martedì 26 marzo 2013

Almeno proviamoci

Che l’ultima tornata elettorale sia stata viziata da una gran voglia di cambiamento, è sotto gli occhi di tutti. Che una grossa fetta di elettorato si sia rivolta a liste e movimenti portatori di un messaggio di novità è un’altrettanta certezza. Il voto del Febbraio scorso ha dato ragione, in sostanza, a quanti in campagna elettorale hanno predicato rinnovamento e rigenerazione. Il rinnovamento, quello vero, oggi, è a portata di mano. Abbiamo il Parlamento più giovane e con il maggiore numero di donne della storia repubblicana. L’età media di deputati e senatori è di 48 anni. C'è ed è quasi palpabile la voglia di voltare pagina, di scrivere una storia nuova e l’entusiasmo con il quale questi propositi si manifestano, sono certamente apprezzabili e devono essere sostenuti, al di là e prima di ogni nostra convinzione politica. Davanti a noi abbiamo un’occasione unica, forse irripetibile, per provare a cambiare davvero le cose e farlo dal di dentro delle istituzioni. Fermare sul nascere questo tentativo, impedire questa necessità vitale per il paese sarebbe un suicidio. Non posso credere che i nuovi giovani parlamentari del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra primi di ogni altro, non lo capiscano. Prima delle convinzioni e delle ideologie viene il bene comune, cè la salvezza del paese. Un eletto grillino e un eletto del centrosinistra se si siedono intorno ad una tavolo trovano 10, 100, 1000 cose che li uniscono. Sono pronto a scommetterci. Allora proviamoci, almeno quello.

3 commenti:

  1. Proviamoci e mettiamoci anche un po' di fantasia. Non bastano le persone nuove, ci voglioni idee nuove ed uno spirito nuovo. Si puo' fare. Bisogna farlo.

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  2. Sono con te Andrea, il tuo ragionamento non fa una grinza, è un condensato di ragionevolezza (che non vuol dire 'buon senso', spesso assimilato al 'passar sopra le cose'), e poi non indulge a quella sorta di canea antigrillina di cui è preda una parte del tuo partito e che -come tutti i livori- non porta da nessuna parte. E' uno sguardo consapevole, preoccupato e onesto, sulla situazione. Certo, i 5Stelle ce la mettono tutta a rendersi indisponenti ed indisponibili, ma con un atteggiamento di chiarezza e di apertura, nonché con paziente e tenace lavorio, senza finte indulgenze, si potrà aprire un dialogo. Mi par di capire che Bersani si muova in questa direzione e che stia dando una bella prova di coerenza e di determinazione. Potrebbe non essere sufficiente, ma almeno è salva la dignità, cosa non da poco anche in vista di un ritorno elettorale.

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  3. Dopo gli avvenimenti di questi giorni, convulsi e anche carichi emotivamente per tutti quelli che si sono fatti carico di lavorare per un'idea, ci troviamo di fronte a una sconfitta. Nel senso che il tentativo difficile di costruire insieme al Movimento 5 Stelle un percorso, anche breve, a tempo, per fare certe cose, non è andato in porto. Non è mia intenzione commentare la decisione dei 5 Stelle seduti in Parlamento, rispetto le posizioni di tutti. Ma francamente mi viene difficile, molto difficile, capire come sia possibile cambiare le cose "dal di fuori". I tuoi obiettivi, le tue idee,le tue convinzioni, le realizzi, o per lo meno ci provi a realizzarle, solo se stai dentro un meccanismo. Se ne stai fuori, potrai continuare ad incazzarti, a criticare, a urlare. Però continueranno a decidere gli altri.

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