mercoledì 31 ottobre 2012

provincie ridotte a 51

 Definite oggi le nuove provincie italiane -

Ecco la nuova mappa delle Provincie italiane diventate definitive da oggi con un percorso irreversibile:
PIEMONTE: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli.
LIGURIA: Imperia-Savona, Genova, La Spezia.
LOMBARDIA: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia.
VENETO: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia.
EMILIA ROMAGNA: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini.
TOSCANA: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno.
MARCHE: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno.
UMBRIA: Perugia-Terni. - LAZIO: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone.
ABRUZZO: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti.
MOLISE: Campobasso-Isernia.
CAMPANIA: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno
PUGLIA: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce.
BASILICATA: Potenza-Matera.
CALABRIA: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.


.http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2012/10/31/pop_province-ridotte-a-51-mappa.shtmlSi spera in risparmi operativi . 



Nella Martesana si incomincia a parlare di "CITTA' METROPOLITANA" !

Si è tenuta ieri - 30 ottobre 2012 - a Cernusco su Naviglio il primo incontro degli Amministratori del PD in cui si è parlato dell'imminente costituzione della Città metropolitana.
Ospiti del Sindaco di Cernusco sul Naviglio Eugenio Comincini, presenti Sindaci, Assessori e Dirigenti locali del PD si sone delineate le fasi che porteranno anche la Martesana ad essere integrata nella più grande Città metropolitana d'Italia.

Il tiro alla fune sui grillini

In un vecchissimo Saggio sulle classi sociali (1974) l'economista Paolo Sylos Labini definiva la piccola borghesia una "quasi classe" ossia una classe non proprio "in sé e per sé", che si ritrovava perciò, non avendo connotati propri,  lo stomaco proletario e la testa borghese, aspirazioni alte e redditi bassi. Aggiungeva Sylos Labini che questa classe è decisiva perché viene tirata (ecco il tiro alla fune) da una parte e dall'altra dai ceti sociali sottostanti o soprastanti. Accade perciò che se viene attratta dall'orbita popolare si ha il riformismo, se viene invece egemonizzata dai ceti borghesi si ha il fascismo.

lunedì 29 ottobre 2012

L'Umilta'

Ci sono tante cose per cui il voto siciliano del 28 Ottobre 2012 sara' ricordato:
  • La bassissima affluenza alle urne, che smentisce chi dice che siamo di fronte ad una crisi dei partiti, visto che gli elettori potevano scegliere tra i partiti tradizionali e una serie di altri soggetti politici che vanno dai grillini ai forconi. Siamo di fronte ad una crisi della Democrazia, questo si'.
  • La vittoria del Partito Democratico nella non naturale alleanza con l'UDC, la vittoria di Rosario Crocetta un candidato tutt'altro che scontato.
  • Il Movimento 5 Stelle che, al contrario di quanto dicono loro e tutti gli organi di stampa, prende una pesante batosta confermandosi il partito che non avendo ambizioni di governo si accontenta di non far governare gli altri.
  • Il tracollo del PDL che come ampiamente previsto non sopravvive al suo fondatore e ai disastri che ha combinato.
Tra tutte queste cose che riguardano la corsa alla Presidenza della Regione Sicilia, ce ne e' una che, pur non riguardando i pretendenti al governo dell'isola, e' molto ma molto significativa: il risultato delle due liste collegate a Giovanna Marano, candidata di Rifondazione, SEL, Verdi, Comunisti e IDV.

Il Movimento 5 Stelle detta le proprie regole alla stampa


Elezioni siciliane#3


 Vince Crocetta !

