sabato 18 marzo 2017

Verso il Congresso. "Unire l'Italia, unire il Pd", Mozione Congressuale di Andrea Orlando

Cara Democratica, caro Democratico,

ci accingiamo a un passaggio cruciale nella vita del nostro Partito. Giungiamo a questo congresso con la necessità di fare i conti con il risultato referendario e con la dolorosa scissione che ha ulteriormente diviso un campo già profondamente lacerato.
Crediamo che il rilancio della prospettiva di un centrosinistra di governo passi in primis da un lavoro di unione e ricostruzione del Partito Democratico.
Solo un PD unito può ridurre le distanze sociali, territoriali, di genere dell’Italia di oggi.
Per questo al congresso sosterremo la candidatura di Andrea Orlando a Segretario Nazionale.

Abbiamo individuato in lui il profilo in grado di guidare la nostra comunità senza lasciare indietro nessuno, con l’autorevolezza di parlare a tanti e l’adeguata serenità per poter avviare una profonda riflessione sul partito e i suoi meccanismi.
Con i suoi toni pacati e la sua brillante esperienza politica, Andrea è la persona giusta per abbattere gli steccati che esistono nel PD ed operare quel lavoro di ricucitura tra di noi che ci faccia recuperare, dopo tanti strappi, quel senso profondo di appartenenza alla casa comune.

Nel caso volessi supportare questa candidatura, puoi unirti a noi scrivendoci a milanoperorlando@gmail.com o seguendo la nostra pagina Facebook “Milano Metropolitana per Andrea Orlando”.





Qualora fossi nelle condizioni, puoi procedere a una piccola donazione sul conto corrente:
Intestatario: Orlando Milano Metropolitana
IBAN: IT41P0200801757000104679162

Verso il Congresso. "Noi Siamo Partito", Mozione a sostegno di Michele Emiliano.

Care democratiche e cari democratici,

al prossimo congresso, pur nel rispetto di tutti i competitori in campo, abbiamo deciso di sostenere Michele Emiliano.
Riteniamo essenziale, per il futuro del Paese e dell'Europa, la necessità di cambiare visione rispetto al rapporto tra centro e periferia esaltando i territori e le autonomie locali che in questi anni sono stati pesantemente penalizzati.
Ciò è tanto più rilevante se davvero - al di là della retorica - desideriamo insieme costruire un'Europa diversa, non più preda degli egoismi nazionali esaltati da Stati sempre più forti, ma da città e territori che competono e si sviluppano utilizzando tutte le opportunità (politiche e strumenti) che l'Unione europea offre, dimostrando ai cittadini che un'Europa integrata dal basso è necessaria e utile.
Per fermare il rigurgito delle destre e di un pericoloso euro-scetticismo è fondamentale attuare politiche di tutela del reddito e promuovere una lotta alle disuguaglianze sociali ed economiche. Si assiste, del resto, a un crescente impoverimento di grandi strati della popolazione con un solco sempre più accentuato tra centro e periferie, che mina la coesione sociale in tutte le aree metropolitane anche in quelle più ricche e, apparentemente, meno esposte come quella milanese.
In linea con questa visione, l'esaltazione dei territori deve riguardare anche la selezione della classe dirigente. Pertanto, in questa fase di profonda crisi della politica, non è più tollerabile che i rappresentanti delle istituzioni non siano espressione diretta dei cittadini, ma nominati dal capobranco.
È la ragione per cui abbiamo deciso di sostenere il percorso tracciato da Michele Emiliano. Con lui ci impegneremo per condurre all'interno del partito le sfide per le quali lavoriamo ogni giorno, che vanno nella direzione del protagonismo dei territori, della lotta alle disuguaglianze e alla marginalizzazione delle periferie in netta contrapposizione ai rigurgiti centralisti.

Mercoledì 15 marzo abbiamo inaugurato il nostro comitato per Milano e la Lombardia alla presenza di Michele Emiliano insieme a tantissimi amici che hanno deciso di accompagnarci in questa avvincente sfida congressuale.


