sabato 31 agosto 2013

Movimento a 2 stelle... si annuncia scissione

A furia di cianciare "uno vale uno" ma a placcare chiunque non la pensi come il Capo-comico e il Para-guru ecco che il MoVimento si sta per spaccare. Ma è già diviso in mille pezzi (come le correnti del Pd) e i cani da guardia del Capo si allineano e scrivono sonetti in romanesco in previsione della riconferma alle prossime elezioni grazie all'esibita fedeltà da gregari...

MOVIMENTO DUE STELLE? ODORE DI SCISSIONE FRA I GRILLINI, E GRILLO PER CAMBIARE ARGOMENTO SPARA A ZERO SUL PARMIGIANO

Come ogni volta che in Parlamento c’è una decisione da prendere, i grillini si spaccano - Adesso pare la volta buona che dalle divergenze possa nascere una scissione: lunedì ci sarà una riunione fra ortodossi e aperturisti (disposti ad appoggiare Letta per riformare la legge elettorale)...


Un sì limpido al rispetto della legge

Carissime, Carissimi,
c’è un divario incolmabile tra il delirio ricattatore econfuso di Arcore e lo spirito democratico di un Paese,. Se poi si riflette sulla tragedia della Siria,con quella foto di una distesa di corpi   e i venti di guerra, appare enorme l’urto tra i drammi veri e l’inadeguatezza della politica.  La destra italiana è a uno spartiacque: diventare “europea” o riprodurre uno spartito sovversivo e disgregatore che dobbiamo saper combattere con la cultura e rappresentando la società più libera e bisognosa di giustizia. Non c’è alcuno spazio per ricatti o dilazioni. Il nostro deve essere un si limpido alla decadenza di Berlusconi nel rispetto del principio di uguaglianza dei cittadini innanzi alla legge.
Noi sosteniamo un Governo di necessità per poi tornare all’alternanza.
Non  lo facciamo, almeno parlo per me, acuor leggero. Ma per rispondere ad alcune emergenze sociali e recuperare credibilità internazionale . “Non ad ogni costo” ha detto il Presidente Letta, e anche per ciò va il mio apprezzamento, e aggiungo, innanzitutto, non a costo della legalità.
Dobbiamo fare la nostra parte in Parlamento e tra le persone per dar voce a chi paga i prezzi più alti della crisi.
Ma far le cose giuste vuol dire anche rigenerare il PD. Crederci, costruire un nuovo largo centrosinistra. Serve dunque il Congresso, perché in tantidiscutano e scelgano idee, proposte e leader.
Dopo quanto era avvenuto, avrei anticipato le nostre assise, perché ho fiducia nella mia gente e perché so che un diverso stile di comunità aiuta tutta la democrazia.
In questi scenari difficili rimangono traguardi di civiltà da raggiungere. Ne discuteremo durante le Feste Democratiche come quella di Milano che si apre il oggi al Carroponte.
All’inizio di settembre, in Aula, alla Camera, voteremo la legge contro l’Omofobia e Transfobia.
In agosto si è svolta la discussione generale e sono stati depositati emendamenti anche a fine ostruzionistico. Il Gruppo Pd concentrerà il suo impegno per ottenere la legge e rafforzarla con la proposta di una aggravante.
Intanto nelle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia avverrà ilconfronto sul Decreto contro il Femminicidio. Ascolteremo associazioni, centri, operatori.
Lo so, l’agenda è densa (altre misure economiche, la proposta di superare l’attuale finanziamento pubblico con il criterio di volontarietà e trasparenza, ecc.)  e c’è una evidente priorità, miriferisco a una nuova legge elettorale che cancelli il vergognoso porcellum.
Tuttavia non dobbiamo mai scordarci che i diritti vincono se avanzano insieme. Che non ci sarà  né crescita né eticapubblica senza il riconoscimento pieno dei diritti umani a partire dalla dignità delle donne e così di ogni persona.

