lunedì 30 aprile 2012

Politici e società civile


Gaetano Salvemini (1873 - 1957)
 storico,  saggista e uomo politico.
In un suo articolo sosteneva che la classe
 politica è ampiamente speculare alla società civile,
 e ne rappresenta tutti i vizi.
Stiamo riscontrando, si sente dire quasi ogni giorno, il picco di maggior discredito della classe politica, presa nel suo insieme, senza distinzioni. E da più parti si sottolineano i vizi della classe politica rispetto alle supposte virtù, tutte da dimostrare, della società civile. Gaetano Salvemini, invero, sosteneva  che i  politici sono migliori dei cittadini per il 10%; peggiori per un altro 10%; il resto sono il Paese!  D’altronde se prendiamo in esame la formazione dell'enorme debito pubblico accumulato negli anni '80-'10 non è difficile verificare  che è stato il frutto avvelenato della democrazia "all'italiana" sorrettasi in tutti questi anni su un patto scellerato tra complici: cittadini e politici. I cittadini che chiedevano sanatorie, posti pubblici a go go e senza concorso, pensioni di invalidità, condoni, perdoni e tolleranza alla evasione fiscale, ospedali e tribunali sotto casa, province di nuovo conio totalmente assurde e anche dai nomi ridicoli per pura e sciocca vanagloria  localistica ecc ecc.

domenica 29 aprile 2012

Durkheim, i suicidi e alcune dichiarazioni di Mario Monti

Emile Durkheim, sociologo francese,
autore di un celebre saggio sul suicidio
L'esplosione del numero dei suicidi in questa drammatica crisi che sembra non avere mai fine, richiama la necessità  della ripresa della vecchia tesi di Emile Durkheim della "anomia" come causa del fenomeno. Emile Durkheim utilizza questo termine nel suo libro sulle cause del suicidio per descrivere una condizione di malessere negli individui, caratterizzata dall'assenza o diminuzione degli standard o valori fino ad allora di riferimento e associata al sentimento di alienazione e smarrimento. L'anomia, ossia la caduta delle norme (dal greco "nomos" preceduto da alfa privativo) soprattutto religiose e delle norme di condotta in generale, porta alla distruzione e alla diminuzione dell'ordine sociale. Questo stato di cose conduce l'individuo ad avere paura e ad essere insoddisfatto, ciò che può condurlo fino al suicidio. Nel nostro caso, il brusco "cambio di paradigma" delle norme fino ad ora "implicite" (non sempre scritte cioè, ma correnti e condivise), il passaggio  da un lassismo generalizzato e complice (in termini di ritorno elettorale) dei pubblici poteri verso l'elusione/evasione/erosione fiscale, alla urgente necessità di procacciarsi denaro per scongiurare il default, ha portato, come risultato non previsto, la cascata dei suicidi. In questo contesto è davvero da "famiglia Adams" (e la dice lunga sulla sventatezza della nostra classe dirigente) il commento di Monti circa il minor numero di suicidi, rispetto alla Grecia, che ha interessato il nostro Paese.
Alfio Squillaci

martedì 24 aprile 2012

Scuola che boccia o “parascuola e liberi- tutti”?

Si riattiva la vecchia questione:  bocciare è punire, selezionare, far ripetere o far perdere inutilmente un anno? Bocciare sarà ancora di destra o è diventato “di sinistra”?




Questa è la foto di un Amaryllis appena fiorito da una pianta che per due anni ha avuto solo due foglie striminzite e nessun segnale di sviluppi. Molti l’avrebbero eliminata. Era anche ingombrante con quelle due foglie lunghe e per niente attraenti. Poi è successo qualcosa e, col tempo, ha prodotto questo fiore di superba e generosa  bellezza.
Molti ragazzi che “vanno male” a scuola e riportano  voti scadenti sono come questa pianta: possono incontrare qualcuno che accetta la sfida, li accoglie con pazienza e fiducia sa gradatamente costruire la stima dei compagni nei loro confronti ,facendo loro dimenticare la solitudine e la vergogna di non farcela…oppure possono imbattersi in chi è convinto che il problema si possa risolvere solo chirurgicamente con una giusta bocciatura. Difficilmente in quest’ultimo caso i soggetti “stentati”potranno sbocciare come questo splendido fiore.