mercoledì 31 ottobre 2012

Il tiro alla fune sui grillini

In un vecchissimo Saggio sulle classi sociali (1974) l'economista Paolo Sylos Labini definiva la piccola borghesia una "quasi classe" ossia una classe non proprio "in sé e per sé", che si ritrovava perciò, non avendo connotati propri,  lo stomaco proletario e la testa borghese, aspirazioni alte e redditi bassi. Aggiungeva Sylos Labini che questa classe è decisiva perché viene tirata (ecco il tiro alla fune) da una parte e dall'altra dai ceti sociali sottostanti o soprastanti. Accade perciò che se viene attratta dall'orbita popolare si ha il riformismo, se viene invece egemonizzata dai ceti borghesi si ha il fascismo.

Analogamente si può interpretare il movimento di Grillo, del quale discutere se è di destra o di sinistra ha un senso solo in questo ambito di discorso. Se il Pd riesce ad attrarlo dalla propria parte avremo una grande stagione di riforme, viceversa avremo la conservazione e la stagnazione. Io credo che il "laboratorio Sicilia" sarà decisivo - per ragioni meramente di calendario avendo preceduto le elezioni siciliane quelle nazionali-, nell'indicare i possibili sviluppi degli scenari futuri.

Massimo Cacciari, filosofo malmostoso e tendente all'alterigia intellettuale (non sempre ben riposta visto che non ne ha azzeccate molte) una piccola verità l'ha detta però ieri, quando ha benedetto il movimento di Grillo che per lui sta incanalando la protesta in un alveo di rinnovamento della politica piuttosto che, come sta avvenendo altrove in Europa, su istanze razziste o neo naziste.
E' presto per dirlo, ma credo che l'abilità togliattiana (nel senso di politica "fredda") di Crocetta possa uncinare i grillini e incanalare il nuovo movimento in un reale effettivo cambiamento dello scenario istituzionale, politico e si spera anche economico dell'isola.
Da lì ci auguriamo che tale movimento di cose (e tale interpretazione che ne do qui) possa sbarcare nel Continente e procedere a quella salutare rivoluzione politica cui il Pd non solo è interessato ma che  può addirittura condurre.
In ogni caso se l'elettorato di Grillo è di destra prevalentemente (come sembra facendo una semplice analisi dei flussi elettorali) solo un'egemonia intelligente del Pd può tirare questo tipo di elettorato in una logica di sinistra, riformista e di rinnovamento.
Che Crocetta annunci in tivù il dimezzamento del proprio stipendio o l'annullamento dei contratti di consulenza non significa stare al traino dei grillini, ma anticiparli, significa aver dato il primo tratto di corda dalla propria parte.

3 commenti:

  1. Caro Alfio
    Non ha molta importanza chi tira la corda, se' dalla propria parte o dall'altra, l'importante è che le cose cambino a prescindere da tutto. Sarei felice se in Sicilia avverrà il cambiamento che tutti auspichiamo. Se dovesse accadere, vuol dire che una nuova e più giusta politica potrebbe verificarsi all'Italia intera.
    Questo il mio auspicio. Speriamo.
    Alle elezioni siciliane si calcola che, il 40% degli elettori del M5S, in passato avevano votato per il centrosinistra.

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    1. Speriamo. Quanto al calcolo dei flussi elettorali non sono uno specialista. Vedremo le analisi dell'Istituto Cattaneo di Bologna. Se il 40% dei grillini erano di sx vuol dire che ben il 60 % era di dx. Impensabile in Sicilia guadagnare questo elettorato SENZA politica di scambio, ossia solo con elettorato di opinione. Se così è occorrerà ringraziare il movimento di Grillo perché ha (s)mosso un elettorato altrimenti inamovibile... Certo che si è giunti a questo risultato sicuramente per un felice (per Crocetta) incastrarsi di due fenomeni straordinari: a) sono finiti i soldi e NON è più possibile una politica clientelare di scambio; b) lo straordinario astensionismo. I due fenomeni sono interlacciati.

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    2. Credo che il restante 60% sia da annoverare fra elettori di dx, di centro e un cospicuo numero di elettori che non andavano più a votare.

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