lunedì 11 marzo 2013

Grillo a un punto di snodo.

DAGOREPORT
Ma perché Grillo Beppe, a sole due settimane dalle elezioni che lo hanno visto irrompere e destabilizzare il cosiddetto quadro politico ha dovuto usare la sua arma "fine di mondo"? Perché ha dovuto gridare ai suoi "mai col Pd o mollo tutto"?

A parte il fatto che l'anatema corretto e ironico sarebbe stato "mai col Pd o me ne vado per sempre in Costarica", si tratta di una manifestazione di estrema debolezza del capo e del suo guru, Casaleggio Roberto (che già qualche giorno fa, alla prima assemblea degli eletti del movimento aveva riferito a se stesso un avvertimento simile).
Cosa sta succedendo davvero nella pancia dei 5 Stelle? Ecco i fatti di cui tener conto e le evoluzioni possibili.
UNO. Ne' Grillo ne' Casaleggio sono in Parlamento e gestire un gruppo di 160 parlamentari che non si conoscono tra di loro, che non hanno alcuna esperienza e che hanno motivazioni individuali molto diverse, unite soltanto dalla necessità che questo vero e proprio lavoro che si sono trovati ad avere (molti di loro erano precari o disoccupati) non sparisca immediatamente per via di nuove elezioni.
Beppe GrilloBEPPE GRILLOcasaleggio E GRILLOCASALEGGIO E GRILLO
DUE. I grillini, ma anche i loro capi, sanno che la strada e' stretta anche per loro: chi li ha votati perché disgustati dagli altri partiti o perché impotenti di fronte alla crisi, si aspettano che facciano qualcosa, che avanzino proposte utili a prescindere dai governi da fare e dalle cariche parlamentari da occupare.
Ma le due cose, avanzare proposte utili e essere coinvolti nella gestione delle Camere/ avere ruolo nella formazione di un governo, sono strettamente legate. Insomma, l'Aventino dei grillini Grillo Beppe può anche imporlo ma non sa se serve a qualcosa rispetto a chi li ha votati.
Insomma, tanto per fare un esempio banalmente concreto, se si va al Quirinale per le consultazioni, poi non si può uscendo andarsene senza parlare. I capigruppo grillini lo faranno, se ne andranno senza parlare con i giornalisti e affideranno il commento al blog del capo, ma cosa cambia nella sostanza? Basterà questo per non essere omologati nei meccanismi istituzionali?
Beppe GrilloBEPPE GRILLO
TRE. Fra alcuni giorni tutto sarà chiaro e si capirà se l'arma fine di mondo usata ieri e non fra sei mesi da Grillo e' stata usata perché c'e' in ballo davvero il controllo degli eletti, oppure se l'allarme e' venuto in anticipo. Alla costituzione dei gruppi parlamentari, primo atto della legislatura, vedremo se ad esempio 30 grillini su 160 si iscriveranno al Gruppo misto.
Beppe GrilloBEPPE GRILLO
Questo significherebbe il no allo scioglimento delle Camere e la disponibilità a far nascere un governo. Al limite, potrebbe essere una manovra tattica gestita dal vertice per salvare capra e cavoli, controllo e non contaminazione del movimento da una parte, necessità di far fare un governo dall'altra.
QUATTRO. Il punto tre, cioè trenta grillini autonomi per davvero o per finta, sarebbe l'unica spiegazione plausibile alla tattica, altrimenti davvero suicida, di Bersani Pierluigi. È combacerebbe con i canali aperti sinora da Migliavacca ed Errani per conto del Pd. E sarebbe anche il modo di aggirare un isolamento di Grillo che oggi, per quanto sia voluto e dichiarato, appare in tutta la sua fragilità rispetto alla crisi del Paese.

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