Carmine Pacente, coordinatore "Lombardia per Emiliano" e consigliere comunale di Milano
Simonetta D'Amico, consigliera comunale di Milano

Per adesioni:
tel3337319120  h: 9÷12,30 lun-sab

mercoledì 8 marzo 2017

Le scissioni non aiutano il progresso Sociale e Politico dell'Italia

Don Carlo Gnocchi e il “25 aprile 1945"

Gentili parenti,
una Fondazione che si pregia di dedicarla a don Carlo Gnocchi, dalla Chiesa beatificato, che non considera il suo contributo, quale partigiano alla lotta contro il nazifascismo, annulla gran parte della sua grande personalità che, non merita alcuna scissione tra la fede e l’impegno civile. Lo conferma il libro titolato “ Ribelle per amore “ dedicato al partigiano don Carlo Gnocchi, con la prefazione di Monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione.



LA SCISSIONE NEL PD E DEI GIORNALI
Il giovane rottamatore non è mai piaciuto agli ex comunisti e qualche giovane come Civati e Speranza, che pur sostenendo il governo Renzi, e votato le riforme proposte ha dominato la politica scissionista. D’Alema è accusato da Renzi di esserne il regista, forse non lo è. Di certo D’Alema è stato premier di un governo, con il tentativo fallito con Berlusconi, di varare alcune riforme, nel PD nessuno ha pensato alla scissione. Neppure con Bersani responsabile del PD, nelle votazioni per Prodi, candidato del partito per la presidenza della Repubblica, 101 deputati hanno votato contro le decisioni della direzione del PD, nessuno si è sognato la scissione. Con Renzi al governo e responsabile del PD è successo di tutto, durante il referendum per le riforme le minoranze hanno votato contro, l’obiettivo era Renzi e non le riforme. In modi diversi le minoranze hanno agito contro l’unità del partito, noncuranti delle ripercussioni negative verso i giovani, che sono il futuro dell’Italia. Nell’ottimo articolo di Franco Bolla (internet) enumera i risultati ottenuti dal governo Renzi, oltre alle pretese delle minoranze di assicurarsi 50 posti in parlamento nelle future elezioni. Con i scissionisti alcuni quotidiani sono stati validi supporti, Basti pensare alla falsa notizia in merito alla restituzione degli 80 euro, Renzi ne ha dato un’ampia chiarificazione su facebook. Pensare che Renzi sia immune di errori è solo fantasia, basta il ricordo del referendum personalizzato, rilevato anche da lei, poi ogni legna ha il suo fumo, il carattere di ognuno non è modificabile. Ora mi chiedo se nel PD c’è veramente una forte convinzione di opporre una politica riformista nel cospetto del liberismo, che forse non conosciamo a sufficienza. Ho espresso le mie opinioni in merito alla scissione, avendo ben presente una frase di uno storico “ Chi non tiene conto della storia è destinato a ripeterla”, le scissioni a sinistra non aiutano il progresso sociale e politico dell’Italia. 
NB: non sono sfiduciato e nemmeno amareggiato, nel mio ricovero l’azione politica non manca, gli anni non contano, le ingiustizie vanno combattute in ogni dove, se si è convinti.



Silvestre Loconsolo
Pessano con Bornago 4 marzo 2017

8 Marzo 2017, Io Posso



IO POSSO ORGANIZZARE,
la mia vita,nessuno mi comanda.


IO POSSO DECIDERE,
i miei vestiti,nessuno mi giudicherà;
i miei pensieri, nessuno li conoscerà.


IO POSSO ESPRIMERE,
i miei sentimenti,nessuno li cambierà;
la mia vita,con musica,disegni e balli;
le mie emozioni,con poesie,parole e lettere.


IO POSSO FARE,
un biglietto e te lo regalerò.


IO POSSO CREARE,
una sciarpa,per chi ne ha bisogno.


