venerdì 31 maggio 2013

Domenica 2 Giungo si pedala per dire no al Pgt della destra cassinese

Io partecipo….e tu?
Per dire no al pgt, una manifestazione a piedi od in bicicletta non basta, però può aiutare.
ti aspettiamo!!!
·       ore 10,00 ritrovo sotto il Comune, indi Via Volta e Via Kennedy
·       ore 10.30 piazzale MM2,  indi Via Mazzini
·       ore 10.45 zona bocciofila indi Via Donatori del sangue, (attraversamento padana rispettando i tempi del semaforo), Via C. Ferrari, Via Sirio, Via Milano, Via Napoli, ( tutta pista ciclabile) arrivo piazzale Unità d’Italia
·       ore 11.15 piazza Unità d’Italia indi Via Trieste
·       ore 11.30 al Casale, dietro al teatro
·       ore 12.15 S. Agata zona monumento ai caduti
·       ore 12.30 fine della manifestazione

·        saranno disponibili a prezzo di costo magliette con la scritta:
CONTRO IL PGT…..PEDALA!!!!!

Invitiamo i partecipanti a  non portare bandiere e simboli di associazione o Partiti. Tutti sono liberi di pubblicizzare l’iniziativa sui vari siti e pagine facebook:  i cittadini che vorranno farlo saranno i promotori della manifestazione e potranno brevemente esprimere il loro pensiero nei luoghi interessati dagli interventi del pgt.                                       

mercoledì 29 maggio 2013

Oggi è un buon giorno per… sperare

“Ci hanno votato! Hanno capito che dietro tutte le nostre cazzate c’era qualcosa di buono. E ci hanno votato. Non chiedetemi come hanno fatto sono troppo commosso per tentare una risposta”.
Non è mia…è la vignetta di Staino su l’Unità di oggi

Mi sembra che la conclusione sia esplicita.
La gente capisce che noi siamo un Partito vero, non di plastica o etero diretto, dove i militanti “osano” anche criticare i propri vertici.
Ma credo sia il caso di dire: “ adesso basta cazzate” a tutto c’è un limite.

Mi sono re -iscritto, prima del voto, al PD, perché vorrei continuare ad essere un militante pensante.
Roberto Bertolotti

domenica 26 maggio 2013

Se fossi stato a Bologna

Scrivo queste riflessioni praticamente un’ora prima che si chiudano i seggi.
Io credo di essere laico, se dovessi decidere ora e lascerò questa comunicazione a coloro che  saranno vivi quando io sarò morto, non vorrei andare in chiesa. Anzi vorrei che la mia morte fosse “sommessamente “ comunicata dopo la cremazione. Insomma vorrei andarmene come sono venuto al mondo: nell’assoluta indifferenza di tutti tranne i miei parenti
Chi mi frequenta sa che non ho mai bestemmiato né ho mai attribuito a Dio o  a chiunque altro ( se fossi navajo direi Manitou) le colpe o le fortune di ciò che succede.
Ho sempre viva la famosa frase di Benigni “muori, scopri che non c’è Dio, ma Manitou…cosa gli dici: ho sempre letto Tex Willer!”, che nel mio caso è vero.
Ma tornando a Bologna ed ancora “veleggiando” credo che il famoso spot per il 5 permille “chiedilo a loro” sia bellissimo e vero. Tanto vero che io ho preferito destinarlo al Germoglio…che praticano giornalmente il “ chiedilo a loro”.
Essere laico però vuol dire anche essere laico dai pregiudizi (sto leggendo per la terza volta ) “ Orgoglio e Pregiudizio". E  allora perché non ammettere che nella chiesa ci sono i Don Ciotti i Don Gallo i Don Puglisi.
La Chiesa deve pagare l’Imu, come la Cooperativa La Speranza di cui sono Presidente pro tempore e non ci sono cazzi!, deve pagarla sulle attività non ecclesiali. Ma come non comprendere che non può essere una guerra di religione?
A Bologna avrei votato B, come Prodi.
 Roberto Bertolotti

venerdì 24 maggio 2013

... è con viva e vibrante soddisfazione che il PD aderisce alla biciclettata!

