venerdì 15 giugno 2012

Teatro Valle occupato

Ho una vera e propria idiosincrasia nei confronti delle okkupazioni. Vecchi riti della sinistra libertaria che nulla hanno a che vedere con la sinistra riformista che intende stabilire un "ordine nuovo" (Gramsci) non un casino vecchio condito di dadaismo, spontaneismo, e buona dose di illegalità. Non è un gran progresso trasformare un bene pubblico, qual è un teatro, in un bene comune. Ci sento dietro una specie di frode ideologica  ispirata da  quel Toni Negri che ha scritto insieme a Michael Hardt un libro intitolato proprio:  "Comune" Oltre il privato e il pubblico.
Al Teatro Valle okkupato sono andati Salvatore Settis e Stefano Rodotà, e pare che non abbiano avuto nulla da dire o da ridire sull'okkupazione.
Qualcuno mi può spiegare quale significato liberatorio, progressista, riformista  può avere il fatto che  un bene pubblico diventi comune e sia una minoranza organizzata a deciderlo, sottraendolo di fatto all'uso pubblico?

8 commenti:

  1. Anche io non amo particolarmente le okkupazioni ma non amo neanche il modo in cui vengono gestiti i " Beni Pubblici". Spesso i teatri muoiono di una morte lenta, dolorosa, causa gestori che, tramite strani appalti pubblici,speculano non solo culturalmente ma sopprattutto economicamente con produzioni fantasma atte ad ricavare più aiuti comunali, statali possibili. Trovo esagerato il prezzo dei biglietti, si sfiorano i 35 euro, chi può permettersi una stagione completa?....Pubblico e comune dovrebbero andare di pari passo...

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  2. D'accordo. C'è da rivedere allora la politica per il teatro, le okkupazioni sono una scorciatoia. Altrimenti visti i prezzi ci toccherebbe okkupare tutti i teatri d'Italia. A partire dalla Scala...

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  3. Forse non si è accorto nessuno, magari è un problema di poco conto, ma al sottoscritto, non so voi, indigna e non poco. In parlamento si sta approvando la nuova legge anticorruzione, ce lo chiede l'Europa da 9 anni, e "finalmente" sta andando in porto. Il risultato di questa nuova PORCATA è questo: i corrotti e i corruttori gongolano, perchè così, come la legge è formulata, non combatte il malaffare ma viene protetto e difeso. Due nomi su tutti, Berlusconi e Penati (quest'ultimo ex braccio destro di Bersani). Questi due "signori" saranno salvati dalla nuova norma, si è pensato bene ,infatti, di abbassare per l'ennesima volta gli anni per la prescrizione, così il nanetto la sfangherà sul caso Ruby, mentre Penati si salverà sul famoso "sistema Penati".Evvaiii!!! Mi chiedo: perchè questi 2 partiti continuano a chiamarsi in modo diverso (anche se c'è una sola elle che li distingue) se poi nei fatti si comportano allo stesso modo?Corruzione, stiamo parlando di 60 miliardi di euro all'anno, non proprio bruscolini. Invece si è preferito andare a toccare pensioni, art.18, esodati, IMU, benzina, IVA e tasse varie a go-go. Di contro preferiscono rendersi complici dei malavitosi.

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  4. Sii più preciso. Chi ha proposto cosa. Qual è l'articolo del disegno di legge e chi l'ha proposto. Chi l'ha votato e chi non l'ha votato. Non vorrei che ci trovassimo di fronte a una deduzione malevola come quella del debito pubblico cui bastò una semplice tabella per tacitarla. Per quel che ne so io c'è un aspro confronto adesso in parlamento tra PD e PDL sul provvedimento anti-corruzione. Se non è così tienici informati, con più precisione però e in un post a parte...

