sabato 21 settembre 2013

Cool cacchio...

FINALMENTE IL CANDIDATO CHE VOTERO AL CONGRESSO ( Cuperlo o Civati) non vincera’  E COSI’ POTRO ANCHE IO SPIEGARE AGLI ALTRI COSA BISOGNAVA FARE E NON SI E’ FATTO.
UNA PICCOLA SODDISFAZIONE  dopo tanti anni in cui tutti dicono cosa bisognava fare e non si è fatto.
E comincio a dire una cosa: “ io il Candidato per il Partito COOL,  cool cacchio che lo voto”


Roberto Bertolotti

3 commenti:

  1. Al di là delle battute, confronto e anche scontro nel dibattito non deve significare disprezzo o esclusione di chi non è della mia parrocchia. Il maggior problema oggi nel PD sembra essere la demotivazione dei suoi elettori e l'assuefazione, che è anche peggio, al fatto che partecipare troppe volte non è servito perché le decisioni sono già prese altrove. In questo contesto un partito più "cool" è forse ciò di cui abbiamo bisogno... Isolare le parole dal contesto per attaccare chi non ci piace, non è un buon argomento, soprattutto se chi non ci è simpatico magari è l'unico che parla in modo concreto di lavoro, di welfare, di futuro e, come sindaco, ha realizzato in modo fattivo politiche "di sinistra"(a Firenze ci sono stata recentemente e ho visto coi miei occhi...). Premesso che avevo votato Bersani alle ultime primariee a tutt'oggi non so neanche se andare a votare,mi piacerebbe in definitiva che il dibattito politico interno al PD restasse sul piano delle argomentazioni, in modo che il dissenso diventi arricchimento e non motivo di contrapposizione ed esclusione.

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    1. Se si tratta di un vero confronto di idee anch'io sono d'accordo con Franca. Ma attaccarsi a termini inglesi per continuare a demonizzare Renzi non lo trovo furbo.
      Nel congresso sicuramente va spiegato molto bene, da parte di ogni candidato, la propria visione sia del PD che dell'Italia.
      Senza ombra di dubbio Renzi è il candidato più carismatico ma con una sua idea di rinnovamento generale molto chiaro, forte troppo drastico per i suoi componenti .
      Deve presentare perciò al PD un programma molto più dettagliato e accattivante oltre che il ricambio.
      A dimostrazione di quanto affermo, un altro candidato interessante potrebbe essere Civati(non certo Cuperlo) anche lui giovane per età e idee.
      Ma un grosso problema del mio partito resta la Nomenklatura. Oltre alle poltrone e al potere alcuni considerano ancora intoccabili proprie convinzioni anche se spesso alcune obsolete.
      Io considero il PD un partito che può attrarre molte più persone. Ma se si continua con queste faide interne, chiamate correnti, non solo non vinceremo mai, pur avendo idee e programmi più sani e sociali rispetto alla destra, ma regaleremo ancora una volta il Governo a Berlusconi e nostri elettori a Grillo e all'astinenza.
      Vogliamo veramente questo solo per bloccare un'eventuale avanzata di Renzi ed un ricambio generazionale importante?
      Perchè non mostriamo al PDL come si può avere un partito che esiste anche senza un padrone assoluto ma che può essere un insieme di persone ed idee che, discutendo, trovano sintesi positive che il cittadino può vedere e apprezzare scegliendo di conseguenza di essere governati da noi?
      Ha senso che molti elettori vedano ancora in Berlusconi, un condannato in via definitiva e giustamente, l'unica figura che possa risolvere i problemi dell'Italia, distrutta da lui stesso? O in un populista urlante,senza idee praticabili, ma anche lui comico carismatico che promette la luna?
      Siamo democratici ma ....poco furbi ma soprattutto non ci piace vincere pur avendo non solo idee ma anche un cavallo vincente!
      Antonietta

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  2. La lingua italiana si arricchisce ogni giorni di 'anglicismi' che spesso esprimono in modo semplice ed immediato un concetto. Cult, news, zapping, spot, stadbye, hacker, mobbing, web, welfare, spread, e altre decine di termini sono ormai entrati nell'uso comune. E inutili sono le asserite -sempre con minor frequenza, a dire il vero- resistenze puriste. A meno di voler rintanarci nel villaggio 'natio' - ma oggi questo vuol dire solo chiudersi in convento- dobbiamo fare i conti e far proprie queste modalità espressive, che - a dispetto di quanto pensi qualche nostalgico dialettale- arricchiscono una lingua anziché impoverirla. Ad impoverirla, a scapito di quelli che la subiscono, sono la scarsità delle letture, la dipendenza televisiva, la poca attitudine alla riflessione e al confronto. Per tornare al povero Renzi, dopo il 'fascista' dell'Unità, il 'berluschino' di D'Alema (prima maniera?) e di Bindi, e l' 'amico dei finanzieri' di Bersani (ma la vicenda MPS non gli ha proprio insegnato niente?), ora pure gli viene rimproverato l'uso del termine 'cool'. Aspetto altri profondi pensieri ed argomentazioni in merito. Per passare alle cose serie, in Repubblica Finanza di oggi ho trovato un articolo interessante di Marco Panara su Yoram Gutgeld, economista di origine israeliana oggi deputato PD al parlamento e, udite udite, amico di Renzi. Nel marasma del PD emergono queste figure straordinarie, ma solo sulle pagine economiche di un quotidiano. Davvero poco 'cool'.

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