Io partecipo….e tu?
Per dire no al pgt, una manifestazione a piedi o  in bicicletta non basta, però può aiutare.
ti aspettiamo!!!
Domenica 2 giugno 
·        ore 10,00 ritrovo sotto il Comune, indi Via Volta e Via Kennedy
·        ore 10.30 piazzale MM2,  indi Via Mazzini
·        ore 10.45 zona bocciofila indi Via Donatori del sangue, (attraversamento padana rispettando i tempi del semaforo), Via C. Ferrari, Via Sirio, Via Milano, Via Napoli, ( tutta pista ciclabile) arrivo piazzale Unità d’Italia
·        ore 11.15 piazza Unità d’Italia indi Via Trieste
·        ore 11.30 al Casale, dietro al teatro
·        ore 12.15 S. Agata zona monumento ai caduti
·        ore 12.30 fine della manifestazione

·         saranno disponibili a prezzo di costo magliette con la scritta:
CONTRO IL PGT…..PEDALA!!!!!

Invitiamo i partecipanti a  non portare bandiere e simboli di associazione o Partiti. Tutti sono liberi di pubblicizzare l’iniziativa sui vari siti e pagine facebook:  i cittadini che vorranno farlo saranno i promotori della manifestazione e potranno brevemente esprimere il loro pensiero nei luoghi interessati dagli interventi del pgt.                                       

Ineleggibilità sì/no

Masimo Mucchetti, neosenatore del PD e persona concreta, nell’intervista di oggi a ‘Repubblica’ fa un ragionamento interessante sulla questione ‘ineleggibilità di Berlusconi’, che verrà portata prossimamente alla Giunta per le Elezioni. Con riferimento alla legge del 1957, che recita ‘è ineleggibile il titolare di concessioni pubbliche’, ricorda  come le frequenze televisive siano beni pubblici dati in concessione dallo Stato, ma come da questa formulazione non ne derivi automaticamente l’ineleggibilità di Berlusconi in quanto egli è, assieme ad altri membri della sua famiglia, solo un azionista, per quanto importante, di una società, Mediaset, concessionaria di alcune frequenze televisive, e non già il titolare. Mucchetti, a cui evidentemente va stretta la logica ricattatoria che dice che se passa l’ineleggibilità cade il governo, e d’altra parte vuol rifuggire dal rischio di un’azione propagandistica dagli esiti giuridici incerti, e quindi inefficace, passa immediatamente alla proposta di una legge che aggiorni la legge del ’57 e imponga a chi ha posizioni di controllo in società concessionarie di beni pubblici di scegliere tra disfarsene oppure di rinunciare alla carica parlamentare. E’ una proposta seria, sensata, motivata ed efficace. La sosterranno i parlamentari del PD? O asseconderanno la solita tattica dilatoria di allungarne a dismisura i tempi in commissione se non di stravolgerla e poi cestinarla, pur di piegarsi al ricatto sul governo? Ma è poi materia di governo questa? E il Parlamento ha potere legislativo, come dice la Costituzione, oppure ce l’hanno le Commissioni e i parlamentari sono chiamati solo a ratificarne gli esiti alzando disciplinatamente le esili manine?  Ho i miei dubbi

venerdì 17 maggio 2013

Romano Prodi, la tessera mancante



Cecilia Alessandrini
Insegnante precaria, segretario del circolo bolognese “Joyce Salvadori Lussu” del Pd .

