giovedì 23 ottobre 2014

Restituisco la Tessera


Ricevo questa mail stasera che pubblico cosi come mi è arrivata

Caro Andrea,

ti scrivo in qualità di coordinatore, tu, del Pd cassinese per dirti con grande tristezza che, in considerazione della vile proposta di Renzi, segretario del Pd nazionale, oltrechè Presidente del Consiglio di pagare in ritardo di 10 giorni  le pensioni ho decviso di restituire la mia tessera del PD.
Altrochè non partecipare allo sciopero!
Continuerò a votare PD, continuerò a partecipare alle vostre riunioni, come tanti altri, ma non è mia intenzione continuare ad essere iscritto.
Mi spiace molto,. ciao. 


Mail firmata 
(non riporto il nome dell'autore solo per rispetto della privacy)

Devo dire che la notizia, appresa stamani alla radio, mi ha lasciato basito, come credo, abbia lasciato basiti i nostri elettori e i cittadini, tutti. Mi sono chiesto da una parte l'utilità di tale decisione, a fini pratici, e poi, sopratutto mi sono chiesto il perchè proprio in questo momento. Devo dire (per fortuna) che in serata le preoccupazioni sono rientrate. Sembrerebbe che, grazie anche all'intervento delle forze Sindacali, il Governo abbia fatto un passo indietro. Scarsi risparmi (6 milioni di euro l'anno secondo l'INPS) e forte reazione dei pensionati di CGIL, CISL e UIL che hanno giudicato assurda la norma della Legge di Stabilità riguardante lo slittamento del pagamento della pensione al 10 del mese. Il dietrofront dell'Esecutivo si traduce nello slittamento solo per 800000 pensionati, quelli cioè che hanno un doppio assegno INPS - INPDAP, mentre i restanti 15000000 sono "salvi". 
Per ora mi fermo qui. Terremo comunque gli occhi aperti su una manovra assurda, iniqua e inspeiegabile.




martedì 21 ottobre 2014

L’INSEGNANTE, chi era costui?


L’insegnante deve poter essere licenziato se inefficiente (…giuuusto!), l’insegnante è (… questa poi!) troppo sindacalizzato: questo è il problema, secondo il Ministro Giannini, nuova fautrice della scuola-azienda.
E’ davvero questo il problema, quando oggi un insegnante è lasciato solo senza compresenze, senza risorse, con una manciata ridicola di ore di sostegno,  a lavorare in classi numerose, con più di una disabilità nella stessa classe?

L’insegnante: chi era costui? Una figura di onorabile rispettabilità, com’erano il prete e il dottore, o uno sfigato che, per poco denaro e scarsissimo prestigio, suda sangue a cercare di trasmettere a una banda di viziati scansafatiche cose che non interessano più a nessuno?

Insegnare: non un mestiere qualunque, né per tutti.
 Insegnante si diventa, ma un po’ anche si nasce … in ogni caso bisogna volerlo  e saperlo fare con passione, con generosità, con instancabile voglia di imparare sempre e da chiunque.

 La voglia di imparare, detta anche curiosità intellettuale,  è contagiosa e alla lunga l’esempio incute quella giusta soggezione che è parente dell’ascolto, della concentrazione e dell’apprendimento.
Se uno non sa fare il proprio mestiere, se non sa trasformare una classe in una squadra e i suoi componenti in persone, forse  non deve essere punito o licenziato; non deve piuttosto neanche iniziare a farlo quel lavoro: si chiama selezione e controllo, i veri  parenti del merito.

E gli organismi collegiali di gestione della scuola…? Perché nessuno li nomina mai? Mentre per anni le scuole venivano spolpate da finanziarie truccate (male) da riforme, i Consigli d’Istituto e di Circolo si occupavano della carta igienica e delle tapparelle di qualche aula a caso….
Sappiamo che la carta igienica è stata tolta dai servizi perché altrimenti ogni settimana erano otturati per l’uso improprio che ne veniva fatto. Sappiamo anche  che l’acqua minerale nelle bottiglie sigillate venne adottata con delibera dettata da esigenze igieniche in quanto  nelle brocche aperte finiva di tutto…
anche se è sempre stato sostenuto che quello della refezione è un momento educativo.

L’importante comunque è che oggi venga interrotto il catastrofico percorso di declassamento dello studio e dell’istruzione, innescato nella mentalità collettiva degli italiani da un paio di decenni a questa parte. L’importante è che si prendano concretamente le distanze da assiomi a sostegno dei “tagli” come “con la cultura non si mangia” o “la cultura non si mette nei panini” a sostegno della trascuratezza dei beni storico culturali.
 L’importante è che non si mandi avanti,  come un’evidenza, che la cultura non fa diventare ricchi e famosi……. messaggi che parlano alla pancia di molti  quanto quelli filo razzisti e xenofobi.

L’importante, direi essenziale, è che l’attenzione e l’impegno dell’amministrazione locale recuperi la centralità della scuola statale e che l’insegnante competente e capace venga messo in condizione di poter lavorare con  la serenità data da risorse adeguate.
                                                                                                             

sabato 18 ottobre 2014

Perché dico no

Oggi ho detto no allo sciopero della CGIL

Mi è costato molto, ma come ho scritto in un’altra occasione io non ho né giudizi acritici positivi, né pregiudizi nei confronti dell’operato  del governo.
Se debbo analizzare per quello che conosco le proposte presenti nella finanziaria il giudizio è in parte positivo ed in minima parte negativo.
Allora un conto è avanzare controproposte su alcuni punti un conto è bollare negativamente una manovra.
Lo sciopero della CGIL è contro il governo, si pone quindi l’obiettivo ( almeno che non sia una pagliacciata) di far cadere il governo Renzi.
Per chi?, a favore di chi ? 
Si pensa sia meglio un governo di destra, uno 5 stelle, o si auspica una coalizione con leader Landini?????
Al peggio non c’è mai fine.
Per la prima volta nella mia vita non aderirò allo sciopero e forse dopo 37 anni non mi iscriverò, nel 2015,  neanche al PD, ma fra il peggio ed il meglio ( o il meno peggio) so ancora scegliere.


Roberto Bertolotti