giovedì 4 ottobre 2012

Nuove regole per le primarie

A leggere le prime reazioni sui giornali alle proposte che stanno emergendo e che dovranno essere approvare dall'Assemblea nazionale, sembra che sia una sciagura, una congiura, una truffa, uno sgambetto,  la semplice idea  che un partito di sinistra si debba cautelare e ad esempio impedire  che siano gli elettori di destra a scegliere il leader di sinistra... Inoltre una delle regole nuove introdotte, che ha comportato la modifica dello statuto e che molti osservatori malevoli non hanno voluto espressamente vedere, è stata proprio quella di consentire a competitori che NON sono il segretario del PD (già scelto con primarie) di partecipare alle primarie con le nuove regole. E questo sarebbe lo sgambetto?

16 commenti:

  1. roberto bertolotti10/04/2012 01:53:00 PM

    Pensare che sempre chi si è presentato per votare è stato "identificato". Perchè oggi non dovrebbe?E se non è identificato quante volte può votare?
    Ma Renzi quando ha vinto le primarie ha votato o non sa nemmeno come si è fatto?
    I giornali tifano Renzi, perchè se vince lui ci sarà un Monti bis, il PD arriverà al 15%.
    SE GLI ELETTORI DI CENTRO DESTRA SONO COSì SMANIOSI DI VOTARE PER IL PD, aspettino 4 mesi...

    RispondiElimina
  2. Mi permetto di intromettermi nella discussione.
    A noi del centrosinistra, nei momenti cruciali, piace farci del male. Questo è un dato di fatto. E’ successo quando siamo stati al governo (Prodi), succede quando stiamo all’opposizione (mai più di oggi i partiti del centrosinistra sono divisi e litigiosi). Se riflettiamo su questa premessa, capiamo bene che il rischio è quello di trasformare uno strumento innovativo, inclusivo e ”rivoluzionario” come quello delle primarie in un boomerang per il Pd. A me sembra che l’elettorato sia spiazzato, impaurito dalla probabilità (non affatto remota) che un mezzo straordinario di confronto e di partecipazione come quello rappresentato dalle primarie possa trasformarsi in un grande, imparagonabile, autogol. Siamo passati dalle bordate pesanti e ingenerose tra gli sfidanti (che hanno fatto solo del male al partito), a documenti “terroristici” di chi vorrebbe escludere possibili candidati, fino ad arrivare all’ipotesi di patti oscuri per ostacolare qualcuno e favorire qualcun altro (denunciati da esponenti del partito e da organi di stampa). Oggi ci troviamo nella paradossale situazione di disquisire sul metodo, sulle regole, quando fino ad ora di regole non se ne sono viste, ma abbiamo assistito solo al solito, noto gioco al massacro che piace così tanto al centrosinistra e ai suoi leader.
    Il cancro che ci divora e che mortifica anni di lavoro e di militanza attiva è sempre lo stesso. Il prevalere dell’”IO” sul “NOI”.
    Finchè i nostri leader non capiranno questo, fino a quando continueremo a mettere in discussione scelte fatte solo un minuto prima, saremmo condannati all’eterna opposizione.
    Mi auguro che nell’assemblea di oggi ci sia spazio per l’emersione di questo forte sentimento di disagio che accomuna, credo, molti, moltissimi elettori.
    Detto questo, un ultima considerazione. Se regole devono essere, che siano il più elastiche possibile e che non rappresentino un disincentivo alla partecipazione.

    RispondiElimina
  3. Caro Andrea, d'accordo su tutto. Ma il litigio nel PD nasce anche e soprattutto perché il PD non è un partito patrimoniale (come lo sono il PDL, il M5S, l'IDV, l'UDC, e gli stessi Radicali italiani: prova a contestare Pannella, ne sa qualcosa Massimo Bordin). L'IO sta in mezzo al NOI da sempre nei partiti politici: è l'aspirazione alla leadership normalissima all'interno di un collettivo. Lo studioso, allievo di Max Weber, Robert Michels nel suo fondamentale "La sociologia del partito politico" chiamava la lotta tra i vertici di un partito la "ferrea legge dell'oligarchia", ossia in un partito non carismatico ma a leadership diffusa com'è il PD, è normale che ci sia una dialettica dei vertici, la tendenza a erigersi a élite e avere il comando della struttura. L'alternativa sarebbe il capo-padrone che fa e disfa (nel PDL sono paralizzati perché NON sanno che cosa vuole fare Berlusconi!) o il centralismo democratico di una volta: chi non era d'accordo con la "linea" veniva semplicemente silurato, in silenzio tra l'altro.

