Grillo, in relazione alla liquidazione del quotidiano l’Unità, s’è
lasciato andare, come a lui solito, a commenti sprezzanti, senza pensare che
dietro il tramonto di questo giornale c’è un passato glorioso, di sostegno, fin
dalla nascita, alle lotte dei lavoratori
per un giusto salario e per una degna condizione di lavoro, per la giustizia
sociale e per i diritti, per la democrazia e le libertà fin dal nascente
fascismo. Tuttavia una riflessione occorre fare, al di là degli insulti e degli
anatemi. Oggi l’Unità è un giornale al tramonto, vive solo di sovvenzioni
pubbliche, vende giornalmente poco più di 20.000 copie delle 60.000 che stampa
( e 40.000 finiscono regolarmente al macero, record assoluto nella carta
stampata con il 65% a fronte di una media del 27%, e ciò in barba a qualsiasi
discorso di spreco/risparmio), ed è ridotto ormai a una flebile testimonianza per
pochi irriducibili. La domanda che si pone è: è giusto tenere in vita con soldi
pubblici una testata sì gloriosa ma ormai irrilevante nel panorama dell’informazione
della carta stampata? E’ giusto soddisfare la nostalgia di pochi affezionati lettori
con migliaia e migliaia di euro (il dato preciso si può avere sommando i contributi ai giornali
di ‘partito’ con quelli alla carta stampata) a spese dello stato? Stesso discorso
vale per altri quotidiani finanziati dalle casse statali (Il Foglio, per esempio).
Non sarebbe meglio prendere atto che data la situazione ogni accanimento terapeutico
sarà vano, e inutilmente costoso, e valutare di trasferire la testata sul Web?
P.S. Sarebbe interessante sentire le voci anche di altri che non siano Alfio,
Franca e Anonimo, c’è ancora troppa reticenza su questo blog su certi argomenti,
come ad attendere ancora ‘posizioni ufficiali’: beh, queste non verranno più, a
rassicurare come un tempo.
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