venerdì 16 novembre 2012

Ha vinto Obama, per il Sindaco una vittoria di "razza"

“Un pezzo di Cassina alle elezioni americane” così titola un articoletto apparso sulla “Gazzetta della Martesana” del 12 Novembre scorso. Il riquadro è dedicato alla “trasferta” statunitense del nostro Sindaco D’Amico. Appartenente al gruppo dei tredici italiani inviati dall’Osce (l’Organizzazione internazionale per la sicurezza e la cooperazione) a presenziare alle elezioni Usa, D’Amico, commenta in questo modo il risultato elettorale: “per la vittoria di Obama è stata determinante la questione etnica, gli afroamericani hanno votato in blocco per lui, ai suoi comizi c’erano quasi solo loro”. Non credo che D’Amico sia un esperto di dinamiche elettorali americane, non lo può essere nessuno, se non gli stretti conoscitori di quel mondo. Possiamo solo fare delle ipotesi. Dire pertanto che Obama ha vinto perché gli afroamericani hanno votato in massa per lui a dir poco è un’analisi azzardata, se non errata del tutto. Nessun commentatore in Italia e nel mondo ha detto questo. Obama ha vinto per tanti motivi, probabilmente perché la maggioranza degli americani lo ha ritenuto un buon Presidente. Obama ha vinto perché probabilmente la maggioranza degli americani non si fidava di un miliardario che prometteva tagli allo stato sociale a favore degli armamenti e affermava in pubblico di fregarsene della classe media. Obama ha vinto perché probabilmente nonostante i quattro anni difficili per l’economia americana e mondiale è riuscito a infondere fiducia e speranza. Obama ha vinto perché l’america ormai è un paese senza pregiudizi, aperto e inclusivo. L’establishment bianco americano, che una volta credeva fermamente nei Repubblicani, nella destra conservatrice, che predicava una politica di egemonia economica e militare, fedele al capitalismo e allo sfruttamento disumano delle risorse ambientali è svanito. Oggi vince l’america progressista, capace di attingere sia nel voto bianco che in quello moderato. Vince un’america che non guarda più alle differenze religiose, di razza o politiche. L'America è cambiata, è migliore di quella dei Bush, dei Regan e delle guerre preventive. L’America è cambiata, per fortuna. Purtroppo il pensiero chiuso, retrogrado, intollerante e razzista italiano no, almeno non ancora. 

2 commenti:

  1. Non occorre chiamare in causa la genetica che da tempo ha scientificamente dimostrato che le razze umane non esistono. Chi si trova negli States, anche solo guardandosi in giro, vede con i propri occhi che il fattore etnico è determinante nelle scelte dei cittadini americani quanto l'appartenenza nordista/ sudista o guelfa/ghibellina...Il rispetto e la valorizzazione delle differenze culturali, linguistiche ed etniche porterebbe a giudizi meno frettolosi e inesperti di quello espresso dal nostro componente della delegazione italiana.Superfluo chiedersi in base a quali competenze sono stati selezionati i componenti del gruppo Osce...

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  2. Il guaio e' che questa logica viene applicata dal sindaco onorevole leghista per leggere qualsiasi cosa, o meglio, qualsiasi cosa deve essere piegata all'ideologia leghista.

    Sia che si tratti della storia antica (vedi caso dei Celti), sia che si tratti dell'attualita, sia che si tratti del colore delle pareti del suo ufficio, sia che si tratti di una festa nazionale, sia di una chiaccherata informale, tutto e' propaganda leghista.

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