martedì 24 settembre 2013

Lo spot di Mediaset



Sono state spesso rimproverate a Massimo D’Alema le parole pronunciate  il 4 aprile del 1996, durante la visita agli studi di Cologno Monzese: «Mediaset è una risorsa per il Paese». Sono state interpretate spesso come la prova provata di una complicità di fondo con il Cav., del famigerato inciucio.  Io invece le approvo e dico che è il minimo che il Massimo potesse dire. In un Paese tendenzialmente luddista e tanto bilioso da volere l’annichilimento dell’avversario fino alla vendita dell’argenteria, affermare la neutralità e l’estraneità di un'impresa (che pure è stata piegata ai voleri politici del proprietario e che è stata al centro del suo complesso “impero dei segni” e della sua egemonia sottoculturale) significa che solo  nella Sinistra storica c’era qualcuno che sapeva e sa cos’è la politica. Con eccesso di realismo forse e con una punta di cinismo anche, ma che sa distinguere ciò che deve essere integrato nella lotta politica e ciò che ne deve essere escluso. E una impresa industriale che muove capitali e che dà lavoro ne deve essere certamente esclusa, tanto più che oggi ci lamentiamo che interi comparti dell’industria nazionale stanno per essere svenduti a stranieri. Difendo Mediaset come risorsa per il Paese,  io che non ho mai, dico mai,  visto una trasmissione Mediaset per più di dieci minuti da quando è nata. L’ho sempre ritenuta la televisione dal palinsesto delle 4 “c”: calcio, cosce, canzoni e cazzate, cui si si è aggiunta di recente, la quinta “c”: comizi (vedi le videocassette del Caro Leader). Ma che vuol dire? Neanche i Pavesini mangio, ma mai mi augurerei che l’azienda che li produce vada  a birolù, come dicono a Brescia ossia a rotoloni.

19 commenti:

  1. 1999, Francesco Di Stefano (imprenditore TV) proprietario di "Europa 7" vince la gara per la concessione aggiudicandosi ufficialmente la frequenza. Frequenza occupata da Rete 4 che, dopo avere perso la gara, deve cedere al vincitore. Ma il capo del governo di allora -D'Alema- concede a Rete4 un'abilitazione provvisoria a trasmettere che però diventa definitiva, scippando a Europa7 il diritto conquistato sul campo a trasmettere. Tempo dopo, il nostro Caro Massimo, fa pagare a Mediaset soltanto l'1% per le concessioni dello Stato. Un grande regalo per l'azienda
    "risorsa per il Paese" ma una miseria da accattoni per l'azienda Italia. Evidentemente, per Massimo, ci sono aziende degne di nota e ammirazione e altre no. Come s'è visto l'azienda Italia, e i diritti di Europa7, vengono molto dopo l'azienda Mediaset.

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  2. Per quanto riguarda la storia di Mediaset il tuo discorso Alfio avrebbe senso se ci fosse stato una buonissima legge sul conflitto di interessi purtroppo non fatta.
    In quel caso io per prima non avrei tolto certo posti di lavoro a persone che vivono del loro stipendio. Purtroppo Mediaset nelle mani di Berlusconi, libere da lacci e lacciuoli è diventata l'arma più potente per le sue campagne elettorali , i suoi guadagni spesso illeciti e, non meno importante, una specie di droga mediatica data a cittadini spesso meno acculturati ma condizionabili. Se non sbaglio ci fu il referendum per tamponare tutto ciò, vinto, ma non applicato. Ricordo cii fu quasi una rivoluzione di una parte di pubblico semplice che rischiava di perdere i loro programmi preferiti non proprio di alto livello. Ma questo era quello che voleva ottenere lui. Una specie di stupida dipendenza.
    Quindi oggi è un pò difficile poter difendere alcune scelte e inoltre anch'io non riesco a capire oggi che ne è stato di Europa7.
    Antonietta