IO POSSO AMMIRARE,
paesaggi,città,tutto ciò che mi circonda.


IO POSSO AMARE ,

IO POSSO VIVERE 


                         Martina Ubertis Bocca

venerdì 3 marzo 2017

La visita di Renzi a Cernusco sveglia un centrodestra sonnecchiante

A destare i sonni della destra cassinese, più impegnata a fare bagarre sui Social invece che produrre una vera politica alternativa, è stata la visita dell'ex Premier ed ex Segretario Nazionale del Pd Matteo Renzi a Cernusco sul Naviglio, che in settimana si è recato insieme al Sindaco Comincini sul cantiere per il nuovo Polo Scolastico.
In una dichiarazione fulminea frutto di un mix di inesattezze, ironia da bar sport, fanfaronate varie e ricostruzioni arraffazzonate, il Leader Maximo, Capogruppo in Consiglio e incontrastato punto di riferimento di una destra irriconoscibile, coglie la ghiotta occasione per attaccare il Pd di Cassina de Pecchi in un turbine di affermazioni poco comprensibili e molto sconclusionate. 
L'incipit della dichiarazione è il seguente: mentre Comincini ha sfruttato l'occasione per realizzare un nuovo Polo Scolastico, il Pd di Cassina, durante la legislatura D'Amico (di cui il Leader Maximo era membro con un ruolo di primissimo piano) ha osteggiato il Pgt e votato contro, facendolo fallire e determinando, insieme alle altre forze di minoranza, la caduta prematura dell'Amministrazione Lega - Forza Italia.

Tutto molto bello, tutto molto vero. Sfugge però al Leader Maximo (che finge tra l'altro di non ricordare) il perchè di quella scelta. Il Pd, la minoranza tutta e mezzo Paese si schierarono contro quel Pgt (devastante) di cui per fortuna ricordiamo tutto, come fosse ieri. Per chi avesse la memoria corta riportiamo solo alcuni particolari di una vicenda che comunque rimarrà impressa sulle pagine nere della vita politico - amministrativa del nostro Comune. Un Pgt, quello di D'Amico, che si caratterizzava per una cementificazione selvaggia del territorio, la vera e sola risorsa di cui disponiamo; per un tunnel sulla Padana irrealizzabile, costoso e fonte di probabile pericolo; per la distruzione di servizi, come il Parco Giochi di Santagata (il solo) che avrebbe lasciato posto a un parcheggio; per uno strano e poco veritiero giro articolato fatto di demolizioni, liberazione di aree, cessioni ai privati in cambio di realizzazioni pubbliche. Per chi volesse approfondire l'argomento, indimenticabile per chi l'ha vissuto in prima persona, è tutto riportato, nel dettaglio, sul sito del "Progetto Cassina Sant'Agata" (www.progettocassinasantagata.it).
Cassina de Pecchi non meritava tutto questo. Cassina de Pecchi reagì, battagliando, organizzando discussioni e incontri, informando la cittadinanza tenuta all'oscuro di un Piano faraonico (presentato la prima volta sotto Ferragosto) che non sarebbe servito a nessuno e che avrebbe lasciato un segno indelebile, uno sfregio irreparabile al nostro territorio, ereditato i nostri figli. 
Fu, il nostro, un impegno che ci dettava la coscienza, prima che la politica. Non volevamo accettare l'idea di un destino infausto per le manie di grandezza di una Giunta che mentre fino a quel momento "si era arrangiata" e che a ridosso dell'estate, quando tutti avevano la testa al mare e alle vacanze, aveva mostrato la pasta di cui era fatta.
Come proseguirono le cose lo sanno tutti. Talmente fu forte la reazione politica e popolare che alcuni esponenti dell'allora maggioranza, spinti probabilmente anche da un sussulto d'orgoglio, permisero con il voto in Consiglio Comunale di affossare il Pgt.


