Don
Carlo Gnocchi e il “25 aprile 1945"
Gentili
parenti,
una
Fondazione che si pregia di dedicarla a don Carlo Gnocchi, dalla
Chiesa beatificato, che non considera il suo contributo, quale
partigiano alla lotta contro il nazifascismo, annulla gran parte
della sua grande personalità che, non merita alcuna scissione tra la
fede e l’impegno civile. Lo conferma il libro titolato “ Ribelle
per amore “ dedicato al partigiano don Carlo Gnocchi, con la
prefazione di Monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione.
LA SCISSIONE
NEL PD E DEI GIORNALI
Il
giovane rottamatore non è mai piaciuto agli ex comunisti e qualche
giovane come Civati e Speranza, che pur sostenendo il governo Renzi,
e votato le riforme proposte ha dominato la politica scissionista.
D’Alema è accusato da Renzi di esserne il regista, forse non lo è.
Di certo D’Alema è stato premier di un governo, con il tentativo
fallito con Berlusconi, di varare alcune riforme, nel PD nessuno ha
pensato alla scissione. Neppure con Bersani responsabile del PD,
nelle votazioni per Prodi, candidato del partito per la presidenza
della Repubblica, 101 deputati hanno votato contro le decisioni della
direzione del PD, nessuno si è sognato la scissione. Con Renzi al
governo e responsabile del PD è successo di tutto, durante il
referendum per le riforme le minoranze hanno votato contro,
l’obiettivo era Renzi e non le riforme. In modi diversi le
minoranze hanno agito contro l’unità del partito, noncuranti delle
ripercussioni negative verso i giovani, che sono il futuro
dell’Italia. Nell’ottimo articolo di Franco Bolla (internet)
enumera i risultati ottenuti dal governo Renzi, oltre alle pretese
delle minoranze di assicurarsi 50 posti in parlamento nelle future
elezioni. Con i scissionisti alcuni quotidiani sono stati validi
supporti, Basti pensare alla falsa notizia in merito alla
restituzione degli 80 euro, Renzi ne ha dato un’ampia
chiarificazione su facebook. Pensare che Renzi sia immune di errori è
solo fantasia, basta il ricordo del referendum personalizzato,
rilevato anche da lei, poi ogni legna ha il suo fumo, il carattere di
ognuno non è modificabile. Ora mi chiedo se nel PD c’è veramente
una forte convinzione di opporre una politica riformista nel cospetto
del liberismo, che forse non conosciamo a sufficienza. Ho espresso le mie opinioni in merito alla scissione, avendo ben
presente una frase di uno storico “ Chi non tiene conto della
storia è destinato a ripeterla”, le scissioni a sinistra non
aiutano il progresso sociale e politico dell’Italia.
NB:
non sono sfiduciato e nemmeno amareggiato, nel mio ricovero l’azione
politica non manca, gli anni non contano, le ingiustizie vanno
combattute in ogni dove, se si è convinti.
Silvestre Loconsolo
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