Romano Prodi, la tessera mancante

Sono giorni che come segretaria di uno dei circoli del Pd di Bologna ricevo e-mail, messaggi e militanti che vengono a restituire la tessera o mi comunicano di non volerla rinnovare per il 2013. Così, ieri, quando ho letto l'agenzia che paventava che anche Romano Prodi stava meditando se rinnovare l'adesione al Pd, non mi sono stupita più di tanto.
Anche Romano Prodi è uno degli iscritti del circolo Pd di cui sono segretaria, il circolo Galvani recentemente intitolato a "Joyce Salvadori Lussu" di via Orfeo nel centro di Bologna.
Certo, Prodi è un iscritto "eccellente" e la sua adesione o meno al Pd assume un valore simbolico molto forte per tutti i militanti, i simpatizzanti e soprattutto per gli elettori del nostro partito, ma così come comprendo il disagio di molti dei miei iscritti dopo quanto accaduto per la Presidenza della Repubblica, a maggior ragione capisco l'eventuale decisione di Prodi di non rinnovare la tessera del partito che ha contribuito a fondare ma che, già in diverse occasioni, l'ha messo in difficoltà.
Quello che è accaduto durante la votazione per la Presidenza della Repubblica è, infatti a mio avviso, estremamente grave su più livelli.
A livello politico, non votando la candidatura di Romano Prodi, i 101 "franchi tiratori" si sono assunti la responsabilità di cambiare la linea di un intero partito i cui elettori avevano votato un preciso progetto politico denominato "Italia Bene Comune" che prevedeva di chiudere l'era berlusconiana per sempre.
In 101 si sono permessi di ribaltare il voto di milioni di persone che si erano espresse prima attraverso le primarie e poi alle elezioni governative, il tutto con l'aggravante che questo gesto ha portato alla rottura dell'alleanza con Sel. Di tutto questo a noi elettori ( e poi militanti) del PD nessuno ha ancora dato conto nonostante la base del partito lo chieda a gran voce.
Anche a livello simbolico non votare Romano Prodi è stato un gesto molto forte. Qualcuno ha deciso deliberatamente di "silurare" in questo modo uno dei padri fondatori del partito, colui che ha avuto l'intuizione che fosse possibile far convergere in un'unica formazione politica la tradizione cattolica democratica e quella più propriamente di sinistra.
Leggendo tra le righe di questo "non voto" si coglie l'idea che alcune componenti del partito stesso consideravano il Pd un esperimento malriuscito, probabilmente un ingombro, e non si sono fatte scrupoli a portarlo sull'orlo del baratro in barba al lavoro e al percorso difficile e accidentato di questi anni.
Credo che poi, in tutto questo, ci sia anche un livello esistenziale che spesso viene deliberatamente ignorato, come se alla politica potessero essere risparmiate categorie come l'etica, la lealtà, l'onestà intellettuale.
In fondo, tutta questa vicenda dice molto anche di quali sono le dinamiche che governano le relazioni all'interno di gruppi che, in teoria, dovrebbero lavorare per un obiettivo comune più alto del mero interesse di una o dell'altra componente.
Io non so assolutamente come si sia sentito Romano Prodi nel veder fallire in questo modo non tanto la sua elezione ma un progetto politico al quale negli anni aveva dato un importante contributo. So però come mi sono sentita io. E io mi sono sentita "tradita" anche a livello personale e ho scoperto di condividere questa sensazione con molti elettori e militanti che nei giorni immediatamente successivi al disastro mi hanno contattata per esprimere tutto il loro disappunto e non pochi aggiungevano di esprimere tutta la solidarietà possibile al prof. Romano Prodi, facendogli sapere che il circolo a cui era iscritto era profondamente indignato per quanto accaduto.
Ed è stata proprio questa ondata emotiva di solidarietà ed indignazione insieme che mi ha portato in quei giorni a decidere di evitare le dimissioni da segretaria, a cui pure stavo pensando, valutando che fosse più utile, attraverso il piccolo ruolo che ricopro all'interno del partito, dare più voce possibile alla dissidenza, rispetto all'accaduto ed anche rispetto all'attuale governo che ci vede insieme al Pdl, espressa dalla maggioranza della base del Pd.
Purtroppo temo che la tessera di Romano Prodi non sarà l'unica mancante nel circolo "Joyce Lussu" in questo 2013, temo che ne mancheranno molte altre appartenenti a persone senza dubbio meno famose ma altrettanto importanti per l'impegno totalmente gratuito che in questi anni hanno regalato al Pd senza chiedere nulla in cambio, se non un progetto politico che aiutasse l'Italia a risollevarsi da questo brutto ventennio.
In questa fase così confusa una cosa (mi) è chiara: senza Romano Prodi e senza tutte le altre tessere mancanti di questo mosaico il Pd, qualora sopravviva, non potrà che essere un partito peggiore.
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mercoledì 15 maggio 2013