Il dato storico è indubbio. La Sicilia per la prima volta nella sua storia sarà governata da un candidato nato nella sinistra estrema ed evoluto lentamente verso posizioni riformiste. La Regione da sempre ha avuto una maggioranza di ceto dirigente moderato se non di destra. Ma soprattutto un ceto politico colluso sottotraccia con le cosche mafiose.
Crocetta si è avvalso di una congiuntura storica irripetibile: la rottura del cartello elettorale di centro destra e  una concomitante forte astensione (che ha recato l'insperato vantaggio di una ritrazione del voto clientelare a favore dell'avanzamento del voto di opinione) . 
Una fase nuova si apre, e al centro di questa fase c'è il Pd come regista e forza egemone, pur di fronte a una perdita di voti in percentuale  della propria lista. Ma in una regione a forte presenza di elettorato naturaliter di centro destra il Pd non avrebbe mai avuto alcuna chance di ottenere simile affermazione.
E' un'occasione storica da sapere cogliere e gestire. Crocetta ha tutti i mezzi intellettuali, morali, amministrativi e politici per saperla gestire al meglio.
Certo c'è la forte affermazione del Movimento 5 stelle, ma la partita è tutta da giocare.
Prevedo, una navigazione difficile, ma da sempre la politica è l'arte del possibile, l'arte di saper afferrare il mantello fuggitivo della Storia.
Avanti con Crocetta, avanti con il Pd!

Elezioni siciliane#2


Ore 15:00 - Crocetta vede la vittoria, boom GrilloM5s partito più votato

Con 1.649 sezioni scrutinate su 5.308 il candidato Pd-Udc è al 31,2%, seguito dallo sfidante di centrodestra (25,2%)


La Sicilia, come l'Italia, è a prevalente elettorato di Centro destra. Si può vincere in Sicilia, come in Italia, se le destre si presentano separate alle competizioni elettorali (come è avvenuto in Puglia, consentendo la vittoria di Vendola) e se l'elettorato di centro-sinistra (più disciplinato e coscienzioso) non diserta e si mantiene compatto, come sta avvenendo in Sicilia.
Il gioco delle alleanze è vitale per il Centro sinistra!

Elezioni siciliane#1

Ore 12.33. 385 sezioni su 5308 
Crocetta in testa nello spoglio dei voti.
 Se l'elettorato di centro sinistra regge, questa volta l'area del voto di protesta più l'astensione potrebbe azzannare il centro destra e dividere il loro elettorato fino ad ora compatto (quello di 61 a zero!) . Forza Crocetta!

domenica 28 ottobre 2012

Gabanelli stasera su Di Pietro


Antonio Di Pietro, contrariamente ai suoi proclami anticasta, non è diverso dagli altri politici. Almeno quando si tratta di soldi.
IN TENUTA BALNEARE DI SILVANA MURA
Silvana Mura
Il suo partito ha introiettato cento milioni di euro di finanziamento pubblico in dieci anni e la gestione della cassa del partito è stata in mano a sole tre persone fino al 2009: lui, la tesoriera e deputata Silvana Mura e la moglie Susanna Mazzoleni (entrata nel 2004 come socia nell'associazione parallela al partito).
Lo stesso Di Pietro, nel corso dell'intervista, contraddice più volte sé stesso.
In questo estratto sull'eredità Borletti, per esempio, inizialmente non ricorda di avere incassato quasi un miliardo (un regalo difficile da dimenticare). Sostiene di averlo usato per finalità politiche e poco dopo, e solo davanti all'evidenza, per finalità private. Infine per l'acquisto di immobili.
 Non solo nella circostanza dell'eredità Borletti, come si vedrà nell'inchiesta, Di Pietro legittima spese e acquisti relativi a sue proprietà per finalità di partito (anche la ristrutturazione di un immobile in cui abita a Roma). 


grtnd04 silvana mura antonio di pietro
Silvana Mura e Di Pietro

Soltanto nel 2009 Di Pietro apre a una gestione collegiale consentendo ad altri membri del gruppo dirigente di entrare nel merito della rendicontazione. Dal 2001 al 2009, guardando i bilanci del partito, l'Idv ha introiettato ben cinquanta milioni, gestiti da sole tre persone. Singolare che questa gestione "familiare" della cassa del partito (e anche poco democratica) sia sfuggita all'ente erogatore, la Camera dei Deputati, e agli stessi parlamentari dell'Idv.

