martedì 21 gennaio 2014

Invertire la tendenza

Non faccio parte di quelli che danno un giudizio negativo sulla proposta di legge elettorale avanzata da Renzi  e fatta propria a grande maggioranza dalla Direzione del PD.
Non ne faccio parte perché quell’accordo si trascina dietro altre riforme, senza le quali l’accordo non avrebbe senso.
Condivido le critiche di chi dice che la soglia ( troppo bassa) del 35% per il premio di maggioranza e la nomina dei parlamentari ( pur se in collegi piccoli che garantiscono la visibilità e conoscenza dell’eletto), andrebbero corretti.
Leggo che tutti ( se non sbaglio) chiedono questi cambiamenti.
Si tratta di piccole o grandi modifiche che se fatte unirebbero il PD, ed accontenterebbero tutti, tranne “ Forza Italia”.
Lasciamo a loro il cerino in mano, vediamo se avranno il coraggio di sabotare una legge che prevede anziché i nominati gli eletti.
Sarebbe brutto che per non irritare Forza Italia si “forzasse” nei confronti degli altri.
Io se fossi Parlamentare comunque voterei a favore anche dell’attuale impianto, ma perché farmi votare con il mal di pancia, quando una modifica – che metterebbe definitivamente a tacere anche Grillo – basterebbe a far venire il mal di pancia solo a quelli di “ Forza Italia”, che tra l’altro non sarebbero determinanti?


 Roberto  Bertolotti

10 commenti:

  1. Anch'io avrei preferito la reintroduzione della preferenza, mentre d'altra parte sono d'accordo sul premio di maggioranza anche su una soglia relativamente 'bassa' del 35%, ma le due cose non sono in contraddizione. Il tema centrale rimane la governabilità, ossia che il giorno dopo le elezioni si sappia chi è al governo e chi no e si evitino quelle estenuanti trattative e mediazioni spesso basate sull'equivoco e il non detto che poi inevitabilmente vengono a galla a complicare le cose. In quanto poi al mettere tutti d'accordo, una condivisione va cercata ma poi siccome una decisione va presa , e a volte in tempi rapidi, si passi pure al voto, e la minoranza si adegua o toglie il disturbo. Gli unanimismi di facciata sono ormai reperti di una pratica passata che è bene non resuscitare. Ognuno si assuma le proprie responsabilità fino in fondo. Non come Cuperlo e Fassina che fanno gli offesi e poi abbandonano la Direzione del Pd. Capisco che un mondo gli è crollato addosso, ma facciano buon viso al cattivo gioco anziché rendersi ridicoli in quel modo. In quanto poi al tentativo di forzare sul tema preferenza contando sull'appoggio di Grillo che renderebbe Berlusconi 'non determinante' trovo che sia una pura illusione, se non una 'furbizia' dal fiato corto.

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  2. Marino, forse non hai letto bene, Grillo non sarebbe determinante come non lo sarebbe Berlusconi, infatti se l'attuale maggioranza, Fratelli d' Italia e Sel votano a favore della proposta( con le correzioni che dicevo), starebbero fuori Lega, Grillo e Berlusca. Quindi il non determinante Berlusconi sarebbe di fronte ad un bivio:
    affosso tutto perchè non voglio le preferenze?
    Io ci proverei, tanto non è determinante.

    Roberto

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    1. Nel paese di Pulcinella tutto può accadere, ma si vuol essere credibili e seri oppure giocare a chi fa più il furbo con Alfano, La Russa e l'ora ridanciano l'ora tragico Vendola? E poi suvvia, è un modo troppo scoperto per creare intralci al vostro segretario dopo che la Direzione del partito s'è espressa. Gli state muovendo una guerra di logoramento od un attacco frontale, vi state preparando ad altri dieci anni di inutile opposizione, a confermare che la sinistra in questo paese non ha titoli per governare?

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  3. Anch'io ho qualche perplessita' su questa legge elettorale, ma sento forte l'urgenza che qualcosa venga fatto, non si puo' discutere all'infinito alla ricerca della soluzione perfetta che non esiste perche' al piu' sara' perfetta per qualcuno e non per qualcun'altro.

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    1. Molti costituzionalisti hanno bocciato senza remore la nuova proposta "italicum". Giovanni Sartori, noto grillino, l'ha chiamato "pastrocchium", gli avvocati Besostri, Tani e Bozzi -quelli che hanno fatto decadere il "porcellum"- hanno annunciato il ricorso contro la nuova proposta di Renzi-Berlusconi.

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  4. LA LEGGE VA RIFATTA E CAMBIATA. MI SEMBRA SENSATO QUANTO DICE ROBERTO. IL MAL DI PANCIA AGLI ALTRI .... DIAMO LE PREFERENZE !!

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  5. E se la preferenza non passa? Che si fa, si butta tutto all'aria, come vorrebbe la sinistra 'rivoluzionaria'? La Direzione del partito s'è espressa, ora basta rimetter in discussione ogni cosa altrimenti si torna sempre alla casella di partenza. Ne va della serietà del Pd e della sua credibilità. Queste cose lasciamole fare agli eterni tardobarricandieri che aspirano solo a stare all'opposizione perché di governo non hanno né la cultura né la voglia.

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  6. Marino se il Partito metodo Renzi ti sta tanto a cuore, perchè non ti iscrivi?
    Roberto,
    così sarai il primo che dimostra che Renzi qualche merito lo ha. Aver convinto almeno te.
    Te lo dico senza astio nè rancore. Tanti come te in più e pochi come me in meno. Altrimenti il rischio è che non ci saranno quelli come te ( che rispetto), nè quelli come me.
    Vuoi vedere che alle europee prendeva più voti Bersani di Renzi ( eppure io voterò PD...salvo che).
    Roberto

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  7. Ci penserò quando sarà liberato da consorterie e parrocchiette tutte tese a dimostrare di esistere, oltre -come è ormai storia- a rendere la vita difficile a chi in quel momento dirige 'la ditta', come la chiama Bersani. C'è una questione di metodo che serve a far funzionare ogni organizzazione: si discute di tutto e ci si accapiglia ma poi viene il momento di decidere, e si fa in condivisione oppure a maggioranza, e chi va in minoranza accetta e sostiene lealmente la scelta fatta dai più oppure se ne esce e cerca altre spiagge. Il fatto è che: ma chi li vuole questi? Ma che si facciano un altro partito, quello degli eterni scontenti, sconfitti e depressi!

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  8. non insisto, ma troppo comodo.
    Comunque forse sfugge che esiste un'autonomia dei gruppi parlamentari... che non sono la Direzione del PD.
    Ma ora lascio perdere.
    Roberto

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