Abbiamo capito bene? Berlusconi avrebbe cioè dato voce a chi ha governato questo Paese da solo fino ai primi anni ’60 (Dc) e insieme ai partiti minori (Psi, Pri, Psdi, Pli) dai primi anni Sessanta fino al 1994, ossia all’avvento di Berlusconi? Berlusconi insomma avrebbe dato una voce politica a chi già comandava prima di lui!?
Quanto all’egemonia culturale: le università cattoliche in cui si formava la classe dirigente, molte case editrici (il Mulino, Rizzoli, Rusconi, Mondadori), la Rai, il Cnel, il Censis, le facoltà di sociologia, tutti i rettorati delle Università erano saldamente in mano ai Diccì , ai socialisti e al pentapartito, mentre i principali organi di informazione – ”La Stampa” e il “Corriere” – erano diretti mica da quel comunistone di Ingrao? Spadolini (Pri) alternava alla conduzione del “Corriere” quella del Governo… Inoltre la stampa popolare, ossia gli strumenti dell’egemonia sottoculturale tanto importanti nel controllo delle coscienze e nell’alimentazione estetica delle masse – “Radiocorriere”, “Sorrisi e Canzoni”, “Oggi”, “Bolero”, “Grand Hotel” ecc erano saldamente in mano alla Dc o a gruppi di potere moderati (gruppo Monti Riefsser, Del Duca) , ossia in mano a quelli che “non avevano voce”.
L’egemonia culturale della sinistra è consistita, forse, nel pubblicare “Il gattopardo” o “Il dottor Zivago” (una denuncia del comunismo) o nel caldeggiare film tipo “La terra trema” o “Bronte”, o nel fatto che i “comunisti”, quelli della vecchia e della nuova sinistra, erano gli unici a leggere i pallosissimi libri dell’Einaudi e Laterza (filosofia, storia, saggistica di qualità) che “quelli che non avevano voce” snobbavano ritenendoli astruserie e fumisterie da slombati, intenti com’erano, giustamente, a fare soldi o a occupare posti per sé e i propri figli? O è consistita nel fatto che la sinistra che scriveva (Pasolini e Moravia, Vittorini) contestava spesso la sinistra presunta egemone, mentre quella ortodossa sognava il sol dell’avvenir e si consolava con le favolette di Gianni Rodari?
A chi ha dato veramente voce Berlusconi? Alla maggioranza silenziosa che già comandava e non leggeva? O piuttosto come scrive Paolo Sorrentino (a cui dovremmo fare un monumento solo perché ha messo in circolazione imperiosamente il termine “bellezza“) in “Tony Pagoda”: “Berlusconi ha dato un riscatto estetico all’ignoranza. Non si era mai vista una concentrazione così corposa di analfabeti sparsi dappertutto a propinarci il loro non sapere su qualsiasi argomento, dalla politica estera fino alle creme da mettere prima di andare a dormire. Una legione infinita di trogloditi che se ne stava compressa al buio sotto i tombini, sdoganata allegramente e gettata con nonchalance a capo di ministeri e telegiornali, discoteche e fattorie. Con una disinibizione così oscena da fratturare qualsiasi effetto, seppure involontario, di tenerezza”.
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