Un saluto affettuoso
Barbara Pollastrini
  PS 

Siria, ed altro

Su RAINews immagini di un servizio recente della BBC su un attacco chimico ad una cittadina ‘ribelle’ della Siria: aerei hanno irrorato di sostanze urticanti acide e corrosive i corpi degli sventurati che si trovavano all’aperto. Un effetto devastante, come bruciature della pelle, degli occhi, dei capelli, bambini urlanti, donne in pianto, uomini disperati. Ebbene, la nostra angelica Quartapelle, di ritorno dalle vacanze, con il suo ‘carissimi’ del 29 agosto, dà ancora credito al ‘sospetto che in Siria sono state usate armi chimiche’ quando ormai è un dato certo (che poi sia iprite, gas nervino, napalm o qualche altra diavoleria, poco importa), e facendo eco alle dichiarazioni del ministro Bonino, ribadisce che ‘l’unica fonte di legittimità internazionale per qualsiasi azione è il Consiglio di Sicurezza dell’ONU’ . Ora, come tutti sanno, l’ONU è paralizzata dal veto congiunto di Russia e Cina, buoni amici da sempre di Assad, perché userebbero gli stessi sistemi nel caso qualche parte della propria popolazione osasse ribellarsi. I siriani che non obbediscono ad Assad possono tranquillamente continuare ad essere bruciati vivi, e il mondo può solo stare a guardare perché Russia e Cina non vogliono che si metta naso, e, se questi non vogliono, qualsiasi azione  è interdetta (anche quelle non militari, se la parola qualsiasi ha un senso). L’intervento che ha in mente Obama non risolverà la situazione, rischia anzi di generare altre tensioni in un’area esplosiva (vedi Iran,  Israele, Egitto, e i vari fondamentalismi in armi nella stessa Siria). E allora che fare? Una volta la sinistra si distingueva per porsi dalla parte dei deboli e delle vittime, e di assumerne il punto di vista. Ora le vittime di questo macello chiedono che qualcuno venga in loro soccorso, e a quanto pare –anche con modi che ci paiono sbagliati- a questo appello sembrano rispondere oggi solo Obama e Hollande.  Onorevoli democratici, finitela di pararvi dietro l’impotenza dell’Onu e la condanna dell’uso delle armi, diteci piuttosto quale forma di intervento ritenete utile per sostenere quelle popolazioni martoriate, e fatevene promotori in tutte le sedi e le forme che ritenete opportune (il Parlamento, l’Europa, le piazze, ecc.). Vi abbiamo eletto per pensare ed agire di conseguenza e non per baloccarvi con banalità dietro i comunicati ufficiali.   

venerdì 30 agosto 2013

Beppe Grillo è cattivo e non sa perdere

Dopo aver pronosticato (ma nei fatti essersi augurato) il fallimento del Paese per questo autunno - e ci siamo vicini - adesso davanti a un preciso fallimento politico preconizza (ma si augura) neoplasie a cascata. Quest'uomo è un leader tossico. E' pericolosissimo non per questo o quel partito, ma per la democrazia. 

L'avvio dell'inceneritore di Parma avrà come conseguenza "Parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina". L'attacco arriva da Beppe Grillo, con un post pubblicato sul suo blog. Siamo in "una giornata particolare con il pdl e il pdmenoelle che esultano per l'accensione dell'inceneritore di Parma contro cui il m5s si è battuto usando ogni forma legale".
Le forze politiche, scrive Grillo, "esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della food valley". Però, ora, "chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? l'inceneritore è inutile e brucerà rifiuti provenienti da ogni dove, ma loro sono contenti". Sul blocco dell'inceneritore il primo cittadino di Parma, Federico Pizzarotti, eletto nelle file del Movimento 5 Stelle aveva puntato gran parte della propria campagna elettorale. (continua)

giovedì 29 agosto 2013

Aggiornamenti dal Parlamento - n°13

Carissimi,

rientriamo dalle vacanze in un'atmosfera tutt'altro che semplice. Dal punto di vista internazionale, il sospetto che in Siria sono state usate armi chimiche contro la popolazione civile, se dovesse essere confermato dalle ispezioni Onu, riempie di orrore. Si parla della possibilità di un attacco internazionale contro il regime di Assad. Come ribadito anche ieri dal ministro Bonino in audizione in Commissione Esteri, l'unica fonte di legittimità internazionale per qualsiasi azione, ancora di più in un teatro così complicato, è il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Un attacco contro il regime siriano è quindi da escludersi se non all'interno di un'azione internazionale condivisa.
Anche la questione egiziana è all'ordine del giorno. Su quanto accaduto al Cairo tra il 14 e il 17 agosto ho scritto un articolo per Europa: resto profondamente convinta del fatto che non essersi dichiarati in senso chiaro contro il colpo di stato militare che ha deposto Morsi abbia aperto per l’Egitto una stagione di contrapposizione senza esclusione di colpi.
Per approfondire quanto sta accadendo nel Mediterraneo e discutere in special modo di Siria, abbiamo organizzato per martedì 3 settembre alle ore 19 un dibattito instant presso lo Spazio giovani allaFesta democratica di Milano che comincerà questo giovedì al Carroponte, con Antonio Panzeri, eurodeputato PD e presidente della delegazione per le relazioni con i paesi del MAGHREB; Arturo Varvelli, ricercatore ISPI e Ugo Tramballi, inviato del Sole 24 Ore. Ci sarà anche una testimonianza diShadi Fahle, attivista e blogger siriano. Il dibattito si concluderà con l'inaugurazione della mostra fotografica "Occhi sulla Siria". 
Anche la situazione italiana resta confusa e delicata. In attesa della definizione delle pene accessorie, la conferma della sentenza nei confronti di Berlusconi ha creato un prevedibile scossone in un panorama politico già molto confuso. Il tentativo che sta facendo il PDL di legare il destino dell'imputato Silvio Berlusconi a quelle di un governo nato con l'obiettivo di fare delle riforme necessarie è secondo me molto rischioso per l'Italia. Spero, come auspicavo prima delle vacanze, che prevalga anche nei nostri alleati la ragionevolezza. Nei primi cento giorni del governo Letta  sono stati varati importanti provvedimenti per l'economia (per sblocco dei debiti della PA, per l'occupazione giovanile, il decreto Fare, gli incentivi "ecobonus" per le ristrutturazioni edilizie), si è lavorato molto per ridare credibilità europea all'Italia e per riavvicinare la politica ai cittadini. 

