mercoledì 5 novembre 2014

Acqua che puzza

Acqua che puzza, acqua prima bevibile  (Ami Acque, Comune Cassina ) poi imbevibile, zone rosse gialle,verdi.
Poi acqua di nuovo non dannosa per la salute e bevibile, ma solo per le zone verdi e gialle.
Poi non si sa altro: in una conferenza stampa si dice che vi sono estreme difficoltà ad individuare la singola sostanza inquinante; non siamo nemmeno in grado di riconoscere il gruppo di sostanze cui la sostanza X appartiene?
Si raccomanda di "sanificare" gli impianti domestici di addolcimento dell'acqua, ma i tecnici interpellati chiedono di conoscere almeno di che cosa si tratta per non effettuare interventi inutili se non dannosi.
Se non si riesce ad individuare un inquinante, un metodo per orientare le ricerche consiste nel rivolgersi alla società che gestisce l'impianto: loro sanno cosa stanno facendo, di lecito o di illecito.   E' stato fatto ciò? Ci si è rivolti alla magistratura? Come mai l'impianto non è stato posto sotto sequestro?
I responsabili sono così tranquilli?
Luigi Ubertis Bocca

2 commenti:

  1. Si constata che fino ad ora tutto tace. La PA mantiene il suo tradizionale riserbo.
    E' sconcertante.

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    1. Effettivamente tutto tace.
      Eppure basta leggere La Repubblica di due giorni fa, a pagina 18, circa episodi di inquinamento in Toscana per capire come sia impossibile trovare gli inquinanti che non si cercano.ed i danni che un inquinamento da idrocarburi, avvenuto nel Lazio, può causare.
      Luigi Ubertis Bocca

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