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    1. Europa 7 è stata boicottata da governi di cd e cs, una santa alleanza per non disturbare lo status quo del sistema televisivo italiano. Nonostante il proprietario Di Stefano abbia vinto le gare di assegnazione, nonostante ha ricorso alla corte europea, vincedo la causa. nonostante l'Italia abbia pagato (soldi pubblici) una multa considerevole imposta dal tribunale, nonostante tutto, foglia non cadde. Il sistema TV è rimasto tale e quale come da accordi sottobanco. Mi pare giusto, non può un Di Stefano - battutosi fieramente per oltre 10 anni- qualsiasi andare a disturbare il conflitto d'interessi costruito e difeso ad arte da tutti i noti personaggi.

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    2. Non so nulla di questo Di Stefano, o meglio lessi qualcosa, ma non so se la ricostruzione, per te forse di fonte travagliesca, coincida con l'esatto andamento dei fatti. Io parlavo di Mediaset, azienda, E su quella Azienda, che non amo (ma le aziende non bisogna amarle) le parole di D'Alema avevano un senso e continuano ad averlo. Poi se tutta la ricostruzione dell'ultimo ventennio, di fonte grillesca, è che destra e sinistra abbiano finto di opporsi ma erano d'accordo allo scopo di spolparsi il Paese, boh che ti devo dire: il primo beneficiario è Grillo che così si può presentare come il Libertador... Personalmente temo di più le soluzioni prospettate da Grillo che i pretesi inciuci del passato..

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    3. Ad Antonietta. Nessuno sa in che cosa consista esattamente una buona legge sul conflitto di interessi che riguardi tutti i conflitti di interesse. Se riguarda solo Berlusconi il cosiddetto "Blind trust" (la consegna dell'azienda a un nucleo di controllo cieco) non funziona. Tanto è vero che "Il Giornale" non è formalmente di Berlusconi, ma nessuno se la berrà nel credere che B. non ci metta becco. L'unico modo per impedire a B. di condizionare disastrosamente la politica italiana per 20 anni era far valere l'ineleggibilità ai sensi della legge del 1957 sui concessionari di pubblico servizio. Ma la Giunta per l'eleggibilità (quella che sta decidendo in questi giorni) nel 1994 era sì presieduta da uno del PDS, Pellegrino (come oggi è presieduta da uno di SEL, Stefàno) ma era a maggioranza di membri di Forza Italia e accoliti vari, che decise per la non decadenza. Per quel che riguarda i programmi televisivi, io capisco quello che dici (infatti ho parlato di "egemonia sottoculturale" alludendo a un libro di Panarari) ma sono anche del parere che il controllo dei gusti delle masse popolari non può essere diretto dall'alto, se no avremmo il realismo socialista... E' vero, lo fa Berlusconi questo controllo sui gusti delle masse popolari, ma allora (anni '80) nessuno avrebbe mai immaginato che un magnate televisivo che controllava questi gusti solo per i propri guadagni, avrebbe pensato di "scendere in campo". La storia del nostro Paese è molto complicata e complessa. Per quel che mi riguarda, proponevo, il quel mio pezzo su Robespierre di togliere ogni indugio e procedere alla decadenza di B., come pare il Pd sia deciso a fare in questi giorni. Staremo a vedere... altrimenti vuol dire che ci sarà l'apocalisse grillesca, cioè vaffa, urla, insulti, la presa del potere di Lombardi, Crimi e Casaleggio e il crollo defintivo del Paese, come l'Argentina... vedremo ancora...

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    4. Mi sono limitato a raccontare quanto successo con Europa 7. l'unica cosa da fare è smentire quanto da me scritto. Le fonti " travagliesche o grillesche" c'entrano come le rape a merenda. Per quanto riguarda il beneficiario, o i beneficiari, non è difficile capirlo: hanno rimbecillito una parte consistente degli italiani, trasformando il loro consenso "televisivo" in consenso elettorale sgovernando allegramente l'Italia per 2 decenni.