Contrordine Berlusconi resta in campo


Sono obbligato a restare in campo. Devo riformare la giustizia 
Me lo aspettavo!!! Era previsto. Per me lo sapeva già che sarebbe stato condannato (talpe in tribunale) e ha fatto tutta la sceneggiata di questi giorni, scritti, video etc.... Come attore e comunicatore bisogna riconoscere che è l'unico!
Noi onesti militanti a sbracciarci, lottare bene/male per  legittimare leadership del centro-sinistra e lui? Ma perchè affaticarsi così? Ci vuole così poco. Lui dice e fa dire  nuovamente ai suoi che è un delitto politico. Io invece noto che lui e i suoi unici avvocati calcolano quasi al minuto le assoluzioni/condanne nelle prossimità di elezioni. COMPLIMENTI!
Purtroppo, pur facendo il loro lavoro ma spesso con i tempi definiti da Berlusconi (tramite leggi ad personam come prescrizioni, legittimo impedimento e altro), i magistrati arrivano spesso a sentenza giusto per far dire al "caimano" di essere perseguitato e vittima dei giudici, soprattutto se di Milano.
Infatti dopo tutta la sceneggiata dell'addio resta per salvarci dai giudici!
BERLUSCONI! Ce la vediamo noi. Grazie del pensiero ma vai pure a casa!

sabato 27 ottobre 2012

Fine della brutta favola - quasi un incubo -


Nell'Italia peninsulare si muovevano ombre buie e tempestose ...... finita la tempesta si intravede la luce (ma non quella del celeste) !

Potrebbe essere l'inizio di una favola.
Quello che si chiede a chi efettua le scelte per i nuovi candidati per la Rgione Lombardia è quello di considerare candidati capaci che diano un servizio a tempo pieno senza abbandonare i valori di sussidiarietà, attenzione ai problemi e consapevole dei problemi della sua Gente ! Qualche operaio - magari tra quelli senza lavoro - in lista non sarebbe male !!
Torniamo alle origini.

venerdì 26 ottobre 2012

Il comunicato dell'Assessore Maggio del Comune di Cassina de' Pecchi


Andrea Maggio
26/10/2012 

Al di là del merito delle accuse mosse all’ex assessore Regionale Domenico Zambetti, e delle motivazioni che tengono in carcere una persona senza processo, è bene che si faccia un minimo di  riflessione su ciò che sta accadendo in questi giorni alla politica Cassinese.

Domenico Zambetti, già Sindaco di Cassina

Sono convinto che le già confuse acque della politica  nel nostro Comune non vadano ulteriormente agitate da iniziative strumentali ed estemporanee, soprattutto se a sostegno di personali ambizioni e opere di mero sciacallaggio, che avrebbero la grave responsabilità di produrre irragionevoli scossoni all’intero quadro politico locale.


Il rischio è di fomentare un ir
reparabile clima di instabilità.

Grillo esulta per chiusura giornali

"Grillo: "Chiudono 70 giornali
finalmente una buona notizia
Il leader del Movimento 5 stelle: "Finora sono stati finanziati dalle nostre tasse per raccontarci le loro balle virtuali"
Beppe Grillo brinda alla prospettiva che una settantina di giornali possano chiudere per il taglio di fondi. "Finalmente una buona notizia - ha scritto sul suo blog il leader del Movimento 5 stelle -. Ogni tanto bisogna guardare il grande cielo azzurro e tirare il fiato. Settanta giornali rischiano di chiudere". Grillo poi aggiunge: "Finora sono stati finanziati dalle nostre tasse per raccontarci le loro balle virtuali".
Il comico genovese attacca: "Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa è preoccupato per il pluralismo dell'informazione, ma soprattutto per i soldi". Se non arriveranno, per molte testate l'unica strada sarà la chiusura. "Hip, hip, hurrà! Bye, bye giornali - conclude Grillo -, è stato bello, anche grazie a voi, arrivare sessantunesimi al mondo per la libertà di informazione".
Siddi, a proposito di questa situazione, aveva detto: "Siamo a fine anno e non solo i finanziamenti pubblici all'editoria sono scesi da 114 milioni del 2011 a 60-70 del 2012, ma non si riesce neanche a capire con esattezza quale sarà l'ammontare". Le imprese "che stanno continuando a lavorare - aveva spiegato il segretario dell'Fnsi - stringendo i denti rischiano di arrivare a fine anno e scoprire che i fondi non saranno erogati. In quel caso l'unica strada sarà la chiusura".
Le quattromila persone che rischiano il loro posto di lavoro ringraziano sentitamente Grillo per l'attenzione e sensibilità espressa". È la replica ironica di Fulvio Fammoni, presidente della fondazione Di Vittorio e componente del Comitato per la libertà e il diritto all'informazione.
"