Lei, prof è a favore dell’aborto?

Ma chi può essere a favore dell’aborto?Veniva da rispondere a ragazzini che mancano di qualsiasi informazione sui temi legati al sesso e alla gravidanza: era molto difficile spiegare loro che uno può essere personalmente contrario all’interruzione volontaria della gravidanza e comunque favorevole alla legge sull’aborto…eppure, era questo il motivo della domanda inusuale a quell’età, capitava che a questi ragazzini venissero proposti video con immagini raccapriccianti, in modo da prospettare qualunque donna si sottoponesse ad aborto come un’assassina. Correvano gli anni ottanta…capita ancora?

 E’ avvilente che periodicamente, si ripresenti la polemica sulla legge 194 - Legge 22 maggio 1978, n. 194 (G.U. n. 140 del 22 maggio 1978  Oggetto: Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza -  detta in modo mistificatorio la legge a favore dell’aborto.
La bandiera a sostegno della Vita sarebbe degna di migliori cause.
Sappiamo infatti che l’attuazione della legge 194 del 1978, che stabilisce norme per la tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) ha prodotto una diminuzione degli aborti : nel 2011 sono state effettuate 109.538 interruzioni volontarie di gravidanza , con un decremento del 5,6% rispetto al dato definitivo del 2010 (115.981 casi) e un decremento del 53,3% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all'aborto (234.801 casi).
“ I dati evidenziano che nel nostro Paese prosegue la tendenza alla diminuzione del numero di Ivg e quindi del tasso di abortività e che nella grande maggioranza dei casi il ricorso a questo intervento rappresenta l'ultima scelta, essendo stati tentati prima metodi per evitare gravidanze indesiderate". Lo sottolinea il ministro della Salute Renato Balduzzi, nella premessa alla relazione sulla legge 194 sull'aborto inviata il 9 ottobre 2012  a Camera e Senato. Secondo l’ex ministro, "la riduzione percentuale di aborti ripetuti è la più significativa dimostrazione del cambiamento nel tempo del rischio di gravidanze indesiderate, poiché, se tale rischio fosse rimasto costante nel tempo, si sarebbero avute attualmente percentuali doppie rispetto a quelle osservate". La sostanziale riduzione dell'aborto clandestino, spiega Balduzzi, e l'eliminazione della mortalità e morbilità materna ad esso associata "si accompagnano con la riduzione dell'Ivg, ottenuta anche grazie alla promozione di un maggiore e più efficace ricorso a metodi di procreazione consapevole, alternativi all'aborto, secondo gli auspici della legge. La promozione della procreazione responsabile costituisce la modalità più importante per la prevenzione dell'aborto. Per conseguire tale obiettivo - aggiunge il ministro - è importante potenziare la rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi di gran lunga più competenti nell'attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei Comuni e con il privato sociale.”.
Sappiamo dunque che questa legge è stata il frutto di un percorso di consapevolezza segnato dall’opera di prevenzione, educando alla all’informazione e alla maternità responsabile.
Sappiamo che l’eliminazione fisica dei consultori (previsti dall’art.5) è seguita ai tagli sulla sanità e sul welfare e ha tolto alle coppie e alle famiglie un grandissimo sostegno.
Non è possibile ripartire da zero associando in modo moralistico e ingannevole la difesa della Vita alla legge 194.
Nessuno e soprattutto nessuna donna è a favore dell’aborto, ma tante donne sono disinformate su temi essenziali che mettono nelle condizioni di fare delle scelte. La legge regola la realtà, nella tutela dei diritti della persona.
La campagna per la Vita viene spesso usata, in certi ambienti cattolici, in modo manipolatorio e poco illuminato, fin dall’educazione dei preadolescenti, come una campagna contro l’aborto, contro la 194, come se su temi sociali di questa gravità fosse lecito stimolare opposte “tifoserie”; così non si informa, si distorcono i termini del problema, senza rispetto per tante donne che hanno vissuto drammi personali e che allo stato attuale sono lasciate sole, senza strutture, a livello locale, che le aiutino nelle scelte riguardanti la maternità e la famiglia
 Franca Marchesi

