domenica 20 ottobre 2013

Paolo Cova - News 28


   
  
 

News dal Parlamento

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n°28
Ottobre 2013
 
 
 
 
 
Contro tutte le mafie
Milano e la sua provincia hanno vissuto due vicende che ci devono far riflettere profondamente: Sedriano è il primo paese della Lombardia sciolto dal Consiglio dei Ministri per infiltrazioni mafiose; Lea Garofano, la donna che ha avuto il coraggio di denunciare il sistema mafioso che vedeva coinvolta la sua famiglia e ha pagato il gesto con la vita, sabato mattina ha finalmente avuto un funerale.
La prima vicenda certifica definitivamente che anche il nord Italia è interessato dalle infiltrazioni mafiose che trovano un ottimo terreno per sviluppare i propri loschi affari. Adesso anche la malavita tenta di appesantire la “locomotiva” della produzione italiana già fiaccata dalla crisi.
Il funerale di Lea Garofalo mi fa pensare che ci sono persone che non si piegano alla violenza della malavita ed altre che cercano di uscire da un mondo violento. Parlando con la sorella di Lea, ho colto la difficoltà di queste scelte, la lontananza dello Stato e anche di noi tutti.
Allora penso che i politici, gli amministratori e gli imprenditori devono essere particolarmente attenti, se non vogliono ipotecare il loro e il nostro futuro. Non possono essere solo il guadagno e il proprio interesse personale la bussola della vita.
Altro discorso è quello di formare un corpo unico e granitico contro la malavita per impedire che venga identificato come bersaglio da colpire quello più debole. Cosa che è avvenuta con Lea.

Finanziamento ai partiti: le novità
L’Aula della Camera ha approvato il disegno di legge sul finanziamento pubblico ai partiti (288 voti a favore, 115 contrari e 7 astenuti) e ora tocca al Senato esprimersi. Tra le novità introdotte, la possibilità per i soggetti politici di ricevere donazioni con gli sms e l’introduzione del tetto per donazioni di privati a 300mila euro. Sale, inoltre, la soglia delle detrazioni.
E’ evidente – al di là delle solite, plateali commedie dei M5S – che il disegno di legge del Governo mira a spostare dallo Stato ai privati il finanziamento dei partiti, principalmente con il sistema del due per mille e con la regolamentazione delle donazioni. Ad esempio, chi donerà soldi ai partiti, godrà di detrazioni al 37% tra i 30 euro e i 20mila euro, al 26% tra i 20mila e i 70mila euro.
Inoltre, alto punto che giudico importante, i partiti che non promuoveranno le quote rosa, saranno penalizzati nei contributi. E poi: aumentano le detrazioni per l’iscrizione a scuole o corsi di formazione politica e sono previsti più fondi per la cassa integrazione dei dipendenti dei partiti politici per il 2015 e 2016.


Non solo Imu
Stesso discorso per il decreto legge in materia di Imu: la Camera lo ha approvato con 326 sì, 121 no e 20 astenuti, e lo ha inviato al Senato che ha tempo per convertirlo in legge fino al 30 ottobre. Il provvedimento abolisce la prima rata sull’abitazione principale, rifinanzia la cassa integrazione in deroga con 500 milioni e facilita l’accesso ai mutui ipotecari agevolati per le famiglie numerose e i nuclei con disabili.
Nel DL vi sono anche una detraibilità più alta per le polizze vita, la cancellazione dell’imposta sugli immobili dati in comodato gratuito ai figli, la salvaguardia di altri 2.500 esodati e uno sconto più sostanzioso per i concessionari dei giochi che vogliano sanare pendenze fiscali in un’unica soluzione.
Un emendamento introdotto dalle Commissioni affida ai prefetti la “graduazione programmata” del ricorso alla forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti. È previsto inoltre un fondo per gli inquilini “morosi incolpevoli”, pari a 40 milioni di euro per il prossimi due anni, mentre il fondo per gli affitti arriva a 100 milioni nel biennio.

Riforme, si va a incominciare
Il Ministro per le Riforme costituzionali Gaetano Quaglieriello ha riferito, in Aula, l’informativa sulla Relazione finale della Commissione per le Riforme costituzionali. Per quanto mi riguarda, una prima riflessione positiva la spendo sulla fine del bicameralismo perfetto tra Senato e Camera, sulla riduzione dei parlamentari e sulla valorizzazione del Senato federale. Credo richieda una più approfondita analisi il passaggio sul semi-presidenzialismo. Ricordo che la Relazione dà conto dell’esito dei lavori della Commissione e indica una serie di ipotesi di riforma.
Quagliariello ci ha fatto sapere che per superare la crisi politica, economica e sociale la Commissione ritiene che i punti principali su cui intervenire siano questi: 1) il rafforzamento del Parlamento attraverso la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo paritario, una più completa regolazione dei processi di produzione normativa e, in particolare, una più rigorosa disciplina della decretazione di urgenza; 2) il rafforzamento delle prerogative del Governo in Parlamento attraverso la fiducia monocamerale, la semplificazione del processo decisionale e l’introduzione del voto a data fissa di disegni di legge; 3) la riforma del sistema costituzionale delle Regioni e delle autonomie locali che riduca significativamente le sovrapposizioni delle competenze e si fondi su una maggiore cooperazione e una minore conflittualità; 4) la riforma del sistema di governo, che viene prospettata in t re diverse possibili opzioni: la razionalizzazione della forma di governo parlamentare, il semipresidenzialismo sul modello francese, una forma di governo che, cercando di farsi carico delle esigenze sottese alle prime due soluzioni, conduca al governo parlamentare del Primo Ministro.

Quelle “quote” poco chiare
Ho appena presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo sull’udienza preliminare del processo riguardante le cosiddette “quote latte”, avvenuta mercoledì 16 ottobre. La vicenda interessa anche alcuni responsabili del Ministero delle Politiche agricole. Mi risulta, poi, che le relazioni di alcuni graduati, incaricati delle indagini sui fatti, segnalino errori nella quantificazione delle produzioni di latte bovino in Italia. Quindi, potrebbe configurarsi un danno a carico dello Stato italiano per una errata comunicazione del quantitativo di latte prodotto nelle aziende agricole.
Per questo chiedo al Ministro di sapere se il Presidente del Consiglio, in rappresentanza dello Stato, e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali intendano costituirsi parte civile al processo. Vorrei anche conoscere se la mancata presenza dello Stato all’udienza preliminare già avvenuta è da intendersi come una rinuncia e, in caso, la motivazione di questa scelta. Se vuoi leggere l’interrogazione clicca qui.

Non facciamo scappare i cervelli
Come deputati del Pd lombardo siamo intervenuti sulla questione della crisi della Alcatel, i cui lavoratori hanno manifestato davanti a Montecitorio proprio in settimana, dando una visione diversa della soluzione. La compagnia ha annunciato per l’Italia tagli occupazionali per 586 lavoratori.
Dal nostro punto di vista, chiudere le sedi italiane di Alcatel Lucent significa uccidere la ricerca e l’innovazione, ovvero un settore strategico per il nostro Paese. Non possiamo permetterci di perdere competenze preziose. Per questo, stiamo sollecitando quotidianamente il Governo, che è impegnato anche sul versante della cosiddetta Agenda digitale e ci auguriamo di avere rassicurazioni già nelle prossime ore. Lì si capirà se saremo capaci di dare spazio a nuovi investimenti in questo settore o se invece lasceremo che i nostri cervelli e le nostre competenze, davvero di alto livello, anche internazionale, diventino risorse inutilizzabili.

  

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