Un filo unisce i grandi tessitori, notabili, fiduciari,
felloni e faccendieri, abili
nell’esercizio delle “ nascoste
mansioni”: chiesa secolare, logge, confraternite, affari d’alto bordo…Non mi era piaciuto il
film di Nanni Moretti Habemus papam, ora sembra profetico. Per avere un’idea di
quello che la gerarchia vaticana è oggi, dobbiamo però andare alle “croniche”
della chiesa dei principi del 1500 e poi all’Inquisizione della chiesa
tridentina del 1600. Papa Giovanni Paolo
II aveva chiesto perdono per questo, ma, si sa, il perdono non cancella
l’istinto a peccare di nuovo.
Il dio Po ha dovuto bersene di storie… ma adesso è venuto il
tempo del Dio cristiano invocato a proteggere gli affari più loschi, come il
nostro celeste Governatore ha abituato i lombardi in rete con il braccio
danaroso della Chiesa..
In tempi durissimi nei quali è imprudente anche stare con i
piedi per terra, non abbiamo bisogno di provocazioni e slogan miopi, ma di voci
tranquillizzanti: non quelle che possono provenire da un leader carismatico-populista; piuttosto
da una leadership influente, in grado di mantenere il controllo, nella
consapevolezza che i problemi attuali non si possono affrontare a livello
nazionale o meno ancora locale: il tracollo di un paese dell’UE sarebbe un
tracollo per tutti. Chi fa da sé oggi, non arriva a dopodomani.
Chi pensa di riscuotere facili consensi con slogan
contro tasse come quella sulla casa,
forse non considera che a suo tempo l’abolizione dell’ICI non è stata solo propaganda elettorale, ma è stata un “via libera” alla
cementificazione selvaggia per molti comuni che hanno compensato la perdita
con gli oneri d’urbanizzazione. Sono
stati presi quindi più piccioni con la fava dell’abolizione della tassa sulla
casa, come sempre riusciva a fare l’ex premier che teneva il piede in
più scarpe (tutte con la zeppa) e non doveva scontentare chi gli dava i
voti e quant’altro: elettorato, mafia, chiesa secolare…con in cambio il
privilegio di un’ampia elasticità morale.
In piena bufera, i notabili di storie screditate dovrebbero
essere giunti ad esaurimento. Invece continuano a decidere, come il Direttore
generale della Rai (provenienza Opus dei, se non erro) che ha rispolverato il degno ex direttore
delTg1 in un ruolo di prestigio internazionale!
Franca
Il Papa a Milano: spesi 13 milioni di €. 3 dal comune altri 10 ripartiti tra regione, arcidiocesi CEI e sponsor. Tutto questo mentre la terra trema, suicidi per crisi, spread alle stelle, incertezze a tutti i livelli ecc. Mi chiedo: ma come diavolo fanno a far finta di niente?
RispondiEliminaSabino, ciò che dici con veemenza e furore è detto da Franca con garbo, intelligenza, finezza, ma non meno intransigenza.
RispondiEliminaLa mia veemenza e furore? Dovresti preoccuparti di più, per chi, queste cose le pratica e non per chi le osserva. O dobbiamo essere tutti sobri perchè qualcuno ce lo ricorda tutti i giorni? Mentre sono proprio coloro che ce lo raccomandano a non esserlo.Ipocrisia allo stato puro.
EliminaSabino! Pied'arm! Siamo tutti arrabbiati. Ma questa NON è una trincea. Non è che la fermezza sia meno della veemenza e del furore.
RispondiEliminaNo, io non sono arrabbiato, forse lo sei tu. Mi sono limitato solamente a dare alcune cifre,che tu hai scambiato per furore e veemenza.
EliminaIn quanto alla trincea, è solo una tua sensazione, non mia.Parlo di fatti, fatti, solo fatti. Se i fatti, in questo blog, non si possono raccontare,fammelo sapere.
No, io non sono arrabbiato, forse lo sei tu. Mi sono limitato solamente a dare delle cifre che tu hai scambiato per veemenze e furore (che paroloni fuori luogo).Fatti, solo fatti, ho raccontato solo fatti, e se i fatti in questo blog non si possono raccontare fammelo sapere. Non credevo che un'opinione e FATTI, fossero scambiate per battaglie in trincea.
RispondiEliminaChiedo scusa per il doppione.
RispondiEliminaMa l'intervento di Franca era molto critico ugualmente. E poi i fatti, quali sarebbero, i soldi spesi dal papa? Io non sono credente, (come Pisapia, credo) ma questi incontri del papa hanno valore universale. E poi non possiamo sottomettere tutto a criteri economicistici. Pensa, vi sono alcune cause anche penali oltre che civili che costano molto di più del loro valore materiale. Eppure il senso di giustizia non può essere sottoposto a calcoli. E così vale anche per alcune cerimonie.
RispondiEliminaCosì accade anche quando la gente si sposa. A volte per cerimonie molto più futili di quelle del papa, in proporzione, si spende molto di più!
Caro Alfio, all'autrice dell'articolo,da parte mia,non è stato indirizzata nessuna critica, tu invece ti sei precipitato a contrapporre,la Sua intelligenza,il garbo, la finezza e l'intransigenza con la mia veemenza e furore, (mi hai scambiato per Attila?)L'operazione, da parte tua, è stata improvvida e senza senso. Se poi, le cose che scrivo non sono fatti e non interessano a nessuno, questo oltre a essere solo una tua opinione, lascialo dire a chi legge, senza ergerti a giudice o moderatore di opinioni che possono essere diverse dalle tue,le quali possono essere sbagliate come possono essere sbagliate le mie e quelle di chiunque altro. Un saluto.
EliminaUltimo intervento, altrimenti diventa un battibecco insensato, e ti lascio, come sempre, il piacere di avere l'ultima parola. 1) la veemenza e il furore c'erano nel tuo post (anche senza essere Attila) nello sciorinare numeri relativi a soldi (da te definiti fatti) in contrapposizione a suicidi, spread, terremoti. Tutto ciò in coda a un post che si interrogava criticamente (con finezza, garbo e fermezza) su alcune posizioni assunte dal Vaticano. 2) tralascio il tuo apprezzamento circa la mia posizione improvvida e senza senso; 3) le cose che tu scrivi non sono fatti, ma dati, di cui si ignora la fonte, anche se si suppone essere notizie di stampa. Ti ricordo, con Nietzsche, che "i fatti non esistono, esistono solo le interpretazioni", nel senso che il filosofo tedesco voleva dare a questo aforisma: ossia i dati (o i fatti) non sono mai neutrali, ma, in un dibattito, vengono sempre sottoposti a torsione dialettica, ad angoli visuali interpretativi; 3) in nessun luogo ho detto che le cose che dici non interessino a nessuno; 4) non mi ergo a giudice: dibatto e inserisco le mie opinioni tra le altre opinioni; 5) non mi ergo a moderatore: da amministratore (nel senso tecnico di "administrator") del blog ho tolto l'opzione del moderatore, previsto dal sistema e in genere preferito da tutti i i blogger, vedi un po' te...
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