lunedì 18 febbraio 2013

Il grillismo per sommi capi


Un Peppino Caldarola in grande forma intellettuale nel delineare i caratteri essenziali del grillismo: " ... un movimento politico che si muove nel solco della tradizione qualunquista –populista largamente analizzata dagli studiosi. C’è l’elogio del popolo virtuoso e normale, c’è la presentazione di un leader ovviamente eccezionale e inafferrabile, c’è l’esaltazione di una democrazia molto controllata dall’alto, c’è l’anticapitalismo del radicalismo di destra e di sinistra, c’è l’ a-fascismo che tanto piace ai sostenitori degli italiani brava gente, c’è il nazionalismo di chi vuole cercare un nemico fuori dai nostri confini, possibilmente nell’odiato tedesco, c’è l’ecologismo delle utopie reazionarie, c’è un gruppo di comando disinvolto che sente il profumo del potere e che si modellerà su questi obiettivi, come accadde anche al fascismo delle origini".

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/beppe-grillo-berlusconi-elezioni#ixzz2LH27kx2d

1 commento:

  1. Marino Contardo2/22/2013 09:55:00 AM

    C’è del vero in quello che dice Caldarola. Ma trovo la sua analisi del fenomeno ‘grillino’ insufficiente perché non dà conto: 1 – delle ragioni della nascita di questo nuovo movimento politico, quando invece ben altro approfondimento si meritò la Lega al suo apparire; 2 - non spiega perché ogni volta che la destra declina, la sinistra anziché stravincere – come dovrebbe essere ovvio e logico - arranca faticosamente verso il governo del paese, e c’è sempre qualcuno che si mette di traverso; 3 – di come si dovrà pur trovare un modo di rapportarsi nel futuro Parlamento con la nutrita pattuglia di ‘grillini’ (ben altre ‘gentilezze’ furono esibite all’epoca con Bossi, Berlusconi e soci). Insomma, un’analisi appassionata ma poco produttiva sotto questi aspetti, ed inutilmente liquidatoria e senza appello. Invece, dare risposta o perlomeno riflettere sui punti che ho esposto dovrebbe costituire un esercizio utile sia di memoria (riflettere su che cosa non ha funzionato nel passato nel nostro rapporto con l’insieme ‘paese’, a parte il momento felice del primo Ulivo) sia di prospettiva (il cambiamento promesso deve essere realizzato chè altri ci soffiano la 'piazza'). Ora pensiamo a vincere queste elezioni, poi ne parliamo.

    Marino Contardo

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