sabato 4 giugno 2016

Unione dei Comuni, la politica del “Ni” che non mi piace

Unione dei Comuni si, Unione dei Comuni no. 

La questione è stata (ed è) protagonista del dibattito interno alla coalizione che governa Cassina de Pecchi. Molti commentatori, giustamente, in questi ultimi giorni hanno riaffrontato l'argomento dopo aver appreso della Delibera che revoca una precedente Delibera (del Febbraio 2016) che formalizzava la partecipazione della Responsabile dell'Area 2 del Comune di Cassina de Pecchi (Anna Tarantini) all'Unione (qui il testo della Delibera: http://delibere.cassinadepecchi.gov.it/Delibere.aspx?ID=17780). 

Cercherò di fare un po di chiarezza ripercorrendo brevemente le tappe di un lungo percorso dibattuto e che è si oggetto di attenzione e discussione, ma che, come vedrete, è di estrema semplicità. 
Il tema dell'Unione dei Comuni della Martesana non nasce oggi. I Comuni appartenenti al Distretto 4 di cui Cassina de Pecchi fa parte, sono impegnati da anni in un percorso di pianificazione e condivisione di scelte riguardanti le Politiche Sociali: Cassina de Pecchi a fronte di una chiara volontà politica, sotto la passata Amministrazione e poi sotto l'anno di commissariamento, non ha partecipato agli incontri e ai protocolli di intesa stipulati dai Comuni della nostra zona che hanno dato alla luce, nel Giungo scorso, alla nascita di questo nuovo Ente di secondo livello che oggi è pienamente nelle sue funzioni. Qui faccio subito il primo chiarimento: l'Unione dei Comuni della Martesana è una realtà, si è dotata di un suo organismo politico funzionante e pertanto decide, nel pieno rispetto di un suo Statuto votato e fatto proprio dall'Unione stessa. Tutto il resto, le difficoltà burocratiche, politiche, amministrative, ci sono, ma sono altro e inficiano si ma relativamente su un meccanismo che è partito. Il secondo chiarimento, doveroso, è quello che per volontà politica, la nuova Amministrazione Comunale, ha deciso, fin dal primo momento del suo insediamento, di partecipare attivamente a tutti i tavoli tecnici e politici dell'Unione dei Comuni della Martesana, portando il suo contributo, anche se quel percorso era partito e si era sviluppato negli anni senza la presenza del nostro Comune: allora, Giungo 2014, i Comuni ragionavano già in termini di collaborazioni organiche e continuative, tant'è che il tema era quello dello Statuto della nascente Unione. Cassina ha cosi cominciato a lavorare in un'ottica diversa, nuova, anche affascinante, quella cioè di non considerarsi più sufficiente a se stessa. La prospettiva, per ben due anni, è stata quella chiara e condivisa, di partecipare un po come l'ospite arrivato in ritardo, ma pur sempre un ospite protagonista e determinato a dire la sua, determinato a portare il suo punto di vista, determinato ad esserci e contare, tanto quanto gli altri. Questo è stato l'impegno preso, un impegno pratico, perché Cassina de Pecchi, all'Unione dei Comuni, ha dedicato tempo, risorse, professionalità, conferendo all'Unione dei Comuni per un tempo quantificato la Responsabile dell'Area 2, Anna Tarantini e il suo Assessore ai Servizi Sociali, Doriana Marangoni. Parallelamente si è sviluppato un confronto tutto politico tra due correnti di pensiero interne alla maggioranza. Chi come il Partito Democratico non ha mai avuto dubbi sull'ingresso di Cassina e chi legittimamente aveva dubbi che sono poi sfociati in quel che alcuni giornali hanno raccontato. In sostanza, mentre Cassina de Pecchi partecipava agli incontri finalizzati alla nascita e all'organizzazione del nuove Ente, su mandato chiaro dell'Amministrazione Comunale è stato attivato un percorso di discussione e analisi che ci ha impegnato per mesi e che è sfociato, lo ricorderete, con l'annuncio a fine Dicembre 2015 fatto dal Sindaco sull'ingresso di Cassina nell'Unione entro il primo trimestre del 2016. Una decisione, chiara e limpida, rimessa in discussione subito dopo a fronte di alcune criticità, in seno all'Unione e che hanno stoppato nuovamente una decisione presa. Da qui la revoca della precedente Delibera, revoca che il Pd ha condiviso in pieno perché, per dirla con parole povere, i balbettii della politica (giustificati o meno) non possono ricadere sul lavoro delle nostre risorse interne, sulla nostra professionalità, sulle esigenze dei cittadini, sui servizi erogati.

Far parte dell'Unione dei Comuni, come far parte di qualsiasi altro organismo, significa una cosa sola: o ci sei in pieno e quindi dedichi ad essa tempo e risorse in pieno o non ci sei. Se la decisione è quella di attendere ancora, allora facciamolo senza far perdere tempo a nessuno: questo è il senso della Delibera di revoca. Delibera, lo ricordo, sollecitata da me e dal Pd per chiarezza e per smontare una ambiguità che purtroppo vedo ancora in alcuni articoli di giornale che leggo quà e là. Aspettiamo. Aspettiamo per vedere quel che di buono, ne sono e ne siamo sicuri, produrrà il nuovo Ente. Aspettiamo, rimaniamo al momento fuori, mettendo da parte l'obiettivo del primo trimestre del 2016 e lo facciamo perché la mediazione è questa cosa qui, mediazione già sperimentata in altre occasioni, come quella trovata sul piano del centro, come tutti i cassinesi ricorderanno. 

Chi parla o auspica “atti di forza” del Pd non ha capito cosa significa governare in coalizione. Ricorrere agli atti di forza, ricorrere alle imposizioni, far uso dei giochini e dei giochetti della politica per raggiungere il tuo obiettivo sono strade che non mi e non ci appartengono. Ricorrere a quegli strumenti significa mettere una pietra tombale a questa alleanza, a questa coalizione, a questa maggioranza.
Penso però e lo pensa l'intero Partito Democratico che non aderire oggi all'Unione dei Comuni è un errore. E' un errore che pagheremo e probabilmente ce ne accorgeremo solo con il tempo. Nessun atto di forza, semmai rivendicazione della nostra posizione che è favorevole oggi, come ieri, dell'adesione di Cassina all'Unione. Il tempo ci dirà se abbiamo ragione noi o al contrario se avevano ragione i dubbiosi. Intanto però facciamo chiarezza.




Andrea Parma





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