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  3. Alfio sono d'accordo con te che sicuramente una buona legge sul conflitto di interesse doveva riguardare tutti quelli che ne rientrano e l'elenco sarebbe molto molto lungo. Chiaramente in Italia avrebbe limitato e regolamentato il potere di Berlusconi, una volta in politica, in questi lunghi 20 anni di cui molti governati da lui.
    Chiaramente sono d'accordo con te sulla ineleggibilità per i concessionari di pubblico servizio.
    Se fosse...Se fosse.... Io dico semplicemente che se fossimo in un altro Paese e non fossimo gli italiani egoisti e dediti solo ai propri interessi, non staremmo qui a recriminare su quello che in un altro Paese sarebbe normalissimo applicare.
    Sabino, a parte questo argomento su cui si può disquisire, certamente devi riconoscere che non c'è niente, neanche un respiro fatto dal PD di cui ne riconosci l'utilità.
    Questi atteggiamenti sono tipici di Travaglio con il suo giornale, pagato e mantenuto da Casaleggio/Grillo, e di Grillo stesso con i suoi demenziali discorsi che cambia a giorni alterni. Il più eclatante è il Porcellum, uno dei suoi cavalli di battaglia nella campagna elettorale, ma oggi essenziale e buono....per vincere. I suoi parlamentari? Sempre più in confusione.
    Su Grillo sono d'accordissimo con Alfio ma lo dico da quando ha iniziato la sua pseudo campagna elettorale. E' un altro pifferaio magico che non costruisce niente. La sua potenza è mediatica e comica e con queste riesce facilmente ad attirare i delusi e preoccupati cittadini.
    Devo riconoscere che, escluso Renzi, la nostra comunicazione non è delle migliori e questo ha facilitato gli avversari. Le nostre idee e proposte sono le migliori ma questo non arriva ancora facilmente al cittadino, altrimenti nelle precedenti elezioni Grillo non avrebbe certo ottenuto tanto consenso.
    In ogni caso fin quando l'italiano, con un minimo di libertà intellettuale, non riuscirà a liberarsi da queste due figure negative e ingombranti (Berlusconi e Grillo) sarà difficile rinnovare veramente l'Italia.

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    1. Che il FATTO sia mantenuto da Casaleggio/Grillo è una sciocchezza spaziale. Sono pronto a chiederti scusa se mi dimostri il contrario, non a parole però. Se non si riesce a fare una decente legge elettorale è ovvio che Grillo parteciperà comunque alle elezioni, altrimenti non si capirebbe perché abbia partecipato a quelle del 2013. Nulla di positivo,da parte mia, verso il PD? Se analizzi il percorso del PD cominciando dal "patto della crostata" con in mezzo le dichiarazioni di Violante alla Camera per finire con "mai al governo col PDL" per fare poi un governo col PDL, imbrogliando e tradendo i propri elettori, beh, probabilmente anche tu cominceresti a farti delle domande. In quanto ai pifferai non riesci a fare una distinzione fondamentale: il pifferaio Grillo piffera in parlamento da 4 mesi. L'altro pifferaio Arcoriano piffera da 20 anni dopo aver portato l'Italia, asieme ai suoi complici, là appena sopra il baratro. Ancora non ti sei accorta che il PD governa insieme ad un pregiudicato-eversore estraneo alla democrazia e che come suona Lui il piffero non lo suona nessuno.

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    2. Il M5s s'è tirato indietro rispetto a ogni accordo di governo sia con la destra che con la sinistra. Con questa legge elettorale tutti dicevano e dicono che non si potava andare al voto perché replicherebbe la situazione di adesso e in attesa dei vaffa definitivi di Grillo-Scanzi-Padellaro- Cremaschi nessuno sa quale tipo di governo occorra mettere in piedi. Qual è la tua ipotesi? Non s'è capito molto bene la tua bussola tranne che non ti va bene niente del Pd: ma questo noi simpatizzanti-votanti-iscritti al Pd te lo diamo per default!