Per ciò che riguarda il Partito democratico, credo che la nostra posizione sia giustamente ferma e netta. Voteremo per la decadenza e il nostro impegno sarà rivolto a far rispettare la sentenza della Corte di Cassazione. Questa posizione è bene riassunta nell’intervista del capogruppo alla Camera Roberto Speranza, uscita qualche giorno fa.

In questa situazione credo sia necessario spingere per riformare immediatamente la legge elettorale, tornare al voto con il Porcellum sarebbe inaccettabile.

Infine, martedì 3 settembre dalle 10.30 alle 12.30 sarò al circolo 02PD: a causa del serrato calendario parlamentare, sono stata poco a Milano negli ultimi mesi e mi farebbe molto piacere rivederci e scambiare qualche idea sulla situazione politica nazionale e internazionale.
Vi segnalo che giovedì 29 agosto, alle ore 20.30, presso l’Auditorium di Milano si svolgerà il concerto degli Inti Illimani con l’orchestra sinfonica laVerdi “Una sera con il Cile: canto para no olvidar (canto per non dimenticare)”. A 40 anni dal golpe cileno mi sembra un fantastico modo per ricordare questa triste ricorrenza.
Infine, il Comune di Milano ha pubblicato un bando che ha l’obiettivo di cercare 4 operatori volontari per il servizio gratuito “sportello del precario” presso lo sportello al cittadino di zona 3.
Le vostre domande
Molti di voi mi chiedono quale sia stato il comportamento dei grillini in Parlamento in questi primi mesi e quali rapporti si mantengono con loro. La televisione fornisce una fotografia abbastanza veritiera del loro impegno e del loro modo di porsi nei confronti delle istituzioni e degli altri parlamentari, molti di loro ritengono che tutto ciò che sta loro intorno rappresenti il grande male della politica italiana, senza distinzioni, e il motivo di tutti i mali del nostro Paese.
Io però credo di dover fare una distinzione tra i loro leader, o portavoce, che appaiono spesso in televisione e altri parlamentari, meno mediatici, che invece fanno un ottimo lavoro nelle commissioni e portano avanti idee condivisibili dove emerge una competenza specifica. Ci sono molte persone preparate anche tra i parlamentari del Movimento5stelle ma stentano per adesso ad emergere.
Per ciò che concerne il lavoro comune abbiamo coinvolto i parlamentari grillini nella mozione sull’occupazione giovanile, di cui vi ho già molto raccontato in passato, segno che quando si tratta di temi concreti e condivisi anche loro possono dare il loro contributo, purtroppo non sempre è così.
A presto,

LIa
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mercoledì 28 agosto 2013

Inceneritore di Parma. Come vincere le elezioni e non mantenere le promesse demagogiche

Giuseppe Salvaggiulo per "La Stampa"

GRILLO E PIZZAROTTI
A otto anni dalla prima delibera e a quattro dalla prima pietra, con 180 milioni di euro spesi tra valanghe di ricorsi con decine di giudici coinvolti, l'inceneritore di Parma si accende. «Questione di ore», spiegavano ancora ieri sera i tecnici del gestore Iren. Un impianto come altri 7 in Emilia e 50 in Italia, ma attorno al quale si è consumata una battaglia politica a giudiziaria senza pari.
Da un lato comitati locali e associazioni ambientaliste, la Procura che invano ne ha chiesto il sequestro per abuso edilizio e appalto irregolare, e soprattutto il Movimento 5 Stelle, che ne ha fatto il trampolino per il trionfo elettorale dello scorso anno con Federico Pizzarotti, primo e finora unico sindaco di un capoluogo. Dall'altro Pd e Pdl, che attraverso le giunte locali di Liguria, Piemonte ed Emilia controllano Iren, il colosso quotato in Borsa che gestisce il ciclo dei rifiuti. Oggi che il camino comincia a fumare, questi ultimi cantano vittoria. E i primi abbozzano.

martedì 27 agosto 2013

Delle citazioni e del tirarsela

Dopo 2500 anni che ci separano dal nostro maestro amatissimo  Socrate, e di discendente civiltà umanistica, è raro filare  un pensiero che non sia già stato toccato da altri. Spesso dietro molti pensieri “originali” non ci sono perciò che delle fonti  occultate o abilmente contraffatte, dei microfurti intellettuali. Io preferisco perciò citare chi ha pensato prima e meglio di me. Lo ritengo  un atto di onestà intellettuale  ma anche di umiltà:  è l’unicuique suum tribuere. Il dare a ciascuno il suo. Ma ciò si scontra con un comune sentire nel nostro Paese acrimonioso e stizzoso,  ché  se   appena ti azzardi a citare qualcuno che non sia nel sussidiario di Quinta, senti il mugugno e il rimprovero:  “Come sfoggia!”. Spesso ironicamente rispondo che sfoggiare mi sembra un po’ poco,  che una provincia pugliese non mi basta, e infatti, sbaro, staranto e sbrindiso… e baroccheggio talora come un leccese,  altroché sfoggiare… E poi ricordo la battuta di Alberto Arbasino che, da rutilante citazionista e mio Venerato Maestro, commentava a un dipresso: “ Chi cita tutti i  22 giocatori della partita di calcio avvenuta cinquant'anni fa, in Italia è spesso ammirato e incoraggiato, ma che bravo, ma che cultura!, continui così, la prego! Non appena lo si fa per i tutti I i giocatori della partita del sapere scattano subito le censure e le mozioni d’ordine, eh no, qui si sfoggia”…  