sabato 11 maggio 2013

Il Pd che mi piace

Oggi è la giornata dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico. In una assemblea, in un momento importante come quello di oggi, di solito uno dice quello che pensa essere giusto per l’organizzazione di cui fa parte. Mi sarebbe piaciuto partecipare, da iscritto e militante. Mi sarebbe piaciuto esserci per dire alcune cose importanti, mi accontento di esprimermi sul nostro blog.
Il Pd, nonostante tutto, nonostante gli errori, le faide e il governo con Berlusconi è la sola risorsa politica di cui disponiamo. Il Pd, però, così non funziona. Il Pd esiste, è nato, per unire non per dividere. Il Pd esiste perché ci sono i suoi iscritti, i suoi militanti, le sezioni aperte, le feste, i tanti amministratori locali, bravi e capaci. Il Pd deve rinnovarsi, emanciparsi da una classe dirigente vecchia, legata a schemi del passato, collusa con “il potere”, che vuole male al Pd stesso. Al Pd non servono le correnti, le correntine, gli spifferi, ne tanto meno i padroni delle tessere, i capobastone e gli intrallazzoni. Al Pd servono facce e idee nuove, all’avanguardia. Il Pd, quello che abbiamo visto dall'elezione del presidente della Repubblica ad oggi, non è il Pd, ma la sua brutta copia, qualcos’altro. Il Pd è quello del popolo delle primarie, è quello dei fornelli alle feste Democratiche, è quello dei giovani e dei meno giovani che occupano le sezioni e si riuniscono per dire che così non va, che è ora di cambiare. Questo è il Pd, quello vero, quello che verrà. Questo è il Pd in cui credo, è il Pd che mi piace. 

Divide ed impera !!

Quanto Marino scrive sul fatto che spingere su una candidature serva ad avviare un processo,  può essere vero, anche se non mi trova d'ccordo. Vero è anche che buttar lì un nome per primo vuol dire bruciarlo anzitempo. Se poi a questo nome - autorevole, condiviso e sicuramente capace - non si aggiunge un programma è in effetti il modo meno elegante per smorzare le possibilità. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa Massimo sulla possibilità della sua candidatura, attendo quindi anche una sua dichiarazione in merito. Sono convinto che Massimo ha tutte le doti per poter gestire la figura e sono anche sicuro che si potrebbe superare il fatto che sia più espressione della Sinistra (anche di molti del PD) che non dell'area cattolica e moderata. Ma queste cose si superano con la condivisione.