Ora, paragonare il Pgt del cemento (che conteneva il rifacimento di una Scuola - quella di Via Trieste - in altra zona del Paese da parte di un privato in cambio della destinazione dell'area per edilizia privata) al Polo Scolastico cernuschese (che sarà realizzato tra l'altro grazie anche allo sblocco del Patto di Stabilità operato al Governo Renzi) è semplicemente una sciocchezza. A Cernusco un Polo Scolastico serve, come pure a Cassina de Pecchi probabilmente, ma quello di D'Amico era tutto fuorchè un Polo Scolastico, semmai una nuova Scuola Materna la cui realizzazione era legata a un percorso articolato e di difficile realizzazione (demolizione - ricostruzione - area al privato - realizzazione edilizia privata). 
Va bene attaccare il Pd ma almeno che sia su questioni vere. Di quella battaglia "No Pgt" andiamo fieri e i frutti li vediamo oggi con un Pgt approvato dal centrosinistra vero, utile, a impatto zero, che salvaguardia la vocazione verde e agricola del territorio e punta a implementare i servizi riqualificando l'esistente.

Ormai ne siamo consapevoli e ci abbiam fatto l'abitudine. La tattica, del redivivo centrodestra, messa in campo è ormai nota. "Stai sui Social tutto il giorno, cerca di raccattare tutto il malcontento possibile e poi spara contro il Pd" mettendoci sempre di mezzo le fragole (e le pannocchie) che sono diventate il frutto preferito citato in ogni comunicato. 

Auguri. Noi, intanto, andiamo avanti.



Partito Democratico Cassina de Pecchi

Quando il resto....è solo noia

Nonostante l’ironia di Andrea Parma (mi auguro involontaria), che nel precedente Diario di Bordo introduceva il mio intervento con ‘ancora l'immancabile Marino Contardo che vuole farci sapere la sua anche questa settimana’, ritorno su una questione troppo snobbata anche dalle nostre parti, quasi fosse una boutade di propaganda. Parlo dei dati sull’occupazione, che sono stati diffusi dalla stampa in modo piuttosto confuso, quando invece richiedono una seria riflessione. 
Ebbene, l’Inps – che è l’istituto più titolato a farlo perché più attendibile e aggiornato – ha fornito questi numeri: da gennaio 2015 (introduzione del Jobs Act) a dicembre 2016 si è avuta una variazione netta sul totale dei rapport di lavoro subordinato positiva per 968 mila unità (+ 628 mila nel 2015, + 340 mila nel 2016). Nel biennio precedente i saldi sono stati sempre negativi, - 101.000 nel 2013, - 34.000 del 2014. 
Considerando poi solo i contratti a tempo indeterminato il saldo positivo è stato di circa un milione di nuovi contratti (ricordate la barzelletta del milione di posti di lavoro ai tempi di Berlusconi, ebbene questa è diventata realtà nei 1000 giorni del governo Renzi). Sul fronte dei voucher – istituto che risale al 2013 – si registra una contrazione nell’uso, probabilmente sotto l’effetto della maggiore tracciabilità introdotta dal Jobs Act, ed è allo studio un provvedimento di legge che ne limiti drasticamente l’utilizzo improprio. Anche il Prodotto Interno Lordo è in leggera crescita ( +1,0 % nel 2016 rispetto al -2% all’inizio del governo Renzi), di segno decisamente positivo il commercio con l’estero.
Siamo invece in ritardo rispetto ai tasso di crescita dei grandi paesi europei, la disoccupazione giovanile è insopportabilmente inchiodata al 40%, aumenta l’area della povertà sia relativa che assoluta, e ogni giorno assistiamo alla chiusura di importanti aziende, spesso per trasferimenti di attività in paesi a minor costo della manodopera.
Luci ed ombre quindi, ma nessuna catastrofe, come amano dipingere la situazione i fieri oppositori del governo in carica, nessuna situazione simil Grecia, come si profilava alla fine dell’avventuroso governo Berlusconi nel 2011. Segnali positivi invece, che danno conto di un paese che non si arrende, non si arrende alla burocrazia, all’alto livello delle tasse, alla politica dei dilettanti e dei demagoghi, che lotta ogni giorno contro inefficienze, sprechi e ruberie, e non soltanto nelle pubbliche amministrazioni. Ma ancora arranca, e arranca non solo per la solita vituperata ‘politica’, ma per una classe imprenditoriale spesso poco coraggiosa, che non investe nella propria azienda ma in attività finanziarie, un sindacato corporativo che vive dimensioni d’altri empi, professionisti e commerciati che non sanno uscire dal proprio ‘particolare’, categorie come farmacisti, notai o tassisti, irremovibili nel non voler guardare avanti, e più in generale per un costume nazionale in cui il senso civico viene spesso sacrificato al portafoglio, alla famiglia, se non alla personale cupidigia.

