sabato 26 novembre 2016

Cronaca semiseria del post 4 Dicembre

04/12 h 24,00: gli exit poll diffusi sui canali Sky rendono via via più chiara la vittoria dei No.
05/12 h 03,00: fine ufficiale dello spoglio, il Viminale diffonde i dati ufficiale: 55% al No, 45% al Sì, dei voti validamente espressi in territorio nazionale (i voti degli italiani all’estero sono cancellati, e bollati col marchio di esterofilia).
05/12 h 07,00: Salvini convoca i suoi davanti a Palazzo Chigi; la marmaglia si presenta subito armata di bastoni e di forconi e, ululante, sfonda il cordone di sicurezza, fatto di scarsi agenti, per irrompere tra le stanze alla ricerca di Renzi e della Boschi; c’è chi baldanzoso agita un cappio di robusta corda di canapa e chi urina sui tricolori.
05/12 h 07,00: In contemporanea la neomamma Meloni guida un drappello di facinorosi al grido di eja eja alalà all’assalto del Quirinale; anche qui le guardie spaurite se la danno a gambe e il Presidente si rifugia nella cappella, dove, intento nella preghiera, viene acciuffato nelle bianche chiome e trascinato fuori (più tardi si vedrà affiorare dal Tevere).
05/12 h 7,00-12,00: In diretta su Sky vengono trasmesse scene truculente di squadristi che assaltano le sedi della Tv di stato e dei giornali (si salvano solo Il Giornale e La Verità, versione italiana della Pravda, oltre al Fatto Quotidiano per tanto onore che ha recato alla causa); picchi di audience come per le migliori serie crime americane.
05/12 h 12,00: a reti unificate un Salvini schiumante annuncia che la Costituzione è abrogata (la sua difesa nel referendum è stata tutta una sceneggiata per acchiappare nella rete gli allocchi, testuali parole), il nuovo Capo dello Stato al posto dell’inetto Mattarella sarà un frastornato Berlusconi ,o, in alternativa, un suo sosia; in quanto a lui Salvini, gli spetta il grave compito di guidare un governo che metta finalmente in riga l’Italia (in sottofondo grasse risate e brindisi).
05/12 h 16,00: dopo la pennichella riappare Salvini, ebbro di tanta gloria, per annunciare l’appoggio di Grillo, e dei suoi soldatini, al nuovo corso della politica (ad eja eja allalà si aggiungerà ‘a morte la casta!’); la sua luogotenente Meloni annuncia i primi provvedimenti: una taglia di una tonnellata di mortadella su Renzi e Boschi vivi o morti; scioglimento, con requisizione di tutti beni, dei partiti che hanno sostenuto il Sì al referendum; sostituzione immediata dell’Euro con i sesterzi, ordine di bombardare a vista i barconi che si dirigono verso le coste, coprifuoco per tutti i migranti regolari o non regolari fino a nuovo ordine.
05/12 h 19,00: a reti unificate un fantoccio in divisa verde (Salvini era diversamente occupato, si dice ad Arcore) dichiara l’Italia ufficialmente defunta: il Sud verrà consegnato brevi manu alle organizzazioni criminali che si dimostrino radicate sul territorio e accettino di conferire al Nord un pizzo pari al 20% dei loro proventi; il Centro torna al papato, ma non a quello di Begoglio, sbrigativamente messo da parte come ‘progressista’, ma alla rediviva papessa (come in una fase del medioevo) donna Giorgia Meloni, che così corona il suo sogno di farsi Uomo; il Nord, ricco e prosperoso, tanto da permettersi di circondarsi da reticolati alti una cinquantina di metri, sarà denominato Repubblica della Padania, e godrà di un rapporto speciale con la Russia di Putin, tanto che già si parla di un tubo di 15 mt di diametro che colleghi direttamente Gallarate con Vladivostok, dove far passare petrolio, gas, pelli d’orso e trucioli di betulle.
05/12 h 21,00: il neoministro dell’interno, un energumeno di nome Attila, tatuato di croci runiche e svastiche, dichiara a Sky che chiunque non si dimostri fedele alle nuove autorità verrà passato immediatamente per le armi; quelli freddini verranno invece assegnati per un periodo di rieducazione ai campi allestiti per l’occorrenza nei campi flegrei; qui kapò palestrati agli ordini del caporale Maximo, faranno del loro meglio per raddrizzare i riottosi e per portarli sulla retta via; strumento fondamentale di rieducazione sarà il libretto color fucsia di Kim Jong-II.
06/12 h 7,00: si sparge la notizia che Renzi e Boschi si siano rifugiati nell’ambasciata cinese, immediate proteste formali verso Pechino, minacciata di invasione se non rilascerà i due fuggitivi; i primi manifestanti davanti all’ambasciata vengono schiaffeggiati da 15.000 cinesi usciti da chissà dove (alcuni avanzeranno l’ipotesi di un cunicolo interrato scavato tra Pechino e Roma); la protesta si placa immediatamente. I professoroni del No, ignari di tutto, vengono acciuffati uno per uno e, spinti sopra un furgone, finiranno le loro conferenze a Villa Quiete sul lago Maggiore, ribattezzata per l’occasione in ‘Stai Sereno per il resto dei tuoi giorni’.
06/12 e giorni a seguire: la sinistrasinistra si ritira in conclave, a porte rigorosamente chiuse, in quel di Assago, per discutere di ‘che cosa abbiamo fatto per provocare tutto questo’, ‘che cosa avremmo potuto fare per evitarlo’, ‘se è tutta colpa di Renzi e non anche della Boschi’, e ‘se tutto ciò non sia in fin dei conti il prodromo del sol dell’avvenire’; la minoranza dem prova ad aggiungere il tema ‘non è che abbiamo fatto il lavoro sporco della destra?’, subito subissata da fischi, pernacchie e sputi, e, soddisfatta dell’esibizione, si ritira in buon ordine. Dopo mesi di attesa alcuni coraggiosi, se mossi da pietà o da insana curiosità lo diranno i posteri, riusciranno a forzare i portoni e a scorgere l’interno disseminato da alcune migliaia di mummie rinsecchite e spigolose come lo stoccafisso, consunte da troppa discussione sentenzierà il medico legale.
07/12 e giorni a seguire: volantini in A5, con tricolore a margine, inneggiati alla libertà, alla ragione e al buon vivere, irrompono sulle piazze delle città scatenando un moto di gioia contagioso, contro il quale nulla possono i pretoriani del nuovo ordine. La Resistenza è cominciata, ed è irresistibile.


AVVERTENZE PER L’USO DEL PRESENTE: ogni riferimento a persone o a fatti reali è puramente casuale, da evitare a stomaco vuoto e prima di ogni rapporto. Può causare dipendenza e tristezza se riletto più volte, ilarità se preso una sola volta al giorno.

Marino Contardo, 25/11/2016



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