Marino ha ben identificato l'arco temporale della nascita dei problemi all'interno della compaine del Progetto: la fine della gestione del Sindaco Mele che ha svolto 2 consiliature. Cosa è successo poi? Una giunta nuova senza nessuno degli Assessori precedenti  e con questo mi riferisco ai nomi storici quali Mele, Canavero, Bertolotti ....... Un distacco quasi totale dalla vecchia Amministrazione e quindi una idenità precisa. Qui poi sono nati i problemi - tra cui l'uscita dalla compagine di 2 Consiglieri che hanno creato un nuovo gruppo (Gruppo Bellinato). Si è poi arrivati all'epilogo quando il Sindaco Ginzaglio non ha voluto    avvallare un esposto alla Magistratura dell'allora Assessore Patella sulla costruzione di una piscina all'interno della struttura sanitaria per aziani.
Ora la piscina non è mai stata più fatta, una Giunta è caduta e dell'esposto non c'è più traccia ed i documento probabilmente sono tornati al Comune senza che ci sia un proseguo.
Con ciò si è gettato fango sulle persone e su un Partito - l'attual PD - a cui viene chiesto di sconfessare il passato ed ammetere degli errori di gestione amministrativa che di per se non ci sono .

Sono convinto come Marino che è necessario ripartire per il buon governo del territorio da un'azione unitaria, arrivare però a sconfessare delle persone mi pare proprio fuori luogo. Nel PD cassinese nessuno ha commesso reati!

Daltro canto ribadisco che se c'è bisogno di unità e coesione è necessario anche che chi divide (e vuole imperare per di più ...) non ci sia. Nella vita si può far anche altro oltre che l'Amministratore cassinese!

Ancora con 'il lupo cattivo'?

La candidatura di Massimo Mandelli ha avuto il merito di porre la questione: che fare a Cassina per le prossime elezioni amministrative. Ma è sbagliata nel metodo, la figura di candidato a Sindaco può solo emergere alla fine di un percorso che parta dalle idee, dai progetti e poi si affini in programmi e in una ‘squadra’ coesa e leale. Anche la figura del ‘lupo cattivo’ che ha distrutto il Progetto mi sembra fuorviante e tutta tesa ad accreditare una versione di comodo di come sono andate effettivamente le cose. Se si vuol fare una riflessione seria di ciò che è accaduto bisogna prendere in considerazione tutti gli elementi di crisi che via via affioravano a partire dalla seconda amministrazione Mele e che hanno portato per accumulo allo sfaldamento del Progetto, di cui Patella è stato solo l’epilogo inglorioso. Se la cosa è troppo dolorosa si può  scegliere di ignorare il passato –sul quale ci sono opinioni divergenti e questioni irresolvibili- e di guadare avanti, e quindi ripartire da zero, tutti allo stesso punto di partenza, non ci sono meriti né demeriti, né veti reciproci, solo una comune volontà , tutta da verificare. Propendo per questa seconda ipotesi di lavoro, che ritengo pragmaticamente più efficace. Purché non rimanga al chiuso delle conventicole politiche, impigliata nelle loro logiche, e il dibattito avvenga alla luce del sole, cioè pubblico e partecipato.        

venerdì 10 maggio 2013

Nella compagine cassinese del centro sinistra via chi è stato elemento di rottura !