giovedì 25 ottobre 2012

La scuola che non c’è

Si chiama "Porta a scuola i tuoi sogni” e rappresenta la nuova iniziativa del MIUR finalizzata a creare uno spazio virtuale di comunicazione con insegnanti, studenti e tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della scuola pubblica. Così si legge nella home del blog del Ministero dell’Istruzione: «Da oggi parte la campagna #portaascuolaituoisogni. Immagini, testi, foto, citazioni e video: questo è uno spazio aperto a studenti, insegnanti e a tutto il personale, per raccontare le suggestioni sulla scuola... Uno spazio per le idee e, perché no, per i sogni».


 Un’ iniziativa potenzialmente lodevole e significativa è stata però subito attaccata per il mancato rispetto della realtà in cui vivono gli studenti italiani. La realizzazione pratica dello spot di apertura è stata infatti affidata ad un curatore ( il giornalista Riccardo Luna ) che ha scelto autonomamente luoghi, colonna sonora e persone, compresa la partecipazione di Roberto Vecchioni.  Chiunque può notare come il filmato, diffuso dal MIUR e visibile sul sito, abbia un che di eccessivamente patinato e dia un’immagine falsata della scuola pubblica: a fare da sfondo, o da pulpito, sono in realtà  gli ambienti della Deutsche Schule Mailand (nella foto), la scuola tedesca di Milano, ovviamente privata ( retta per i frequentanti 5400 euro). La produzione ha sbagliato a scegliere la location?  Non sembra, stando alle precisazioni del Ministero e agli interventi del  giornalista Riccardo Luna, ideatore della campagna, che definiscono le critiche “ prive di fondamento”. E’ stato infatti  precisato che “il video racconta la scuola italiana nel suo complesso che, per legge, è composta da scuola pubblica e dalla privata parificata, tanto che è cambiato il nome stesso del ministero che non si chiama più pubblica istruzione, ma dell'istruzione” (sic!). Secondo il curatore dello spot  poi la scelta sarebbe caduta sulla scuola Mailand perché “la produzione aveva bisogno di una location su Milano, aperta tutto il sabato e con la luce adatta a fare le riprese in un unico giorno”.


 Diverso, ma comunque sibillino,  il commento di Francesca Puglisi (PD): “Facciamo finta di non aver visto il comunicato del Miur che, tentando di mettere una toppa sulla vicenda dello spot ministeriale, ne allarga il buco… È pubblica per la legge di parità la scuola statale e paritaria. E sono considerate paritarie le scuole comunali e private che svolgono un servizio di utilità pubblica. Quelle soltanto”.

mercoledì 24 ottobre 2012

Serata con Don Gallo

Ieri sera sono andata all'incontro  che il  Circolo la Speranza  ha organizzato con Don Gallo.
Come sempre  la lucidità e la resistenza fisica di questo ottantaquattrenne  lascia meravigliati e ammirati.
Ha parlato ininterrottamente per circa 3 ore, in piedi, a ruota libera senza mai perdere il filo di quello che voleva comunicare.
Con il suo carisma e la sua semplice dialettica passa  un messaggio, per me, troppo profondo da essere recepito e accettato facilmente dalla nostra  attuale Società.

martedì 23 ottobre 2012

Da "Linkiesta.it" un illuminante intervento sulle primarie


Alle primarie i minorenni non votano più? Per tante buone ragioni, forse troppe...

