Più
passa il tempo e più ci avviciniamo alla fatidica data del 4
dicembre, e più mi convinco non solo delle ragioni del SI’ al
Referendum costituzionale ma anche dell’importanza storica di
questa prova. E i motivi del rafforzamento di tale convinzione, oltre
a quelli intrinseci al quesito, vanno sempre più raggrumandosi
intorno al comportamento dei fautori del No. In settimana si sono
susseguiti fatti in un crescendo stupefacente che solo una regia
strampalata ma lucida, alla maniera dei fratelli Cohen o dei Monty
Python, avrebbe potuto concepire. Prima il confronto televisivo su
La7 tra Renzi
e Zabrelbesky,
dove il professore rincorreva a fatica il premier quasi fosse un
discepolo irrispettoso e, dopo aver tenuta concione sui massimi
sistemi, si infastidiva ai rilievi puntuali che gli venivano mossi.
Poi il ricorso al Tar
di M5Stelle e Sinistra Italiana sul testo referendario ritenuto
tendenzioso (ahimè è il testo semplificato della legge), dopo che
nel passato ad ogni referendum la prima critica era rivolta al
quesito espresso in modo fumoso e spesso incomprensibile (ma il Tar
non dovrebbe essere chiamato a pronunciarsi quando vi è un
contenzioso tra cittadini e pubblica amministrazione o tra organi
diversi della pubblica amministrazione? E quindi che c’azzecca il
testo del quesito?). Dulcis in fundo l’attacco spregevole a Benigni
per la sua dichiarazione a favore del Sì, con parole tipo traditore,
voltagabbana, profittatore, appartenente al clan dei toscani, e con
l’accusa più infamante di tutte, quella di essere ‘amico di
Renzi’. Insomma a Benigni è vietato dire pubblicamente ciò che
pensa. E qui si rivela l’anima nera di un’Italia bacchettona,
anche a sinistra, goffamente faziosa, intollerante e cortigiana, che
abbraccia sotto lo stesso tetto populisti di vario colore, dotti
fuori dal mondo e gli immancabili, immarcescibili, irrimediabili,
estremisti dell’arco politico. Una pericolosa alleanza ‘contro’
che il 4 dicembre gli italiani dovrebbero guardarsi bene
dall’assecondare con il proprio voto.
Marino Contardo
Che dire, questi "straccioni" che votano NO sono trattati come un'Armata Brancaleone raffazzonata ed eterogenea di dilettanti e inguaribili oppositori. Se invece si guarda chi sono coloro cui gli è venuta la grande idea dello stravolgimento della Costituzione, assapora con gusto il profumo di lavanda, di rose e di gigli di campo. Ha cominciato Renzi portandosi nel Nazareno il suo amicone Berlusconi, poi tutto il resto l'ha fatto con Verdini. Tutti noti e molto apprezzati Costituzionalisti riconosciuti in tutto il mondo. Altro che Calamandrei, Ferruccio Parri o Umberto Terracini. Altro che i 556 Costituenti della Carta del 1948, regolarmente eletti dal popolo italiano. Fuffa nient'altro che fuffa. Sono bastati 2 o 3 persone senza alcun mandato e senza alcun diritto, per stravolgere in peggio quello che faticosamente è stato fatto DEMOCRATICAMENTE dall'Assemblea Costituente. Benigni? Tenendo conto che solo gli idioti non cambiano idea, dovrebbe spiegarci perché: la " Costituzione più bella del mondo" è diventata repentinamente uno straccetto da buttare alle ortiche. Il furore di Renzi si è abbattuto su LA7. Dopo aver cacciato i partiti dalla RAI e diventato (lui) padrone assoluto, ecco che c'è LA7 a dargli un po' di fastidio. Non potendo comandare anche in quella TV, ecco che la boicotta facendo ritirare tutti i renzini che devono propagandare il suo comandamento. Un vero democratico. La Carta nei suoi 69 anni di vita ha subito moltissimi attacchi ma, sono sicuro che anche questo verrà respinto al mittente. Vota NO!
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