martedì 4 dicembre 2012

BOOMERANG

Se "la rottamazione"  per Renzi voleva essere rinnovamento non è stato "venduto" nel modo giusto.
Infatti mentre nei  primi giorni di campagna elettorale sembrava molto vincente, il suo atteggiamento di puntare troppo su questo, ha oscurato spesso il suo programma. Inoltre non aver mai criticato il centro destra/populisti (veri nemici del centro sinistra) ma solo errori del centro-sinistra più il suo grande errore finale sulle regole con la disinformazione (il messaggio sui giornali di un sito non ufficiale) alla fine è stato un boomerang per lui.
Pur essendo bersaniana, mi spiace perchè forse, se l'atteggiamento di Renzi fosse stato diverso, magari oggi staremmo analizzando solo chi è stato considerato dai votanti il più adatto ad affrontare le terribili problematiche di questa crisi cioè Bersani in ogni caso visto più affidabile, competente e pragmatico. 
Chiedo pertanto al centro sinistra di non spegnere l'entusiasmo e le speranze, sedendosi sugli allori  e facendo scelte imprudenti.
Questo lo dico soprattutto ai vendoliani. Hanno firmato una carta d'intenti in cui si accettano regole di comportamento e analisi.
Quindi non facciamoci del male prima o dopo le elezioni, alla Tafazzi. Infatti sto sentendo dichiarazioni dal leader di Sel che stanno autorizzando il centro-destra, per il momento inesistente, a mostrare già distruttivo un eventuale tandem PD-Sel al governo.
Vendola non lo può permettere. Infatti  l'eterogeneità dei programmi di Bersani e Vendola questa volta non deve essere il tallone di Achille della coalizione.
Non sarebbe la prima volta. Quindi i due leader devono provare assolutamente a limare alcune posizioni. Bersani lo sta già facendo, ora tocca a Vendola.
Con Bersani infatti dobbiamo avere un nuovo centro-sinistra di Governo che abbia voci importanti  come solidarietà, equità e cambiamento, iniziato dal segretario ed enfatizzato ancora di più da Renzi, ma soprattutto rinnovamento che indica svolta del pensiero radicale, senza che questo comporti rinnegare i propri ideali.
Inoltre il partito può cambiare  ancora di più con questo risultato limpido e pulito di Bersani, capace di lasciarsi alle spalle la vecchia nomenklatura, ma non l'esperienza. 
Tornando a  Renzi  il suo discorso finale è stato molto accattivante e se, con le naturali differenze di programma, fosse stato declinato molto più ampiamente durante la sua campagna, per me, pur vincendo Bersani, avrei sentito queste primarie ancora più entusiasmanti di quello che sono state.   
Bersani oggi deve recuperare chi ha lottato con cuore ed entusiasmo nel campo renziano, facendo proprie alcune delle loro giuste istanze, per essere pronti a vincere le prossime elezioni politiche.
Come giustamente ha detto Bersani : ora inizia il lavoro più difficile.
Trovo indicativa questa frase: Il nuovo è il contrario di futuro se manca il progetto.
Antonietta

1 commento:

  1. Concordo con te sull'analisi. Posso affermare che il discorso finale di Matteo mi è piaciuto molto, proprio all'americana, con il riconoscimento del vincitore. Non credo proprio che nessuno debba darsi delle colpe di nessun tipo sulla sconfitta. Mi sarebbe piaciuto poi il ricorso al famoso TIKET all'americana, situazione che non avrebbe disperso nessuna forza ed entusiamo ..... mi auguro che su questo Renzi ed il suo staff ci ripensino.
    In ogni caso ... buon lavoro a tutti e da questa settimana basta "bersaniani, dalemiani, renziani ...." solo uomini e donne del Partito Democratico!

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