In questi ultimi giorni si è parlato molto delle regole per le elezioni primarie del centro-sinistra, soprattutto perché (anche a detta di esponenti di spicco del principale partito della coalizione, come Ivan Scalfarotto) in sede di applicazione si è cercato in modo più o meno evidente di intervenire in senso restrittivo rispetto alle decisioni approvate dall'Assemblea nazionale, in pratica stravolgendole.
Anch'io, su questo blog, ho detto la mia sulle primarie diverse volte, e in linea generale non sono molto soddisfatto di certe conclusioni. Non intendo ripetere posizioni che ho già sostenuto, ma mi soffermerei su un dibattito specifico sorto negli ultimi due giorni in relazione ad alcuni punti specifici. Come sappiamo tutti, infatti, ha suscitato reazioni la scelta di escludere dal voto i minorenni, dopo che in consultazioni popolari spesso assimilate alle primarie, come quelle per le elezioni dei segretari del Partito democratico nel 2007 e nel 2009, si era deciso di ammettere tutti gli over-16.
Ritirare un'opportunità che in precedenza si è concessa è sempre antipatico, assai più che non averla mai data, e quindi certe agitazioni sono comprensibili. Tuttavia, vi erano effettivamente molte ragioni legittime per questa scelta. Tra domenica e ieri, Alessandra Moretti, membro della direzione nazionale del PD e portavoce dello staff di Bersani per le primarie, ha deciso in primo luogo di interventire a difesa della scelta (non si capisce se in qualità di esponente di vertice di quel PD che ha contribuito, con gli altri soggetti del centro-sinistra, ad approvare le regole, o di dirigente della campagna di uno dei candidati che a queste regole è soggetto), e per non sbagliare ha fatto proprie più d'una di queste ragioni, senza curarsi del fatto che erano in contrasto tra loro.

domenica 21 ottobre 2012

Il Concilio ci ha ridato la speranza

Nel numero del  "Il Sicomoro" del 19 ottobre 2012 - il Sicomoro è una  newsletter tra amici per pensare - ho trovato molto d'attualità un pezzo scritto dal Prof. Canavero che moltissimi cassinesi conoscono per essere stato per 2 consiliature comunali Vice Sindaco del paese, oltre che essere uno Storico tra i più apprezzati del nostro tempo.
Ho pensato di pubblicarlo sperando di fare cosa gradita a chi non  riceve la newsletter ..... sperando di aprire anche un dibattito sull'attualità del Concilio.



A cinquanta anni dalla sua apertura il Concilio Vaticano II resta ancora un tema vivo e di  grande attualità.
Si è discusso e si discute tuttora sulle scelte fatte, sui documenti presentati e approvati in quella che è stata la più grande assemblea deliberante della Chiesa cattolica. Ci sono stati tentativi di
rallentare o impedire le riforme introdotte allora, ma nessun papa le ha ritrattate.
Alcune riforme, come l’introduzione delle lingue vive nella liturgia, il rinnovamento dei riti con lo spostamento degli altari, sono ormai entrate nel vissuto quotidiano dei fedeli.
L’apertura verso le altre confessioni cristiane ha portato ad un rapporto diverso con queste, sostituendo il dialogo all’anatema. La Chiesa, come diceva Giovanni XXIII, preferisce usare la medicina della misericordia.
E’ stato condannato l’antisemitismo e si sono modificati i rapporti con gli ebrei, definiti da Giovanni Paolo II «i fratelli maggiori».
Certo, come ogni documento storico, anche i testi del Concilio pur non mancando in vari punti di valore profetico, sono figli del proprio tempo.
Solo qualche giorno dopo l’apertura del Concilio scoppiò la crisi dei missili a Cuba e il mondo fu sull’orlo della Terza Guerra mondiale. Il superamento della crisi, grazie anche all’intervento di
Giovanni XXIII, permise l’inizio di una nuova fase di politica internazionale e non fu senza conseguenze anche sui lavori del Concilio. Si veda, per fare un solo esempio, l’ampio riconoscimento tributato alle istituzioni internazionali che operano per la pace, come l’ONU,
fatto nella Gaudium et spes.
La Chiesa, attraverso il Concilio, prendeva coscienza dei «segni dei tempi» e li interpretava alla luce del Vangelo. La testimonianza della fede doveva avvenire in modo da essere resa comprensibile dagli uomini e dalle donne di quel particolare tempo. Non si trattava certo,
come qualcuno andava dicendo, di cambiare la religione o di modificarla, ma di illuminare con la fede eterna il tratto di strada che si stava percorrendo.
Questo è, probabilmente, la più importante eredità che ci ha lasciato il Concilio: saper adeguare continuamente la missione della Chiesa, dal papa all’ultimo dei fedeli, alla temperie del mondo in cui si vive; illuminare con il Vangelo la drammatica vicenda dell’uomo contemporaneo e dargli così un motivo di speranza, di fiducia. In un’epoca in cui la religione viene spesso usata come copertura per infami brutalità, l’insegnamento di pace, di tolleranza, di mutua comprensione che ci viene dalla lettura dei testi conciliari rappresenta uno stimolo per quei miti che, secondo le parole del discorso della montagna, «erediteranno la terra».
Alfredo Canavero