Stiamo qui a discutere, e ciò che conta sono solo le idee non le persone, purché le idee siano chiaramente delineate e ragionevolmente dibattute, e non ripetano le parole d’ordine delle opposte tifoserie (Il giornale, Libero da una parte e Il fatto quotidiano o Repubblica dall’altra) sulla scorta anche di un minimo di letture adulte, qualche saggio, qualche romanzo, non cose dell’altro mondo.  Ci sono le persone illetterate, volgarmente chiamate ignoranti (ho avuto parenti  totalmente analfabeti e mi commuovo solo a pensarci) e non puoi fare loro una colpa della loro mancata istruzione, purché non ne menino vanto e a condizione di non pretendere che il mondo si restringa al loro lessico risicato, alla loro sintassi zoppicante, che fa tanto spontaneità e semplicità e invece è semplicemente incapacità di andare al di là del proprio naso o addirittura orgoglio di non sapere (Celentano e il re degli ignoranti).

Ma cosa fare con le persone che hanno leggiucchiato qualche libro, che hanno avuto modo di accedere al sapere e tuttavia  sono ferme a concetti  piccoli piccoli, a luoghi comuni, a idee fisse e fesse, a piccoli slogan oppure a idee  totalmente ricevute che non hanno nulla di autonoma elaborazione intellettuale (tanto personale e concreta quanto  universale e astratta, ossia valevole per sé e per gli altri) ma nascondono solo malanimi o malesseri individuali (la nostra destra italiana pullula di queste persone tanto ignoranti quanto biliose) e che confondono tutto, le minchie coi  padrenostri, ebbene, con queste persone che si deve fare? Io resisto fin che posso con il mio istinto pedagogico (pur non essendo insegnante), tiro la volata ai  libri, sbozzo idee, incoraggio ad una più alta e consapevole elaborazione intellettuale, indietreggio con ironia e sarcasmo (per me ultima Thule direbbe qualcuno che non cito), ma poi difronte alle furenti ossessioni personali  agli stati d’animo esulcerati  o alle rabbie inconsulte,  alle idee razzenti,  agli scatti  biliosi che esprimono  inquietudini private nonostante il benessere (ho davanti il lettore tipo de Il Giornale ma ognuno può vederci altri lettori di giornali), davanti a individui simili, che fare?
Boh! Quasi quasi mi faccio uno shampoo… per intanto, e poi dentro di me penso: "Che fortuna che non siamo in guerra. Sono sicuro che sarei trascinato al muro e passato per le armi solo perché detesto Travaglio e non chiamo Berlusconi il Caimano e non mi abbandono ad epiteti ingiuriosi verso i miei avversari politici (che non cessano per questo di essere avversari) come ci ha abituati Grillo & C. Da dove questa violenza verbale?, e siamo sicuri che chi urla di più abbia ragione? Rifaccio un altro shampoo... citando ancora  qualcuno, ma senza dirne il nome ...

lunedì 26 agosto 2013

L'ineffabile, l'inossidabile, l'imperturbabile Luciano

Quando il signore di Arcore è in difficoltà ecco puntuale farsi avanti l’ineffabile, l’inossidabile, l’imperturbabile Luciano Violante. Mentre un esercito di legulei in servizio permanente effettivo è al lavoro per trovare l’escamotage tecnico-giuridico che risparmi a quello la figuraccia di affossare il governo per fatti personali (forse questa volta l’opinione pubblica non glielo perdonerebbe), e mentre il segretario del PD annuncia solennemente che in Commissione il suo partito voterà per la decadenza da senatore, il nostro si sente in dovere di farsi avanti per assecondare, e corroborare, con il suo autorevole parere una delle tante linee di azione che si stanno architettando nel salotto di Arcore, quella che vorrebbe rinviare la legge Severino alla Consulta. Preso dalla smania di smarcarsi dai suoi compagni di partito, tutti ufficialmente schierati sulla linea del Segretario pro tempore (anche i 101?), e in coerenza con una storia personale tutta tesa, almeno negli ultimi dieci anni, a meritarsi le lodi che puntualmente la destra gli riserva, il buon Luciano non ci stupisce più. E’ fatto così, che ci vuoi fare, e a quell’età non si cambia, né è giusto chiederlo. Ma allora che ci sta a fare dalle nostre parti? Assuma fino in fondo le conseguenze delle sue posizioni – di cui ha ben diritto di poterle esprimere liberamente, come ogn’altri del resto- e passi armi e bagagli dall’altra parte. Lo richiede la dignità e la chiarezza. Nel frattempo, seppur inconsapevolmente, e al pari di altri campioni della chiacchiera democratica libera e sciolta, non si avvede dei favori che elargisce generosamente a quei ragazzacci de ‘Il Fatto Quotidiano’, che con Travaglio in testa campano alla grande su questi bizzarri esemplari della politica italiana, per di più senza il contributo pubblico.      