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    3. Insisti con la favoletta che il M5S s'è tirato indietro per un accordo di governo col PD, insisti, facendo finta di non aver mai visto i video di Bersani "non volevo fare un governo col M5S, son mica matto" e la Sereni, " volevamo il loro appoggio ma non un governo col M5S", facendo finta che non è mai avvenuto il siluramento di Prodi da parte dei 101 (PD), fingendo e non spiegando del non voto a Rodotà. Il M5S dichiarò: "se Rodotà diventa PDR si apriranno praterie per il governo". Ma il tuo partito non lo votò. La mia bussola? Te la spiego subito: far cadere questo governo indecente e incestuoso, che i propri elettori MAI HANNO CHIESTO, presentarsi davanti al PDR con un nome specchiato, democratico, d'alto profilo e non legato a nessun partito. Presentando un governo a termine con 4 o 5 provvedimenti urgenti da effettuare (legge elettorale in primis), presentarsi alle camere con questo programma e chiedere la fiducia a chi ci sta. Quando questo programma "di scopo" deve essere effettuato in brevissimo tempo, dopodiché si chiameranno i Cittadini alle urne. Prima di parlare del mio default, ti devi preoccupare del default in cui è precipitato il Paese, dando le responsabilità equamente al PDL e al PD, visto che hanno governato l'Italia più o meno gli stessi anni. Fino a quando si resta appesi ad un partito (PDL) del quale il suo unico scopo è quello di salvare le chiappe ad un piduista antidemocratico, eversivo, con moltissimi debiti con la giustizia, beh allora si può dire che il PD non solo ha perso la bussola ma anche la ragione.

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    4. Sei della corrente grillesca di Orellana? E' già qualcosa, ti muovi su terreni più saggi. Ma, ahimè per te, sei fuori dal grillismo ortodosso. Casaleggio e il suo portavoce hanno detto che MAI faranno accordi con chicchessia, a destra o a sinistra, in attesa del 100%. Ripetono come ossessi Vaffa a raffica... Bersani ha provato a fare con quei matti un governo su 8 punti. Gli hanno mandato due cerebrolesi. Sabino chiudiamola qui, per favore.

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    5. Va bene, se non vuoi che io controbatta le tue tesi, la chiudo quì accontentandoti subito.

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    6. Conosco le tue tesi, sono di un grillismo saltellante... non ci incontriamo Sabino!

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    7. Anch'io conosco le tue, sei accondiscendente e genuflesso qualsiasi cosa faccia il tuo partito, senza un minimo di coscenza critica. Anche se il PD farebbe un governo col piduista-eversore-pregiudicato-antidemocratico chiamato Berlusconi, tu supinamente lo accetteresti. Scherzavo, ho solo descritto paradossalmente una situazione che tu , per carità, non accetteresti mai. Giusto?

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    8. Se hai la pazienza di sfogliare il blog troverai molti miei spunti critici verso alcune posizioni del Pd, ho anche scritto che mi trovo a condividere le posizioni al 50,01 %. Ma non voglio spingerti alla mia biografia intellettuale, anche se il mio narcisismo te lo chiederebbe... Faccio invece una scommessa con te e con il tuo grillismo rapsodico e saltellante (Sabino, mi sorprendi: NON sei ortodosso, dici cose che Grillo mai ha pensato e mai dirà: governo di scopo!? Grillo vuole andare alle elezioni subito!)... La scommessa è questa: che Grillo indurrà i suoi a rassegnare le dimissioni dal Parlamento, perché teme una diaspora dei suoi eletti che lo ridicolizzerebbe. Alcuni siti parlano di abboccamenti già in corso tra Grillo e Verdini. La strategia di Berlusconi è non arrivare al pronunciamento dell'Aula sulla sua decadenza da parlamentare. Questo potrebbe accadere solo se il Parlamento verrà sciolto prima di questa pronuncia. Dove sta l'accordo con Grillo? Nel caso in cui le defezioni del Pdl che arriveranno a cascata non garantissero questo obiettivo interverrebbero le dimissioni dei parlamentari grillini, in blocco, al duplice scopo di snidare i tentennanti e paralizzare il Parlamento mettendo Napolitano con le spalle al muro. Solo che l'obiettivo primario di Berlusconi, farla franca ancora una volta, sarebbe raggiunto con la "manina" di Grillo... che ne pensi? Accadrà?