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  5. Per quanto riguarda la tabella del debito pubblico non si è tacitato un bel niente: gov. D'Alema 113% del 1999, D'Alema Amato 108% del 2000, Amato Berlusconi 108,2 2001, Berlusconi 105,1% dell'anno 2002,
    Berl. 103,9 del 2003. Berl. 103,4 del 2004, Berl.105,4% del 2005.I dati sono tratti dalla stessa tabella. Allora si deve desumere che il nano ha fatto meglio dello stesso D'Alema. Per la legge anticorruzione
    e dell'"aspro confronto" ne riparleremo quando sarà approvata definitivamente, non la legge ma la CIOFECA bipartisan che avranno approvato.

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  6. Neanche davanti all'evidenza dei fatti! E pazienza. Un blogger serio non si sottrae al confronto, non sono certo Grillo che si nega come una divinità orfica, e non risponde ai suoi interlocutori. Ripeto. I governi di centro sinistra hanno SEMPRE lasciato il debito pubblico meglio di quando l'hanno trovato, i governi Berlusconi no. La tabella è lì. I governi si misurano su quello che fanno e in comparazione ad altri governi. La tabella dice che coi governi Berlusconi, eccetto un solo periodo 2004-2005, il debito pubblico è salito vertiginosamente. Negli ultimi 4 anni di ben 15 punti. Nel tuo attacco dicevi che Craxi aveva raddoppiato il debito pubblico e non è vero, e poi genericamente inveivi contro i governi di sinistra argomentando così:" Si omette però di menzionare altri governi succedutosi.Perchè? Governo Prodi, governo D'Alema, altro governo Prodi, governo Amato. Governi che non ci hanno fatto vedere qual'era la differenza coi precedenti. " Una volta esposta la tabella, che EVIDENTEMENTE NON AVEVI SOTTOMANO (si dice parlare a caso o a vanvera questo comportamento) cominci a questionare di comparazioni con il governo Berlusconi e così via. Alla richiesta di darmi menzione del provvedimento di legge in corso sulla corruzione, che io NON ho trovato, ammicchi alla legge finale quando uscirà. Insomma, almeno Travaglio li cita correttamente i dati e le sentenze (anche perché rischia condanne risarcitorie), quello stesso Travaglio che intervista Grillo "in ginocchio da te" come Vespa con Berlusconi...

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  7. Caro Alfio, ti prego di rivederti la tabella, scoprirai queste cifre:
    governo Spadolini-Fanfani 1982 debito pubblico a 186,961 in milioni di euro, col governo Craxi arriva a 235,52, nel 1987 con il governo Craxi-Forlani-Goria il debito pubblico viene lasciato a 460,418 milioni di euro. E' vero mi sono sbagliato, ma in difetto, infatti il doppio di 186,961 è 373,922, Craxi invec l'aveva laesciato a 460,418.
    Passo e chiudo.

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  8. Non esiste il governo Craxi-Forlani-Goria ma "I" governi Craxi, Forlani, Goria. Il differenziale tra il primo governo Craxi e l'ultimo è di 18 punti in percentuale, dal 70,3 % all'88,6% (che è il dato con cui chiude il governo Goria) non il doppio. In valore assoluto (volumi) NESSUN governo ha "tagliato" il debito pubblico che è sempre cresciuto esponenzialmente. Il rapporto che conta è quello percentuale del debito col PIL; infatti la crescita del debito pubblico in valori assoluti non è preoccupante (vedi il debito USA o quello del Giapppone, come quello della virtuosissima Germania) quel che conta è la tendenza. Insomma se l'economia cresce uno stato può anche indebitarsi, qualora, ad esempio, ha deciso di varare delle grandi opere infrastrutturali, può anche essere conveniente. In certi limiti, anche per i privati, se il tasso del denaro è basso, conviene contrarre un prestito piuttosto che attingere ai propri risparmi. Che contasse la tendenza è acclarato dal fatto che ci hanno fatto entrare nell'EURO perché i governi Prodi ne avevano dimostrato l'inversione. E' chiaro comunque che NON avevi alcun dato sottomano e che parlavi, disem inscì, "poeticamente". Adesso che ce li hai continui a pizzicare la tua lira poetica...

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