News dal Parlamento - Agosto

News dal Parlamento

INFORMATI SU CIO' CHE ACCADE A ROMA DA PAOLO COVA
eNews
n°21
Agosto 2013



Legge anti femminicidio: quelle polemiche pretestuose
Come molti di voi sapranno, martedì 20 agosto siamo tornati in Aula alla Camera per incardinare il disegno di legge di conversione del decreto legge sulla violenza di genere, chiamato più comunemente “anti femminicidio”. Non è mancata la polemica, anche aspra, nei confronti della Presidente della Camera Laura Boldrini. Per spiegare perché è stata duramente contestata da Lega e M5S, userò termini tecnici e chiarirò nel dettaglio come funziona in questi casi.

Innanzitutto, cosa è successo nell’Aula di Montecitorio alla presenza di 104 di noi? Il decreto anti femminicidio è stato varato durante l'ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva e il 17 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. A quel punto, il testo doveva essere presentato, cioè “incardinato”, in Parlamento entro 5 giorni dalla pubblicazione.

Quali sono i presupposti legislativi che hanno richiesto questa prassi? Va ricordata la differenza tra decreto legge e decreto legislativo: il primo è un provvedimento provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo, ai sensi dell'art. 77 della Costituzione. Entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma gli effetti prodotti sono provvisori, perché i decreti legge perdono efficacia sin dall’inizio, se il Parlamento non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione.

E, sempre per essere il più possibile precisi, voglio anche ripassare il dettato dell’articolo 77 della Costituzione: “Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti”.

domenica 25 agosto 2013

Il disprezzo per i secchioni

La spinta a conformarsi verso il basso, a scegliere come modello di eccellenza il più indisciplinato, il più caciarone, il più somaro, è molto evidente nella società italiana. Andrebbe trattata come un paragrafo della sindrome di arretratezza socio-culturale del nostro Paese. Che il primo della classe venga schernito, insultato, vilipeso, o addirittura spinto al suicidio (come purtroppo è successo, basta ricordare alcuni fatti di cronaca) è un’indicazione preziosa di quella che è la base morale  della società italiana. Premesso che il ricco e il furbo (spesso ricco perché furbo) desta la massima ammirazione come modello, non sfugge invece il persiflage, lo sfottò, per usare il termine canonico leopardiano (Discorso sullo stato presente dei costumi degli italiani, 1826) verso il sapere, il merito e l’eccellenza. C’è un controllo sociale feroce degli incolti verso le persone colte (spesso guardate con sospetto o svalorizzate: "parla come mangi", ma loro non mangerebbero mai però come parlano), nulla di quella ammirazione compunta che la società francese riserva ai savants, a les intellos etc: è proprio un desiderio di ridurli al proprio livello, il più infimo possibile.
Non è un caso che Mike Bongiorno furbescamente abbia determinato la propria fortuna mostrandosi sempre al di sotto di ogni sapere medio, sbagliando a bella posta i congiuntivi o le nozioni più elementari, per mettersi “allo stesso livello” dei telespettatori, col preciso intento di non irritarli, di non disturbarli; allo stesso modo il cantante Celentano mena vanto della propria semplicità non proprio francescana, ma furba, bertoldesca, dichiarandosi “il re degli ignoranti”. La stessa cosa fa l'ex magistrato Di Pietro, che parla dipietrese, ma che intende implicitamente sottintendere: io parlo genuino, sono uomo di fatti e non di parole...Di questo fenomeno ci hanno avvertiti sia Umberto Eco col suo Diario minimo, sia Luciano Bianciardi, che scriveva acutamente nell'Antimeridano pubblicato qualche anno fa:  «I nostri presentatori della televisione avevano successo, e lo hanno, in quanto riassumono ed esprimono certi difetti, certe tare nazionali. Mike Bongiorno ne riassumeva più di tutti, ed ecco perché lo possiamo stimare il più mediocre, quindi il più bravo»

sabato 24 agosto 2013

Il Porcellum a Cinque Stelle

Per la serie: se il sesso lo faccio io si chiama erotismo, se lo fanno gli altri: pornografia...

di Gian Antonio Stella, Corriere di oggi
«Il Porcellum è stato partorito dalle scrofe di destra con l'aiuto dei verri di sinistra», sentenziò tre mesi fa Beppe Grillo. Maiali di qua, maiali di là. Eppure, par di capire, quella legge sciagurata potrebbe restare in vigore anche alle prossime elezioni anche grazie ai grillini.
È difficile infatti interpretare in maniera diversa, per quanto qualche pentastellato sia accorso a randellare i commenti sulla «retromarcia», le parole scritte dal leader genovese contro «il Nipote dello Zio», Enrico Letta, e quanti vorrebbero accelerare sulla riforma della legge che a parole tutti detestano: «Improvvisamente, dopo quasi otto anni di letargo sul Porcellum hanno fretta, molta fretta di cambiarlo. Sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo». Nessun confronto: «La legge elettorale la cambierà il M5S quando sarà al governo». E basta, «alle elezioni subito, con buona pace di Napolitano». Sottinteso, con la legge che c'è.

