venerdì 18 novembre 2016

Le balle del No a prescindere

Le bugie fanno male alla democrazia, prima ancora che alla campagna referendaria. Con questa convinzione abbiamo lanciato due giorni fa una campagna “smonta bufale”, che prende di mira in modo esplicito quei sostenitori del No che diffondo menzogne, dati falsi e argomenti infondati. Troverete nei nostri video alcuni spezzoni di interventi televisivi di sostenitori del No, che cogliamo in castagna mentre raccontano fandonie. Intendiamoci: abbiamo massimo rispetto per chi ha opinioni diverse da noi, ma abbiamo scelto di essere intransigenti con chi disorienta il dibattito con falsità, perché riteniamo fondamentale – per una democrazia matura e funzionante – che il dibattito pubblico sia basato su elementi reali e concreti.
Ai sostenitori del Sì, agli attivisti dei tanti comitati sparsi per l’Italia, diciamo dunque: sentitevi sentinelle anti-bufale, non abbiate paura di apparire pedanti e saccenti quando si tratta di dire a un vostro interlocutore: “No, non è vero“.
Se a qualcuno piace il CNEL, vuol mantenere in vita le Province o preferisce il bicameralismo paritario, noi non possiamo far altro che augurare buon voto. Rispettiamo le sue convinzioni, diverse dalle nostre.
Ma quando sentite qualcuno parlare di “deriva autoritaria“, di “combinato disposto”, di “Jp Morgan”, di “lunghezza dell’Articolo 70“, sentitevi investiti di un compito fondamentale: spiegare perché quella fandonia è una bugia, che magari il vostro interlocutore sta soltanto ripetendo per “sentito dire”.
Siamo convinti, peraltro, che l’azione “smonta bufale” produrrà un confronto sempre più basato sui contenuti concreti della riforma, fuori dalle teorie e dalle storie campate in aria. Insistiamo su questo punto perché siamo anche convinti che una campagna dedicata ai contenuti favorisca le ragioni del Sì.
Basta un Si

2 commenti:

  1. Se il CNEL venisse sottoposto a referendum il 100% degli aventi diritto voterebbe per la sua abolizione, senza neppure un astenuto. Furbescamente l'hanno inserito insieme ad altri 46 articoli su 139, solo per far ingerire meglio la pillola. Le province sono diventate "Citta Metropolitane", nome pomposo (in questo caso non hanno usato la lingua inglese per nascondersi meglio) con il contenuto pesante. Infatti nessuno se ne accorto che la struttura è rimasta in piedi e che i suoi membri se li sono votati i partiti. Ormai l'hanno capito tutti che il "nuovo" Senato non abolisce il bicameralismo paritario. Ci sono dai 9 ai 12 casi dove il Senato può evocare le leggi della Camera. Se poi 1/3 dei senatori lo dovesse chiedere verranno discusse tutte in assoluto. il Senato come le ex provincie non si ha più il diritto di votarlo L'art. 70 passa da 9 a 439 parole. Un bel guazzabuglio di regole e regolette. Pensate che nasceranno una miriadi di conflitti di attribuzione tra Stato-Regioni, Camera-Senato, premier-capo dello Stato. Una litigiosità fra istituzioni senza precedenti, paralizzando vieppiù tutto quello che c'è da paralizzare. Questa non è una bufala ma un intero campo di bufali imbufaliti. Al confronto l'attuale bicameralismo splenderà di efficientismo e praticità di fronte a tale scempio. Per non parlare dell'accentramento di potere, dove l'esecutivo può trivellare, pontificare, cementificare, bucare montagne dove e quando vuole senza che i comuni, le regioni o i Cittadini possano mettere becco, che sia giusto o no quello che il governo deciderà di fare. Lo fa e basta. W l'accentramento di potere. Vero?

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  2. Mi meraviglio non poco osservare la caduta dalle nuvole per la Jp Morgan. Non sapere della lettera del 28 maggio del 2013 ha dell'incredibile. Società finanziaria che si permette di esortare i governi dell'area mediterranea ad intervenire: "liberatevi al più presto delle vostre costituzioni antifasciste". Invece di seppellire queste parole in una crassa risata, che fa Renzi? Mette subito mano alla Carta per accontentarli. Queste non sono bugie e nemmeno bufale. Si aspettano con trepidazione le versioni dello: "smonta bufale" o dei "sentito dire". Grazie!

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