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    9. Riguardo la legge elettorale avevo espresso un mio punto di vista- programma di scopo- senza guardare prima chi la pensava come me- Orellana-. Se questo Grillo non l'ha mai detto mi interessa assai poco. Oltretutto riconosco che questa mia aspettativa ha scarsa possibilità di successo. Se dopo 8 anni nessun partito ci ha mai messo mano, se lo stesso Giacchetti (PD) è stato uccellato dal suo stesso partito (ancora?), ti accorgi che non c'è volontà politica di andare oltre il Porcellum o tornare al Mattarellum. Se nulla cambia oppure vogliono sostituire l'attuale legge con un'altra ancora più truffaldina, allora è chiaro che la sfida elettorale va fatta col Porcellum. So che il mercato delle vacche è iniziato, è anche probabile che nel M5S ci saranno delle defezioni, ma a prospettare le loro dimissioni in massa dal parlamento imitando il vostro alleato di governo ce ne passa. Il M5S sarà determinato fino in fondo affinché il delinquente lasci la carica per indegnità e per sopravvenuta condanna, stai sereno non molleranno l'osso. Non salveranno B. e faranno quello che il PD non ha mai fatto. Se immagini una "manina" di Grillo per salvare B. vuol dire che hai capito molto poco di quel movimento. Le graziose "manine" B. le ha sempre avute dal PD e da lunghissimo tempo, sperare che anche il M5S si comporti alla stessa maniera è una pia illusione. Accetto la scommessa, mi berrò un caffè da te pagato.

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  4. Una buona legge sul 'conflitto di interessi' è molto difficile in sè e nel caso particolare del nostro paese molto improbabile, per il semplice fatto che non riguarda solo la destra ma tutti quanti. I principali giornali sono di proprietà di gruppi economici e finanziari, le banche sono controllate da fondazioni ove i rappresentanti dei partiti la fanno da padrone assieme ad altre camarille locali e sindacali (MPS docet), la Rai è lottizzata da illo tempore. Si può cominciare comunque a porre dei paletti: per esempio in ambito televisivo non sia possibile avere per alcuno il controllo o la proprietà di più di un canale generalista, mettere sul mercato due canali pubblici e mantenerne uno solo che con il canone finanzia informazione e cultura (modello Bbc), abolire le fondazioni bancarie e trasferire le risorse agli azionisti, eliminare ogni finanziamento alla carta stampata se questa è nelle mani di imprenditori e finanzieri (che ci pensino con i loro mezzi), e così via. Ma temo che non se ne farà niente, per ragioni elettorali, clientelari, politiche in senso stretto e di interesse personale.

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    1. Pienamente d'accordo, sono molte le cose da fare, quasi ci si soffoca ad elencarle tutte e non ho voglia di aggiungerne altre. Ma la primissima cosa da fare è, ripeto, mandare a casa questa specie di governo che è la continuazione del governo dei "sobri" di Monti, che è stato la continuazione di altri governi dove c'era la finta opposizione e il finto governo. Gli ultimi 2-addirittura- dettatoci dalla troika togliendo il diritto di decidere a noi italiani chi ci deveva governare. Tante cose da fare dunque, ma se mai si comincia mai si finisce, e si va sempre più giù fino alla putrefazione.

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    2. Marino dici cose molte sensate. La soluzione dei conflitti di interessi, come giustamente dici, è complessa e con mille sfaccettature. Ma in Italia quando si parla di conflitto di interessi, la vulgata, è quella di togliere le reti a Berlusconi. Fagli capire che nonostante che lui abbia fatto leggi ad personam, in uno stato di diritto non si possono fare leggi contra personam

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