    RispondiElimina
  4. ....oppure, semplicemente, si porta avanti la propria battaglia, rispettando poi però la maggioranza e quella diventa la linea comune.
    Gli anni dei governi Prodi, e i continui distinguo, hanno dimostrato quanto sarebbe stato efficace oggi il centralismo democratico. E' chiaro, la dialettica è il sale della democrazia. Ma è anche vero che i panni sporchi si lavano in casa e mi sembra che nel centrosinistra (o almeno in quel che ne rimane) questa lezione l'hanno capita in pochi.
    Tornando sulle primarie io credo che la nostra forza deve stare nel riuscire a organizzare per bene il voto, nel modo cioè più inclusivo possibile, e tentare quantomeno di dare la possibilità di voto a tutti quelli che vogliono partecipare. Certo una regola e un controllo devono esserci, non possiamo permetterci gli errori fatti in passato. Ma non facciamo passare questo come un tentativo di ostacolo a qualcuno. Sarebbe devastante. Non possiamo essere accusati di essere quelli che organizzano primarie patacca per far vincere poi i soliti ("Il Giornale" e "Libero" da mesi fanno campagna contro).
    Dobbiamo dimostrare, se ne siamo capaci e convinti, di essere diversi anche su questo.

    RispondiElimina
  5. Cambiare le regole in corsa non si fa. Non vale.
    Lo sanno anche i bambini che giocano all'asilo, evidentemente non i "bambini" del PD.
    Le regole vanno cambiate per tempo per non dare adito a nessuno di additare a comportamenti a dir poco ridicoli per non dire altro.
    Se poi voi (del PD) pensate che se vincerà Renzi, il PD arriverà al 15% allora siamo messi proprio male.

    Alle prossime primarie allora con la regola che tutti i candidati siano iscritti al PD, così almeno sarete sicuri che vincerà uno del PD.

    Massimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cambiare regole in corsa significa con le primarie già avviate. Ti risulta che le primarie siano già iniziate? Cambiare lo statuto per favorire la competizione di un outsider temibile è così ridicolo? Quali primarie ti risultano essere aperte ai non iscritti di quel partito che le ha indette? Alludi alle primarie di SEL? Del PDL? Dell'IDV? Dei Radicali italiani? Dell'UDC? Di antipatizzanti del PD ce n'è a iosa, basta aprire i giornali cosiddetti indipendenti anche sul Web. Ce ne fosse uno che dicesse: nel mio partito facciamo così e cosà, siamo democratici, mentre voi del PD siete dei ridicoli: non se ne trova uno che scriva così... Tutti addosso al PD che si è inventato questo strumento per selezionare la leadership, a mio avviso, autodistruttivo, uscito dal senno di Arturo Parisi, mentre con il centralismo democratico (mai definito ridicolo dai comunisti di ieri e di oggi) sai che bella democrazia...

      Elimina
    2. Alcune volte non capisco se volete prendere in giro o prendervi in giro.
      Sul fatto che le primarie siano già avviate,prova a chiederlo a Renzi che da tempo già gira per l'Italia alla maniera dei suoi "colleghi" d'oltre Oceano con cui perlatro sembra abbia avuto qualche collaborazione/sponsorizzazione (con il denaro della provincia) in passato.
      L'Assemblea nazionale ha modificato lo statuto (voluto peraltro fortemente da Veltroni, ve lo ricordate il volto nuovo del centrosinistra di qualche tempo fa?) in assenza di un regolamento dell'Assemblea stessa cui far riferimento.
      Quest'assenza di regole farà sempre il gioco del più furbo o del più scaltro (che purtroppo si vedono a giochi ormai conclusi) ed è da lì che bisognerebbe cominciare; appunto nel definire chiare regole per tutti, in qualunque occasione della vita politica interna al partito.

