi selezionati, ah l'invincibile sguardo strabico dell'uomo roso da psicoanalitiche lotte con se stesso.... Ah la nequizia dei tempi e la logomachia della tendenze...

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  3. Contatti riservati per saggiare la possibilità di un qualche accordo, o anche la non belligeranza, con il 'nemico' fa parte della strumentazione del buon politico che abbia ampie visioni e badi al risultato. Ma trovarsi nottetempo con questo 'nemico' per concordare un nome gradito ad un'alta carica, non appartiene alla politica ma alla furfanteria. Il resto sono solo fumose chiacchiere.

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