Progetto Cassina-Sant'Agata - E Cassina Centro?

E Cassina Centro?

Sant'Agata ha ottenuto un incontro con il Sindaco e Cassina Centro?Sicuramente Sant'Agata e' una delle aree piu' impattate dal PGT cementificatorio di D'Amico, ma altrettanto pesantemente impattata e' l'area vicina a Via Trieste. 130.000 metri cubi di abitazioni al posto degli delle Scuole Elementari, delle Tensostrutture, della Scuola Materna e del prato dove si trovano gli Orti Urbani. I cittadini di Sant'Agata hanno ottenuto un incontro e dei passi indietro, e Cassina?

Stamattina ho fatto una passeggiata nei dintorni degli orti urbani e del Casale, mi sono soffermato nel prato tra la Biblioteca Civica e le Tensostrutture di Via Trieste su un rialzo del terreno.

Guardandomi in giro ho provato ad immaginarmi lo scenario che si prospetterebbe se il PGT dell’attuale amministrazione venisse realizzato: a Nord, dove attualmente sorgono la Scuola Materna ed il Centro Sportivo, verrebbero realizzate case di civile abitazione per 40.000 m3, a Sud-Est nel grande prato di fianco agli orti urbani verrebbero realizzate case di civile abitazione e palestre per 50.000 m3, a Sud-Ovest dove attualmente sorge la Scuola Primaria di Primo Grado, verrebbero realizzate case di civile abitazione per 40.000 m3.

Io mi sono sentito circondato da "case su case", come il ragazzo della Via Gluck.

Ma, e gli altri cittadini di Cassina centro cosa ne pensano?





- Figura 1 - Gli ambiti di trasformanzione previsti nelle aree vicine a Via Trieste -



Luigi Ubertis Bocca, 20 Ottobre 2012



 

venerdì 19 ottobre 2012

I “rottamati” riluttanti

Sarebbe stato di gran lunga preferibile che il termine rottamare non fosse mai stato usato in politica: è entrato  subito a far parte di quel degrado nella relazione che, evitando lo scontro e il confronto, utilizza l’insulto velenoso che intossica.
Dopo essere stato adottato poi dalla Santanchè col noto stile, è diventato infine un termine impronunciabile, da rottamare e cancellare dal repertorio lessicale.

Solo in un’italietta postberlusconiana può succedere che chi lascia o si ritira si debba sentire sminuito, rottamato, finito; non certo in un grande partito come il PD. Basta guardare il percorso di un Prodi …Di norma chi chiude una stagione passa il testimone; non finisce, ma porta a compimento un percorso e ne apre un altro. A mio parere non si giustificano quindi, da qualsiasi parte vengano, posizioni vendicative, tatticismi e machiavellismi di sorta.
Solo se uno in dieci, venti o trent’anni di attività non ha portato a compimento nulla, ha tutto il diritto di sentirsi rottamabile…ma anche in tal caso inopinato userei un termine meno abusato e politicamente scorretto di rottamare.
                                                                                                                                           Franca