Ma come: è lo stesso Grillo che ad aprile diceva che «il Porcellum ha trasformato i parlamentari in yes men» e che «ci si può mettere d'accordo in un attimo: i tre gruppi principali si riuniscono, abroghiamo il Porcellum e poi andiamo a votare con la legge di prima»? Lo stesso che a luglio accusava gli altri («è ormai chiaro che vogliono tenersi il Porcellum ») e dettava l'agenda a Napolitano con le parole «imponga la cancellazione del Porcellum e sciolga il Parlamento»?
Quanto la svolta possa confermare i pregiudizi di chi già diffidava dell'ex comico, entusiasmare i fedelissimi ostili all'ipotesi di una riforma bollata «super Porcellum » o seminare perplessità tra gli elettori non si sa. Grillo, che un po' tutti gli ultimi sondaggi prima della pausa estiva davano in rimonta dopo le flessioni primaverili, avrà fatto i suoi conti. Ma se è così si tratterebbe, appunto, dei «suoi conti»: cosa conviene al Movimento?

venerdì 23 agosto 2013

Perché sono contrario alla stabilizzazione dei precari

Perché è la solita storia di furbizie, aggiramenti delle regole, raccomandazioni. In Italia fino a non molto tempo fa si accedeva ai posti pubblici tramite concorso. Li ricordate quelli oceanici nei palazzetti dello sport? Poi, com'è come non è, hanno privatizzato (col consenso dei sindacati) il rapporto di pubblico impiego e per altri aspetti hanno eliminato i concorsi. Scientemente si è preferito - per pure ragioni di potere, di raccomandazioni, di intrallazzi piccoli e grandi e ciò sia da parte della dirigenza sia da parte del sindacato, che spesso è la stessa cosa nella P.A., s'è scelto deliberatamente di procedere alle assunzioni temporanee, ai trimestrali ecc ecc. Tutte queste persone, che si autonominano "precari", entrate senza regolare concorso e senza alcuna selezione (se non quella del compare), una volta dentro la fortezza, cosa vogliono? Ma essere stabilizzati, no? A spese di chi non aveva alcuna entratura e a danno della P.A. che non ha selezionato le risorse di cui dovrà avvalersi. Non tutti sono così? Può darsi: fate la controprova: è facilissimo, chiedete come sono entrati.

Ben detto Presidente Letta, ma Violante?

Il cavalier servente Alfano l'altr'ieri s'è presentato tutto trafelato dal Presidente del Consiglio Letta per intimargli di ordinare al suo partito di salvare il suo capo dall'abominio della decadenza pena la caduta del governo. Il nostro Enrico gli ha risposto per le rime (così riporta Repubblica di ieri): 'Angelino, per noi sono inaccettabili questi ultimatum. Non potete fare questi ricatti mischiando due cose che devono rimanere separate: l'esame tecnico della giunta delle immunità e il lavoro del governo'. Immaginiamo le pene che deve aver patito il povero Angelino quando è tornato dal capo, asserragliato in quel di Arcore ad agosto invece di pavoneggiarsi a Villa Cerosa con bandane o prosperose giovincelle! Poco oltre compare un'intervista all'inossidabile Violante che si prodiga in consigli (richiesti?) al centrodestra per rifarsi il lifting da destra 'normale' e nulla dice circa la decisione (?) del PD di votare in Commissione per la decadenza di mister B.. Da tempo vado conducendo un giochino tutto personale che consiste nel dire, quando sento parlare qualcuno del PD,: che questo sia uno dei valorosi 101? Comincio a stilarne l'elenco, ma solo per gioco s'intende, perché temo che -in mancanza di spontanee dichiarazioni, o confessioni pubbliche, o tardivi pentimenti- rimarrà uno dei più fitti misteri del tramonto della seconda repubblica.

