--- Il "demagogo" deteriore pone se stesso come insostituibile, crea il deserto intorno a sé, sistematicamente schiaccia ed elimina i possibili concorrenti, vuole entrare in rapporto con le masse direttamente (plebiscito, grande oratoria, colpi di scena, apparato coreografico fantasmagorico: si tratta di ciò che il Michels ha chiamato << capo carismatico >>) . Il capo dalla grande ambizione, invece, tende a suscitare uno strato intermedio tra sé e la massa, a suscitare possibili "concorrenti" ed uguali, a elevare il livello di capacità delle masse, a creare elementi che possano sostituirlo nella funzione di capo. Egli pensa secondo gli interessi della massa, e questi vogliono che un apparato di conquista e di dominio non si sfasci per la morte o il venir meno del singolo capo, ripiombando la massa nel caos e nell'impotenza primitiva.
Antonio Gramsci |
A. Gramsci "Quaderni del carcere" - Quaderno N° 6---
Gramsci sbagliava in questo pezzo solamente ad attribuire a Michels la locuzione di "capo carismatico" perché in effetti era di Max Weber di cui Michels (che visse e morì in Italia) fu allievo. Per il resto si conferma quello strepitoso pensatore politico che fu. In altri luoghi, nei Quaderni, Gramsci, non sapendo cogliere il carattere strutturale dell'analisi dei partiti politici di R.Michels (e il suo approccio scientifico, non ideologico) lo criticò aspramente. Ma Michels aveva più di lui visto giusto sulla natura (fisiologia e patologia) dei partiti politici. Ma ritornerò sull'argomento, visto che un comico analfabeta sta portando la patria del pensiero politico - l'Italia di Machiavelli, Guicciardini, Mosca, Pareto, Michels e Gramsci - al macello.
Su Robert Michels rinvio al mio pezzo per "Lettera43"
http://brododicoltura.blog.lettera43.it/2013/03/10/perche-il-principio-“uno-vale-uno”-in-politica-e-una-balla-spaziale-2/
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