giovedì 18 ottobre 2012

Se Renzi non vuole fare il gioco di D’Alema può solo ritirarsi

 L'opinione di Peppino Calderola - da Linkiesta.it di oggi

D’Alema ieri sera dalla Gruber ha detto cose precise: se vince Renzi combatto, se vince Bersani mi faccio da parte. E poi: Renzi mi vuole rottamare come Berlusconi, che nel 2001 promise di cacciarmi dalla politica. E poi ancora: nel Pd ci si scontra, ma non si gioca all’eliminazione dal gioco dell’avversario.
Sono argomenti forti. Fortissimo soprattutto il primo, perché dice che la vittoria di Renzi darebbe vita a uno scontro frontale e finale nel Pd e perché solleva il tema di come si debba discutere nel partito. La differenza fra il gesto di Veltroni e quello di D’Alema è che il secondo chiama alla battaglia mentre il primo ha annunciato una decisione personale.
Per Renzi inizia il tratto di strada più difficile. Può annunciare che la sua battaglia sulla rottamazione ha raggiunto l’obiettivo ultimo. Se continua, rischia di spaccare il partito. Gli resta paradossalmente in mano una carta: quella del proprio ritiro per il raggiungimento dell’obiettivo. Se facesse così, rottamerebbe definitivamente sia Veltroni sia D’Alema, se invece continua a stare in campo, deve fare i conti con il contrassegno che gli ha dato D’Alema: lui è l’uomo della divisione, e anche l’uomo che sposa gli argomenti berlusconiani. Il povero Renzi è stato giocato dai suoi più anziani avversari.
Nella vecchia Dc, di cui ha memoria anche per via paterna, lo scontro avveniva per vie traverse, come dimostra la strenua resistenza della Bindi e di Fioroni. Nella sinistra, invece, ci si fa del male e se chiami alla battaglia ottiene battaglia. D’Alema, al quale, come è noto, va tutta la mia simpatia, anche se cerco di ragionare a freddo su di lui, gli ha dato un colpo decisivo. Ora Renzi se ha carte deve tirarle fuori e se la sua carta è solo la rottamazione deve ritirarsi. Il guaio suo e dei suoi sostenitori è che non c’è nulla sotto il suo vestito, né una linea né una cultura, malgrado i suoi fan ci invitino a leggere il suo evanescente programma. C’è, invece, quel che si è visto ed è quel che ha provocato lo sconquasso attuale. In un certo senso ha vinto come l’ape che punge e poi deve morire.
Se fosse stato un uomo della sinistra avrebbe cercato argomenti più popolari per sopravvivere, se fosse stato un erede della democristianeria avrebbe trovato una via d’uscita accomodante. Non è né l’uno, né l’altro. Non sappiamo chi è. Quello che farà rivelerà se è un leader o solo l’artefice di uno sconquasso che ha ridisegnato la nomenklatura della sinistra. Un ruolo non irrilevante ma di breve respiro. Aspettiamo la sua mossa per capire quello che vale realmente. Se insisterà sulla rottamazione bisognerà chiamare il 118. Se dirà che ha raggiunto l‘obiettivo e si chiamerà fuori sarà il leader del futuro. 


Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/mambo/se-non-vuole-fare-il-gioco-di-d-alema-renzi-puo-solo-ritirarsi#ixzz29d5TgSLf

lunedì 15 ottobre 2012

Se la serietà di Monti tira la volata a Bersani

Forse nonostante la mia “veneranda “ età, sono ancora un inguaribile ingenuo.
Continuo a sperare ed a pensare che questo nostro paese la smetterà di innamorarsi delle “ Minetti” della politica e comincerà ad apprezzare le persone serie.
Forse la serietà di Bersani ( non fa ridere ) sarà maggiormente apprezzata dopo il governo Monti.
Sono passati vent’anni e siamo ancora qui a domandarci se è meglio un comico che si mette a far politica oppure un imprenditore che facendo politica faceva il comico o un politico come Gasparri che facendo il politico ( si fa per dire) era comico e faceva la fortuna dei comici.
Persino Storace ( er “frusto” del Pretorio) ci ha fatto sorridere raccontando che la famosa legge Gasparri sulle frequenze televisive non solo Gasparri non l’aveva scritta, ma forse neppure letta!
Un altro vero comico è Di Pietro: ha passato un’intera legislatura a raccontarci quanto eravamo “ sporchi, brutti e cattivi” ed ora ci vuole come alleati. Lui insieme a chi? Scilipoti, De Gregorio, Razzi & company?
Corra alle elezioni da solo ( è una mia idea) e poi dopo avere dei parlamentari eletti si metta a disposizione del centro sinistra, con le sue idee che spesso a differenza dei suoi amici e dei suoi comportamenti da “show man ” possono essere anche valide ed utili.
E che dire dei  radicali? Talmente moralisti da criticare il finanziamento pubblico dei partiti ma accettare che una inutile radio, la loro, sia ultra finanziata dai cittadini ( e noi, pirla,  a votare a favore), Loro, quando erano determinanti per affossare il centro destra trovavano sottili distinguo: “non uso la scottex perché mi brucia il c***, preferisco la carta igienica con due strati di morbidezza”.
Corrano da soli, e loro che parlano sempre in nome del popolo “transnazionale” si facciano votare da quello nazionale, poi se vogliono collaborino. Mi spiace per la Bonino, ma ormai è grandicella, faccia qualche cosa da sola…dica qualche cosa “di sinistra”.
Non so se toccherà a noi governare, ma forse è la volta buona, al governo ci saranno persone serie e spero anche all’opposizione che – un domani – potrà essere governo.
Un’alternanza di persone serie è quello che ci vuole.
Ho chiesto ( io ateo ) agli dei di non morire democristiano…me lo hanno concesso.
Chiedo troppo se chiedo di morire essendo governato da persone serie ( Renzi non parlavo di te! C***!).