giovedì 22 agosto 2013

Perché il principio “uno vale uno” in politica è una balla spaziale

Una volta uscito dalla sua fase magmatica di “stato nascente” qualsiasi movimento diventa istituzione cioè movimento organizzato. E in qualsiasi organizzazione c’è chi organizza e chi è organizzato. Si forma cioè una gerarchia di fatto che può nascere anche dalla semplice distribuzione dei ruoli, dove fatalmente un ruolo, anche se a rotazione, anche se temporaneo, diventa gerarchicamente sovrapposto a un altro, “pesa” di più.
In natura  non esistono, neanche nei formicai o nei favi,   organizzazioni perfettamente orizzontali senza leader, senza capi. Se c’è un’organizzazione c’è un capo. È un fatto elementare comprensibile in maniera intuitiva, senza concettualizzazioni ulteriori. Sarebbe come immaginare un romanzo senza personaggi protagonisti ( o deuteragonisti, o comprimari o comparse) o immaginare ontologicamente il salto con l’asta senza asta: è infatti già insita nel nome la cosa.
Da questi principi basilari di sociologia dei movimenti collettivi (Francesco Alberoni ha molti torti, ma è ingiusto non riconoscergli i meriti di autentico studioso) non si scappa. Pertanto se c’è qualcuno del movimento che esce con un comunicato dicendo chiamateci movimento e dice noi non siamo un “partito” né abbiamo “leader” ma siamo ancora un “movimento” e abbiamo solo dei “portavoce” significa che già nei fatti c’è un capo e un’organizzazione, che tende semplicemente a cancellare le tracce semantiche di un’organizzazione gerarchica in perfetto funzionamento.
Chiunque abbia aperto un trattato di sociologia dei partiti (chiamateli come diavolo volete “casa”, “popolo” della libertà, “Movimento” Cinque Stelle, Radicali italiani, Italia dei Valori, Unione di centro ecc, cioè eliminate scrupolosamente il “nome” di partito non avrete però eliminato la “cosa” cioè il partito, ossia una “parte” più o meno organizzata) ebbene si imbatterà nella “ferrea legge dell’oligarchia” elaborata da Roberto Michels (nella foto) già nel 1911, dove “uno vale uno”, l’aspirazione roussoiana della democrazia diretta, è soppiantata dalla formazione “spontanea” delle élite e dove sarà fatale che ci sia sempre “uno” che sarà più uguale degli altri. Michels dirà pure in seguito che “la malattia oligarchica è incurabile” e che a lungo andare l’organo si mangerà l’organizzazione, che cioè fatalmente le élite delle organizzazioni tenderanno a perpetuarsi e a divorare il partito, e noi aggiungiamo anche la società, degenereranno ossia in “partitocrazia”. Ma non occorre in questa fase andare più oltre a prefigurarsi quelle alterazioni insite in ogni organizzazione a carattere strumentale.

mercoledì 21 agosto 2013

“IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA”

Francesca Bellettini - co leader di Cittadinanaza & Cambiamento un po' come Casaleggio per Grillo - pubblica nel sito del movimento un post in cui ribadisce che quanto scritto da Patella (accuse ancora al PD ....) che a Cassina serve che la politica non sia asservita ai poteri forti (immagino "edilizi") e deve essere libera di decidere per il bene del paese".
Impossibile non essere d'accordo!!
Nello stesso tempo asserisce in risposta a Rossella Papetti che Patella è diverso dai politici degli ultimi 10 anni (credo del Centro sinistra ...).
Personalmente ritengo che Patella - ex Segretario dei DS negli anni in cui "non poteva non conoscere le eventuali strategie ..." esponente del Progetto Cassina SAgata, Consigliere ed Assessore, non sia immune da nessuna conoscenza su quanto fatto ( positivamente poi ...) dalle Giunte Mele prima e Ginzaglio poi,  quella per intenderci  che ha fatto cadere consegnando  Cassina al Centro destra.

Ribadisco un mio concetto già espresso più volte riportando la mia risposta a quanto scritto alla Bellettini :
"Continuo a sostenere a gran voce che per avere una svolta radicale nella politica cassinese chi non ha la "serenità intellettuale" per affronatrla con dovuta pacatezza e senza ritrosia deve lasciare lo spazio ad altri. Il vostro Leader non è nelle condizioni di poter essere nella coalizione di Centro sinistra. Ergo - per il bene di Cassina di cui si fa paladino - deve abbandonare la scena politica attiva. Nella vita si può far altro che il Conigliere comunale di Cassina. Che miri a qualcosa i più elevato magari ma in ogni caso permetta alla Sinistra di ricompattarsi !!! Sul fatto che non sia diverso poi dagli altri ex politici è tutto da vedere. In ogni caso quelli che lui osteggia o accusa hanno lasciato da tempo".

martedì 20 agosto 2013

Il capogruppo grillino eletto con 30 voti, neanche tutti i familiari lo hanno votato