      Elimina
    3. Le primarie sono iniziate prima solo per Renzi, che s'è portato avanti. Ci saranno a novembre e il secondo turno è il 2 dicembre. Quanto a prendersi in giro, proviamo a ragionare. La forma-partito è vista da alcuni come la peste (Berlusconi e quasi tutti gli altri partiti la evitano accuratamente anche nel NOME, eliminando cioè il termine PARTITO) perché tale forma richiama la partitocrazia, dagli italiani ritenuta una forma di corruzione. Nella forma-partito, NON disciplinata dalla Costituzione se non in termini generici (parla di "metodo democratico")sono vissute TUTTE le aggregazioni politiche prima che arrivasse l'Unto del Signore, che nei fatti l'ha soppressa, inventandosi il partito personale, seguito da tutti su questa strada. E a te questo NON fa ridere. A me fece ridere invece quando volle cacciare Fini, s’appellò a uno statuto semi-inesistente, affermando così ciò che negava: che il PDL era un partito! Fino a Tangentopoli i partiti sceglievano i loro capi in vario modo: i più democratici erano la DC e il PSI (io allora militavo nel PCI, anzi nella FGCI), che facevano i loro Congressi per eleggere il segretario. C'erano perciò le correnti, ma anche le tessere truccate, nel senso che molti capoccioni si compravano le tessere (inesistenti) per vincere i congressi. Il PCI era governato dal "centralismo democratico" ossia uno stretto nucleo di dirigenti (Comitato centrale e Segreteria) che COOPTAVA i suoi membri. Il congresso non era che una formalità. Struttura democratica? Comunque sia i partiti della prima repubblica erano fortemente strutturati, ma non regolamentati (associazioni di fatto) e nella formazione della leadership si rifacevano alla prassi descritta dal sociologo dei partiti politici R.Michels, come la "ferrea legge dell'oligarchia", cioè un gruppo di oligarchi dal quale si sceglieva il segretario. E veniamo a noi. Parisi inventa le primarie prendendole in prestito dalla prassi americana (dove ci sono delle amenità come i caucus di cui parleremo altrove). Veltroni pensa a un partito "leggero" ossia carismatico come quello di Berlusconi e per lungo tempo ha tenuto il punto su questo. Sbagliando a mio avviso, e sbagliando anche secondo Bersani. Il PD ha oscillato lungamente tra "ferrea legge dell'oligarchia" e leadership aperta e contendibile. Siamo ai nostri giorni. E' prendersi in giro questo? Può darsi. Sappi comunque che sono terre incognite. Inesplorate e deliberatamente ignorate dagli altri partiti. Le primarie italiane (che NON sono quelle americane) si stanno diffondendo anche all'estero, vedi la Francia, e sono un tentativo, sicuramente acerbo e contraddittorio di formare democraticamente una leadership nei partiti del Vecchio continente, atteso che, in TUTTA EUROPA i partiti oggi funzionano invece ESATTAMENTE come vennero inventati nell'800: sezioni, iscritti, congressi ecc ecc Piuttosto che vedere questa indubbia NOVITA' molti antipatizzanti del PD (e ce n'è a iosa) si sono messi a studiare il pelo nell'uovo, ignorando ciò che c'è negli altri partiti. L'altro giorno nella trasmissione televisiva "Omnibus" un giornalista tedesco (ah i perfidi tedeschi!) ha detto espressamente che in Germania tutti i partiti come quelli italiani sarebbero sciolti dalla polizia perché illegali, tranne il PD. Le primarie sono da perfezionare ancora, secondo me. Ma una volta che ce le abbiamo dobbiamo tenercele ed estenderle, realizzando compiutamente il "metodo democratico" di cui parla la Costituzione. Non sarà una cosa facile, ma non è lo sguardo disattento e malevolo di chi ci guarda da fuori che ci potrà aiutare in questo processo...

      Elimina
    4. Buon viaggio allora.
      Cercate di arrivarci prima dell'autodistruzione perchè, secondo me, se non vincerete le prossime politiche ci saranno mille scissioni nel nome di una nuova indubbia novità; queste cose, peraltro, si sono viste già in passato, dai tempi del PCI fino ad oggi; non so riusciremmo a contare tutti i figli ancora vivi o già morti che ha prodotto.