Passata la gestione della crisi di Governo, passata la (ri)elezione del Presidente della Repubblica torniamo alla gestione della politica locale cassinese.
Sono ormai 4 anni che la Giunta guidata dal Sindaco D’Amico si è insediata a Cassina de’ Pecchi ed è tempo di pensare anche da noi alle prossime elezioni. Così presto? Non tanto se consideriamo che in un attimo saremo a alle vacanze estive, da qui all’autunno e poi nel nuovo anno. Tempo quindi di considerazioni ed alleanze. Si dice che Cassina ha bisogno di tornare ad una guida armoniosa che l’ha condotta negli anni di governo di Centro Sinistra ad avere uno sviluppo equo ma soprattutto solidale orientato verso il sociale, come nelle Giunte Mele e Ginzaglio. Cosa più vera non esiste.  I numeri delle scorse elezioni danno anche un chiaro segnale che se le forze riformiste si presentano coese certamente si può tornare ad vere il Sindaco e governare in un a fase certo non facile del nostro Paese. E' anche vero che in un momento di antipolitica come questo è difficile parlare di numeri ... in ogni caso a Cassina la colaizione di Centro sinistra ha sempre dimostrato di ricevere consensi locali anche da chi guarda a destra.
Inutile dire che già fin d’ora si sta pensando a gestire le coalizioni della prossima compagine.
Siamo di fronte ad un esempio “nazionale” che potrebbe dare dei frutti per la legge elettorale, per la ripresa del lavoro e dell’economia. Non di più però …. Almeno credo!
A Cassina ci si inizia a muovere per ricompattare il Centro Sinistra distrutto nella vecchie elezioni di 4 anni fa da comportamenti  operato da un gruppo riconosciuto in un leader cassinese che ha letteralmente distrutto un partito, una coalizione ed ha consegnato il nostro paese ad una compagine che come atto principale ha elaborato un Piano di Governo del Territorio che ha fatto e programmato di tutto tranne che la salvaguardia del territorio ed il bene dei Cittadini cassinesi.
L’articolo apparso su un settimana locale (Radar) nell’ultima settimana ha dato il via a queste considerazioni indicando addirittura il candidato Sindaco del Centro Sinistra e “sfidando” in un certo qual senso il PD ad esprimersi. Sul piano personale nulla da eccepire sul nome espresso. Conosco Massimo Mandelli da quando eravamo bambini ed insieme abbiamo percorso il cammino della scuola fino ad arrivare alle superiori. Nella sua esperienza di Assessore ha dimostrato competenza e lealtà  e ben conosco il suo valore. La sua presenza nel sociale credo che sia sicuramente ammirevole e la sua competenza può dar seguito a importanti sviluppi soprattutto ora, in cui è importante orientarsi più sul welfare che sulle evidenti e faraoniche opere pubbliche.  
Dicevo quindi che al PD ora    viene chiesto di esprimersi sulla candidatura o avanzarne altre.
Oltre al metodo su cui ha già risposto Marcello Novelli ….. mi permetto di sottolineare anche la mancanza dei contenuti di un programma su cui costruire la figura del Candidato Sindaco e dei futuri Candidati della compagine.
Da quello che ho capito quando Sinistra per Cassina vuole ricompattare il vecchio centro sinistra intende aggregare anche  il gruppo guidato dal Consigliere Patella. Ricordo che il Capogruppo di questa compagine continua a tenere un atteggiamento nei nostri confronti     che prevedono ancora attacchi  su stampa ed in seno al Consiglio comunale tanto che l’avversario   non sembra essere   l’attuale compagine amministrativa ma il Progetto Cassina S.Agata …..
 Mi chiedo come si possa chiedere di riconsiderare le nostre posizioni e sbugiardare con un atto di codardia politica  gli   uomini che hanno governato (Mele – Ginzaglio – Bertolotti) ed anche molto bene. Mi chiedo soprattutto come si possa chiedere di  seppellire i nostri ideali ed i nostri propositi di buon governo del territorio.
Il Progetto Cassina S.Agata non è morto e neppure lo vogliamo seppellire !  Magari si chiamerà diversamente, ma il suo spirito esiste sempre allargato anche ad altri che si sono affacciati alla ribalta amministrativa.
In un’epoca in cui i “vecchi” della politica devono essere rottamati e non si vuole considerare l’esperienza di donne e uomini che hanno votato parte della loro vita all’Amministrazione cassinese affermo a gran voce che se vogliamo ricompattare il Centro sinistra è opportuno che chi lo ha affossato nelle scorse elezioni si faccia veramente da parte. Non solamente gli esponenti del PD non devono essere ricandidati, mi permetto di sottolineare che anche altri dovrebbero scomparire dalla scena politica per permettere di abbassare i toni.     Solo così si potrà ripartire con intenti (si spera) comuni.