E il Partito Democratico in tutto questo che fa? Ha la pretesa di interpretare la parte più attiva e più sensibile del nostro popolo, in termini di cultura, innovazione, socialità, e di trascinare tutto il resto per un’Italia migliore, un’Europa migliore, un mondo migliore. Retorica? Forse. Ma ricordiamo come il nostro paese sia stato per decenni un modello per tanta parte del mondo, dalla liberazione dal fascismo alla ricostruzione postbellica al boom degli anni ’60. Dopo le macerie morali e materiali di questi ultimi decenni occorre ritrovare l’entusiasmo e la volontà per ripartire. E noi dobbiamo essere protagonisti di questo processo. Di questo dovrà trattare il prossimo congresso. Il resto è solo noia, come diceva una nota canzone di qualche anno orsono.

Marino Contardo

FB, Selfie, Twitter e Cori da stadio. Questa non è politica.

Sono stata definita da un esponente della minoranza “utile come una forchetta per la minestra “. Beh mi piace molto perché non ho mai amato le minestre. Preferisco essere diversa e non omologata ad un certo modo di fare politica. Immaginate lunghissime ore di discussione sulla teoria dell’ovvio -il buon vecchio Churchill affermava: “Non esiste un problema che non si possa risolvere in venti minuti”-.Churchill sarà stato troppo ottimista ma condivido questa sua affermazione e cerco di applicarla quotidianamente in quello che faccio soprattutto per la responsabilità che ho nei confronti dei miei concittadini nell’eseguire il percorso Amministrativo di questa legislatura. Siamo in un momento difficilissimo dove le politiche nazionali e regionali, invece di dare risposte al bisogno sociale, hanno creato ulteriori difficoltà. Per me fare politica non è solo erogare un servizio in base alle disponibilità di bilancio ma creare Valore, valore umano, che se ben costruito può generare anche quello economico. Stare vicino alle famiglie significa prendere in carico le fragilità e i problemi che minano la serenità ed il benessere dei singoli componenti e non solo ragionare in termini di costo quanto per le casse Comunali. Vorrei che la discussione politica venga proprio posta su questi aspetti : Quali sono i nuovi servizi dell’Ente, cosa si è fatto per le persone con disabilità, in che modo e con quali mezzi si sostengono le famiglie in difficoltà , le reti sociali, la mappatura dei disagi delle persone anziane, il lavoro. Questi sono i temi che voglio affrontare ed evitare che si trasformino nelle solite minestre.. Il primo passo fatto è stato quello di migliorare i servizi cercando di capire innanzitutto le mancanze da parte della Casa Comunale nella gestione della propria comunità e come fare per rendere più semplice ai nostri dipendenti l’interfacciarsi con i cittadini in modo empatico, coerente e concreto. Ho pensato ad un nuovo Front office e a come implementare nuovi servizi alla persona. E’ una grande sfida, una sfida che ha bisogno di tempo, progettualità e professionalità per essere vinta. Lasciamo le minestre a chi non ha idee, chiedo invece il supporto di tutti per riuscire a creare un Welfare che generi benessere sociale, culturale ed economico. 

Doriana Marangoni