  1. Nesci Dalila 26 anni Tropea Studente 74 voti 
  2. Barbanti Sebastiano 36 anni Cosenza Funzionario  69 voti 
  3. Dieni Federica 26 anni Campo calabro Libero professionista  61 voti 
  4. Parentela Paolo 29 anni Catanzaro Disoccupato  54 voti 
  5. Molinari Francesco 48 anni Montalto uffugo Libero professionista 49 voti 
  6. Pastore Ivan 40 anni Cosenza Impiegato  48 voti 
  7. Di Bella Melania 37 anni Tropea Libero professionista  30 voti 
  8. Morra Nicola 49 anni Cosenza Insegnante  30 voti 
  9. Cimino Isabella 28 anni San giovanni in fiore Libero professionista 30 voti 
  10. Salvaguardia Salvatore 30 anni Reggio calabria Imprenditore  29 voti 
  11. Frustaci Vincenzo 57 anni Crotone Libero professionista  27 voti 
  12. Auddino Giuseppe 41 anni Polistena Insegnante  24 voti 
  13. Zappalà Natale Rocco 30 anni Bagnara calabra Insegnante  23 voti 
  14. Elia Dario 27 anni Cosenza Studente  23 voti 
  15. Raso Giorgio 51 anni Corigliano calabro Disoccupato  22 voti 
  16. Gatto Roberto 25 anni Mendicino Studente  22 voti 
  17. Belsito Massimo 36 anni Acri Insegnante  21 voti 
  18. Greco Raffaella 50 anni Montalto uffugo Imprenditore  20 voti 
  19. Ferrara Laura 29 anni Cosenza Libero professionista  18 voti 
  20. Vivacqua Antonio 39 anni Rende Disoccupato  17 voti 
  21. De Rango Maria Pia 46 anni Castrolibero Impiegato  16 voti  
  22. Palermo Luigi 38 anni Rende Insegnante  16 voti 
  23. Accoti Peppino 44 anni Villapiana Operaio  15 voti 
  24. Aloe Massimiliano 42 anni Rende Insegnante  15 voti 
  25. Monaco Giovanni Luca 46 anni Paola Medico  15 voti 
  26. Vaccaro Luigi 47 anni Carolei Imprenditore  14 voti 
  27. Conocchiella Nicola 62 anni Briatico Libero professionista  13 voti 
  28. Albanese Aldo 41 anni Marina di gioiosa ionica Libero professionista  13 voti 
  29. Ferrari Umberto 43 anni Cutro Libero professionista  12 voti 
  30. Caccavo Giovanni 40 anni Crotone Libero professionista  12 voti  
  31. Scarpino Domenico 37 anni Savelli Altra professione  11 voti 
  32. Ierardi Ludovico 48 anni Scandale Dipendente pubblico  11 voti 
  33. Nisida Marco 31 anni Albi Altra professione  11 voti 
  34. Orlando Enzo 55 anni Rossano Dipendente pubblico  11 voti 
  35. Canu Bachisio 53 anni Rende Disoccupato 10 voti
  36. Cugnetto Massimo 42 anni Lamezia terme Imprenditore 10 voti
  37. Pizzinga Marco 31 anni Locri Imprenditore 10 voti
  38. Folino Nicola 39 anni Rende Funzionario 10 voti
  39. Gnisci Giberto 58 anni Locri Dipendente pubblico 9 voti
  40. Nadile Michele 53 anni Pizzo Dipendente pubblico 9 voti
  41. Carnovale Daniele 29 anni Acquaro Impiegato 9 voti
  42. Ventre Carmine Domenico 45 anni Rizziconi Dirigente 9 voti
  43. Reda Vincenzo 49 anni Cosenza Insegnante 8 voti
  44. Donato Salvatore 39 anni Chiaravalle centrale Libero professionista 8 voti
  45. Cassano Andrea 43 anni San lucido Libero professionista 8 voti
  46. Bellanza Salvatore 45 anni Belvedere marittimo Insegnante 8 voti
  47. Garofalo Gianpaolo 46 anni Cosenza Impiegato 7 voti
  48. Barillari Luigi 33 anni Briatico Libero professionista 7 voti
  49. Rinaldi Nicholas 36 anni Scalea Insegnante 6 voti
  50. Mastratisi Marco antonio 41 anni Montalto uffugo Impiegato 6 voti
  51. Barbaro Domenico 29 anni Bagnara calabra Impiegato 6 voti
  52. Geraldi Vincenzo 38 anni Santa severina Insegnante 6 voti
  53. Rogato Gianfranco 49 anni Cosenza Imprenditore 5 voti
  54. Cutellè Salvatore 56 anni Rende Insegnante 5 voti
  55. La tassa Ernesto 34 anni Botricello Libero professionista 5 voti
  56. Mazzei Benito 48 anni Cosenza Altra professione 5 voti
  57. Iacona Paolo 47 anni Cosenza Impiegato 5 voti
  58. Pulvirenti Giuseppe fabrizio 48 anni Crotone Commerciante/negoziante 5 voti
  59. Prato Francesco 56 anni Crotone Impiegato 5 voti
  60. De agazio Francesco 43 anni Pizzo Commerciante/negoziante 5 voti
  61. Iannelli Giuseppe 38 anni Squillace Impiegato 5 voti
  62. Perrelli Egidio 59 anni Castrolibero Impiegato 5 voti
  63. Canonaco Valerio 32 anni Cosenza Imprenditore 4 voti
  64. Cuda Carlo 44 anni Falerna Altra professione 4 voti
  65. Capparelli Giuseppe 32 anni Altomonte Commerciante/negoziante 4 voti
  66. Longo Giuseppe 46 anni Catanzaro Impiegato 3 voti
  67. Fino Gian luca 42 anni Rende Impiegato 3 voti
  68. Romano Vincenzo 27 anni Longobucco Studente 3 voti
  69. Linori marrelli Marco 31 anni Rende Impiegato 3 voti
  70. Rosarno Gaetano 54 anni Rosarno Libero professionista 3 voti
  71. Fragiacomo Emanuele 26 anni Petilia policastro Dipendente pubblico 2 voti
  72. Diodato Alberto 34 anni Filadelfia Libero professionista 2 voti
  73. De luca Giuseppe 45 anni Serra pedace Impiegato 2 voti
  74. Pellegrini Francesco 34 anni Longobardi Impiegato 2 voti
  75. Strada Antonio 26 anni Cerenzia Impiegato 1 voti
  76. Vinti Francesco livio 54 anni Rende Libero professionista 1 voti 
  77. Vena Gianluigi 36 anni Rende Impiegato 1 voti
  78. Ponissi Ennio 53 anni Cosenza Agente 0 voti
venerdì 07 dicembre 2012 13:01
Questi i risultati della democrazia diretta della rete!!!