sabato 22 febbraio 2014

Non ci resta altro che attendere

Non ci resta altro che attendere. Ogni gesto politico, ogni scelta, ogni atto, ogni nomina recherà con sé lo stigma del vecchio che mai passa oppure il segno del nuovo, vantato, esso ed esso solo, come unico elemento per la conquista del potere? Non accetterò giustificazioni del tipo: la criticità è strutturale, perché anche per gli altri era tale, allorché ci si proponeva come unici risolutori e si faceva credere che era solo questione di uomini al comando. Tuttavia ritengo ingiusta e anche sbagliata la posizione del cinese alla riva del fiume; chi ha amore per le sorti del Paese non può che indirizzare le proprie energie, per quanto limitate o insignificanti, a sostegno di una iniziativa politica che si propone il bene pubblico. Ma l'onestà intellettuale impone un vaglio ancor più severo e nessuno sconto a chi sconti non ha concesso. Hic Rhodus hic salta.

6 commenti:

  1. Renzi: "quattro riforme in quattro mesi" e il primo sta per finire. Attendere come il cinese sulla riva del fiume o attendere da qualche altra parte equivale alla medesima attesa, inconcludente. Mi sforzerei di analizzare, invece, come mai il PM Gratteri entra al Quirinale come ministro ed esce ancora PM?

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  2. Ho scritto altrove: "E comunque qualsiasi governo italiano va giudicato su almeno 2 emergenze nazionali: la lotta alla criminalità organizzata la quale governa ormai 4 regioni italiane e si appresta a governarne altre, e la lotta all'evasione fiscale. Il guaio è che la con la prima lotta si perdono soldi - in alcune regioni gli stupefacenti determinano quella che Marx chiamava "l'accumulazione originaria del capitale", liquidità che una volta acquisita i criminali riversano in altre regioni fungendo anche da erogatrice di credito agli imprenditori; un solo esempio di tali flussi: dalla Calabria alla Lombardia - e con la seconda se ne guadagnano. Un bravo governo è quello che riesce con i soldi della lotta all'evasione fiscale a finanziare la caduta di capitali derivanti dalle attività illecite. La scelta di fondo è se diventare sempre più uno stato condizionato dai narcos o di progredire verso le posizioni di un paese civile. In questa prospettiva mi ha sbalordito la mancata nomina di Gratteri a Ministro della Giustizia"....

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  3. DELRIO, il vice cospiratore ha individuato immediatamente la risoluzione dei problemi italiani: tassare i BOT a quei fannulloni e accumulatori di ricchezze di pensionati che non hanno a cuore le sorti dell'Italia. Altro farfallone di governo....

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  4. Se al governo ci fosse Bersani o Letta o qualcun'altro della vecchia guardia tutti a 'sinistra' griderebbero che in caso di insuccesso ciò sarebbe dovuto alla 'situazione di oggettiva difficoltà'. Nel caso di Renzi sarebbe invece solo colpa sua. E va bene così, il ragazzo se l'è in fondo cercata, ha detto che se non avrà successo la colpa sarà solo e soltanto sua. Io sono favorevolissimo a che se Renzi non riesce nella sua impresa - e i segnali saranno chiari nell'arco di qualche mese, diciamo entro l'autunno - venga defenestrato come lui ha fatto con il povero Letta. Il guaio sarà che a quel punto la sinistra in questo paese dimostrerà la sua totale irrilevanza, divorata da sè stessa e dalla propria presunzione di tutto sapere tranne che governare.

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  5. Siamo il Paese degli storditi.
    Dopo che il PDL aderì alle solite "grandi intese", Il 15/11/2013 si divide in: NCD e FI. I primi restono al governo i secondi vanno all'"opposizione". Inutile sottolineare che qualora le due forze politiche avessero bisogno l'uno dell'altro diventerà ancora un partito unico e coeso. Il freschissimo governo Renzi ha fra le sue fila la ministra Guidi, paracadutata direttamente da Arcore. Per cui, FI è allopposizione -sì ma, responsabile- e al governo con una sua degna rappresentante. Silviuzzo si trova nella felicissima situazione che, se il governo fallisce Lui era oppositore, se invece il governo fa bene è anche per merito Suo. Partito di governo e di opposizione insomma. In ogni caso, agli occhi degli storditi, vince sempre. Un giochino da asilo mariuccia, semplice e "geniale". Va così da 20anni e nessuno degli strateghi politici di lunghissimo corso se ne sono accorti. Oppure fanno finta. Con i trucchetti infantili, Silviuzzo, è riuscito a mettere nel sacco diverse categorie di persone: i primi sono gli allocchi (creduloni incalliti), i secondi sono gli inciucisti (sempre e comunque), la terza categoria sono quelli che si sono innamorati del proprio aguzzino (conosciutissima Sindrome). Dopodichè arrivono anche quelli che le 'riforme si fanno assieme'. Si facciano con un pregiudicato + interdetto dai pubblici uffici nella sede di un partito privato e non in Parlamento non ha nessunissima importanza. Questa nuova categoria di "politici" non saprei dove collocarli. A pensarci bene però, potrebbero occupare tutte e tre le categorie suesposto a pari merito. A tutti gli stranieri: benvenuti nel Paese degli STORDITI!!!!

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  6. Meno male che c'è Sabino che sa come si fa! Ma perchè non ce lo spiega?

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