      Elimina
    5. In realta' il guaio e' che le prossime elezioni politiche possono dare solo due risultati:

      1) Una netta vittoria del centrosinistra e un conseguente Governo capace di fare le riforme necessarie;

      2) Il caos e una situazione di ingovernabilita'.

      Il viaggio non e' solo di un pezzo di questo Paese, ma di tutti noi.

      Elimina
    6. Be' non esageriamo.
      Oggi il PD sta pienamente appoggiando il governo Monti che si sta rivelando una vera e propria iattura per l'Italia (siamo entrati in un circolo vizioso da cui sarà veramente difficile uscirne in tempi relativamente brevi e il costo sociale che tutti pagheremo sarà altissimo)
      Nessuno ha ancora capito in cosa sia consistito il contributo del PD che avrebbe dovuto garantire una maggiore equità e giustizia sociale. Votare per loro è una scommessa come il voto per qualunque altro partito che oggi è in maggioranza. E poi siamo seri: possibile che siamo ancora ad affermazione del tipo o noi o la fine del mondo?

      Elimina
    7. Caro Anomimo, non si tratta di "o noi o la fine del mondo" ma piuttosto di un'analisi della situazione politica e soprattutto dei programmi fino ad ora dichiarati.

      Meno di un anno fa avevamo il Governo Berlusconi, qualcosa e' migliorato, ma la strada e' lunga, dopotutto questa e' ancora la legislatura che ha dato al centrodestra un'ampia maggioranza.

      Elimina
    8. Ovviamente questo e' il mio pensiero, vuole aprire il dibattito, non chiuderlo.

      Elimina
  6. L'unica regola che e' stata cambiata e' stata cambiata per permettere anche a Renzi di partecipare alle primarie. Per il resto a me sembra tutto molto piu' chiaro di quanto non si voglia far credere:

    1) Bersani doveva essere l'unico candidato del PD;

    2) Renzi introduce una nuova istanza che ha un buon seguito;

    3) Non accettare di far partecipare Renzi darebbe la sensazione che sia gia' stato deciso tutto, far partecipare Renzi e' un rischio che va corso.

    4) Essendo una cosa estremamente seria occorrono regole altrettanto serie: occorre il doppio turno "alla francese", a detta dei piu', il miglior sistema elettorale che esiste, e chi non ha votato al primo turno non puo' votare al secondo (cosa ovvia essendo i non votanti la maggioranza).

    5) Nessuno vuole vincere sulle rovine del paese e quindi si abbassano i toni e si torna ad un onesto e sano confronto di idee.

    Avanti cosi'.

    RispondiElimina
  7. Giusto Marcello. E' stata modificata transitoriamente la norma che prevedeva che fosse il segretario il candidato ufficiale del Pd alla Presidenza del Consiglio. L'Assemblea ha dato il via libera all'albo pubblico degli elettori (ci si registra fin dal 21 esimo giorno prima del 25 Novembre, data di voto) e al doppio turno (se nessuno dei candidati prende più del 50% al primo turno).
    Il Segretario Bersani ha avuto il mandato per discutere con gli alleati (Sel-Psi-Api) le regole e l'organizzazione delle primarie.
    Trovate tutto a questo link: http://www.partitodemocratico.it/doc/244348/i-documenti-approvati-dallassemblea-nazionale-di-ottobre-2012.htm

    RispondiElimina
  8. Ora le regole per le primarie ci sono. Le hanno approvate i tre "fondatori" del nuovo centrosinistra proprio oggi. Doppio turno, iscrizione all'albo, sottoscrizione della "Carta d'Intenti" e sottoscrizione di una appello pubblico.
    Da oggi l'impegno collettivo dei sostenitori del centrosinistra deve essere quello di lavorare affinchè da qui al 25 Novembre più elettrici ed elettori possibili si rechino alle urne.
    Buon lavoro a tutti.

    RispondiElimina

Questo blog non è moderato. Si raccomanda perciò un'adozione civile di modi e di toni.