domenica 10 marzo 2013

Nulla (o poco) di nuovo all'orizzonte


Dopo la sbornia elettorale, fatta di commenti, riflessioni, incazzature e prospettive (minime) per i possibili scenari futuri, mi sembra che nulla di nuovo si veda all'orizzonte.
Da una parte la destra berlusconiana che ringalluzzita dall'ottimo risultato elettorale (impensabile fino a pochi giorni prima del voto) ricade puntualmente nei guai con la giustizia. Nemmeno il tempo di assorbire il voto del 24 e 25 Febbraio che si torna a parlare di compravendita di deputai, processi, indagini e giù con gli attacchi alla giustizia, alla magistratura e il conseguente tentativo di "salvare" (almeno mediaticamente) l'ex premier dalle molteplici condanne.
Anche dalle parti della lega nulla di nuovo, ancora con le solite parole d'ordine: "prima il nord", "Padania", "macro regione" tutte cose che non vogliono dire niente se non sono supportate da fatti concreti. Staremo a vedere.
Poi cè il Movimento 5 Stelle, la vera, importante novità uscita da questo voto. Il successo di Grillo e del suo movimento nasce dall'entusiasmo, dalla voglia di cambiamento e dalla necessità di voltare pagina. Tutti sentimenti palpabili, li  a portata di mano, dai quali, purtroppo, ancora una volta, il centrosinistra non è riuscito ad attingere. Non è quindi una novità la sconfitta del Pd, o meglio, la non vittoria, determinata anche, ricordiamolo, dalla legge elettorale, penalizzante nei confronti del partito che pure ha "vinto", seppure di un soffio, queste elezioni.
Lo scenario politico attuale, quindi, non dice nulla di nuovo agli italiani. E se cè una certezza, la sola forse in questo momento di massima confusione e di timore per il futuro, è quella rappresentata dalla proposta politica del Pd e del centrosinistra, che ancora una volta, rappresenta l'unico concreto tentativo di dare un governo stabile e una risposta ai molti, troppi problemi del paese.
Peccato che gli italiani non l'abbiano capito. Peccato che, ancor prima, noi non siamo stati in grado di spiegarlo.

3 commenti:

  1. Andrea, condivido il tuo ragionamento, l'unico concreto tentativo di dare un governo al paese e una risposta ai suoi gravi problemi, è quello del PD. Però, suvvia, non è bello vedere alla Direzione Nazionale dirigenti di lungo corso presi da scoramento e come cani bastonati mettersi i riga dietro il segretario a mo' di parafulmine. E' nelle difficoltà che occorre dimostrare coraggio, immaginazione, energia, innovazione. L'assemblea degli eletti sarebbe stata a mio avviso diversa, più stimolante,più interessante, più produttiva, anche dal lato della comunicazione e dell'immagine, in fondo si tratta anche del loro futuro, del loro ruolo, del perché sono stati scelti da noi.

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  3. Non so Marino, in questo momento credo che il messaggio migliore da dare sia quello dell'unità di vedute. Proviamoci almeno. Dimostriamo al paese che "l'abbaiare" di Grillo non porta da nessuna parte, perchè dopo il sacrosanto voto di protesta è arrivata l'ora, anche per i grillini, di agire, nell'interesse comune. Un ragionamento serio sui perchè della sconfitta ci deve essere e se questo poi si traduce nel rimettere in discussione tutto (a partire dalla leadership) ci sta. Ma ora è bene, secondo me, mettere tutte le energie per portare a casa il risultato. Il momento delle critiche (che per fortuna/sfortuna nel nostro partito non è mai mancato, anz) è solo rimandato.

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