Qual
è l’evento della settimana appena scorsa che più ha dato materia
di riflessione? Per come la vedo io, si tratta del ‘fattaccio’ di
Gorino:
un pullman con a bordo 12 donne e 8 tra bambini e bambine, tutti
migranti dall’Africa profonda, stava per raggiungere un ostello
individuato dalla prefettura come riparo provvisorio in località
Gorino frazione di Goro, quando qualche centinaio di abitanti ha
bloccato con barricate la strada di accesso. Il pullman ha dovuto
fare dietrofront e distribuire lo sgomento ‘carico’ umano in
altre sedi meno refrattarie. La prefettura ha sicuramente gestito
male la faccenda requisendo all’ultimo momento l’ostello e senza
un minimo coinvolgimento della comunità locale, ma….
Un
tempo si diceva ‘Italiani
brava gente’
per il comportamento tenuto dai nostri connazionali in terre altrui -
con riferimento principale alle colonie di Eritrea, Abissinia e Libia
– rispettoso delle popolazioni del luogo. Poi alcuni storici
aprirono una breccia nel velo spesso della propaganda che perdurava
da alcuni decenni dopo i fatti, e dimostrarono che gli italiani non
furono affatto ‘brava gente’, ché anzi sotto certi aspetti
furono peggiori degli altri colonizzatori dell’epoca (francesi,
inglesi, perfino tedeschi), e vennero alla luce stragi, distruzioni,
uso dei gas, bombardamenti e altre forme efferate di violenza ai
danni delle popolazioni locali. E che non furono solo gli ordini del
Duce o di qualche altro gerarca a indurli a ciò, ma anche una
discreta quota di compiacente se non interessata partecipazione. In
fin dei conti, appropriarsi con la forza dei beni altrui e al riparo
dell’immunità, è una forma di perversione che dà godimento ad
alcuni, e in talune circostanze a molti, senza confronti con altri
piaceri che la vita potrebbe offrire (la buona cucina, la buona
compagnia, le buone letture, il sesso gioioso, i figli che crescono
in modo sano, i nipoti che ti sorprendono, e così via).
Gli
abitanti di Gorino accorsi in massa a sbarrare il passo a donne e
bambini in fuga dall’inferno, non si possono certo annoverare tra
gli “italiani brava gente”; eccitati da demagoghi
senz’anima
come i leghisti ed ebbri per la riuscita del loro bel gesto hanno poi
festeggiato con carne grigliata e vino fino a tarda sera, per poi
rientrare nelle loro case con il cuore gonfio di orgoglio e la pancia
piena di salamelle e di sangiovese. Al pari di quelli che pensano di
risolvere la situazione erigendo muri
per tener fuori gli indesiderati in difesa di una presunta purezza,
che sia ariana, slava o latina, oppure cristiana a dispetto del papa,
i gorinesi pensano di cavarsela gozzovigliando al riparo di
improvvisate barricate. L’Africa a fine secolo aumenterà di un
miliardo la sua popolazione mentre noi europei siamo in declino
demografico inarrestabile. E’ legge di natura che ci sia un travaso
da loro a noi. Senza contare gli effetti sulle migrazioni di guerre e
dittature. E per non esser travolti in una guerra di noi contro loro
è meglio imparare a fare i conti con questa realtà e a capire che
l’intelligenza non sta nella repulsione sbrigativa ma nel
trasformare un problema in opportunità. Facile a dirsi, più
difficile a farsi, è vero, ma non c’è altra strada, se si vuol
vivere da esseri umani assieme ad altri esseri umani.
ULTIM’ORA:
istituzioni, associazioni, singoli, stanno organizzando un momento di
incontro tra i cittadini di Gorino e le migranti respinte. Chissà
che guardandosi negli occhi e parlando a cuore aperto capiscano di
appartenere alla stessa famiglia, quella umana, e che ci si comporti
di conseguenza.
Marino Contardo
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