mercoledì 21 maggio 2014

Una comunità detta Scuola

Dal prossimo anno scolastico, nelle mense delle scuole materne ed elementari di Pomezia, comune laziale guidato dal sindaco del Movimento 5 Stelle Fabio Fucci, compariranno due menù: uno meno costoso (4 euro) ed uno più costoso (4,40 euro). A fare la differenza è il dolce alla fine del pasto (ANSA.it)

Lo sappiamo tutti, anche solo per un po’ di memoria di com’eravamo da piccoli: la serenità di un bambino  in comunità, sia essa una squadra,  un gruppo di gioco o di tempo libero, si basa sull’omologazione, sul non sentirsi diversi. Da bambini, più che mai, diverso è uguale a escluso.
Quando poi si tratta di una comunità di apprendimento, ammaestramento ed esperienza detta SCUOLA è d’obbligo chiedersi:

come può una scuola insegnare lo spirito di collaborazione, trasmettere l’impegno verso sé stessi e verso gli altri, formare al riconoscimento della dignità propria e altrui, sviluppare l’arte della cortesia basata sull’apprezzamento e la cura del valore della persona e delle cose?

Come può la scuola impegnarsi con efficacia nella sua mission educativa, unita a quella culturale, se per “una  decisione presa con i genitori”, come la definisce il sindaco di Pomezia, proprio la scuola stessa consegna un dolcetto al bambino che paga 4.40 euro per la mensa e lascia senza quello con la famiglia che paga solo 4 euro?

Com’è possibile cadere così in basso? Com’è possibile farci rimpiangere quando a scuola si dava solo il primo piatto e il secondo tutti se lo portavano nel cestino?
Quante altre soluzioni potevano essere cercate e trovate più rispettose dei diritti della persona e del bambino, compatibili con un’idea anche vaga di educazione alla cittadinanza e alla solidarietà e un po’ più lontane dall’etica del Razzi-pensiero reso noto da Crozza?

In un’epoca in cui solo il Santo Padre difende con forza i valori civili, le libertà della persona e persino i diritti sindacali, come si è visto per le acciaierie di Piombino, assistiamo ancora una volta a come le discriminazioni più ignobili trovano mille vie per riemergere.

2 commenti:

  1. Anch'io ho ascoltato questa squallida notizia.
    Fino ad ora questa schifezza e l'essere caduti così in basso lo aveva fatto solo il sindaco leghista di Adrio!
    Ma anche il grande M5S ha il suo razzista, incompetente e ignorante sindaco.
    Vi rendete conto per 0,40 centesimi di euro differenzia il pranzo a dei piccoli bambini, togliendo il dolce che per tutti, compresi gli adulti, è come un premio!
    Ho ascoltato molte madri arrabbiate criticare lo squallido atteggiamento del pseudo sindaco e eventuali famiglie d'accordo con lui.
    Le interessate e spero anche altre più solidali e intelligenti, hanno dichiarato che a pranzo porteranno a casa il figlio. Così il furbo, se voleva risparmiare per le sue casse, ora perde molto più denaro perchè penso che queste famiglie, portandoli a casa, non paghino i 4.00 euro. Se così fosse bravo! Solo razzismo e meno soldi!
    Ma in generale si devono trovare più fondi risparmiando sul cibo per i bambini!?
    Come evidenzia Franca non ci potevano essere soluzioni più rispettosi del diritto del bambino ma soprattutto della sua serenità psicologica?
    Come tutti sappiamo è da piccoli che ci si forma e questi avvenimenti restano indelebili.
    Che Società malata!
    Antonietta

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  2. Quel sindaco deve assolutamente rivedere la questione, non può passare il concetto che il dolce lo mangia solamente chi lo può pagare. Con simili proposte si crea tra i ragazzi una discriminazione odiosa e stupida. I "ricchi" da una parte i "poveri" dall'altra, rimarcando, se ancora ce ne fosse bisogno, un diverso approccio nella società divisa tra chi può e chi no avere delle cose normali e minime.
    Non ho visto altrettanto scalpore su episodi ancor più sconcertanti. Mi riferisco alle adunate di scolaretti davanti a Palazzo Chigi e nelle scuole allineati e in fila per 5 gridare estasiati al PdC: 'Matteo, Matteo, Matteo'. Roba da Minculpop. I presidi, maestre e genitori si dovrebbero vergognare per la strumentalizzazzione perpretata a questi ragazzini. Le notizie non si danno un tanto al chilo e secondo convenienza, vanno rese note tutte, anche quelle che la fede partitica non consente. Questo, però, lo puoi fare solo se sei libero, ovviamente.

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