sabato 20 settembre 2014

Due gocce d'acqua fanno una goccia più grande

Qualcuno di voi che sta leggendo sa che 15 nostri concittadini vivono grazie a un trapianto di organi?
Chi tra noi poi ha mai sentito parlare degli 800 interventi che mediamente la Croce Bianca fa nei fine settimana?
E ancora, sapevate che esistono artisti cassinesi di fama che si occupano di scultura, pittura, rappresentazioni in genere?

È quanto ho appreso (e non con poco stupore) Mercoledi e Giovedi alla due giorni di forum delle associazioni promessi in campagna elettorale e realizzati a tre mesi dall'insediamento della nuova Amministrazione, ai quali ho partecipato insieme a tanti altri cassinesi. 

Due giorni di lavoro intenso per dar vita a due Consulte, quella Culturale e quella del Terzo Settore. 
Ci siamo riusciti, grazie alla disponibilità e all'impegno di tanti cittadini che partecipano in maniera attiva alla vita delle associazioni cassinesi. Ci siamo riusciti nonostante le difficoltà anche di incontro e di scambio tra realtà diverse che poco si conoscevano o addirittura non si conoscevano affatto. 
Questo è il punto che più ha caratterizzato il Forum del 17 e 18 Settembre: mettere insieme competenze e particolarità, proprie di ogni soggetto singolo o associato, in un nuovo contesto con la finalità di dare risposte più forti e soprattutto comuni a problemi comuni. 

La Consulta, del resto, si pone proprio l'obiettivo di cogliere opportunità interne ed esterne per metterle a disposizione della comunità, con la finalità di supportare e condividere possibili progetti e azioni concrete con chi è stato delegato dai cittadini a dare risposte ai bisogni, alle necessità, che oggi, in modo particolare nell'ambito dei Servizi Sociali, sono in vertiginoso aumento. 

Al focus group del Terzo Settore, quello che ho seguito da vicino, hanno partecipato associazioni quali Il Germoglio, il Borsellino, la Cooperativa La Speranza, la Banca del Tempo, la Croce Bianca, l'Avis, l'Aido e associazioni meno note come "Oltre Confine" o il Masd. Tante idee, tante prospettive che cercheremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane di sintetizzare e rendere operative prima della fine dell'anno perché, come detto, i problemi da affrontare sono tanti e articolati. 
Noi ci siamo, cassina e i cassinesi pure. 
Una sinergia indispensabile per liberare benefici per tutti, nessuno escluso. 






venerdì 5 settembre 2014

Il commento che non c’è

Con tutto quello che bolle in pentola nell’universo scuola, forse qualcuno si aspetta che io mi esprima e scriva qualcosa in proposito ….. o anche no, viste le malinconiche “fotografie” scattate da Marino  su un dibattito pubblico moscio, illanguidito o semplicemente assente. (v.post Fine di una storia).
 Il commento non c’è e tutto finisce lì con buona pace di ciascuno.

Quanto alla scuola, va detto però che non è tempo di analisi e giudizi frettolosi: siamo di fronte ad eruzioni vulcaniche dove terminologie importanti (“patto”, “comunità educante”…), sepolte da tempo per la loro carica innovativa, si accostano a purtroppo già tristemente collaudate scopiazzature esterofile (v. le “ tre I” di morattiana memoria).
Di certo non siamo di fronte a qualcosa a cui ormai eravamo abituati: rafferme riforme somministrate in dosi omeopatiche in corso d’anno scolastico, alla chetichella, spesso con decreti contradditori, ma sempre col risultato dell’impoverimento di quanto, come la scuola e i servizi sociosanitari, non veniva considerato una risorsa da riorganizzare e potenziare, ma un costo da ridurre.
Che cosa ci aspetta nei fatti pochi lo intravedono, mentre abbondano gli specialisti del “precommento” o del commento di nonsocosa.
Purtroppo molti ottimi giornalisti, da opinionisti stanchi, rispondono al quadro tracciato da Marino.
 A che cosa porta questo mero fotografare il peggio? Lo si capisce dallo stesso scritto di Contardo Marino da circa metà in poi; scritto che, per stare alla sua logica, rari” sfigati”avranno letto e subito rimosso, senza lasciare fortunatamente traccia nei commenti: gli unici che l’hanno capito…
Niente commento dunque, solo una speranza  malata ma non morta: l’auspicio che si abbandonino le analisi col capo coperto di cenere, simili più ad autoanalisi freudiane che ad esercizi di intelligenza critica costruttiva.

Il primo segnale di vera riforma sarebbe che  si alimentassero approfondimenti e proposte.
 Approfondimenti e proposte possono essere frutto solo di un lavoro collaborante, mosso dalla volontà di risolvere problemi, realizzando la scuola come punto d’incontro tra docenti, alunni e genitori.
Sarebbe la svolta rispetto all’abitudine di limitarsi a essere spettatori dello sfacelo, dando enfasi al negativo che non si fatica mai a trovare.

martedì 2 settembre 2014

Fine di una storia

E' dal luglio scorso che su questo Blog si contano non più di quattro interventi, tra quelli di Franca e i miei. Eppure di fatti da commentare e su cui scambiare opinioni ne sono succeduti. Da mesi il dibattito procede a fatica, tenuto insieme a malapena dai soliti noti. Che sta succedendo? Anche su altri canali, da quelli più moderni (Facebook, per esempio) a quelli più tradizionali (stampa, radio e tv) la discussione a sinistra langue, tra gossip e banalità profusi a piene mani. Un'intera generazione, quella dei 50/60enni, balbetta confusamente senza formulare un pensiero se non originale interessante. L'implacabile pragmatismo renziano ha sepolto definitivamente la capacità critica e riflessiva di una sinistra sempre pronta a a dire la sua su tutto in ogni momento? Per come è calato il silenzio, la reticenza, l'imbarazzo, la debolezza di pensiero, segno di una stanchezza intellettuale senza rimedio, a me pare proprio di sì. Un'epoca si è chiusa, definitivamente, e rispolverare vecchie glorie o vecchie narrazioni consolatorie non servirà a nulla. Gioco forza si dovrà passare ad altro, a meno di non non dover passare il proprio tempo come pugili rintronati al tramonto di una discreta carriera a rimpiangere i vecchi tempi (che sono sempre più belli di quelli presenti solo perché eravamo più giovani). Addio amici.