giovedì 13 febbraio 2014

Finalmente!

Siamo un paese vecchio. Siamo un paese diviso. Siamo un paese fermo, da tempo, troppo tempo. Un paese impantanato dai veti incrociati, bloccato dai logori distinguo senza fine, immobilizzato dalle divisioni tra guelfi e ghibellini che ci porteremo dietro fino alla fine dei nostri giorni. E, una volta tanto che un giovane Segretario (che non ho votato ma che sto imparando ad apprezzare) eletto con tre milioni (o quasi) di elettori, animato da voglia di fare (magari troppa voglia), spinto dalla testardaggine tipica degli spericolati e dei geni, pieno di se, persuaso perchè no da ambizione, arroganza, spietatezza (ma in fondo, chi se ne importa) mosso da quello spirito vincente di chi finalmente decide di mettersi in gioco (senza dover aspettare per forza di cose il 2018), prende la palla al balzo, si lancia in avanti, dribbla gli avversari, dritto verso la porta avversaria...
Di fronte a tutto questo cosa fa il bel paese? non lo dico, aspetto di leggere domani i commenti e i giornali.

1 commento:

  1. Ben tornato, anzi, ben arrivato sul carro dei rottamati-revisionati vincitori. Schioppettante e avvincente la telecronaca della partita, manca solamente il gol, la conquista dello scudetto e il Presidente sollevato ritmicamente dai giocatori in preda al giubilo. Ovviamente la squadra vincitrice è il Milan e il Presidente è Berlusconi.

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