La questione è stata (ed è)
protagonista del dibattito interno alla coalizione che governa
Cassina de Pecchi. Molti commentatori, giustamente, in questi ultimi
giorni hanno riaffrontato l'argomento dopo aver appreso della
Delibera che revoca una precedente Delibera (del Febbraio 2016) che formalizzava la partecipazione della Responsabile dell'Area 2 del Comune di Cassina de Pecchi (Anna Tarantini) all'Unione (qui il testo della Delibera: http://delibere.cassinadepecchi.gov.it/Delibere.aspx?ID=17780).
Cercherò di fare un po di chiarezza
ripercorrendo brevemente le tappe di un lungo percorso dibattuto e
che è si oggetto di attenzione e discussione, ma che, come vedrete,
è di estrema semplicità.
Il tema dell'Unione dei Comuni della
Martesana non nasce oggi. I Comuni appartenenti al Distretto 4 di cui
Cassina de Pecchi fa parte, sono impegnati da anni in un percorso di
pianificazione e condivisione di scelte riguardanti le Politiche
Sociali: Cassina de Pecchi a fronte di una chiara volontà politica,
sotto la passata Amministrazione e poi sotto l'anno di
commissariamento, non ha partecipato agli incontri e ai protocolli di
intesa stipulati dai Comuni della nostra zona che hanno dato alla luce, nel Giungo
scorso, alla nascita di questo nuovo Ente di secondo livello che oggi
è pienamente nelle sue funzioni. Qui faccio subito il primo
chiarimento: l'Unione dei Comuni della Martesana è una realtà, si è dotata di un suo organismo politico funzionante e pertanto decide, nel pieno
rispetto di un suo Statuto votato e fatto proprio dall'Unione stessa. Tutto il resto, le difficoltà burocratiche, politiche,
amministrative, ci sono, ma sono altro e inficiano si ma
relativamente su un meccanismo che è partito. Il secondo
chiarimento, doveroso, è quello che per volontà politica, la nuova
Amministrazione Comunale, ha deciso, fin dal primo momento del suo
insediamento, di partecipare attivamente a tutti i tavoli tecnici e politici
dell'Unione dei Comuni della Martesana, portando il suo contributo,
anche se quel percorso era partito e si era sviluppato negli anni
senza la presenza del nostro Comune: allora, Giungo 2014, i Comuni
ragionavano già in termini di collaborazioni organiche e
continuative, tant'è che il tema era quello dello Statuto della
nascente Unione. Cassina ha cosi cominciato a lavorare in un'ottica
diversa, nuova, anche affascinante, quella cioè di non considerarsi
più sufficiente a se stessa. La prospettiva, per ben due anni, è
stata quella chiara e condivisa, di partecipare un po come l'ospite
arrivato in ritardo, ma pur sempre un ospite protagonista e
determinato a dire la sua, determinato a portare il suo punto di
vista, determinato ad esserci e contare, tanto quanto gli altri.
Questo è stato l'impegno preso, un impegno pratico, perché Cassina
de Pecchi, all'Unione dei Comuni, ha dedicato tempo, risorse,
professionalità, conferendo all'Unione dei Comuni per un tempo
quantificato la Responsabile dell'Area 2, Anna Tarantini e il suo
Assessore ai Servizi Sociali, Doriana Marangoni. Parallelamente si è sviluppato un
confronto tutto politico tra due correnti di pensiero interne alla
maggioranza. Chi come il Partito Democratico non ha mai avuto dubbi
sull'ingresso di Cassina e chi legittimamente aveva dubbi che sono
poi sfociati in quel che alcuni giornali hanno raccontato. In
sostanza, mentre Cassina de Pecchi partecipava agli incontri
finalizzati alla nascita e all'organizzazione del nuove Ente, su
mandato chiaro dell'Amministrazione Comunale è stato attivato un
percorso di discussione e analisi che ci ha impegnato per mesi e che
è sfociato, lo ricorderete, con l'annuncio a fine Dicembre 2015
fatto dal Sindaco sull'ingresso di Cassina nell'Unione entro il primo
trimestre del 2016. Una decisione, chiara e limpida, rimessa in
discussione subito dopo a fronte di alcune criticità, in seno
all'Unione e che hanno stoppato nuovamente una decisione presa. Da
qui la revoca della precedente Delibera, revoca che il Pd ha
condiviso in pieno perché, per dirla con parole povere, i balbettii
della politica (giustificati o meno) non possono ricadere sul lavoro
delle nostre risorse interne, sulla nostra professionalità, sulle
esigenze dei cittadini, sui servizi erogati.
Far parte dell'Unione dei Comuni,
come far parte di qualsiasi altro organismo, significa una cosa sola: o ci sei in pieno e quindi dedichi
ad essa tempo e risorse in pieno o non ci sei. Se la decisione è
quella di attendere ancora, allora facciamolo senza far perdere tempo
a nessuno: questo è il senso della Delibera di revoca. Delibera, lo ricordo, sollecitata da me e dal Pd per chiarezza e per smontare una ambiguità che purtroppo vedo ancora in alcuni articoli di giornale che leggo quà e là. Aspettiamo. Aspettiamo per vedere quel che di buono, ne sono e ne siamo sicuri, produrrà il
nuovo Ente. Aspettiamo, rimaniamo al momento fuori, mettendo da parte
l'obiettivo del primo trimestre del 2016 e lo facciamo perché la
mediazione è questa cosa qui, mediazione già sperimentata in altre
occasioni, come quella trovata sul piano del centro, come tutti i cassinesi
ricorderanno.
Chi
parla o auspica “atti di forza” del Pd non ha capito cosa
significa governare in coalizione. Ricorrere agli atti di forza,
ricorrere alle imposizioni, far uso dei giochini e dei giochetti
della politica per raggiungere il tuo obiettivo sono strade che non
mi e non ci appartengono. Ricorrere a quegli strumenti significa
mettere una pietra tombale a questa alleanza, a questa coalizione, a
questa maggioranza.
Penso
però e lo pensa l'intero Partito Democratico che non aderire oggi
all'Unione dei Comuni è un errore. E' un errore che pagheremo e probabilmente ce
ne accorgeremo solo con il tempo. Nessun atto di forza, semmai rivendicazione della nostra posizione che è favorevole oggi, come ieri, dell'adesione di Cassina all'Unione. Il tempo ci dirà se abbiamo ragione noi o al contrario se avevano ragione i dubbiosi. Intanto però facciamo chiarezza.
Andrea Parma
Nessun commento:
Posta un commento
Questo blog non è moderato. Si raccomanda perciò un'adozione civile di modi e di toni.