Roberto Bertolotti

    

I decani del Pd



Sarò l'ultima persona ad accodarmi alla richiesta spesso strumentale di rinnovamento dei quadri dirigenti del Pd.. Quella che viene dall'interno del partito, dall'etichetta rancorosa e rabbiosa di "rottamazione", e quella che viene dall'esterno, soprattutto dal centro destra e dalla stampa finto indipendente, che hanno concentrato la loro richiesta di rinnovare i ranghi della politica italiana solo sul nucleo dirigente del Pd e segnatamente di quello che proviene dal vecchio PCI.

Un ricambio tuttavia appare necessario e ormai sembra nell'aria, dopo l'annuncio di uscita di Veltroni. Credo che sia anche nei disegni di Bersani. Proviamo pertanto a fare un gioco della torre e vedere chi secondo voi si dovrebbe buttare giù per primo. Le foto dei dirigenti del Pd che precedono in alto sono accompagnate dal numero di anni che ri-siedono (è il caso di dirlo)  in Parlamento nella graduatoria (personalissima) di "urgenza" nel ricambio. Aggiungo infine, per completare la mia analisi che spesso i nuovi che si sono fatti strada (Serracchiani, Renzi, Civati, Puppato, ecc) hanno poca esperienza politica amministrativa e qualcuno ha vinto la lotteria solo per qualche fortunata uscita nei media. Fra costoro la mia simpatia incondizionata va a Puppato. A ogni modo ecco la mia graduatoria, crudele come tutte le graduatorie, e ancor più crudele visto che è anche parziale e faziosa.

1)  Franco Marini. 20 anni in Parlamento; 
2)  Giovanna Melandri; 18 anni;
3)  Anna Serafini. 20 anni;
3)  Maria Pia Garavaglia. 19 anni;
4)  Giuseppe Fioroni,. 16 anni;
5) Tiziano Treu. 16 anni.
6) Anna Finocchiaro. 25 anni;
7) Livia Turco. 25 anni;
8) Pierluigi Castagnetti. 18 anni;
9) Rosi Bindi. 18 anni;
10) Massimo D'Alema. 23 anni.

Walter Veltroni si è già autoescluso.


Se ti candidi a guidare l'Italia devi dire chi sei !

Ieri 14 Ottobre è stata una ricorrenza importante per le Donne e gli Uomini del Partito Democratico: 5 anni dalla sua nascita.
Proprio ieri il Segretatio del PD Pierluigi Bersani ha dato il via alla sua campagna per le primarie per la candidatura a Premier.
Lo ha voluto fare da Bettola, piccolo comune di poco più di 3000 abitanti nelle colline piacentine, le valli che vanno verso la Liguria.

Ha voluto partire proprio da lì perchè ha dichiarato che oltre  conoscere quello che vorrai fare è importante sapere hi sei e da dove vieni.
Senza radici le foglie non crescono.

Un discoro con il cuore e non un comizio.
Non ha mai citato l'avversario Renzi: stile e rispetto !!
Un galantuomo .